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I.A.46 Restauro della cassa e rivestimento del corpo del b. Giovanni da Salerno fondatore del convento di Santa Maria Novella (2.VIII.1861)Fascicolo cart. 315x210, ff. 4. Copia 6.VIII.1861 autenticata timbrata e sottoscritta di atto notarile 2.VIII.1861 della curia arcivescovile di Firenze. Fra Reginaldo Papini autorizzato a rivestire il corpo (1v). Raffronta con quanto nel 1784 (I.A.33, pp. 187-207). I.A.46.1 Vita del beato Giovanni da Salerno (1861)Opuscolo a stampa, 185x120, pp. 23, a cura del conv. novelliano, connesso all'evento di cui I.A.46; informazioni relative al culto e opere d’arte, anno 1861. «Vita... data in luce dal m. rev. signor dottore Giuseppe M. Brocchi sacerdote fiorentino, compendiata per uso dei devoti», dice il sottotitolo. Vite dei Santi e Beati fiorentini, date alle stampe Firenze 1752, quelle del Brocchi. L'opuscolo riadatta dunque e compediia «per uso dei devoti». «Nel qual tempo <restauro chiesa 1857-61> il corpo del Beato fu tenuto nella cappella detta dei Papi... Sopra l'effigie del Beato scolpita nel monumento che era sotto l'organo, e che adesso trovasi nella Cappella dei Rucellai di S. Caterina Martire unitamente a quello della B. Villana, vi è una corona col motto: Corona aurea super caput ejus» (21). I.A.47 Giuseppe Garinei, Descrizione della chiesa di Santa Maria Novella (1905)Cart., 310x210, pp. 92, 6 fascicoli sciolti. Ritrovato in uno degli scatoloni delle carte Grossi, 19/09/1999. Esisteva riproduzione xerox per consultazione, presso la portineria. Necessita rilegatura. Fatto rilegare, giugno '01. Descrizione della chiesa di SMN, inc. «Nell’interesse di tutti coloro che desiderano avere notizie della chiesa di SMN ho pensato di scrivere questi appunti per far conoscere come era avanti il restauro <1858-1860> e dopo il restauro... Dirò quello che ho veduto coi miei propri occhi, essendo stato sempre presente ai lavori e a tutti i cambiamenti fatti in questo restauro, benché io a quell'epoca fossi un ragazzo di 14 anni» (p. 1). Suo padre, pittore di decorazione, assunto per la rimbiancatura della chiesa (p. 1), e al suo seguito il ragazzo guarda e vede. «Bravo decoratore Enrico Andreotti, mio maestro» (18). «Fatto e finito nel 1905. G:pe Garinei» (90), quasi mezzo secolo dopo i fatti precipui del racconto. Caratteristiche di redazione e scrittura autografa. Bozzza di prima stesura, d'uso personale. Molte le correzioni, soppressioni, giunte della medesima mano; talune anche a matita, qualche tempo dopo. Laico, non frate domenicano né "cronista del convento SMN", come talvolta si trova scritto. Per quel che era il complesso di SMN prima dei guasti e restauri ottocenteschi, l'autore si rimette a Fineschi, Il forestiero istruito (ed. 1836, con giunte del Giuliani). Critico dell'architetto Enrico Romoli, principale autore del restauro. «Quando io ero ragazzo di 6 o 7 anni al più, fra Damiano Beni [OP 1824, † 5.IV.1869, ASMN I.B.89] era già direttore di questa farmacia che aveva per conto dei frati del convento, ma con certi patti stipulati fra il convento e fra Damiano che veramente si può dire che il padrone era proprio fra Damiano. (...) ed infine fece il restauro della chiesa ove spese 60 mila scudi, ma poi del resto prendeva tutto per sé, e infatti era diventato un singore. Quando seguì la soppressione dei conventi [1866] al tempo del governo di re Vittorio Emanuele II, fra Damiano si sfratò e divenne secolare, la farmacia fu messa all'incanto e rimase a lui; egli non si ricordò più del convento a cui apparteneva e che per detto convento era venuto in tanta fortuna... Allora pensò di ritirare presso di sé un suo nipote, figlio di una sua sorella, di nome Augusto Stefani, il quale lasciò l'impiego che aveva e andò a stare con lo zio. Dopo qualche anno morì fra Damiano e lasciò eredi due sorelle che aveva e due nipoti, e a ciascuno lasciò 80 mila franchi; più al nipote che