ASMN I.A.14-18 (1625-1729)

 

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I.A.14  Spogli (1625-1630 ca.) di Francesco da Radda, già “Libro Lapi” o “Libro Lapi-Radda”ASMN I.C.102 F 62r Invenit se Augustinus (1° resp.)

Cart., 346x246, ff. XXIV-167, bianchi ff. 123v-140v, 156r-167v. Coperta membr. su cartoncini, distaccata; rilegatura allentata.

Nessun prologo o iscrizione. Nel risguardo “Libro del P. Lapi” di mano posteriore, “-Radda” aggiunto a matita da mano recentissima. “Libro Lapi-Radda” denominazione di tradizione, contaminata con “Libro detto del p. Lapi” ovvero Libro G. Ampiamente utilizzato, citato in abbreviazione «Libro LRa n° ?» dalla successiva amministrazione e cronachistica.

I) Tavola di questo libro ff. I-XXIII, con rinvio al n° seriale dei regesti di sez. II. Mano di Francesco da Radda.

II) Brevi regesti (in volgare) delle pergamene e libri conventuali su materia patrimoniale e amministrativa, miranti ad aggiornare la contrattualità vigente, per ordine prevalentemente cronologico, rubricati a sinistra con n° seriale, ff. 1-123; ff. 1-42rn°303 mani diverse, sec. XVIIin (in nessuna è riconoscibile quella di Giuseppe Lapi † 1611, v. ASMN I.A.12 Libro G); ff. 42rn°304-122v di Francesco da Radda. Suppone 1623 (60r), 1626-27 (61r), «observa che etiam questo dì 6 di settembre 1627» (62r21-22), 17.I.1628/9 (111r4), 1628 (117v), 26.IX.1629 (119v1), 29.IV.1630 (121r5), 1630 (122r14-18). Rinvia (49v-50r) al “libro dell’Infangato” con numero di carte rispondenti a I.A.12 Libro G; questo era dunque già terminato.

III) Astrat<t>o de’ nostri libri del conv. di SMN serve a ritrovare molte cose ff. 141r-155r: repertorio alfabetico di persone e cose notevoli con secco rivio ai libri d’archivio e relative carte. Mano di Francesco da Radda († 6.X.1630), unico a sottoscriversi: 121v11, 122v ult («per consiglio di me f. Francesco da Radda», poco prima giunta del 1630: 122r14-18); «questo ricordo è qui scritto a fine si vegha che fr. Francesco da Radda scrittore di questo può esser chiamato benefattore del conv.» (122v16-20).

  • Necessita rilegatura

  • 18.III.2010 riconsegnato dopo restauro eseguito da "Il Laboratorio" (Via S. Marcellino 8/r, restauratore M. Pandolfi), promosso dalla Soprintendenza Archivistica della Toscana tramite la dott.ssa Gabriela Todros. Grazie!

I.A.15  Entrata/uscita di libreria (1643-1719)ASMN I.C.102 A 2r Aspiciens a longe ecce video (resp. dom. I Adv.)

Cart., 297x210, pp. 80(E) (con qualche transizione a foliazione, vedi 54-58), + pp. 256(U), bianche E0-3, 5, U76-80, 228-46, 249-56. Coperta membr. sostenuta da due corregge dorsali.

(E) Comincia l’entrata di denari pp. 6-75 (28.I.1642/3 – 2.V.1719); nessun prologo o iscrizione, due ricordi volanti (1670, 1676) vergati da Enrico Fioravanti in p. 4.

(U) Comincia l’uscita de’ denari su riavvio di paginazione, pp. 1-227 (29.I.1642/3 - 15.XII.1718).

Stile fiorentino in cronologia. Riporto di somma parziale a capo di ciascuna carta: Somma la retrofaccia (in verso), Somma la faccia di contro (in recto). Alimentano le entrate della biblioteca i depositi fruttiferi disposti dai frati: Raffaello di Zanobi delle Colombe (OP 1577, † 7.IX.1627 67enne: Cr SMN  n° 1078); Giacinto del Garbo († 11.X.1642 53enne, Cr SMN  n° 1118) nel 1639 (U247-48); Enrico di Francesco Fioravanti († 30.VIII.1684 63enne, Cr SMN II, f. 89r-v). Le uscite riguardano accessioni librarie, legatura, arredamento ecc.

