I.A.14 Spogli (1625-1630 ca.) di
Francesco da Radda, già
“Libro Lapi” o “Libro Lapi-Radda”
Cart., 346x246, ff. XXIV-167, bianchi
ff. 123v-140v, 156r-167v. Coperta membr. su cartoncini, distaccata; rilegatura
allentata.
Nessun prologo o iscrizione. Nel
risguardo “Libro del P. Lapi” di mano posteriore, “-Radda” aggiunto a matita da mano recentissima. “Libro
Lapi-Radda” denominazione di tradizione, contaminata con “Libro detto
del p. Lapi” ovvero Libro G.
Ampiamente utilizzato, citato in abbreviazione «Libro LRa n° ?»
dalla successiva amministrazione e cronachistica.
I)
Tavola di questo libro ff. I-XXIII,
con rinvio al n° seriale dei regesti di sez. II. Mano di Francesco da Radda.
II)
Brevi
regesti (in volgare) delle pergamene e libri conventuali su materia
patrimoniale e amministrativa, miranti ad aggiornare la contrattualità
vigente, per ordine prevalentemente cronologico, rubricati a sinistra con n°
seriale, ff. 1-123; ff. 1-42rn°303 mani diverse, sec. XVIIin (in nessuna è
riconoscibile quella di Giuseppe Lapi † 1611, v. ASMN I.A.12 Libro G);
ff. 42rn°304-122v di Francesco da Radda. Suppone 1623 (60r), 1626-27 (61r), «observa
che etiam questo dì 6 di settembre 1627» (62r21-22), 17.I.1628/9 (111r4),
1628 (117v), 26.IX.1629 (119v1), 29.IV.1630 (121r5), 1630 (122r14-18). Rinvia
(49v-50r) al “libro dell’Infangato” con numero di carte rispondenti a
I.A.12 Libro G; questo era dunque già
terminato.
III) Astrat<t>o
de’ nostri libri del conv. di SMN serve
a ritrovare molte cose ff. 141r-155r: repertorio alfabetico di persone e
cose notevoli con secco rivio ai libri d’archivio e relative carte. Mano di
Francesco da Radda († 6.X.1630), unico a sottoscriversi: 121v11, 122v ult
(«per consiglio di me f. Francesco da Radda», poco
prima giunta del 1630: 122r14-18); «questo ricordo è qui scritto a fine si
vegha che fr. Francesco da Radda scrittore di questo può esser chiamato
benefattore del conv.» (122v16-20).
-
Necessita rilegatura
-
18.III.2010 riconsegnato
dopo restauro
eseguito da "Il Laboratorio" (Via S. Marcellino 8/r, restauratore M.
Pandolfi), promosso dalla
Soprintendenza Archivistica della Toscana tramite la dott.ssa Gabriela
Todros. Grazie!
I.A.15 Entrata/uscita di libreria (1643-1719)
Cart., 297x210, pp. 80(E) (con qualche transizione a
foliazione, vedi 54-58), + pp. 256(U), bianche E0-3, 5, U76-80, 228-46, 249-56.
Coperta membr. sostenuta da due corregge dorsali.
(E) Comincia
l’entrata di denari pp. 6-75 (28.I.1642/3 – 2.V.1719); nessun prologo o
iscrizione, due ricordi volanti (1670, 1676) vergati da Enrico Fioravanti in p.
4.
(U) Comincia l’uscita de’ denari su
riavvio di paginazione, pp. 1-227 (29.I.1642/3 - 15.XII.1718).
Stile fiorentino
in cronologia. Riporto di somma parziale a capo di ciascuna carta: Somma
la retrofaccia (in verso), Somma la
faccia di contro (in recto). Alimentano le entrate della biblioteca i
depositi fruttiferi disposti dai frati: Raffaello di Zanobi delle Colombe (OP 1577, †
7.IX.1627 67enne: Cr SMN
n° 1078); Giacinto del Garbo († 11.X.1642 53enne, Cr
SMN n° 1118) nel 1639
(U247-48); Enrico di Francesco Fioravanti († 30.VIII.1684 63enne, Cr SMN II, f. 89r-v). Le uscite riguardano accessioni librarie, legatura, arredamento ecc.
