ASMN I.A.19-22 (1710-1731)

 

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I.A.19  Liber consiliorum B (1710-1780)

Cart., 345x240, foliato 1-137, poi paginato 138-223 con n° pari sul recto. Coperta membr. sostenuta da tre corregge dorsali, alquanto logora.

«Hic liber qui consiliorum inscribitur, in quo breviter et succinte quae a patribus a consiliis huius venerabilis conv. Sanctae Mariae Novellae decernuntur annotantur, feliciter incipit hoc anno 1710 die 15 novembris, et signatur B» (Ir), iscrizione non di mano del primo segretario fr. Domenico Mignanelli da Siena († 1738). Compatto settantennio di verbali dei consigli conventuali (convocati nella stanza priorale «in superiori dormitorio» 78r, nell’aula “volgarmente detta del Nocentino” ecc.) nov. 1710 – sett. 1780. Talune convocazioni capitolari nelle ultime carte (199 ss).

In latino; grafema dittongale ę cedigliata lungo l’intero volume, ma ci s’imbatte in ae sotto la penna d’Alessandro de Pretis 79r-84r (1746-48, commista con ę), Lodovico Pacini[1] 84r-87r (1748-50). Transito irregolare al volgare nelle ultimissime pp. 204-217 (1777-80).

Stile ab incarnatione all’inizio, stabilmente il moderno dal 1730 (42v; transizione anteriore al canonico «1749 incluso» (A. Cappelli – M. Viganò, Cronologia, Cronografia e Calendario perpetuo, Milano  1998, 9; S. Bartolini, I fori gnomonici di Egnazio Danti in SMN, Firenze 2006, 27), esitanti gli anni di transizione 1724-29.

n       1750-55 ca. (89r-102r ecc.) grave caso amministrativo, implicato il converso Arcangelo (Michelangelo al secolo) di Benedetto Gotti da Firenze, OP 1717 † 1769 (VestProfB 14-15; Cr SMN II, ff. 139r, 140v, 143r-v; MD 12 (1981) 339b). Consiglio 21.I.1755: «in pristinam methodum redigendos fore libros qui ad syndici administrationem pertinent, eo nimirum omittendo qui Liber capsę dicitur, unum tantum describendo Introitus et exitus dictum, in quo recipiendi redditus expenseque solute… facili clariorique ordine percipiantur et pateant» (104r; cf. 105v: 19.VII.1755).
n       Consiglio e capitolo (18 capitolari, dei quali 3 novizi) 13.VIII.1780 approvano donazione (di fatto rinuncia forzosa) della chiesa suburbana San Iacopo in Polverosa, con canonica e piccolo orto annesso, alle monache di San Donato in Polverosa (214-16). Una frequentratrice di ASMN mi segnala (08/06/2000) doc. complementare: ASF, Segreteria del regio diritto 518, ff. 305 (“Parrocchia di San Iacopo in Polverosa e intimazione ai padri domenicani di pagare la congrua”, apr. 1782).

  •  Consigliato restauro della coperta.

  • 13.IX.2010 riconsegnato dopo restauro eseguito da "Il Laboratorio" (Via S. Marcellino 8/r, restauratore M. Pandolfi), promosso dalla Soprintendenza Archivistica della Toscana tramite la dott.ssa Gabriela Todros. Grazie!

I.A.20  Liber vestitionum et professionum B (1713-1914)

Cart., 335x235, pp. VI-304, bianche 247-76, 278-296, 301-304, ultimo fascicolo slegato; coperta membr. sostenuta da tre corregge dorsali, segnata B.

«Liber secundus. In quo scribentur novicii omnes qui in hoc pręclarissimo Sanctę Marię Novellę conventu tum ad habitum tum ad professionem recipientur, ab hac die 26 nov. 1713 usque ad .  .  .» (III). In p. 4 si rinvia al “libro precedente pag. 219” atti 8.XII.1711 e 15.I.1713 (= Bibl. Moreniana di Firenze, Palagi 78: Liber vestitionum et professionum A, p. 219, f. 151r della moderna foliazione meccanica). La procedura piena registra:
1)
recezione all’abito o vestizione, con specificazioni habitus clericorum, habitus conversorum, per quale convento (filiatio, in vigore fino agli anni '30 del Novecento, poi trasferita alla provincia d'appartenenza);
2)
noviziato, annus probationis (che in questo periodo non inizia in necessaria sequenza temporale alla vestizione);
3)
protesta (protestatio premessa alla professione, voluta dal capitolo generale Roma 1568: VestProfA 5v);
4)
professione (= emissione dei voti), che stabilisce il definitivo stato religioso; a partire dal  1857, l'ordinamento canonico introduce duplice e distinta professione in semplice e solenne; qui compare in p. 244 per il medesimo candidato: 29.VII.1863 simplex, 27.VIII.1864 solemnis. Per il senso esteso di "novizio" e periodo formativo, vedi Costitutioni OP 1871, dist. II, cc.14-15.

