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I.B.61 <Bartolomeo Cerretani, Cronaca fiorentina d’inizio ’500>Cart., 300x210, ff. I-41, coperta membr. Nessuna iscrizione. Scrive il tutto una sola mano cinquecentesca. Cronaca fiorentina d’inizio ‘500, scritta in prima persona (simpatie antipiagnoni, promedicee?). inc.: Di tutti i governi che sono stati dipinti da Platone e Aristotile e dagli altri naturali, quello è felicissimo e più diuturno reputato il quale tien contenti più huomini… Surse uno stato di savi l’anno 1494 accompagnato da alquanti più baldanzosi che gravi, el frate da Ferrara per guida, il qual a buon fine, che così stimo, messe avanti due cose… (1r). Pensammo molte volte, in più e varii conventicoli che facemmo, comi si potevano rimettere i Medici (2r5-). Questo cose a me né a molti altri miei satisfeciono (5v8). Venne il martedì addì 21 di settembre 1512 (11r9ult). alla barba dei Piagnoni (11v6ult). 31 di dicembre… 1513 (18v8-9). l’anno 1517 (23r15). 20.III.1517/8 (34r2). 1519 (37v14). Devo identificazione dell'autore alla consulenza dei seguenti studiosi: Gentile p.Panella, per quanto riguarda la cronaca fiorentina del ms I.B.61, le posso dire che si tratta di una versione del cosiddetto 'sommario' del "Dialogo della mutazione di Firenze" di Bartolomeo Cerretani, una versione dell'opera priva della prima parte e non redatta in forma dialogica. L'opera è stata pubblicata nel 1990 dalle Edizioni di storia e letteratura (curatore Raul Mordenti) e nel 1994 da Olschki (curatrice Giuliana Berti). L'elenco dei manoscritti che contengono il 'sommario' è nell'edizione di Mordenti alle pp. LXVI-LXXI, ma ovviamente l'esemplare posseduto dall'ASMN non vi compare. - Grazie ancora per l'accoglienza e l'assistenza. Cordiali saluti. Stefano Dall'Aglio, 25/06/2004.
L. Polizzotto, The Elect Nation. The Savonarolan Movement in Florence 1494-1545, Oxford (Clarendon Press) 2003,
469b. I.B.62 Vincenzo Bettini da Firenze OP, Capitoli e ordinationi della fraternita di Santo Pietro Martyre (1539)Membr., 195x135, ff. III-36. Pelle scura su assi lignei, decorata a secco con motivi ornamentali e floreali; su entrambi i piatti tenoni e sostegni metallici (quattro laterali e uno centrale) lavorati; fibbie di chiusura saltate. Piatto anteriore distaccato, legatura precaria. Stato disastroso di conservazione. Per antico uso e moderna incuria. <Capitoli e ordinationi della fraternita di Santo Pietro Martyre>. «Fr. Vincentius Bettinus de Florentia scribebat» (f. 16v tra capitoli e ordinazioni). «È stato composto e scripto questo presente libro da frate Vincentio Bettini da Firenze, minimo fra li frati Predic. della provincia Romana riformata, per li novamente riformati fratelli della fraternita di Santo Pietro Martyre… anno Domini millesimo quingentesimo trigesimo octavo mense ianuario die 16» (36r; = 16.I.1538/9); che dovrebbe escludere in quegli anni rapporti istituzionali col convento novelliano. Tutto in volgare. Il binione ff. 20-22bis alquanto difforme, verosimilmente sopravvenuto a quel che doveva esser l’ultimo fasc. (cf. ordine delle Rubriche in tabula f. III, e Telos in 19v), ma testo fino a f. 22r3 di mano del Bettini. Altra mano copia due nuovi § (22r4-22bisv, 29.VIII.1568), emenda il primitivo testo (es. 13v-14r). Lettori tardivi lasciano loro tracce, inclusa iscrizione in ff. Ir e 36v. Vincenzo (Giovanni al secolo) di Piero Bettini da Firenze: vestiz. per il conv. San Marco 30.IV.1517, prof. 1.V.1518; priore orvietano muore in Spoleto 29.IX.1541 (BL, S. Marco 370, ff. 102v, 173r). Cf. MD 14 (1983) 406c; 21 (1990) 409 (Lucca 12.X.1524), 582a; 23 (1992) 583-84 (San Marco 22.II.1519), 587-88 (ib. 16.II.1522/3), 796a (consorti e fratelli s. v. “Bettini”); 25 (1994) 524a.
