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Cronaca del convento San Marco di Firenze OP |

Aggiornamento bibliografico

«Dominican history newsletter» 1 (1992) ss.

Lorenzo Polizzotto, The Elect Nation. The Savonarolan Movement in Florence 1494-1545, Oxford (Clarendon Press) 2003, pp. XIV-488.

«The subject of this study is the followers of Girolamo Savonarola, who were known as the Piagnoni. Many Florentines were drawn to Savonarola during his lifetime by a programme of spiritual, political, and social renovation which corresponded very closely to their own aspirations. It was, indeed, largely inspired by them. Despite Savonarola's execution in 1498, the Piagnoni remained a powerful and fairly cohesive body. For the next fifty years or so they exercised a profound influence on ecclesiastical and civil affairs. In the process, they affected the whole course of Florentine history in the importane period of the city's transition from a republic to a principate. This book examines their membership, ideology, and activity both before Savonarola's death and afterwards. What was the nature of the relationship between the Piagnoni and Savonarola? What was the essence of the ideology which they evolved and which, despite personal rivalries, ensured their cohesiveness, strength, and survival for over hall a century? Savonarola's influence during his lifetime and after his death was clearly immense. Throughout their history, the Piagnoni were to revere his memory above all else and to continue to be guided by his teaching. While Savonarola exerted a powerful influence over them, even from beyond the grave, this would not have been enough in itself to bind his followers together, nor to ensure them their all-important role in Florentine politics. Nor, finally, would it explain the sway of their message over their own and succeeding generations. The explanation must be soughit in the Piagnoni themselves. (...)» (PREFACE,  p. VII).

Sommario in p. XI:

Abbreviations, p. xiii

Introduction, p. 1

1. 'Holy Liberty': The Establishment of a Political Tradition, 1494-1498, p. 8

2. The Piagnoni and Religious Reform, p. 54

3. The Mystical Path to Reform, p. 100

4. Reform through the Conventional Channels of the Church: The Conservative Approach, p. 139

5. The Path to Radicalism, p. 168

6. 'In Sodom and Gomorrah': The Piagnoni in Adversity and the Espousal of Radicalism, p. 239

7. 'The New Jerusalem': The Last Fiorentine Republic, p. 314

8. `By the Waters of Babylon': The Death of a Movement, p. 387

9. Epilogue, p. 438

Appendix, p. 446

Select Bibliography, p.  462

Index, pp. 465-488.

Dono dell'A., ricevuto in gennaio 2005. Lettera autografa 22.XII.'04 del Polizzotto (incollata nella coperta del volume):

«Le invio, come promesso, una copia del mio The Elect Nation. Purtroppo questa terza edizione è inferiore alle precedenti in quanto gli editori hanno cercato di rsparmiare sulla copertina. Il contenuto, però, è invariato.

Il ms che ho consultato nel suo Archivio [Archivio SMNovella I.B.61] è definitivamente del Cerretani, ed è inedito, ma reperibile in altre biblioteche fiorentine sotto il titolo Sommario della storia fiorentina. Si dovrebbe fare un confronto dei vari manoscritti per accertarne le differenze. La ringrazio ancora di cuore per la sua disponibilità e cortesia. Con tutti i miei auguri di Buon Natale e felice anno nuovo. Suo Lorenzo Polizzotto».

In «Memorie Domenicane» 26 (1995) 403-17, ampia recensione di ed. 1994 a firma di A.F. VERDE.

Lorenza TROMBONI, Girolamo Savonarola lettore di Platone: edizione e commento del "De doctrina Platonicorum", «Rinascimento» 46 (2006) 133-213.

Edizione critica del De doctrina Platonicorum, detto anche Plato abreviatus (1484-86 ca.), pp. 180-99. Codici pp. 158-62; genesi, struttura, fonti utilizzate (Vita Platonis di Marsilio Ficino, 1477; Concordantiae di Giovanni Pico della Mirandola, 1486) e rielaborate, impiego nella predicazione, pp. 135-55. In appendice, riferimenti al De doctrina Platonicorum nelle opere del Savonarola, pp. 200-13.