Un esempio di registrazione, U199:
«A dì 12 detto
[= settembre
1714] lunedì, scudi venti e lire dua ad Ottavio Bonaiuti libbraio al'insegna di S. Domenico per legature, rassattature[sic] e altre diverse
fatture di n° cento quarantotto libbri in foglio, che parte rilegati di nuuovo
alla franzese, e similmente rilegati di nuuovo in carta pecora, altri fatte le
culatte a chi di carta pecora e a chi di corame, con sue cartelle dorate, da
scansia XV a tutta la scansia 24, come dalle sue note de' libbri, e ricevuta di
denari 20 - 2».
Taluni bibliotecari: Francesco Bentivogli 1654 (U36); Giandomenico
Leoni 1655 (E14, U37); Tommaso Maria Lorini 1672 (U100); Enrico Fioravanti
1669-72, 1676-80 (E23, 30, 31-37, U78, 105-14); Raffaello
Badii 1681, 1692 (U115
139); Domenico Celi da Messina 1702-10 (E52-58, U165-187);
Giovanni Antonio Orsucci 1710-15 (vedi giunta a fine scheda);
Giacinto Ventura Talenti 1715 (U202 ss). Nota
errore d’entrata ripetuta (E10, 24.III.1650 e 6.IX.1651) corretto da mano
successiva (U30, 17.VII.1653).
■
08/03/2011.
Chiara Aimi, dottoranda all'Università di Bologna e tirocinante presso la
Biblioteca Palatina di Parma, mi scrive:
«Ho ricevuto il suo indirizzo da fra Luciano Cinelli, al quale mi ero
rivolta per avere qualche informazione su una nota di acquisto trovata su un
libro della Biblioteca Palatina (Pal 13022, di cui le allego il
frontespizio). Questa è la lettura della nota di fra Cinelli:
Biblioteche Sancte Marie
Novelle anno 1714
Emit P. (Pater) M. (Magister)
Fr. Joannes Antonius Orsucci Bibliotecharius s. (scudi) 30».
09/03/2011.
All'originale titolo armeno nella fascia superiore del frontespizio, fa seguito la controparte latina: Breviarium
sacri ord. FF. Praedic., superiorum facultate e latino in Armenum Idioma
litterale traductum & editum pro Provincia Naxivanensi in Armenia Majori,
sub reverendissimo Patre Fratre Antonino Cloche, totius Ordinis eiusdem Generali
Magistro.
Venetiis MDCCXIV, typis Antonii Bortoli, superiorum permissu, mens. septenbris.
Nel margine destro, antico timbro della Biblioteca
di SMN, nel margine inferiore quello
della Palatina di Parma.
Felici riscontri. In luglio 1712 il provinciale armeno in carica, fr. Pietro
Pehlewan da Dšahouk, insieme col suo
concittadino Gregorio, viene in Italia «ad
Breviarium Naxivanense typis excudendum, quo opere absoluto, Venetiis,
sociato labore, adhuc edidere parvum catechismum»; in giugno 1716 i due
rientrano in
Armenia:
AFP 21 (1951) 316. Il censimento dei libri pubblicati dai domenicani armeni
registra il Breviarium (Venezia 1714) e un Catechismus
succinctus (Venezia 1715):
AFP 20 (1950) 427-28 n° 32-33.
ASMN
I.A.15, Entrata/uscita di libreria, p. U200: «A
dì detto [= 20.IX.1714], scudi quattro e due lire nel Breviario Domenicano
in Idioma Armeno, bello e legato di Venezia».
Con perfetta corrispondenza anche paleografica. Sottoscrizione autografa,
I.A.15, p. 60
(12.IX.1712),
ultimo rigo:
«P. Giov(anni) An(toni)o Orsucci, maestro e priore, mano propria»; che permette
di attribuire alla medesima mano dell'Orsucci le pagine relative agli anni
1710-15 circa. L'Orsucci, eletto bibliotecario il 26.II.1710 (ib. E59, prime righe), lo era
ancora il 29.VI.1715 (E65, prime righe).
Fra
Giovanni Antonio di Vincenzo Orsucci da Pescia, OP 1672 15enne, † Viterbo 22.VII.1717. Sua notizia biografica in Cr SMN n° 1264
(=
ASMN
I.A.2, ff. 114v-115r). «fr
Iohannes Antonius Orsucci prior»
15.XI.1710
(I.A.19, f. 1r).