I.B.63 Entrata/uscita e debitori/creditori delle compagnie Nome di Dio e Santissimo Rosario nella chiesa di San Marco (1574-1585)Cart., 275x205, ff. II-41-I’; molte carte fanno difetto
alla foliazione originale, che integro con numerazione continua. Coperta membr.,
sostenuta da tre corregge dorsali, una stringa di chiusura, con iscrizione Entrata
e uscita, deb(ito)ri e cre(ditori)… – A. «Questo presente libro è delle due compagnie del gloriosissimo Nome di Dio e del santissimo Rosario della vergine Maria fondate in Fiorenza nella chiesa di San Marco de’ frati Predicatori l’anno di nostra salute 1570 e unite insieme alli 16 d’agosto l’anno 1574» (2r). Entrata 2v-17; Uscita 18-29 («… comincerà a tenere il padre fra Giovambatista Bracceschi Fiorentino eletto per comun padre dell’una et l’altra compagnia; et però trovandosi assente m(esse)r Piero Vasari Aretino eletto proveditore et camarlingo dell’una e d’altra, così cominciò egli a spendere», f. 18r); Debitori/creditori 30r ss. Continuazioni fino al 1585. Compagnie con sezione maschile e femminile. Sopraggiunta la trascrizione della bolla del maestro dell'ordine OP Sisto Fabbri da Lucca, Roma 5.VI.1583, circa erezione della compagnia del Santissimo Rosario presso la chiesa fiorentina San Niccolò d'Oltrano, indirizzata al rev.do Domenico di Michele dei Berlonzini da San Cassiano, priore di detta chiesa; facoltà di ricevere iscritti che risiedano vicini a San Niccolò, e non possano facilmente accedere a San Marco o Santa Maria Novella (ff. Iv-1r). La mano che crive è la stessa di Piero Giovannini (f. 3r), al lavoro di registrazione degli anni 1582-85. I.B.64 Costituzioni e capitoli della compagnia del Rosaio (1586)Membr., 232x170, ff. I-14, bianchi 12v-14v. Coperta in cartoncino, disegno (a tempera?) in ff. Ir "santa Caterina da Siena", 1r "Conpagnia del Rosaio" (ed esito toscano rosarium>rosaio è pressoché costante nel testo). Fondatori della presente opera f. Iv. Ristretto e sommario de’ capitoli 1v. Proemio e Tavola dei capitoli 2r-3v; capitoli 9 e una connchiusione. <Costituzioni e capitoli> 4r-11v, approvati da tutti i fratelli Firenze 20.IV.1586 (3r). Conferma dell’arciv. fiorentino 16.IV.1587, sottoscritta e autenticata da sigillo di cera (11v-12r). «E debbesi sempre procurare d’havere <a correttore> un padre dell’ordine di san Domenico osservante, per havere hauto origine il santissimo Rosaio da quell’ordine» (10v). Tra i fondatori (1577-78) della compagnia e correttore fra Antonino d’Antonio Berti da Firenze (Iv, 2r, 2v), vestiz. OP Roma 1560 ca., ancora in vita nel secondo decennio del ’600: S. Orlandi, S. Filippo Neri e i Domenicani, MD 81 (1964) 18-19; AFP 30 (1960) 409: 16.IV.1619. Nominativi dei fondatori in scrittura rubricata: Rev.do frate Antonino d’Antonio Berti correttore, Lione di messer Niccolò de' Medici, Francesco d'Antonio Carnesecchi, Francesco di Domenico Santini, Santi di Bernardo Biondi, Tommaso d'Antonio Talducci, Alessandro di Marco da Uzzano, Giovanbatista di Pierantonio Isabelli [segue rinunziò], Francesco di Luca Marchi, Piero di Francesco Pinelli, Cesere di Cammillo Bandinucci, Iacopo di Giovanni Ciliani, Giovanni di Goro Sergrifi, Vettorio di Lorenzo