precedente successiva

c) Sebastiano Goteschi da Firenze OP † 10.VII.1510.

Figlio del convento SMN di Firenze. ASMN  I.A.1, f. 73v: «Frater Sebastianus Goteschi, sacerdos, fuit populo gratus confessor. Tandem Aretii infirmatus, huc rediit et non post multos dies obiit 10 iulii 1510»; ed. MD 11 (1980) 226. AGOP IV.9, f. 80v (20.IX.1488) «fr. Sebastianus Godeschi» assegnato a Milano. IV.11, f. 66v (31.VII.1495) «fr. Sebastiano Goteschi» circa la sua conventualità di SMN.

 d) Sebastiano dei Rubini da Firenze OP. Nato nel 1446 ca., † 6.XI.1522.

Figlio del convento SMN, maestro in teologia già nel 1481. ASMN I.A.1, f. 77v; ed. MD 11 (1980) 231-32: «Magister Sebastianus Rubini… Fuit bis prior nostri conventus et pluries capitulorum provincialium diffinitor». Cf. MD 13 (1982) 472c.

AGOP IV.3, f. 65v (14.III.1475) «fr. Sebastianus Rubini de Florentia», 129v (11.II.1476) «fr. Sebastianus Rubini de conventu Sancte Marie Novelle de Florentia», 298r (1476) «fr. Sebastianus Rubini»; IV.4, f. 72v (1479) «fr. Sebastiano Rubini conventus Sancte Marie Novelle»; IV.6 (1481), f. 61r «mag. Sebastianus Rubini de Florentia»; IV.9, f. 74r (1487) «mag. Sebastianus Rubini de Florentia»; IV.10, f. 80v (1493) «mag. Sebastiano Rubini conventus Sancte Marie Novelle», 83r (1494); IV.11, f. 67r (8.II.1496) «mag. Sebastianum Robini» e diritti di precedenza tra i maestri di SMN. IV.13, f. 41r (16.I.1501) «precipitur magistris Francisco Thome et Sebastiano de Rubinis conventus Sancte Marie Novelle de Florentie».

e) Sebastiano di Michele da Firenze OP.

Il 3. VII.1513 «fr. Sebastianus Michelis de Florentia» viene confermato, dal provinciale Sebastiano d'Angelo da Perugia, in priore di Arezzo: AFP 31 (1961) 319 § 122.

f) Sebastiano di Francesco del Girone da Firenze OP.

Nato nel 1490, † 16.X.1527. Figlio del convento SMN. ASMN I.A.1, f. 79r «fr. Sebbastianus Francisci de Girone dictus Siccus…»; ed. MD 11 (1980) 235.

Semplicemente «fr. Sebastianus de Florentia»: MD 13 (1982) 352 (5.V.1514). AGOP IV.18, f. 54r (8.IX.1510, ed. MOPH XVII, 137 § 221); IV.19, f. 95r (15.V.1521).

g) Sebastiano, o Bastiano, di Marco da Firenze OP.

Nei conventi della congregazione riformata Tosco-romana, 1498-1514: MD 23 (1992) 826b.

h) Sebastiano di Bernardino da Perugia OP.

Ricevuto nel 1524, «iuvenis», nella congregazione riformata Tosco-romana, dov'è documentato negli anni 1524-27: AFP 40 (1970) 181. MD 23 (1992) 826b. Non compare nella continuazione della Cronica perugina. Affiliato a un convento riformato?

Il Sebastiano perugino non è dei Bontempi

Non v'è bisogno di lunghi commentari. Onomastica e carriera dei due personaggi in questione, Sebastiano d'Angelo da Perugia e Sebastiano di Michele dei Bontempi da Firenze, sono chiaramente e coerentemente distinte; si raccordano e si ordinano da sé sotto la scorta dei documenti. Non è possibile confondere i due Sebastiano, una volta che si disponga d'una ragionevole quantità di dati, significativi d'identità, luogo, filiazione conventuale, carriera, cariche pubbliche.

Puntiamo l'occhio soltanto su luoghi e tempi della confusione. Deceduto il provinciale romano (1505-09) Vincenzo di Francesco dei Labretti da Collescipoli (pr. Terni), viene istituito il 2 marzo 1509 vicario della provincia «mag. Sebastianus Bonntempis conventus Sancte Marie Novelle» finché non fosse stato eletto il nuovo provinciale.

Onomastica di Vincenzo da Narni (sua predicazione conventuale): AGOP IV.3, f. 63v (15.I.1475) «mag. Vincentius Francisci de Colle Scipionis conventus narniensis»; IV.17, f. 65r (Rome 25.XI.1505): «Rev.dus mag. Vincentius de Labretis de Colle Scipionis, alias de Narnia, instituitur provincialis cum auctoritate etc.»; «de Colle Scipionis» dioc. di Narni (= Collescipoli, pr. Terni): RD Umbria II, 45a. L'originale della lettera 1.II.1497 di Vincenzo, pubblicata da Masetti, Monumenta II, 28, è oggi AGOP XIV lib. OO, p. 169. Adde: ASV, Arm. XXXIX.28 (15.V.1508), ff. 72r-74v.