Sintesi del complesso contributo, in pp. 154-55: «È stato possibile individuare il nucleo concettuale da cui Savonarola ricavava determinati esempi a sfondo filosofico e aneddoti della vita di Platone per inserirli all'inter no di discorsi di chiaro segno pastorale o teologico: anche quei passi in cui Socrate è presentato come modello di virtù, trovano ora una loro solida collocazione all'interno del De doctrina Platonicorum, così come gli altri temi presi in prestito dalla filosofia platonica: esso, quindi, ha importanza di per sé, in quanto documento savonaroliano, ma anche in funzione della nostra comprensione della vita e dell'opera di frate Girolamo. Esso, infatti, ci aiuta anche ad approfondire il rapporto che intercorre, nell'opera savonaroliana, tra filosofia e teologia: il fatto che il frate abbia sentito la necessità di approfondire un argomento come la filosofia platonica che, a differenza dell'aristotelismo, gli era sicuramente meno nota, testimonia che il suo interesse verso quest'ambito del sapere non si sopisce dopo gli giovanili, ma anzi resta vivo e assai presente in tutti i suoi scritti. Assai considerevole, infatti, è il numero di accenni e riferimenti che Savonarola fa ai filosofi ed alla filosofia, in un dialogo continuo con quella che rappresenta ora il punto più alto della razionalità, ora il versante negativo della sapienza, secondo l'argomento che sta trattando o il modo in cui ne parla; all'interno di quest'ottica il De doctrina Platonicorum rappresenta un documento prezioso per aiutare a ricostruire i rapporti tra Ficino e Savonarola, o per meglio dire, il modo in cui Savonarola si poneva nei confronti dell'accademico di Careggi, ed è per questo che è doveroso sottolineare che, spesso, la condanna della filosofia – intesa come impoverimento della teologia e espressione dell'inadeguatezza dell'intelletto umano ad arrivare a Dio – è accompagnata dalla condanna dell'astrologia, intesa, anch'essa, in senso deteriore: non, cioè, come la scienza che studia il moto degli astri, bensì come quella falsa scienza che pretende di prevedere gli eventi futuri e di spiegare quelli passati e presenti grazie all'influenza degli astri sulla vita degli uomini. Con questo non intendo dire che il De doctrina Platonicorum sia uno scritto antiastrolgico in senso stretto, perché in ben altre sedi Savonarola rende noto il suo pensiero in merito a questo tema, ma vorrei porre l'accento sul carattere antificiniano di quest'opera, che non consiste tanto in elementi che siano visibili ad una prima lettura, bensì nell'utilizzo che Savonarola ne fa, proprio in quei momenti in cui vuole dimostrare che la filosofia non può sostituirsi alla teologia e all'autorità della Bibbia e che il valore di un pagano, sia esso anche virtuoso e saggio come Platone, Socrate o Aristotele, non potrà mai essere paragonato al valore del più semplice dei cristiani. La Bibbia, quindi è e rimane per Savonarola l'unica autorità degna di esser chiamata tale, perché è in essa che si trova la traccia della presenza del trascendente nel mondo terreno, la parola rivelata che rende palese all'uomo la presenza di Dio: di qui nasce per Girolamo la convinzione di doversi attenere soltanto alla Scrittura e di rifiutare ogni forma di sapere alternativo, fors'anche nel nome del cristianesimo stesso.

Gli studi che sono stati fatti in questa direzione hanno delineato un'immagine piuttosto chiara di questo aspetto del pensiero savonaroliano, ma nessuno di essi ha tenuto conto del Plato abreviatus, un elemento che contribuirebbe senz'altro ad arricchire le riflessioni fatte fin'ora» (pp. 154-55).

■ In pag. 159 n. 82: «Nello stesso foglio si trovano, scritti da una mano settecentesca, alcuni dati sul possessore e sulla storia del codice: «Usus est hoc insignis atque fratris venerabilis P. F. Alexander fili Petri de Capocchis qui deiecit cum singulari probitati (ms. probitatis), et doctrine opinione anno 1581, 8 octobris. Addixit bibliothecae conventus S. M. Novellae cuius fuit dignissimus alumnus et Pater pref(ectus) F. Alexander. F. Raphael Badii Magister Bibliothe(carius) anno 1696 ex Divisione librorum P. Magistri F. Thome Melorini».

- ricontrollerei il testo: a) insignis atque fratris venerabilis P. F. Alexander = insignis atque frater venerabilis P. F. Alexander (?); b) qui deiecit = qui defecit (?); c) «cum singulari probitati (ms. probitatis), et doctrine opinione»; non emenderei, ma rimuoverei la virgola(!): «cum singulari probitatis et doctrine opinione», dove i due genitivi probitatis e doctrine son sostenuti dalla singolari opinione.

L. TROMBONI, "Illud enim quod continemus in nostra potestate habemus". La dignità del "continens" dal "De malo" alla "Sententia libri Ethicorum", «Memorie Domenicane» 42 (2011) ??.

L. TROMBONI, Uno strumento per il predicatore: il compendio di filosofia aristotelica di Girolamo Savonarola, AA. VV., L'antichità classica nel pensiero medievale, a c. di A. Palazzo, Porto (FIDEM) 2011, pp. 441-69.

■ Estratti dall'Autrice, dic. 2011. Grazie di cuore, e congratulazioni per la qualità della ricerca ed elaborazione!

30.VIII.2012. «Dominican history newsletter» 18-19 (2009-2010) p. 35 n° 88; pp. 94-95.

 


ASMN  I.C.102 A 77r Sanctificamini (resp. in vig. Nativ. Dni)
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