Pp. 1-246 (26.XI.1713 – 15.II.1914); spesso indicati luogo conventuale e ora del giorno. Sottoscrizioni autografe dei candidati, dei maestri dei novizi o d’altri ufficiali. Casi d’abbandono (recessit), di expoliatio et remissio ad sęculum (39, 75, ecc.). Index clericorum qui reperiuntur in hoc codice B (297-300) elaborato da altra mano nel 1772-73 circa, abbandonato perché insoddisfacente: «Repertorium novitiorum, qui in hoc codice conscripti sunt, errat in fine ordine alphabetico distitutum» (III, da altra mano a seguito dell’iscrizione).

Cronologia: «iuxta stylum s. romanę ecclesię» (4: 4.I.1714, ecc.), ma poi «ab in(carnatione)» (17-99: 1720-48), stabilmente stile comune dal 1750 in poi (101 ss).

Lingua latina. Interruzioni: interdizione granducale a nuove vestizioni 1783-1793(95?) (pp. 176-78; ASMN I.E.159 ins. 2, I, f. 19r; LC5 116), soppressioni napoleonica 1807-1817 (202) e italiana 1864-1879, 1879-1901 (244-45). Prima testimonianza della duplice professione, semplice 29.VII.1863 e solenne 27.VIII.1864 (244; professioni 1857-62, pp. 240-43, ancora secondo antico diritto), introdotta a seguito d’enciclica papale 18.III.1857 (Constitutiones fratrum OP, ed. A.V. Jandel, Parisiis 1872, 149-50 § 274, ss).

n       Arco cronologico e varietà di sottoscriventi lo fanno libro privilegiato per inseguire evoluzione grafico-grammaticale tra prevalenti modelli normativi digià molto personalizzati, livelli d’istruzione, innovazioni personali o di scuola, in tragitto d’approdo alla normalizzazione nazionale. Grafemi dittongali: ę predomina per tutto il ‘700, persiste fino a metà ‘800;  ae si affaccia isolata, guadagna spazio a cavallo ‘700-‘800, adottata dal maestro dei novizi Tommaso di Bartolomeo Larco[3] (223-28: nov. 1834 – giug. 1841), s’instaura dal 1857 in poi (insieme con oe: dioecesis), benché la forza d’inerzia prolunghi in talune sottoscrizioni l’antica ę cedigliata.

  • Necessita rilegatura.

  • 18.III.2010 riconsegnato dopo restauro eseguito da "Il Laboratorio" (Via S. Marcellino 8/r, restauratore M. Pandolfi), promosso dalla Soprintendenza Archivistica della Toscana tramite la dott.ssa Gabriela Todros. Grazie!

&      Il precendente “primo” libro della serie (finora sconosciuto, per quanto mi consti) è oggi Bibl. Moreniana di Firenze, Palagi 78: Liber vestitionum et professionum A (1556-1713). Cart., 335x235, ff. 163 moderna meccanica, coperta membranacea sostenuta da tre corregge dorsali; lettera A maiuscola in f. 1r. Lo avvia anonimamente Modesto di Agostino dei Biliotti; informa che «post reformationem», per mandato del priore fra Lorenzo di Alessio dei Mini da Firenze (1590-92), messo da parte un preesistente confuso registro (f. 1v), imposta il nuovo, distinto in atti d’accettazione all’abito, professione, specificazioni temporali, testificazioni (2r). Con materiale del precedente registro redige ff. 1r-31v (vestiz./profess. degli anni 1555-1593), dove (31v ult) ha occasione di rinviare al proprio «Chronicorum librum cap. 63» (ASMN I.A.9-10) dedicato al priorato 1595-98. Libro dunque messo su nel corso dell’ultimo decennio del ’500. A partire dal 10.III.1595/6 altre mani si susseguono a redigere in diretta gli atti, sottoscritti dai candidati e testimoni, fino al 1713, ff. 32r-152r. Il medesimo Biliotti avvia la tabula onomastica 158v-163v, da altri aggiornata, superstiti solo lettere A-L. Inventari del noviziato (utensili, libreria) 152v-154v, primo Settecento. Vi attinge («liber professionum») Raffaele dei Badii nella sezione a lui dovuta della Cronica conventus ASMN I.A.9.