In ottobre 1509 il capitolo provinciale elettivo non era ancora stato celebrato, visto che in data 9 ottobre 1509 lo si convoca per la Pentecoste dell'anno seguente. Il vicario Sebastiano dei Bontempi muore il 12 novembre 1509, come attesta la Cronica fiorentina. La quale anzi specifica: «factus Romane provincie vicarius, ob labores quos tulit pro provincia infirmatus et non brevi infirmitate detentus obiit 12 novembris 1509». Il vicario provinciale nominato il 2 marzo 1509 è Sebastiano il fiorentino, frate e figlio del convento SMN. Tanto che sopravvenuta la sua morte, il maestro dell'ordine, da Lucca 13 novembre 1509, ordina a tutti di restituire al priore di SMN qualunque bene fosse appartenuto «mag. Sebastiano Bonntempis»; e da Pisa 20 novembre 1509 nomina un nuovo vicario della provincia nella persona di maestro Valentino da Camerino, figlio del convento perugino. Il capitolo provinciale elegge in Cortona, Pentecoste 19 maggio 1510, il nuovo provinciale, e il 31 dello stesso mese il maestro dell'ordine conferma l'eletto: «mag. Sebastianus de Perusio confirmatur provincialis provincie Romane…», cioè il Sebastiano d'Angelo da Perugia, come vuole la Cronica perugina (che non fa parola d'un vicariato provinciale); così come la Cronica di SMN attesta il vicariato provinciale del fiorentino Sebastiano dei Bontempi, e la morte seguitane. Il 6 dicembre 1510 v'erano ancora pendenze del vicariato di Sebastiano il fiorentino; cosicché il nuovo provinciale «fr. Sebastianus Angeli de Perusio» (così nel proprio registro provincializio) annota tra gli atti amministrativi: «Recepi a procuratore reverendo ducatos 2 in auro qui remanserant de mag. Sebastiano de Florentia vicario provinciae» (ASPg, CRS, S. Domenico, Miscell. 140 n° 6, f. 5r; ed. T. Kaeppeli, AFP 31 (1961) 312 § 35). I due s'incontrano finalmente sulla medesima pagina. Senza possibilità di confondersi. Il fiorentino, ex vicario della provincia da marzo 1509, deceduto in novembre del medesimo anno; il perugino, sortito provinciale nel capitolo del 1510, che liquida le pendenze dell'omonimo confratello ora defunto.

Il Masetti (che saltuariamente utilizza i registri dei maestri dell'ordine) cade sul documento del 2 marzo 1509 «mag. Sebastianus Bonntempis… instituitur vicarius provincie Romane…», e senza sospettare l'omonimia intende il più conosciuto Sebastiano perugino. Non senza interferenze contaminatorie, forse, con AGOP IV.17, f. 64r (6.X.1505) «mag. Sebastianus Angeli de Perusio confirmatur vicarius…», dov'è palesemente questione d'un vicariato nel convento perugino fino a nuova elezione priorale. E dal Sebastiano fiorentino trasferisce indebitamente il cognome Bontempi all'omonimo perugino eletto provinciale nel 1510.

Consumata la commistione, nessuno ha sospettato l'equivoco. Omonimia, prossimità cronologica, affinità di carriera tra il Sebastiano d'Angelo perugino e il Sebastiano di Michele fiorentino riponevano l'identificazione al riparo da ogni sospetto. La tradizione Masetti ha percorso, incontestata, un secolo e mezzo. Thomas Bonnet OP († 1895), incaricato dal 1868 di riprendere il lavoro sugli scrittori domenicani, l'annota di proprio pugno sulla copia personale degli Scriptores di Quétifchard:

SOP II, 65 marg. sin., dell'esemplare nella biblioteca Santa Sabina in Roma: «Agnomen fuissse videtur Angeli Bontempi…» con rinvio a Masetti, Monumenta; e a conferma cita AGOP IV.9, f. 81r (28.IX.1488) «absolvitur mag. Sebastianus de Buontempis a regentia conventus Sancte Marie Novelle de Florentia…».

Il Ricci (1901) chiede controllo delle prove documentarie vantate dal Masetti, ma per crearsi spazio all'alternativa "Sebastiano degli Angeli" (E. Ricci, Storia della b. Colomba da Rieti, Perugia 1901, 224n: «Dove sia questo documento non sappiamo»). L'editore di AGOP IV.18, A. De Meyer (1935), anziché mettere a frutto il contributo chiarificatore del protocollo che ha sottomano, piega viceversa i Sebastiano del protocollo alla tradizione Masetti, a costo di palesi controsensi.