era già in farmacia, oltre gli 80 mila franchi, gli lasciò tutta la farmacia con tutto quello che si trovava dentro. Sicché questo Augusto Stefani in un momento diventò un signorone con carrozza e cavalli. Dopo degli anni morì anche lui, e restò erede i figli, ma la farmacia la lasciò al figlio Ugo, che sarebbe il secondo, ed è quello che la manda avanti presentemente» (73-74). & Mancini-Giovannini, L’Officina 83-84, 203; Lunardi, Arte e storia 20, 147. . I.A.48 Cronaca del convento Santa Maria Novella (1913-1920)Quaderno cart., 205x150, pp. 71 utilizzate pari a circa ½. «Piccola “Cronaca del conv. di SMN”» 1913-1920 nel 1982 trasferita da BiblDom ad ASMN (Ricord-E 227). Cronisti i priori in carica: Cipriano Fazzini († 4.V.1919) pp. 1-20 (1913-16). «La conflagrazione Europea fa rincarare i viveri, egli è perciò che dopo S. Domenico si decide in consiglio di passare due pietanze a refettorio, minestra e carne. Alla sera poi si decide passare il lesso servito per il brodo del giorno» (7). «Il 27 giugno <1915> du fatta in SMN una funzione solennissima coll'ora del Rosario in comune per il trionfo delle armi italiane» (11). Ospite p. Sebastiano Santucci vestito da militare (17, genn. 1916). Agostino (non Sebastiano, come scritto nella prima redazione) Santucci 21-70 (1916-1920), eccetto le prime due righe di p. 21 vergate (anonimamente) da Alessandro Cavaceci. Decreto ministeriale di rimuovere, per timore d'incursioni d'areoplani, le vetratre del coro e dell'occhio grande della facciata (26); no del Comune per ragioni tecniche (31). La prima cuoca di convento: richiamati alle armi tutti i conversi, si ricorre a un donna per cuoca, la terziaria Augusta Grazzini, sett. 1917 (49). SMN innalzata alla dignità di Basilica minore, 1920 (66). Circolo Apologetico di S. Tommaso d'Aquino (68-69). Raimondo Minocchi, preso possesso della carica priorale 21.X.1920, avvia senza seguito p. 71 (21.X.1920). Autografie confermate su LC6. E da LC6 si apprende che il Minocchi è eletto priore 6.X.1920, confermato 21.X.1920, dà le dimissioni tra marzo e aprile 1921 " per motivi di salute" (pp. 201-203). Problematiche elezioni del successore. Agostino Santucci nominato vicario del convento, luglio 1922 (205). I.A.49 Alberto Zucchi OP, Memorie personali (1866-1947)Quaderno cart., 245x175, pp. 118. Figlio «del paterno convento <SMN> e ora io son l’unico superstite in provincia dell’antica legge della affiliazione» (23; sua affiliazione 10.X.1885, LC6 p. 114). Noviziato e professione a Bibbiena 1884-85 (23-30). Fondazione in Monte San Giovanni Campano, pr. Frosinone (33-37). Periodo romano, 1889-93, e interessanti notizie su residenze e possibilità dell'istallazione del Collegio S. Tommaso (41-48). Origini romane di "Il Rosario - Memorie Domenicane" (49-53). Visita alla curia generalizia, guida p. Pio Masetti: «Giunti alla camera del p. Guglielmotti dovemmo a lungo bussare alla porta, perché egli divenuto sordo spaccato, e alla fine fummo introdotti nella stanza di studio...; rivolse sempre a me la parola e appena degnò di un inchino il p. Masetti. A questi domandai il perché di quel mutismo verso di lui, e seppi che l'urto era cominciato quando il Guglielmotti ritirò tutte le copie del 1° volume della Marina pontificia, che aveva rifuso o meglio rifatto, e pubblicato poi in due volumi dal Lemonnier di Firenze. Il p. Masetti si rifiutò di restituirgli la copia data a lui personalmente e quella data alla Casanatense. Questo rifiuto sdegnò il Guglielmotti, il quale avea poi saputo che il p. Masetti aveva criticato il Catalogo dei Casanatensi, dichiarandolo non immune da abbagli e da errori» (53-54). Collegio degli editori della Leonina nel terzo piano dell'Accademia dei Nobili Ecclesiastici (56-57). «E veniamo a Firenze… nel 1893 novembre. Trovai la comunità… con a capo il p. Lodovico Pieri: però chi tutto faceva e disponeva era il p. Barducci» (57-58). «Ricominciai <la biblioteca>, destinando