Saltamacchi, Alessandro di Filippo Mazzinghi, Lorenzo di Bastiano Sensoni (f. Iv). Non vi si trova esplicita indicazione della sede della compagnia, se non quanto in c. 3: «Le tornate sieno la prima e la terza domenica di ciascun mese, e li giorni della Natività, Annunziazione et Assunzione della Madonna, dopo il vespro di Santa Maria Novella» (6v). Ed. F. Baggiani, Statuti cinquecenteschi di confraternite del Rosario in Toscana, MD 26 (1995) 230-33, 305-11, sotto il titolo "Confraternita del Rosario, S. Maria Novella" (305), confermato - sembra - dalla ricordanza 30.X.1586 «nostra compagnia» trascritta in p. 232 n.161. I.B.65 Fiammetta dei Frescobaldi OP († 1586), Cronica del sacro ordine de’ frati Predicatori (1579)Cart., 205x143, ff. I-220+49-I’, foliaz. originale. Coperta membr. senza sostegno, distaccata, iscrizione sul dorso Cronica del sacro ordine de’ frati Predicatori dal 1200 fino al 1579. Supporto cartaceo scadente, in più carte corroso da inchiostro acido. Cronica del sacro ordine de’ frati Predicatori ff. 1-216, «compita del mese di giugno l’ano 1579» (216v). Postfazione (1579) 219v-220v. Breve anotatione de’ generali del’ordine di San Domenico 1r-47v foliaz. riavviata; «compita di scrivere… a dì 26 giugno l’anno 1579 da suor Fiammetta de’ Frescobaldi monaca in Sa·Iacopo vocato Ripoli» (47v). «E nomi degli autori donde son cavate le cose che in questa cronica si contengono: il rev.do p. maestro Giovanni di Carlo Fiorentino nel libro de’ beati, scritto in penna, ch’è in SMN, circa la fondazione del’ordine qui in Firenze; molte cose estratte dalle croniche di santo Antonino, anzi la magior parte; dalle croniche che si stampano in alcuni libri delle constitutioni…» (f. Ir incollato sul 1° quinterno, della medesima mano che scrive il tutto).
I.B.66 Fiammetta dei Frescobaldi OP, Cronica di San Iacopo di Ripoli (1579-1586)Cart., 215x150, ff. V-317. Coperta membr. senza sostegno, distaccata, iscrizione sul dorso Diario dall’anno 1575 fino all’anno 1586 e varie memorie (posteriormente denominata Diario?). Supporto cartaceo scadente, in più carte corroso da inchiostro iperacido. «Delle monache di Sa·Iacopo detto Ripoli a uso di chi l’à scritto et fatto legare, suor Fiammetta Frescobaldi. Cronica dell’ordine, ove si legge la fondazione di Santa Maria Novella et del nostro monasterio» (f. IIIr). «Cronica dell·sacro ordine di Santo Domenico, in particulare la fondazione de’ conventi et monasterii di esso ordine nella alma città di Firenze, massimo di quel di SMN et di Sa·Iacopo vocato Ripoli, con aggiunta di altre molte varie cose…, cavato ogni cosa con diligenzia da varii autori… - MDLXXIX» (iscrizione originale f. 1r). Prologo 2r-3v: «Alle molto rev.de mie madri e sorelle… Ero già stata in proposito di non lasciare vedere questa cronica se prima no.lla trascrivevo un’altra volta… Valete. A 25 di giugno 1579… suor Fiammetta de’ Frescobaldi in Sa·Iacopo vocato Ripoli». Talvolta denominata Diale (= diario?), ff. 54v, 101v-102v. Testo della Cronica 5-245v, d’una medesima mano fino a 245v8 (2.VII.1586), dai tratti grafici di progressiva senescenza. Altra mano, «Qui si pone fine al giornale…» (245v9), annota decesso di suor Fiammetta 6.VII.1586, 63enne, 