Rosario Perpetuo   

Lettera del direttore 1 giugno 2003

Associazione...

Cari lettori,

come non siamo in grado di descrivere ad una ad una le apparizioni del risorto ai suoi discepoli, così non siamo in grado di descrivere completamente l'ultima apparizione, quella dell'ascensione, che separa definitivamente la sua umanità gloriosa, dalla loro vista.

         Gli apostoli percepiscono con chiarezza che Gesù visibilmente li ha lasciati, ma ha promesso loro il suo stesso Spirito, come pure il profeta Elia aveva concesso il proprio spirito ad Eliseo. Essi non sono tristi, non si sentono soli. Non prendono iniziative di nessun genere, ma attendono in preghiera. Il primo capitolo degli Atti degli Apostoli accenna sinteticamente alla vita di questa comunità che ha il suo punto di ritrovo nella casa in cui abitano gli apostoli, dei quali vengono fatti i nomi, unitamente a Maria la madre di Gesù, al suo parentado e alle altre donne. La loro attività principale è la preghiera, ma non mancano le riunioni anche di tipo decisionale, come quella concernente l'elezione di Mattia, che pure si svolge in un clima di preghiera.

         Maria ci è presentata con i fratelli di Gesù e con le donne "in preghiera" ed anche l'iconografia ce la mostra in quest'atteggiamento orante, in attesa dello Spirito Santo. Questo quadro conferma come la maternità universale rivelata sul Calvario da Gesù, si concretizzi in modo evidente. Maria è circondata da tutti coloro che più intimamente vissero accanto a Gesù durante gli anni della sua predicazione. Ella rappresenta per loro il principale punto di riferimento che rende, in un certo senso, "presente" il figlio stesso. Il clima di preghiera che si instaura nel cenacolo fa rivivere a Maria, unita alla prima comunità, l'atmosfera della casa di Nazaret dove si pregava e si lavorava.

         La separazione fisica dal figlio ha avuto così luogo ed il cuore della mamma ne ha certamente risentito. Maria ora gioisce per la vittoria pasquale, che per lei è già tutta intrisa dalla luce dello Spirito, ma certo deve soffrire di non essere pure lei ancora nella pienezza della vita. Le parole di Paolo: per me vivere è Cristo e morire un guadagno.. desidero essere sciolto da questa vita per essere con Cristo esprimono anche il palpitante sentimento di Maria, che potrebbe pensare d'aver oramai compiuto la sua missione. La parola precisa di Gesù: Ecco tuo figlio le ricorda che la sua missione non è ancora conclusa.

         Ella deve riprendere l'esperienza di Betlemme e di Nazaret; come aveva saputo essere maestra del capo, così ora dovrà essere maestra delle membra. Non si tratta di fare loro delle prediche, si tratta di "condensare" per loro l'esperienza dell'infanzia e dell'adolescenza di Gesù che fu essenzialmente di preghiera e di comunione con il Padre, nello Spirito d'amore. 

         Maria diviene così maestra di preghiera della comunità che attende lo Spirito e pertanto maestra di preghiera della Chiesa di tutti i tempi, sempre bisognosa di essere ricreata dallo Spirito Santo che solo sa pregare in noi.

         La solennità di Pentecoste ricarichi in noi lo spirito del Risorto per poter continuare il nostro operato nella Chiesa, corpo mistico di Cristo. Vi seguo tutti con la preghiera.

P. Juan Carlos Pacheco Ceballos OP

S. Maria Novella


Ora di Guardia
nuova edizione
con i "Misteri della Luce"

Rosario Perpetuo