ASMN I.A.18 Index librorum qui in bibliotheca
reperiuntur (1729), p. 314,
dà la collocazione del Breviarium nella Biblioteca
di SMN: «Breviarium
sacri ord. Praedic. e latino in Armenum Idioma litterale traductum et editum,
E39, Scan. 22», ovvero riposto
nella scansia
22 (sezione destinata a Controversiae et sacri ritus), mansione (o ripiano) E.
Suggerimento: a
questo punto un altro passo a ritroso si potrebbe fare spulciando i libri di
entrate/uscite della
Biblioteca Palatina di Parma: questo Breviario
armeno, quando fu acquistato e quando entrò a far parte del patrimonio librario
della Biblioteca Palatina? Tra le testimonianze settecentesche in SMN e
l'accesso alla Palatina di Parma, incombono due eventi traumatici per la storia
archivistica, libraria e artistica dei conventi: la soppressione napoleonica
prima, e quella dell'Italia unitaria poi; che alimentarono dispersione e
incontrollato mercato antiquario.
■
Spunti bibliografici sui domenicani d'Armenia, o meglio "ordo vel
congregatio Fratrum Unitorum de
terra Armenie", che a metà Trecento adottò la regola di sant'Agostino e le
costituzioni dell'ordine dei Predicatori (AFP 21 (1951) 307), canonicamente sotto la giurisdizione dell'ordine domenicano;
nel
1583
viene costituita la formale provincia domenicana della regione armena:
provincia Naxivanensis, sede in Naxicëvan.
MOPH XIX, 220 ss
(1387 ss): AFP 21 (1951) 306-319, in p. 312 testimonianza (1651) di
provincia Naxivanensis; 44 (1975) 109-112; 47 (1977) 183-246;
Indices generales,
AFP 51 (1981) 55b, 296a voce "Naxivan";
67 (1997)
173-226;
68 (1998) 347-67;
70 (2000) 337-63; 71 (2001) 341-72, con trascrizioni
da ASMN
I.B.66
.
R. Loenertz, La Société des
frères Pérégrinants, Roma 1937, 141-150, 201b. C. LONGO, Relazioni d'Armenia
(1583-1640),
67 (1997)
173-226; in p. 178 elenco dei conventi della provincia nesciovanensis
(Naxicëvan)
d'Armernia, istituita nel 1583.
J.-M. Mérigoux,
Va à Ninive! Un dialogue avec l'Irak, Paris (Éd. du Cerf) 2000, 441-42.
M.G. CELLI, L'opera di padre Agostino
Bausa OP,
MD
38 (2007)
47-121, specie pp.
62 ss.
■
7.V.2014, ricevo per posta:
CHIARA AIMI, Libri armeni a stampa della Biblioteca
Palatina di Parma, Parma (Deputazione di storia patria per le province
parmensi) 2013; vedi in particolare pp. 23 tav. 3, 26 tav. 4, 30n, 39, 49-50.
Integrare con quanto in C.
Delacroix-Besnier, Les dominicains et
la chrétienté grecque aux XIVe et XVe siècles,
Rome (École franç.) 1997, p. 455a voce "Arménie".
I.A.16 Index
librorum bibliothecae (1702-1704) procurante Dominico Celi Messanensi OP
Cart., 330x230,
pp. 289-905 attuali, deperdite pp. 1-288, 733-40. Coperta in assi lignei con
pelle marrone, logora nel dorso e tarmata; cinque borchie metalliche (differenti
da quelle d’Index librorum ASMN
I.A.18) su entrambi i piatti; in quello posteriore due tenoni o punzoni
metallici di presa delle relative fibbie a richiudere verso l’anteriore.
Anello ferreo innestato nel taglio basso del piatto posteriore: la cosiddetta
taccaglia di catena (l’altro capo agganciato al banco o leggìo) dei libri
incatenati?
Acefalo e
adespoto. Catalogo alfabetico nell’ordine: prenome
d’autore (rubricato per prime due lettere, GI-ZO quanto superstite), cognome,
opera, segnatura bibliotecaria a tre elementi d’ordinamento topico (scansia,
mansione=lettera maiuscola, unità) (pp. 289-780). «Index cognominum omnium
auctorum qui in indice librorum bibliothecae SMN Florentiae inscripti sunt» con
rinvio a pg dell’indice precedente (781-905, AB-XI). Sequenza
alfabetica di lemmatizzazione: A B C
D E F G H I K L M N O P (qui Philippus)
Q R S T V (entrambe iniziali consonantica e vocalica, nonché W/Vu) X.