Un esempio di registrazione, U199: «A dì 12 detto [= settembre 1714] lunedì, scudi venti e lire dua ad Ottavio Bonaiuti libbraio al'insegna di S. Domenico per legature, rassattature[sic] e altre diverse fatture di n° cento quarantotto libbri in foglio, che parte rilegati di nuuovo alla franzese, e similmente rilegati di nuuovo in carta pecora, altri fatte le culatte a chi di carta pecora e a chi di corame, con sue cartelle dorate, da scansia XV a tutta la scansia 24, come dalle sue note de' libbri, e ricevuta di denari 20 - 2».

Taluni bibliotecari: Francesco Bentivogli 1654 (U36); Giandomenico Leoni 1655 (E14, U37); Tommaso Maria Lorini 1672 (U100); Enrico Fioravanti 1669-72, 1676-80 (E23, 30, 31-37, U78, 105-14); Raffaello Badii 1681, 1692 (U115 139); Domenico Celi da Messina 1702-10 (E52-58, U165-187); Giovanni Antonio Orsucci 1710-15 (vedi giunta a fine scheda); Giacinto Ventura Talenti 1715 (U202 ss). Nota errore d’entrata ripetuta (E10, 24.III.1650 e 6.IX.1651) corretto da mano successiva (U30, 17.VII.1653).


08/03/2011. Chiara Aimi, dottoranda all'Università di Bologna e tirocinante presso la Biblioteca Palatina di Parma, mi scrive:

«Ho ricevuto il suo indirizzo da fra Luciano Cinelli, al quale mi ero rivolta per avere qualche informazione su una nota di acquisto trovata su un libro della Biblioteca Palatina (Pal 13022, di cui le allego il frontespizio). Questa è la lettura della nota di fra Cinelli:

Biblioteche Sancte Marie Novelle anno 1714

Emit P. (Pater) M. (Magister) Fr. Joannes Antonius Orsucci Bibliotecharius s. (scudi) 30».

09/03/2011. All'originale titolo armeno nella fascia superiore del frontespizio, fa seguito la controparte latina: Breviarium sacri ord. FF. Praedic., superiorum facultate e latino in Armenum Idioma litterale traductum & editum pro Provincia Naxivanensi in Armenia Majori, sub reverendissimo Patre Fratre Antonino Cloche, totius Ordinis eiusdem Generali Magistro. Venetiis MDCCXIV, typis Antonii Bortoli, superiorum permissu, mens. septenbris. Nel margine destro, antico timbro della Biblioteca di SMN, nel margine inferiore quello della Palatina di Parma.

Felici riscontri. In luglio 1712 il provinciale armeno in carica, fr. Pietro Pehlewan da Dšahouk, insieme col suo concittadino Gregorio, viene in Italia «ad Breviarium Naxivanense typis excudendum, quo opere absoluto, Venetiis, sociato labore, adhuc edidere parvum catechismum»; in giugno 1716 i due rientrano in Armenia: AFP 21 (1951) 316. Il censimento dei libri pubblicati dai domenicani armeni registra il Breviarium (Venezia 1714) e un Catechismus succinctus (Venezia 1715): AFP 20 (1950) 427-28 n° 32-33.

ASMN I.A.15, Entrata/uscita di libreria, p. U200: «A dì detto [= 20.IX.1714], scudi quattro e due lire nel Breviario Domenicano in Idioma Armeno, bello e legato di Venezia». Con perfetta corrispondenza anche paleografica. Sottoscrizione autografa, I.A.15, p. 60 (12.IX.1712), ultimo rigo: «P. Giov(anni) An(toni)o Orsucci, maestro e priore, mano propria»; che permette di attribuire alla medesima mano dell'Orsucci le pagine relative agli anni 1710-15 circa. L'Orsucci, eletto bibliotecario il 26.II.1710 (ib. E59, prime righe), lo era ancora il 29.VI.1715 (E65, prime righe).