50 anni in religione (245v-246v). La Cronica compendia il periodo antico nelle prime venti carte; più diffusamente, in modulo annalistico, gli anni 1575-1586. Stile fiorentino in cronologia.A partire da distinto fascicolo, materiale documentario vario di mano di suor Fiammetta (250-317). Nota Copia di viaggio <1568> del rev.do p. fra Vincentio da Perugia priore di SMN… insino in Fiandra…, scritto dal p. fr. Pietro Paulo Filippi suo compagno (260r-268v). Lo zibaldone d’autrice termina in tronco per caduta d’una carta o d’un fascicolo. Autografia di suor Fiammetta confermata da sottoscrizione in prima persona alla copia 14.I.1583/4 di privilegi concessi (26.XII.1583) al monastero (258v).
Nel 1756-1757 era ancora custodito nell’archivio del monastero San Iacopo (ASMN I.A.23, p. 30). G. Richa, Notizie istoriche delle Chiese Fiorentine, Firenze 1754-62, IV, 307-08: V. Fineschi gli fornisce notizie biografiche su suor Fiammetta 1523-1586. MD 24 (1993) 124a, 222b s. v. “Pierattiini G.”. C. Longo, Racconti d’armeni del Cinquecento, AFP 71 (2001) 345-72; trascrizioni da I.B.66 in pp. 362-66. Melissa B. Weaver, voce Fiammetta Frescobaldi in «An Encyclopedia of Continental Women», 2 voll., New York - London 1991. Id., Le muse in convento. La scrittura profana della monache italiane (1450-1650), AA. VV., Donne e fede. Santità e vita religiosa in Italia, Bari 1994, 253-74. Melissa B. Weaver, Suor Fiammetta Frescobaldi, storica dell'Ordine dei Predicatori e del monastero fiorentino di San Jacopo di Ripoli, AA.VV, Il velo, la penna e la parola, Firenze (Bibl. di Mem. Domenicane, 1) 2009, pp. 185-91. I.B.66.1 Brani dattiloscritti dalle cronache di Fiammetta dei FrescobaldiDattiloscritto, 330x320, pp. 19, sec. XX2. Trascrive brani dalle precedenti ASMN I.B.65 (pp. 1-7), I.B.66 (8-19), quest’ultima qui denominata Diario dall’anno 1575 fino all’anno 1586. I.B.67 Agostino di Francesco del Riccio da Firenze OP, Arte della memoria locale (1595)Semplice riproduzione del ms BNF, Magl. II.I.13, ff. 53, sec. XVII. «Composto nel convento di Santa Maria Novella nel corso del 1595 – prima comunque della stesura dell’Agricoltura Sperimentale – l’Arte della memoria si presenta come un manuale didattico diviso in sette precetti in cui ogni capitolo è associato a un’immagine che ne riassume e ne simboleggia il contenuto. Il frate scelse così di raffigurare l’ars memoriae, a cui saranno assoggettate le altre regole, sotto le sembianze di «un re richissimo che con una mano si tocca la memoria» e che potrà disporre, secondo le esigenze, della sua corte di consiglieri, di generali e di servi, ogni prescrizione essendo previamente allegorizzata o personalizzata» (U. Benzi). Agostino (Piero al secolo) di Francesco del Riccio da Firenze, vest. OP 7.IX.1558 16enne (nato dunque nel 1543, secondo il loro modo di computare), protestatio 7.IX.1559, prof. 8.IX.1559, † 18.XII.1598. VestProfA 8v. Cr SMN n° 991. LC3 ff. 6v (26.XI.1566 promosso al presbiterato), 12v (13.IV.1569: «Eodem praeterea consilio voluerunt ad evitanda scandala et murmurationes secularium ne de cętero fr. Augustinus de Riccio missas celebret sed cum aliis fratribus comunicet quando fit generalis communio, et hoc