MOPH XVII, 20* s. v. Sebastianus Bountempis e relative note in calce al testo. Persone e rinvii vanno così corretti: a) Sebastianus Angeli de Perusio: RO 205, 292. b) Sebastianus Michaelis de Bontempis Florentinus: RO 44, 76, 84, 146.

Il Kaeppeli (1961) è il primo a distinguere i due Sebastiano; ma non prosegue oltre, né s'avvede che il "Bontempi" del fiorentino era forzosamente trasmigrato all'omonimo perugino, cosicché il Sebastiano provinciale è ancora "Sebastiano Bontempi" (Il registro di Sebastiano Bontempi O.P., provinciale romano (1510-15), AFP 31 (1961) 307-22; la distinzione delle persone a p. 305 n. 1, 312 n. 24. Kaeppeli, Inventari 342 s. v. Bontempi.). V.I. Comparato (1970), dall'assenza di qualsiasi testimonianza argomenta ragionevoli dubbi sull'appartenenza di Sebastiano d'Angelo ai Bontempi perugini; benché per esigenze redazionali debba riporre la notizia biografica sotto il lemma "Bontempi".

V.I. Comparato, Bontempi Sebastiano, DBI 12 (1970) 437-38; intendi Sebastiano di Angelo da Perugia. «Nato verso l'anno 1447 (egli stesso nel 1497 si definì "de cinquanta anni maturo"». «È cosa incerta se egli appartenesse o meno alla famiglia perugina dei Bontempi, in quanto, nei documenti, vi era citato sempre con il nome Sebastiano Angeli, o semplicemente "Sebastianus perusinus", come frate dell'Ordine domenicano al quale appartenne dal 1462» (p. 437b). «Nessuna fonte cita il preteso casato di frate Sebastiano» (p. 437b). «Nel 1509 ricevette l'incarico ad interim della provincia romana, che gli venne confermato dal capitolo del 1510» (p. 457b).

Non sospetta tuttavia l'errore; al quale paga tributi, suo malgrado, là dove scrive: «Nel 1509 ricevette l'incarico ad interim della provincia romana, che gli venne confermato dal capitolo del 1510». L'«incarico ad interim della provincia romana» (= vicariato provinciale del 1509) spetta a Sebastiano di Michele dei Bontempi e al susseguente Valentino da Camerino; il provincialato al perugino Sebastiano d'Angelo. Gli Indices generales di AFP 51 (1981) 85a distinguono i due Sebastiano, ma confermano ad entrambi il cognome Bontempi. La tradizione masettiana persiste. Fin ai meritevoli recentissimi studi su Colomba da Rieti e suo biografo (1990): AA. VV., Una santa 101, 136, 162 ss, 201, e passim.

Abbandonato il vicolo chiuso del casato Bontempi, si riapre una pista; almeno per chi volesse attendibilmente definire figura e ruolo cittadini di fr. Sebastiano e suo ceppo familiare. Il nostro Sebastiano era figlio illegittimo di tale Angelo da Perugia. Alla sanatoria provvede il concittadino Leonardo dei Mansueti, maestro dell'ordine dei Predicatori dal 1474 al 1480; di costui Sebastiano era stato «discipulus amantissimus et non pęnitendus», asserisce la Cronica perugina. AGOP IV.4, f. 71v (Rome 4.XII.1478): «magister Sebastianus Angeli de Perusio, qui alias sub die 19 aprilis 1468 fuit per Martialem dispensatus super defectu natalium ad officia et dignitates in provincia sua, iterum dispensatur per totum ordinem ad omnia, usque ad magisterium totius ordinis inclu(sive)». Che invita i ricercatori locali a tener d'occhio possibili reliquie diplomatiche della precedente e meno generosa sanatoria, aprile 1468, del maestro dell'ordine Marziale Auribelli da Avignone.

Pista modesta d'un modesto Angelo Perugino, vien da credere; in funzione patronimica, mai seguito da nome di casato, mai preceduto da un ser o da un dominus. Il suo figlio naturale, entrato in religione, bussa alle casse cittadine quando ha da far fronte alle spese del magistero in teologia (1475). E i priori perugini gli stanziano in elemosina 10 fiorini (E. Ricci, Storia della b. Colomba da Rieti, Perugia 1901, 224-24n). Di certo nessuna traccia che fr. Sebastiano prosperasse all'ombra d'una "famiglia potente". Godeva di prestigio presso i notabili del ceto dominante di Perugia («etiam potentioribus multis gratus, eique deferebant plurimum»)? Le ragioni, gli studiosi di Colomba da Rieti devono cercarle altrove.

ASMN I.C.102 E 149Gaude felix parens Hyspania (ant. vespri s. Domenico)
finis

precedente successiva