ad essa quella stanza prima del corino, dov’era la compagnia di San Benedetto Nero, cioè sopra l’entrata nel chiostro verde» (59). Guida turistica in SMN a Giosuè Carducci 1894 (60-61). «Guidobaldi, uomo astuto, prepotente e maligno che da più anni spadroneggiava alla Minerva» (85): testimonianze private che rompono la superficie della rappresentazione dei “libri di convento” (per Firenze cf. quegli anni in LC6 pp. 122-23 ecc.). In Bibbiena 1894-1906 (63-72). Modernismo in diocesi d'Arezzo (78-81). Predica in Malta (82-84). Priore della Minerva 1907 ss, e provinciale 1912-24 (84 ss), penitenziere liberiano 1933-46 (118). Riapertura dei conventi aretino (1920) e pistoiese (1928) e suo primo priore (117). Expl.: «sto con la speranza di vedere stampati gli ultimi due volumi di Roma domenicana a gloria dell'Ordine, che ho intensamente amato e per il quale ho lavorato nei tanti anni della mia lunga vita. Amen» (118). Memorie, non diario, redatte (in Roma?) alla vigilia della morte: «a 40 anni di distanza» (41); «anche oggi, 1 maggio 1947» (57; cf. p. 1). Preziosa pista per ripercorrere i disastrati tempi a ridosso delle soppressioni e la lenta ricostruzione delle comunità domenicane d'Italia. Al centro le vicende della provincia Romana e il convento fiorentino novelliano. Nessun riferimento al ventennio del Fascismo. Alberto (Giovanbattista al secolo) di Luigi Zucchi, n. Firenze 27.XI.1866, vestiz. OP Bibbiena 1884, † Roma 28.III.1948. LC6 p. 113 (23.X.1884). MD 15 (1984) xvi-xvii, 256; 24 (1993) 330-31. Alberto Guglielmotti, n. Civitavecchia 3.II.1812, OP Roma 1827, 6.IX.1861, † 29.X.1893. ALBERTO GUGLIELMOTTI, Catalogo di bibliotecari… del Collegio Casanatense, Roma 1860 BiblDom XXXIX.3.15 (già XIV.180): esemplare con nota di possesso “P. A. Zucchi o.p.”; testo con correzioni e giunte autografe di p. Masetti. ID., Storia della marina pontificia, Roma (Tipograf. Tiberina) 1856 BiblDom XXI.e.5: esemplare con nota di possesso dello Zucchi, che in cima alla prima pagina del 1° fascicolo scrive di proprio pugno: «Questo volume fu dall'Autore ritirato dal commercio e distrutto. Rarissime le copie superstiti che sfuggirono alle ricerche dell'Autore. P. A. Zucchi o.p.». ID., Storia della marina pontificia, Firenze (Lemonnier) 1871 BiblDom XXI.i.68 (2 voll.). I.A.50 Carte Zucchi = Alberto Zucchi OP † Roma 28.III.1948.1) Quadernetto "Predicazioni del P. Alb. M. Zucchi o.p.". 2) Piccolo carteggio. Le lettere 1943-44 informano delle vicende di Roma domenicana vol. V, mai uscito (i primi 4 voll. = Firenze 1938-43). Cf. MD 24 (1993) 331. 3) Notizie sul conv. di Perugia. Lettera della terziaria Maria Mancinetti, Perugia 17.II.1933. Tutto dattiloscritto. 4) Approvazione papale, 20.VIII.1843, ai sottoscritti religiosi domenicani di poter erigere "in vita comune" il convento di Santa Maria della Quercia (Viterbo). Lista nominale di 14 frati. Tra di essi: fr. Giacinto Giuseppe Pellegrinetti sacerdote. 5) Discorso del senatore Raffaele Elia in San Domenico di Ancona per l'inagurazione della cappella votiva in suffragio delle vittime della guerra, 2 novembre <19??>. Dattiloscritto, pagine 3. 6) Diploma del card. Lauri che nomina lo Zucchi penitenziere minore della Basilica Liberiana di Roma, 1.VIII.1933. 7) A. Zucchi, Notizie di alcuni monasteri della Provincia Romana; manoscritto di fogli 65; ultimisso lavoro? nel tergo di p. 57, timbro meccanico 19.X.1947. S. Sisto di Roma (4). S. Iacopo di Ripoli di Firenze (9). S. Dom. del Maglio di Firenze (18). S. Niccolò di Prato (25). S. Caterina da Siena di Pistoia (32). S. Caterina di Prato (39). S. Lucia di Pistoia (47). S. M. della Neve di Pratovecchio (53). S. Dom. di Lucca (60). «Nel 1912 scoppiò la guerra italo-turca per la conquista della Libia. Il p. Vincenzo Nardini, superiore di S. Romano e vicario del monastero, nel timore di una sconfitta dell'Italia... vendette tutti i titoli di rendita italiani del conv. e del monastero e comprò titoli di rendita ungheresi e russi allora molto accreditati. Ma questa mutazione inconsulta di titoli, che fu altamente disapprovata dal provinciale, che era chi scrive, produsse un nuovo disastro per il monastero perché nella prima guerra mondiale, sconfitti gl'imperi di Prussia e di Austria-Ungheria, tutto il capitale andò perduto» (64). 