Fra Giovanni Antonio di Vincenzo Orsucci da Pescia, OP 1672 15enne, † Viterbo 22.VII.1717. Sua notizia biografica in Cr SMN n° 1264 (= ASMN I.A.2, ff. 114v-115r). «fr Iohannes Antonius Orsucci prior» 15.XI.1710 (I.A.19, f. 1r).

ASMN I.A.18  Index librorum qui in bibliotheca reperiuntur (1729), p. 314, dà la collocazione del Breviarium nella Biblioteca di SMN: «Breviarium sacri ord. Praedic. e latino in Armenum Idioma litterale traductum et editum, E39, Scan. 22», ovvero riposto nella scansia 22 (sezione destinata a Controversiae et sacri ritus), mansione (o ripiano) E.

Suggerimento: a questo punto un altro passo a ritroso si potrebbe fare spulciando i libri di entrate/uscite della Biblioteca Palatina di Parma: questo Breviario armeno, quando fu acquistato e quando entrò a far parte del patrimonio librario della Biblioteca Palatina? Tra le testimonianze settecentesche in SMN e l'accesso alla Palatina di Parma, incombono due eventi traumatici per la storia archivistica, libraria e artistica dei conventi: la soppressione napoleonica prima, e quella dell'Italia unitaria poi; che alimentarono dispersione e incontrollato mercato antiquario.

Spunti bibliografici sui domenicani d'Armenia, o  meglio "ordo vel congregatio Fratrum Unitorum de terra Armenie", che a metà Trecento adottò la regola di sant'Agostino e le costituzioni dell'ordine dei Predicatori (AFP 21 (1951) 307), canonicamente sotto la giurisdizione dell'ordine domenicano; nel 1583 viene costituita la formale provincia domenicana della regione armena: provincia Naxivanensis, sede in Naxicëvan. MOPH XIX, 220 ss (1387 ss): AFP 21 (1951) 306-319, in p. 312 testimonianza (1651) di provincia Naxivanensis; 44 (1975) 109-112; 47 (1977) 183-246; Indices generales, AFP 51 (1981) 55b, 296a voce "Naxivan"; 67 (1997) 173-226; 68 (1998) 347-67; 70 (2000) 337-63; 71 (2001) 341-72, con trascrizioni da ASMN I.B.66 . R. Loenertz, La Société des frères Pérégrinants, Roma 1937, 141-150, 201b. C. LONGO, Relazioni d'Armenia (1583-1640), 67 (1997) 173-226; in p. 178 elenco dei conventi della provincia nesciovanensis (Naxicëvan) d'Armernia, istituita nel 1583. J.-M. Mérigoux, Va à Ninive! Un dialogue avec l'Irak, Paris (Éd. du Cerf) 2000, 441-42. M.G. CELLI, L'opera di padre Agostino Bausa OP, MD 38 (2007) 47-121, specie pp. 62 ss.

■ 7.V.2014, ricevo per posta: CHIARA AIMI, Libri armeni a stampa della Biblioteca Palatina di Parma, Parma (Deputazione di storia patria per le province parmensi) 2013; vedi in particolare pp. 23 tav. 3, 26 tav. 4, 30n, 39, 49-50. Integrare con quanto in C. Delacroix-Besnier, Les dominicains et la chrétienté grecque aux XIVe et XVe siècles, Rome (École franç.) 1997, p. 455a voce "Arménie".


I.A.16  Index librorum bibliothecae (1702-1704) procurante Dominico Celi Messanensi OPAndrea di Buonaiuto da Firenze, capitolo SMN_est, s. Tomm. d'Aquino (1365-67): Veritatem meditabitur guttur meum (Prov. 8,7)

Cart., 330x230, pp. 289-905 attuali, deperdite pp. 1-288, 733-40. Coperta in assi lignei con pelle marrone, logora nel dorso e tarmata; cinque borchie metalliche (differenti da quelle d’Index librorum ASMN I.A.18) su entrambi i piatti; in quello posteriore due tenoni o punzoni metallici di presa delle relative fibbie a richiudere verso l’anteriore. Anello ferreo innestato nel taglio basso del piatto posteriore: la cosiddetta taccaglia di catena (l’altro capo agganciato al banco o leggìo) dei libri incatenati?

