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I.B.57 Antiphonarium(?) (XV)325x215 ca., membr. ff. 1-38, cart. ff. 39-54 (supporto qui e là divorato dall’inchiosto). Piatti lignei distaccati e tarmati, già sostenuti da pelle dorsale (molto logora) protesa quasi a metà piatti, due fermagli di chiusura. A risguardo del piatto anteriore una pagina in minuscola carolingia calligrafica. Composito e irregolare; materiale membranaceo scadente e difforme. Invitarorii in 7 toni d’antifonario OP (santi Petri Martiris f. 1v 4° tetragr.) nel nucleo originario dei primi due sesterni, sec. XV. Notazione musicale quadrata nera in tetragramma rosso d’altezza mm 18, tetragrammi 8 per pg nel blocco iniziale ff. 1-24. In 28r-v lezioni 3 di s. Barbara, festa introdotta nella liturgia OP nel 1423 (MOPH VIII, 180/33-34). Frammenti di diverso libro liturgico (Kyriale ecc.) 29-38. I due fasc. cartacei ff. 39-54 aggiungono antifone e inni dell’ufficio Immortali laude (SOPMÆ IV, 386-87; MOPH IV, 330/21-24: 1473) di s. Caterina da Siena (canon. 1461). Nessuna nota di possesso o provenienza.
S. Orlandi, I libri corali di SMN... (estratto con paginaz. propria, xerox BiblDom VII.264) 28-32: Pulpitarium; propone datazione alta dei primi due sesterni, ante 1324, perché assenti le feste Corpus Domini e s. Tomm. d’Aquino; argomento ex silentio valido se tratto dal proprio seriale dei santi, qui dal tonale degli invitatori. Non vi scopro inoltre indizi codicologici per assegnarlo al conv. SMN e suo coro. I.B.58 <Rituale monasterii et offitium velationis monacharum> (XVI)Membr. ff. 5-33, 360x270. Cart. ff. I-4 (362x270), 34-41 (350x240), 42-52 (362x270). Coperta membr. su cartone, due fibbie di chiusura. Selezione di liturgia natalizia e pasquale: Liber generationis Iesu Christi, Oratio Ieremie prophete Recordare Domine, preconio Exultet (ff. 5-25). Offitium velationis monacharum ff. 26r ss, dallo svolgimento: benedictio aspersio traditio tunice et scapularis ante introitum misse; dictis offertorio et Veni creator spiritus, benedictio et traditio veli; antiphone cum orationibus; deinde sequitur missa. Gotico-libraria tardiva, ę cedigliata (irregolarmente) per il dittongo, XVI sec. Notazione neumatica quadrata nera in tetragramma rosso d’altezza mm 20; tetragrammi 7 per specchio scrittorio. Nessuna iscrizione né nota di provenienza. A inizio e fine, rilegato altro materiale liturgico settecentesco su supporto cartaceo; antifone In festo SS. nominis Iesu (1-4), festa introdotta nel calendario OP (15 genn.) sul finire del ’600 (Bonniwell 344-45). Per verosimile tipologia di libro liturgico-musicale “rituale”: P.-M. Gy, La Liturgie dans l’histoire, Paris 1990, 91-126, specie 108-20 (c. 5: Collectaire, rituel, processionnal). I.B.59 Tommaso dei Sardi da Firenze OP, Anima peregrina con commento autografo (1509-1515)Cart., 430x280, ff. I-214, bianchi 195-209, 211-12, 214, taluni distaccati (formato e peso congiurano contro la tenuta della legatura); spessi assi lignei 442x285, sostenuti da pelle dorsale, tarmata. Proemi e dedicatorie ff. 1-9 (dittongo ę cedigliata nei brani latini). Anima peregrina ff. 10-192r: poema in terza rima, ispirato alla Commedia dantesca. Libraria umanistica professionale alla scrittura del testo (che sia variante calligrafica dell’autore non lo accetterei senza più articolato controllo paleografico; chiude il tratto sottorigo di g in moto tondeggiante sinistra-destra). Poema iniziato 9.III.1493/4, terminato 22.VII.1509, corretto 14.III.1509/10 (f. 192rb). Commento in sinossi terminato 22.X.1515 (192ra); minuscola corsiva (ignorando taluni brevi brani/rubrica) certamente autografa del Sardi; chiude il tratto sottorigo di g in moto verticalizzato destra-sinistra. Nessuna decorazione. Il poema Anima peregrina consta di cento capitoli suddivisi in tre libri: il primo è ripartito in 35 capitoli di 33 terzine ciascuno (tranne il capitolo XVII che ne ha 34 e il capitolo XXIII che ne ha 32), il secondo libro in 30 capitoli di 50 terzine (fatta eccezione per i capitoli I e IV che ne hanno 48); il terzo in 35 capitoli di 33 terzine. Il testo del poema è preceduto da tre proemi, un argomento e varie lettere