Una sola mano calligrafica (= prete Filippo Palai). Grossi capilettera a
inchiostro nero. Grafemi dittongali ę,
ae, oe.
Entrata/uscita
di libreria di ASMN I.A.15 pp. U165-170 (dagli esiti romanzi
centro-meridionali «gennaro, febraro», U167), c’informa: promotore dell’«indice nuovo della libreria» fu il
bibliotecario 1702-10 fra Domenico (Andrea al secolo) di Giovanni Leonardo Celi
da Messina (vestiz. OP 5.III.1683/4, prof. 26.IV.1684 per il conv. fiorentino,
† 16.V.1730: VestProfA 119r; Cr
SMN II, ff. 122v-123r; LC3 f. 193v: 15.III.1683/4; Masetti,
Monumenta II, 217-18); lavoro eseguito nel biennio 1702-04.
Compilatore alfabetico prete Antonio Tosi: «A dì detto <19.I.1702/3> e
sotto suo vero dì 9 ottobre 1702 lire 52 al prete Antonio Tosi tanti per 63
giorni che ha servito il·libreria per far l’indice, ciò è tre giorni a un
giulio il giorno, e sessanta a dieci grazie
il giorno» (U167); 9.IX.1703 «lire 24 al Sig. Anton Tosi per havere messo in
alfabeto l’indice de’ cognomi» (U169). Copista prete Filippo Palai: «A dì
detto <19.I.1702/3> e sotto suo vero dì 23 luglio 1702 lire 24 al prete
Filippo Palai per tante giornate fatte in libreria a scrivere i libri per far
l’indice nuovo a ragione di lira una il dì» (U167); 27.IX.1703 «lire 9 al
prete Palai per sopra più per haver trascritto l’indice de’ nomi e cognomi»
(U169). «Cena al pittore per il frontespizio del’indice» (U170, 3.VI.1704).
Dopo il 1704 le accessioni librarie attestate da I.A.15 Entrata/uscita
vengono integrate nel nostro Index.
Aggiornato ancora per qualche decennio. Caso SOP t. I (1719), t. 2 (1721)
di J. Échard: altra mano (C) aggiunge in interlinea «Item Scriptores OP recensiti, Tomi I, Sc. 8, D.5.»
(p. 379/7); nell’indice cognominale, Echard
inserito da un primo aggiornatore (B) che aveva annotato l’entrata «Iacobus
Echard S. Thomae Summa vindicata <1708>» (379/ 6). Dieci righe sotto, tra una serie di giunte, altra mano
(X) verga «Iacobus Ecard de Scriptoribus OP in 2 tom. Sc: 8. D: 5». Mano X
risulta la medesima dell’Index 1729
del Burella ASMN I.A.18, dove in p. 135/19 scrive (testo non giunta): «Iacobus
Echard OP Scriptores OP tom. 2. D.5.5. Sc. 8».
n
Piste di
ricerca. a) Quando fu
introdotta la segnatura bibliotecaria a tre elementi qui attestata? Potrebbe offrire utile discrimine temporale di coperte e risguardi,
che talora o simulano o usurpano iscrizioni originali. Post 1524? Post
1681?: l’Échard non dà segnatura bibliotecaria per SMN, che visita in ag.
1681 (SOP I, 507a 730b
733b-34a 836a-b 875a 878a-b 899b; II, 38b); lo fa per altre biblioteche, inclusa
San Marco. b) Un
precedente indice? ASMN I.A.15, p. U81 (15.I.1669/70) «lire cinquanta
quattro date per ordine del M.R.P. priore a fr. Reginaldo Alfieri per
remunerazione delle fatiche durate in far l’indice di tutti i libri di nostra
libreria, opera insigne et anima della medesima».
-
Necessita legatura.
= crazia, moneta argentea pari a soldi 1 e denari 8; 1 giulio = due
terzi d’una lira. Cf. C.M. Cipolla,
La moneta a Firenze nel Cinquecento,
Bologna 1987, 14-16, 55, 141 e passim; R.A.