Acefalo e adespoto. Catalogo alfabetico nell’ordine: prenome d’autore (rubricato per prime due lettere, GI-ZO quanto superstite), cognome, opera, segnatura bibliotecaria a tre elementi d’ordinamento topico (scansia, mansione=lettera maiuscola, unità) (pp. 289-780). «Index cognominum omnium auctorum qui in indice librorum bibliothecae SMN Florentiae inscripti sunt» con rinvio a pg dell’indice precedente (781-905, AB-XI). Sequenza alfabetica di lemmatizzazione: A B C D E F G H I K L M N O P (qui Philippus) Q R S T V (entrambe iniziali consonantica e vocalica, nonché W/Vu) X. Una sola mano calligrafica (= prete Filippo Palai). Grossi capilettera a inchiostro nero. Grafemi dittongali ę, ae, oe.

Entrata/uscita di libreria di ASMN I.A.15 pp. U165-170 (dagli esiti romanzi centro-meridionali «gennaro, febraro», U167), c’informa: promotore dell’«indice nuovo della libreria» fu il bibliotecario 1702-10 fra Domenico (Andrea al secolo) di Giovanni Leonardo Celi da Messina (vestiz. OP 5.III.1683/4, prof. 26.IV.1684 per il conv. fiorentino, † 16.V.1730: VestProfA 119r; Cr SMN II, ff. 122v-123r; LC3 f. 193v: 15.III.1683/4; Masetti, Monumenta II, 217-18); lavoro eseguito nel biennio 1702-04. Compilatore alfabetico prete Antonio Tosi: «A dì detto <19.I.1702/3> e sotto suo vero dì 9 ottobre 1702 lire 52 al prete Antonio Tosi tanti per 63 giorni che ha servito il·libreria per far l’indice, ciò è tre giorni a un giulio il giorno, e sessanta a dieci grazie[4] il giorno» (U167); 9.IX.1703 «lire 24 al Sig. Anton Tosi per havere messo in alfabeto l’indice de’ cognomi» (U169). Copista prete Filippo Palai: «A dì detto <19.I.1702/3> e sotto suo vero dì 23 luglio 1702 lire 24 al prete Filippo Palai per tante giornate fatte in libreria a scrivere i libri per far l’indice nuovo a ragione di lira una il dì» (U167); 27.IX.1703 «lire 9 al prete Palai per sopra più per haver trascritto l’indice de’ nomi e cognomi» (U169). «Cena al pittore per il frontespizio del’indice» (U170, 3.VI.1704). Dopo il 1704 le accessioni librarie attestate da I.A.15 Entrata/uscita vengono integrate nel nostro Index. Aggiornato ancora per qualche decennio. Caso SOP t. I (1719), t. 2 (1721) di J. Échard: altra mano (C) aggiunge in interlinea «Item Scriptores OP recensiti, Tomi I, Sc. 8, D.5.» (p. 379/7); nell’indice cognominale, Echard inserito da un primo aggiornatore (B) che aveva annotato l’entrata «Iacobus Echard S. Thomae Summa vindicata <1708>» (379/ 6). Dieci righe sotto, tra una serie di giunte, altra mano (X) verga «Iacobus Ecard de Scriptoribus OP in 2 tom. Sc: 8. D: 5». Mano X risulta la medesima dell’Index 1729 del Burella ASMN I.A.18, dove in p. 135/19 scrive (testo non giunta): «Iacobus Echard OP Scriptores OP tom. 2. D.5.5. Sc. 8».

n       Piste di ricerca. a) Quando fu introdotta la segnatura bibliotecaria a tre elementi qui attestata? Potrebbe offrire utile discrimine temporale di coperte e risguardi, che talora o simulano o usurpano iscrizioni originali. Post 1524? Post 1681?: l’Échard non dà segnatura bibliotecaria per SMN, che visita in ag. 1681 (SOP I, 507a 730b 733b-34a 836a-b 875a 878a-b 899b; II, 38b); lo fa per altre biblioteche, inclusa San Marco. b) Un precedente indice? ASMN I.A.15, p. U81 (15.I.1669/70) «lire cinquanta quattro date per ordine del M.R.P. priore a fr. Reginaldo Alfieri per remunerazione delle fatiche durate in far l’indice di tutti i libri di nostra libreria, opera insigne et anima della medesima».