di presentazione (dell'autore alla Repubblica fiorentina, a Pier Soderini, agli Auditori della Rota fiorentina; degli Auditori della Rota fiorentina all'autore). In ognuno dei tre libri l'autore immagina di essere accompagnato - sulle orme del viaggio dantesco - da una guida: nel primo libro è scortato da Mosè, garante dell'alleanza tra Dio e il popolo ebraico; nel secondo da san Paolo, rappresentante dell'umanità convertita; infine nel terzo da un cane, simbolo dell'ordine domenicano e della Teologia.Tommaso di Matteo dei Sardi da Firenze OP, studente di teologia 1481, magistero in teol. approvato nel 1501, † 27.X.1517. Cr SMN n° 776; SOP II, 38b. Altre notizie biografiche in AGOP IV.3 - IV.15 (de Sardis, Sardus; mai de Scarfis). Fissano l'autografia del Sardi: a) Inventario librario 1489: Pomaro, Censimento II, 305-06 (misura cm 33/33,5 lapsus per 43/43,5), tav. XIII da BNF, CS F 6.294, (non impiega ę cedigliata per i dittonghi), 315-338 («ego fr. Thomas Mathei de Sardis humilis magister infrascriptum inventarium incipio ista die 5 nov. 1489»), 341-42 sottoscrizioni. b) BNF, Conv. soppr. C 2.712, «Iste liber est mei fr. Thome olim Mathei de Sardis de Florentia OP quem propria manu scripsi» (AA. VV., I manoscritti datati... della Bibl. Naz. Centrale di Firenze, Firenze 2002, 126-127 n° 155 e tav. CCII). c) ASF, CRS 102 n° 89 Ricordanze H: «Mcccccvij. (...) Queste ricordanze sono del convento di Sancta Maria Novella, dove si noteranno le faccende occorrente di decto convento tenute per me maestro Thomaso di Matheo Sardi camarario di decto convento, et però prima si comincia fare ricordo così: Ricordo come a dì 20 di settembre 1507 maestro Sebastiano Rubini, priore del nostro convento decto, instituì maestro Thomaso di Matheo Sardi camarario et sindacho di decto convento...» (f. 0r); cf. MD 26 (1995) 362-63.
V. Fineschi, Saggio di un poema inedito intitolato Anima Peregrina estratto da un codice della libreria del conv. di SMN, Firenze 1782 [BiblDom V.2.1]. Necr. II, 609 n. 27, 676b. MD 28 (1911) 184-97; n. s. 15 (1984) 219a. Piana, La facoltà teologica 540a: col Sardi va identificato la voce "Thomas de Florentia (Matthaei) OP". Chiara Nardello, Anima peregrina. Il viaggio dantesco (1493-1509) del domenicano Tommaso Sardi, Tesi di Laurea, Univ. di Padova, Fac. Lettere e Filos., Anno accademico 2000-2001. R. Farina, Simonetta. Una donna alla corte dei Medici, Torino 2001, 55-59, 129. Non definiti restano i rapporti genetici e redazionali (con tempi lunghi di rifinitura ed eventuali inverventi autografi) tra gli esemplari di Anima peregrina: BNF, BR 17 (II, I, 87), dedicato a Pier Soderini 1511; BR 46 (II, II, 42); BL, Plut. XLI.24; Roma, Bibl. Corsiniana 612, dedicato al neoleletto papa mediceo Leone x, 1513 (AA. VV., Il trionfo sul tempo. Manoscritti illustrati dell'Accademia Nazionale dei Lincei, Roma 2002, 264-69 con tre riproduzioni, scheda a c. di M.C. Paoluzzi); ASMN I.B.59. E. Marino, G. Savonarola ed il poeta Feo Belcari nel poema dantesco "Anima Peregrina" del domenicano fra Tommaso Sardi (m. 1517), MD 33 (2002) 1-94. C. NARDELLO, "Anima Peregrina". Il viaggio dantesco del domenicano Tommaso Sardi, «Miscellanea Marciana» 17 (2002) 119-76 (esemplare inviato dall'A., luglio '04); in pp. 152-56 codici ed edizioni. I.B.60 Diplomi vaganti e coperte di libriRaccolgo in contenitore diplomi, missive, membrane varie, talora già coperte di libri; vaganti, non da un fondo che ne indicasse provenienza. I.B.60 ins. 1. Giovanni <da Vercelli> maestro dell’OP, cap. gen. Bologna 15.VI.1267.Diploma membr., 215x160. Giovanni <da Vercelli> maestro dell’OP, cap. gen. Bologna 15.VI.1267; littera fraternitatis (condivisione dei benefici spirituali e suffragi) alla società dei giudici e notai d’Anagni, che si riuniscono «in domo ecclesie fratrum de Anagn(ia)». Non reca sigillo, sembra diploma originale. I.B.60 ins. 2. Niccolò V, Roma 4.IV.1452, venerabili fr. Antonino archiepiscopo florentino.Missiva membr., 80x365. Niccolò V, Roma 4.IV.1452, venerabili fr. Antonino archiepiscopo florentino (sul retro della missiva): lo delega giudice su lite tra abate e taluni monaci di San Godenzo in Alpi (Fiesole). Umanistica rotonda. D’altra mano, nel marg. inf. destro: Poggius = l’umanista Poggio di ser Guccio Bracciolini (1380-1459). I.B.60 ins. 3. San Gimignano 12.VII.1380, not. Michael condam Bonagiunte de Sancto Geminiano.I.B.60 ins. 4. inc. Cum quo molendino… (frammento d’inventario di beni immobili d’area rurale, XIV2).I.B.60 ins. 5. Innoc. VIII, Roma 1484, Iohanni Damiano Beccio de Sancto Geminiano canonico vulterrano.Porta sigillo pendente. Molto guasta. I.B.60 ins. 6. Silvius card. cortoniensis Ludovico de Bonacursis canonico Sancti Geminiani, Luce 1.VII.1527.I.B.60 ins. 7. «Ferdinando 2°, Hetrurie magno duce quinto» († 1670).Diploma lacero, vi si legge di «Ferdinando 2°, Hetrurie magno duce quinto» († 1670); materia relativa a San Gimignano. I.B.60 ins. 8. Franceschinus not., Città di Castello, maggio-giugno 1320.Bifolio membr., 240x180, frammento da protocollo notarile. I.B.60 ins. 9. Firenze 18.XI.1407.Diploma membr., 240x190. Firenze 18.XI.1407. ser Davançatus Iacobi not. florentinus procurator… dne Agnesis filie quondam Nerii dni Bindaccii de Ricasolis et uxoris Filippi Uguiccioçii de Ricciis… I.B.60 ins. 10. Frammento membr. d’omelia o legenda (s. Vito).Qualcosa di simile mi pare averlo visto a risguardo d’uno dei corali tardivi (ASMN I.C.102). I.B.60 ins. 11. Gregorio IX, Fons sapientie, Rieti 9.VII.1234.Riproduzione fotografica (XX1, di buona qualità) del diploma di canonizz. di san Domenico, Greg. IX, Fons sapientie, Rieti «vij idus iulii pontif. nostri anno octavo» (= 9.VII.1234), recante sigillo; sottovetro in cornice lignea 670x690. Spolvero e appendo al muro di stanza 1a (11/09/1999). Cedola cucita al bordo inferiore del diploma, alquanto malandata, contenente attestazione 26.V.1575 autografa (confronta con LC3 f. 23r, 12.VI.1579) di Alessandro di Piero dei Capocchi da Firenze, OP 1527, † 1581: Anno Domini MDLxxv die xxvi maii ego fr. Alexander Petri ordinis Prędicatorum | fidem facio qualiter bulla canonixationis sancti Dominici patris nostri fuit reperta. | Nam per aliquot annos oblivioni erat tradita, et ego circa annum | <15>54 vidi eam cum sigillo plumbeo, cuius fila erant rubea e<t> crocea, | integra a parte superiori, inferi<us er>ant corrosa et fracta, ita tamen | quod salva et pura et alligata <mane>rant sine ulla macula. Modo | ex vetustate sive incuria totali<ter> ipsa fila erant fracta. Ideo | ut potui consui et alligavi ego fr. Alexander qui supra teste manu propria. n quale e dove l’originale fotografato? il diploma 9.VII.1234 non compare nei censimenti ASMN delle pergamene conventuali. MOPH XVI, 188-94, ed. Fons sapientie «V nonas iulii» (= Rieti 3.VII.1234). Altro esemplare Rieti 9.VII.1234 è quello bolognese (unico noto a Simon Tugwell OP, apr. 2000: I.B.60 ins. 11 Documentaz.), ed. «Analecta OP» 21 (1933-34) 469-75, accluso facsimile. E. Montanari, Iordanis de Saxonia Litterae encyclicae annis 1233 et 1234 datae, Spoleto 1993, 36-37, 229, 258n. I.B.60 ins. 12-15I.B.60 ins. 16Fotocopia 210x300 di trascrizione secentesca, pp. I-33, di «Vita della beata madre suor Maria Bagnesi scritta dal rev. padre frate Alessandro Capocchi del’ordine de’ Predicatori di SMN di Firenze» (1577). Alessandro di Piero dei Capocchi da Firenze, OP 1527, † 8.X.1581 66enne; Cr SMN n° 941. Maria Bartolomea di Carlo Bagnesi, 1514-1577. Nessuna segnalazione dell’originale. Ricuperata tra le carte Grossi 18/06/2000. MD 11 (1980) 519 n. 56, 681b; 13 (1982) 285 (Magl. XXXV.248); 25 (1994) 17-19, 524b. Una veloce collazione con la grafia di ASMN I.B.71, mi fa pensare che il copista di questa Vita possa essere Tommaso Ducci da Firenze (OP 1631, † 1701): nota ductus delle maiuscole, numeri, ecc. Pista da riprendere con più esteso raffronto grafologico (dic. '03). I.B.60 ins. 17Bifolio cartaceo 302x213. Atto capitolare del conv. San Domenico di Torino, 11.VIII.1613; sottoscrizioni autografe del priore (fr. Petrus Antonius Ballada magister et prior manu propria) e dei frati capitolari, totale 14. Inc.: Cum sit quod fr. Dominicus Monachus Taurinensis, huius nostre religionis habitu in conventu Sancte Marie Novelle anno Domini 1612 die 4° augusti indutus et nunc professionem emissurus,... |