propter magnam prolixitatem qua uti consuevit in prolatione verborum consecrationis quae sane res praeter quod irreverentiam tanto sacramento infert admirationem ac fastidium generat oculis videntium» = "Nel medesimo consiglio conventuale <i padri consiliari> decisero, ad evitare imbarazzi e mormorazioni dei secolari, che per l'avvenire fra Agostino del Riccio non celebri più le messe (pubbliche), ma si comunichi insieme con gli altri frati nei giorni della comunione generale. Questo a motivo dell'estrema prolissità che gli è solita nel pronunciare le parole della consacrazione eucaristica. Oltreché risultare irriverente per il sacramento eucaristico, la cosa induce sconcerto e fastidio nei presenti"), 36v (6.VI.1598, fr. Augustinus del Riccio tra i consiglieri). Agostino raffigurato nel frate che asperge l'acqua benedetta nell'affresco della sepoltura di san Domenino (lato settentrionale del chiostro grande, lunetta penultima verso est), attesta il contemporaneo Modesto dei Biliotti in Cr SMN n° 991. Dal duraturo prestigio: «nelle consuete camere priorali accordarono i padri del consiglio, adunati dal molto rev.do padre lettore e priore Forzini, al p. L. Calvi pro-bibliotecario la facoltà di prestare a s(ua) e(ccellenza) il sig. senatore Bertolini, segretario del Regio Diritto, un manoscritto del P(adre) del Riccio religioso nostro fiorentino sulla natura e coltivazione delle piante» (ASMN I.A.36, p. 1: 26.IX.1780).
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Agostino del Riccio, Istoria
delle pietre (1597), Firenze (SPES) 1979, a c. di P. Barocchi, riproduzione
fototipica di ms Firenze, Bibl. Riccardiana 230;
esemplare in BiblDom XXXIX.1.17 (già VIII.354).
Utzima Benzi, Francesco Panigarola [1548-1594]: Théorie et pratique de l'éloquence sacrée à l'âge de la Contre-Réforme. Thèse en vue de l'obtension du grade de docteur de l'Univ. Aix-Marseille I, Departement d'Études Italiennes, pp. XXII-606; su Francesco del Riccio pp. 232-34. Me ne consegnano esemplare in dic. 2010. I.B.67bis Vita di Felice Peretti OFM, papa Sisto V (1585-1590)Cart., 270x200, ff. I-194-I', robusta coperta a difesa pergamenacea; mancante almeno prima carta del primo fascicolo, dunque nessuna titolazione e nessun dichiarato autore; foliazione a matita da me EP introdotta. «Questo Mss. apparteneva alla Bibl. del Ss.mo Salv(atore) di Spoleto - P. Alb. Zucchi o.p.» (Ir), ossia dell'exconvento domenicano di quella città; recuperato verosimilmente dal mercato antiquario per opera dallo Zucchi, che così usava. Dalla BiblDom lo passa ad ASMN il bibliotecario E. Marino OP, 15.III.2006. Inc.: «|2r| gli fu posto nome Felice, nome veramente convenevole ad uno che dovea salire all'alto e degno grado della felicità di questo mondo; et il curato che lo battezzò et il patrino che lo presentò si chiamavano ambedue Felice di nome». Expl.: «... la maggior parte dei quali |194r| era protetta da' gentiluomini dello Stato, e perciò bisognava qualche esempio severo e publico per impedire che altri desistessero di tener mano a tali uomini. - Fine della Prima Parte» (194r). Prima parte di meticoloso racconto biografico di Felice Peretti, detto Montalto: n. Grottammare (pr. Ascoli Piceno) 