  •  Necessita legatura.


    [4] = crazia, moneta argentea pari a soldi 1 e denari 8; 1 giulio = due terzi d’una lira. Cf. C.M. Cipolla, La moneta a Firenze nel Cinquecento, Bologna 1987, 14-16, 55, 141 e passim; R.A. Goldthwaite - G. Mandich, Studi sulla moneta fiorentina (secoli XIII-XVI), Firenze 1994, 24-27, 220a.


I.A.17  Indice delle cartapecore dell’archivio del convento (1703)

Cart., 345x240, ff. XLVIII-107 (foliazione originale solo in numeri arabi); piatti coperti in pelle, due fermagli di chiusura.

Indice delle Cartapecore dell’Archivio de’ RR.PP. del convento di S.M.N.la fatto quest’anno 1703 (intestazione calligrafica f. XLIII). «SUNTO di diversi istrumenti… esistenti nell’Archivio de’ RR.PP. del convento di S.M.N.la in n° 550 volumi di cartapecore, ciascuna delle quali è segnata per di fuori con num° dell’ordine e suoi millesimi, chiuse in cassette d’albero le maggiori e più lunghe» (1r); segue regesto dei singoli diplomi per ordine cronologico (1-88, anni 1094-1614). Separatamente Bolle e brevi pontifici per papato (89-102). Terminato l’indice, «si sono ritrovati n° 26 pezzi… e sono legati in due mazzi colla sua cartelletta in cartapecora e posti nella p(rim)a cassetta delle cartapecore, attenenti» (f. XLVIIIv), regestati in ff. XLV-XLVIII dei fascicoli iniziali progettati per un indice a linguetta alfabetica (sequenza di lemmatizzazione: A B C D E F G I L M N O P R S T V Z), di fatto non realizzato. Censisce tot. 742 diplomi “attenenti”. Rubrica alfabetica (VI-XL) entro i primi fascicoli rimasta inutilizzata. Rilegato a fine codice un fascicolo 290x200, ff. 22: «Indice delle cartapecore non attenenti al convento… e che esistono nell’Archivio de’ Padri in tante cassette segnate co’ loro numeri»: lista dei diplomi (tot. 593) con sola indicazione tipologica del negozio e nome degli attori. Censisce diplomi: 550 (ff. 1-88) + 165 (89-102) + 27 (XLV-XLVIII) (= tot. “attenenti” 742) + 593 = tot. assoluto 1.335.

Il compilatore? ASMN I.A.30, Borghigiani († 1766), Cronica annalistica III, 210: «Diverse grazie compartite dal pontefice Leone X al convento ci registra nell’anno corrente <1513> il Ducci nel suo estratto delle carte pecore del nostro archivio a101 come segue…» e trascrive quattro regesti: perfetto riscontro col nostro Indice f. 101r. Tommaso Ducci da Firenze (OP 1631, † 1701: Cr SMN II, f. 105r; vedi sotto ASMN I.B.71)? Di certo i regesti sono anonimamente scritti dal medesimo calligrafo (= prete Filippo Palai) di ASMN I.A.16 Index librorum bibliothecae (1702-1704).

n       Da studiare il rapporto con Registro della cartapecore di SMN 1701 (n°, data e breve regesto), uno dei molti inserti non numerati di ASF, CRS 102 n° 96.

I.A.18  Index librorum qui in bibliotheca reperiuntur (1729) auctore Aloysio della Burella OP

Cart., 362x255, pp. IV-524+102+26 = tot. 656. Coperta in assi lignei con pelle marrone; su entrambi i piatti quattro borchie metalliche e stampigliatura S M. N entro decorazione a secco con motivi fitiformi; due tenoni metallici di presa delle relative fibbie a richiudere sul piatto anteriore.

A) Index librorum qui jn bibliotheca SaeMaeNae Ord. Praed. reperiuntur, digestus & exaratus a fr. Aloysio M.a della Burella a. D. 1729 aetatis suae anno 75 expleto (p. III). Catalogo librario topografico ossia per segnatura di collocazione fisica: Scanzie [sic] I-XXVII, suddivise in mansiones (= ripiano, palchetto?) A B ecc. (pp. 1-412); ogni unità libraria, dopo titolazione, porta suo numero (arabo) di scansia e di mansione.