&       Prassi legale nei libri vestitionum et professionum da mettere a fronte con Constitutiones OP dist. I, cc. 13-15 (de recipiendis, de novitiis, de professione), stadio da metà Cinquecento, incluso obbligo divenuto costituzionale di scrivere siffatti libri (I, c. 15 in fine). Martyrologium OP, auctoritate Seraphini Cavalli MO impressum, ed. Venetiis (apud Iuntas) 1582, ff. 97r-134v: Constitutiones OP 1558, recante indicazione marginale delle modifiche dal 1518 al 1579. Regula S. Augustini et Constitutiones fratrum OP, iussu rev.mi p. A. Cloche eiusdem ord. magistri gen., Romae 1690.

I.A.21  Domenico Sandrini da Firenze OP, Vita dei frati di Santa Maria Novella celebri in santità (1731)

Cart., 310x215, pp. XXXII-850, bianche pp. 833-50; coperta membr. su cartoncino, distaccata.

Vite dei frati di S.a M.a Novella celebri in santità descritte dal P. fr. Domenico M.a Sandrini (intestazione p. III, supporto cartaceo perforato da inchiostro acido). Dedica pp. VII-IX, «dal conv. di SMN in Firenze questo dì 25 aprile 1731», cui segue altra mano a mo’ di sottoscrizione Fr. Domenico M.a Sandrini maestro dei novizi (p. IX). Introduzione pp. XI-XX, Indice delle vite pp. XXIII-XXVIII. Testo di 150 vite pp. 1-832. Ultima vita fr. Domenico Quaratese († 1694: Cr SMN II, f. 99r-v).

Domenico di Sebastiano Sandrini da Firenze † 18.V.1750 77enne. Cr SMN II, ff. 134v-136r. LC3 f. 253r (15.IX.1706). LC4 ff. 44r (25.III.1730), 46v (27.X.1730, nominato maestro dei novizi), 49v (27.V.1731, originario della Congregazione San Marco trasfiliato al convento SMN dopo licenza del maestro dell'ordine e dispensa papale), 51v (5.X.1732, rinuncia all'ufficio di maestro dei novizi, sostituito da Vinc. Borghigiani).

  • Necessita ricucitura coperta; velo protettivo almeno su p. III perforata da inchiostro.

I.A.22  Domenico Sandrini da Firenze OP, Vita dei frati di Santa Maria Novella celebri in santità (brogliaccio d’autore)

Cart., 300x210, pp. 570. Cartoncino di coperta e primo quinione (dalla sola intestazione Vite dei frati di S.a M.a Novella celebri in santità) distaccati. Mutilo (almeno nei fascicoli finali), carte invase da inchiostro ultracido. Assenti dedica introduzione indice. Elaborazione autografa dell’autore, riversata da copista professionale nell’esemplare precedente. Collazione più minuta potrebbe valutare il rapporto genetico, incluse varianti di redazione, tra questo scartafaccio e l’esemplare sottoscritto dall’autore in funzione d’“editio”.

Autografia del Sandrini stabilita su sottoscrizioni in VestProfB 44 («Sic testor ego fr. Dominicus M. Sandrini magister novitiorum manu propria»: 1.VIII.1731), 47-57. Autografo sarebbe anche (da confermare come qui sopra) BNF, Conv. soppr. G 6.766: M.-T. Casella e G. Pozzi, B. Giovanni Dominici OP, Lettere spirituali, Friburgo 1969, 10-11.

  • Necessita almeno rilegatura e nuova coperta.

  • 2.VII.2008 riconsegnato. dopo restauro eseguito da "Il Laboratorio" (Via S. Marcellino 8/r), promosso dalla Soprintendenza Archivistica della Toscana tramite la dott.ssa G. Todros. Grazie!

I.A.22.1 “Opere del p. Domenico Sandrini OP

Due fogli già precariamente incollati con scotch su Cr SMN II f. 136r. Foglio A,  cart., 120x180, sec. XXin: Opere del p. Domenico Sandrini OP (lista nominale degli scritti del Sandrini). Foglio B,  cart., 120x230, fotocopia di A («dalla biblioteca del conv. di SMN»), premesso cappello febbr. 1970, su cui è annotata foliazione di BNF, Conv. soppr. F 9.983. Utilizzati dalla trascrizione dattiloscritta (lavoro Ricozzi † 1980) pp. 211-13 («e notula ex Archivo Conventus asservata») di Cr SMN II.

In BNF, sala mss, consultazione, vedi Catal. 1 (BNF, Conv. soppr.) p. 142. 


[1] † Roma 1799: Masetti, Monumenta II, 252-53. Altri è (vedi oltre) Tommaso Pacini da Sorana † 1841.

[3] Origine ligure, vestiz. 7.III.1826, prof. 22.VII.1828 (VestProfB 206, 208, 210), † Ecuador 1869 (ASMN I.A.44, p. 53).


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