13.X.1521 (2r), veste l'abito dei frati Conventuali in Ascoli 2.IX.1534 (11v), ordinato sacerdote luglio 1545 (21r), divenuto papa Sisto V, 1585-90. Tutto d'una sola mano, sei-settecentesca. L'autore accenna a se stesso: «Non si è veduto al mondo mai uomo, che habbia fatto tante curiose osservazioni sopra ogni piccolo accidente, quanto papa Sisto, avendo composto un libretto da me veduto in Venezia, sopra tutti li suoi avvenimenti, così buoni come cattivi» (2v). I.B.68 Registro o copialettere degl’inquisitori generali dell’ordine dei frati Minori Conventuali di Firenze alla Congregazione del Sant’Uffizio (1621-1704)Cart., 422x272, ff. II-478. Piatti lignei in pelle marrone (logora nel dorso), borchie e puntali metallici su entrambi i piatti (qualcuno distaccatosi); su quello posteriore inoltre tre prese metalliche, deperdite le relative fibbie di chiusura; lit. alla s. congr. stampigliato sul dorso, e poco sotto la lettera C. Vecchia segnatura H4.I.38 nel verso del piatto anteriore. «In hoc libro, qui continet paginas quadringentas, omnia litterarum exempla a rev.mis P.P. (= patribus) inquisitoribus Florentię totiusque ipsius dominii scriptarum sacrę Congregationi… adversus hęreticam pravitatem, generalium inquisitorum a sancta sede apostolica specialiter deputatorum rescribentur. Qui liber ordinatus fuit ab adm(odum) rev.do patre magistro Michaele Messerocto de Bononia ordinis Minorum conventualium sancti Francisci supradictę civitatis eiusque dominii generali inquisitore. In quorum fidem idem fr. Michael qui supra manu propria subscripsit… die viia decembris 1621» (1r). Registro copialettere della cancelleria inquisitoriale di atti dell'inquisizione generale del dominio fiorentino ai cardinali della Congregazione romana competente; registro originale, sottoscritto e sigillato; in Santa Croce di Firenze, presso i francescani conventuali; dal 28.XI.1621 (mancanti 1624-1638, lo si annota in 1r, 19v) al 9.IX.1704. Lingua volgare. Stile cronologico a circumcisione. Inquisitori generali, o vicari, tutti dell'ordine dei frati Minori: Michael Messerotti de Bononia (2r, 1621 ss). Bartolomeo Procaccioli da Terni vicario (17r, 1623-24). Ludovicus Corbutii de Montino, Clemens Egidii de Montefalco, Ioannes Mauri de Fratta [= oggi Umbertide, pr. Perugia] (1r). Ioannes Muzzarellius de Fanano (1r, 22r, 1638 ss). Giovanni Angeli vicario (65v, 1645). Iacomo Cima de Sezza (69r, 1645 ss). Modesto Paoletti da Vignanello vicario (186r, 1658). Girolamo Baroni da Lugo (188r, 1658 ss). Francesco Antonio Triveri (212v, 1674 ss). Lodovico Petronio vicario (309v, 1691) poi inquisitore (382r-477r, 1693-1704).
■ Caso
Galileo Galilei † Arcetri 8.I.1642
(1638-42; il Dialogo era stato
pubblicato in Firenze 1632) ff. 22v-23r.v (nella sua villa "Il
Gioiello" presso pian dei Giullari, Arcetri; opportunità che si
trasferisca nella casa di Firenze) ss, 56r. Il registro
I.B.68 sembra sconosciuto alla
vasta documentazione di Le opere di
Galileo Galilei (Ediz. Naz., rpt 1968); vedi vol. XIX, 272 ss (processo;
lettere degli inquisitori fiorentini dalle fonti vaticane, non dai loro
registri); XX, 168b “Firenze, Inquisitori”
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