Scanzia

<materia libraria>

mansiones

pp.

I

Ius civile A-H 1-11
II Ius canonicum A-H 1-26
III Philosophi morales et varia A-L 27-47
IV Eruditiones variae A-L 48-69
V Spiritualia et varia A-I 70-88
VI Historiae generalia et vitae diversae A-I 89-110
VII Historiae particulares A-I 110-132
VIII Historiae spirituales et vitae sanctorum A-H 133-142
IX Conciones A-L 143-160
X Conciones A-L 160-176
XI Conciones A-L 176-192
XII Expositores Sacrae Scripturae A-H 193-203
XIII Expositores Sacrae Scripturae A-H 203-214
XIV Miscellanea A-E 214-220
XV Biblia Sacra et glossatores A-H 223-233
XVI Sancti Patres A-G 234-246
XVII Theologi Thomistae A-H 247-255
XVIII Theologi scholastici diversi A-G 256-263
XIX Theologi scholastici diversi A-H 264-274
XX Theologi morales A-I 275-291
XXI Concilia et dubia regularia A-G 292-306
XXII Controversiae et sacri ritus A-H 307-324
XXIII Medici, astrologi et geographi A-I 325-345
XXIV Metaphisici et philosophi naturales A-H 346-357
XXV Logici et philosophi naturales A-I 358-370
XXVI Poetae diversi A-L 371-393
XXVII Gramatici et rhetores A-L 394-412
       

Index cognominum authorum (420-517): indicizzazione per due lettere iniziali AB-ZV (maiuscole impresse, al pari dei titoli Index e rubriche scansie, in arancione scuro, meccanicamente?), rinvia a pagina del precedente catalogo. Sequenza di lemmatizzazione: A B C D E F G H I K L M N O P Q R S T V (entrambe iniziali consonantica e vocalica, e W/Vu) X Z (omette Y e non censisce i tre lemmi riposti sotto YM p. 516). 

B) Index librorum miscellaneorum… et in loco qui ut vulgo dicitur “stanzjno secondo” erga viridarium magnum inveriuntur (524, + 1-101 paginaz. riavviata) in scaffali I-X; relativo Index cognominum authorum (102, + 1-25 paginaz. riavviata). Grafemi dittongali ę, ae, oe.

L’autore Luigi della Burella da Firenze (OP 1669, † 1.II.1734/5 78enne: Cr SMN II, ff. 125v-126r; LC3 f. 162r: 12.VIII.1669; I.E.188 n° 191) scrive il tutto di proprio pugno, come confermano le sottoscrizioni autografe LC3 f. 198v (9.IV.1686); ASMN I.A.15 (Entrata/uscita di libreria) f. E57 (ag. 1708). Poche giunte d’altre mani.

n       «Dominicus Macrus & Carolus eius frater. Hierolexicon sive sacrum dictionarium. B 7. Scan. 27.» (p. 396), disponibile nella bibl. conventuale (segnatura XXVII.B.7 = ed. Romae 1677?), è il repertorio lessicografico che sussurra necrologium a sostituzione dell’originale cronica fratrum: AFP 68 (1998) 255-57.
n      
«nuovo indice alfabetico dei libri della nostra libreria» (15.VI.1789, LC5 p. 63); sigillo della libreria 1782 (Ricord-B 112).
n       «Breviarium sacri ord. Praedic. e latino in Armenum Idioma litterale traductum et editum, E39, Scan. 22» ( ASMN I.A.18 , p. 314).

S. Orlandi, La Biblioteca di S. Maria Novella in Firenze dal sec. XIV al sec. XIX, Firenze 1952, 86-88; non fa parola invece (cf. p. 84 § 3: «L’unico documento che ci fornisce delle notizie…») dell’Index I.A.16; in p. 91 menziona ASMN I.A.35 Entrata/uscita della libreria (1779-1808), non I.A.15 Entrata/uscita di libreria (1643-1719).



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