Goldthwaite - G. Mandich, Studi
sulla moneta fiorentina (secoli XIII-XVI), Firenze 1994, 24-27, 220a.
I.A.17 Indice
delle cartapecore dell’archivio del convento (1703)
Cart., 345x240, ff. XLVIII-107 (foliazione originale solo
in numeri arabi); piatti coperti in pelle, due fermagli di chiusura.
Indice delle
Cartapecore dell’Archivio de’ RR.PP. del convento di S.M.N.la
fatto quest’anno 1703 (intestazione calligrafica f. XLIII). «SUNTO di
diversi istrumenti… esistenti nell’Archivio de’ RR.PP. del convento di
S.M.N.la in n° 550 volumi di cartapecore, ciascuna delle quali è segnata per
di fuori con num° dell’ordine e suoi millesimi, chiuse in cassette d’albero
le maggiori e più lunghe» (1r); segue regesto dei singoli diplomi per ordine
cronologico (1-88, anni 1094-1614). Separatamente Bolle
e brevi pontifici per papato (89-102). Terminato l’indice, «si sono
ritrovati n° 26 pezzi… e sono legati in due mazzi colla sua cartelletta in
cartapecora e posti nella p(rim)a cassetta delle cartapecore, attenenti» (f.
XLVIIIv), regestati in ff. XLV-XLVIII dei fascicoli iniziali progettati per un
indice a linguetta alfabetica (sequenza di
lemmatizzazione: A B C D E F G I L M N O P R S T V Z), di fatto non
realizzato. Censisce tot. 742 diplomi “attenenti”. Rubrica alfabetica
(VI-XL) entro i primi fascicoli rimasta inutilizzata. Rilegato a fine codice un
fascicolo 290x200, ff. 22: «Indice delle cartapecore non attenenti al
convento… e che esistono nell’Archivio de’ Padri in tante cassette segnate
co’ loro numeri»: lista dei diplomi (tot. 593) con sola indicazione
tipologica del negozio e nome degli attori. Censisce diplomi: 550 (ff. 1-88) +
165 (89-102) + 27 (XLV-XLVIII) (= tot. “attenenti” 742) + 593 = tot.
assoluto 1.335.
Il compilatore? ASMN I.A.30, Borghigiani († 1766),
Cronica annalistica III, 210:
«Diverse grazie compartite dal pontefice Leone X al convento ci registra
nell’anno corrente <1513> il Ducci nel suo estratto delle carte pecore
del nostro archivio a101
come segue…» e trascrive quattro regesti: perfetto riscontro col nostro Indice f. 101r. Tommaso Ducci da Firenze (OP 1631, † 1701: Cr
SMN II, f. 105r; vedi sotto ASMN I.B.71)?
Di certo i regesti sono anonimamente scritti dal medesimo calligrafo (= prete
Filippo Palai) di ASMN I.A.16 Index
librorum bibliothecae (1702-1704).
n
Da studiare il rapporto con Registro della cartapecore di SMN 1701 (n°, data e breve regesto),
uno dei molti inserti non numerati di ASF, CRS
102 n° 96.
I.A.18 Index librorum qui in bibliotheca
reperiuntur (1729) auctore Aloysio della Burella OP
Cart.,
362x255, pp. IV-524+102+26 = tot. 656. Coperta in assi lignei con pelle
marrone; su entrambi i piatti quattro borchie metalliche e stampigliatura S
M. N entro decorazione a secco con motivi fitiformi; due tenoni metallici di
presa delle relative fibbie a richiudere sul piatto anteriore.
A) Index
librorum qui jn bibliotheca SaeMaeNae Ord.
Praed.
reperiuntur, digestus & exaratus a fr. Aloysio M.a della Burella a. D. 1729
aetatis suae anno 75 expleto (p. III). Catalogo librario topografico ossia
per segnatura di collocazione fisica: Scanzie [sic] I-XXVII, suddivise in mansiones (= ripiano,
palchetto?) A B ecc. (pp. 1-412); ogni unità libraria, dopo titolazione, porta
suo
numero (arabo) di scansia e di mansione.
| Scanzia |
<materia libraria> |
mansiones |
pp. |
|
I |
Ius civile |
A-H |
1-11 |
| II |
Ius canonicum |
A-H |
1-26 |
| III |
Philosophi morales et varia |
A-L |
27-47 |
| IV |
Eruditiones variae |
A-L |
48-69 |
| V |
Spiritualia et varia |
A-I |
70-88 |
| VI |
Historiae generalia et vitae diversae |
A-I |
89-110 |
| VII |
Historiae particulares |
A-I |
110-132 |
| VIII |
Historiae spirituales et vitae sanctorum |
A-H |
133-142 |
| IX |
Conciones |
A-L |
143-160 |
| X |
Conciones |
A-L |
160-176 |
| XI |
Conciones |
A-L |
176-192 |
| XII |
Expositores Sacrae Scripturae |
A-H |
193-203 |
| XIII |
Expositores Sacrae Scripturae |
A-H |
203-214 |
| XIV |
Miscellanea |
A-E |
214-220 |
| XV |
Biblia Sacra et glossatores |
A-H |
223-233 |
| XVI |
Sancti Patres |
A-G |
234-246 |
| XVII |
Theologi Thomistae |
A-H |
247-255 |
| XVIII |
Theologi scholastici diversi |
A-G |
256-263 |
| XIX |
Theologi scholastici diversi |
A-H |
264-274 |
| XX |
Theologi morales |
A-I |
275-291 |
| XXI |
Concilia et dubia regularia |
A-G |
292-306 |
| XXII |
Controversiae et sacri ritus |
A-H |
307-324 |
| XXIII |
Medici, astrologi et geographi |
A-I |
325-345 |
| XXIV |
Metaphisici et philosophi naturales |
A-H |
346-357 |
| XXV |
Logici et philosophi naturales |
A-I |
358-370 |
| XXVI |
Poetae diversi |
A-L |
371-393 |
| XXVII |
Gramatici et rhetores |
A-L |
394-412 |
| |
|
|
|
Index cognominum authorum (420-517): indicizzazione per due
lettere iniziali AB-ZV (maiuscole
impresse, al pari dei titoli Index e
rubriche scansie, in
arancione scuro, meccanicamente?), rinvia a pagina del precedente catalogo. Sequenza
di lemmatizzazione: A B C D E F G H I K L M
N O P Q R S T V (entrambe iniziali consonantica e vocalica, e W/Vu) X Z (omette
Y e non censisce i tre lemmi riposti sotto YM
p. 516).
B) Index librorum
miscellaneorum… et in loco qui ut vulgo dicitur “stanzjno secondo” erga
viridarium magnum inveriuntur (524, + 1-101 paginaz. riavviata) in scaffali I-X;
relativo Index cognominum authorum
(102, + 1-25 paginaz. riavviata). Grafemi dittongali
ę, ae, oe.
L’autore Luigi della Burella da
Firenze (OP 1669, † 1.II.1734/5 78enne: Cr SMN II, ff. 125v-126r;
LC3 f. 162r: 12.VIII.1669; I.E.188
n° 191) scrive il tutto di proprio pugno, come confermano le sottoscrizioni
autografe LC3 f. 198v (9.IV.1686); ASMN I.A.15 (Entrata/uscita di libreria) f. E57 (ag. 1708). Poche giunte
d’altre mani.
n
«Dominicus Macrus
& Carolus eius frater. Hierolexicon sive sacrum dictionarium. B 7.
Scan. 27.» (p. 396), disponibile nella bibl. conventuale (segnatura XXVII.B.7
= ed. Romae 1677?), è il repertorio lessicografico
che sussurra necrologium
a sostituzione dell’originale cronica
fratrum: AFP 68 (1998) 255-57.
n
«nuovo indice alfabetico dei libri della nostra libreria»
(15.VI.1789, LC5 p. 63); sigillo della libreria 1782 (Ricord-B
112).
n «Breviarium
sacri ord. Praedic. e latino in Armenum Idioma litterale traductum et editum,
E39, Scan. 22» (
ASMN I.A.18 , p. 314).
S. Orlandi,
La Biblioteca di
S. Maria Novella in Firenze dal sec. XIV al sec. XIX, Firenze 1952, 86-88;
non fa parola invece (cf. p. 84 § 3: «L’unico documento che ci fornisce
delle notizie…») dell’Index
I.A.16; in p. 91 menziona ASMN I.A.35 Entrata/uscita
della libreria (1779-1808), non I.A.15 Entrata/uscita
di libreria (1643-1719).
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