8) Un'ora di adorazione riposando sul cuore divino di Gesù. Per una religiosa domenicana. Fogli 7, di cui i primi dattiloscritti, altri aggiunti manoscritti (non è mano Zucchi). 9) Causa di culto immemorabile del b. Andrea Abellon. Fascicolo ms di ff. 6. Sul margine sin. di f. 1r "P. Cormier" a matita. 10) G. Mercati, La data di morte de P. Ciacconio. Fogli 4 sciolti, manoscritti, sottoscritti da "G. Mercati", non datati. Nel foglio di custodia, di mano Zucchi: «N.H. Conte Antonio Baldini, 9 Lungotevere Michelangelo, Roma. S.P.M.». Stringata e perontoria risoluzione della dibattuta questione dell'anno di morte dell'illustre storico domenicano Ciacconio (= Alphonsus Ciaconius (Chacón) OP, Vitae et res gestae pontificum romanorum (2 voll., 1601); ed. Romae 1630, 2 voll., aggiornato da altri, tra i quali Ughellus: BiblDom XXXIV.2.17 (già XXXIV.a.6). Confuso con suo nipote omonimo, Alfonso Ciacconio, che curò edizione 1601; a costui papa Aless. VIII in data 10.V.1599 fa grazia dell'eredità dello zio frate, "morto li mesi passati, quale viveva fuora della Religione". Il Chacón OP deceduto dunque pochi mesi prima di maggio 1599. Il Mercati [=? Giovanni Mercati 1866-1957, bibliotecario archivista vaticano, card. 1936] riferisce dal Berthier (1912) tradizionale notizia di sepoltura in Santa Sabina di Roma. Cf. ora F. Darsy, Santa Sabina, Roma 1961, 143b, lapide originale sparita, muro della navata sinistra, lapide commemorativa fatta nel 1919: «Alfonso Chacon OP ... sepolto in S. Sabina, 19 gennaio 1599». 11) A. Zucchi, Il missionario italiano fr. Raimondo Lizzoli OP († 1706); pp. 5 mss. 12) Relazione del viaggio in oriente (partenza 1678) di Raimondo Lizzoli da Milano OP, figlio del conv. romano S. Sabina, nominato vicario apostolico nel Tonchino; pp. 62 mss, d'altra mano. I.A.51 Alberto Zucchi OP, Soppressioni Leopoldine dei conventi domenicani in ToscanaDattiloscritto sciolto, pp. 52+64+13, taluni fogli mss in fondo. Lavoro dei decenni 1930-40. La sezione documentaria, pp. 1-64+1-13, trascrive da Ricord-B. I.A.52 Supplemento a “Soppressioni Leopoldine”I. Grossi OP († 1997), quasi a complemento documentario del precedente lavoro Zucchi, acclude propri appunti e trascrizioni (1965 ca.) dal fondo prov. Romana fine ’700 - primo ’800 in AGOP XIII.?? (dà segnatura obsoleta, anteriore al riordinamento Redigonda). I.A.52 ins. 1. Dattiloscritto “Carteggio” (1777-1789), pp. 21.I.A.52 ins. 2. Testo ms del precedente “Carteggio”I.A.52 ins. 3. Carteggio prov. Romana, maestri gen. Quiñones (1777-98) e Gaddi (1806-14), conventiQuello relativo a SMN riversato nel 1981 dal Grossi in Ricord-E 173-205. I.A.52 ins. 4. Carteggio prov. Romana, maestri gen. Quiñones (1777-98) e Gaddi (1806-14), temiI.A.52 ins. 5. Quaderno “Religiosi della prov. Romana” (XVIII2)Demografica dei singoli conventi. Nessuna fonte indicata. Di fatto AGOP XIII.14005. Pp. 40-47: "Figli dei conventi soppressi da Pier Leopoldo in Toscana", con lista nominale dei frati [= frati allora "figli", o frati allora "assegnati"?] dei singoli conventi, dal catalogo 1780: Arezzo, Prato, Pistoia, San Gimignano, Foiano, Siena (2), Pisa. I.A.53 Cronaca del convento (1939-1960)Cart., 360x240, pp. 268; piatti in cartone coperto in nero. «Cronaca del convento» (p. 1), nessun prologo. Pgg. 1-76 (1939 – apr. 1942) cronista anonimo. 76-84 (apr.-giug. 1942) cronista Arcangelo Dossena. 101-251 (1948-1955) Pietro Mascarucci. 251-268 (1955-1960) Stefano Orlandi († 22.V.1967). Costui, nominato cronista una prima volta in nov. 1942, «per vari motivi» non aveva proseguito Dossena; in dic. 1962 colma la lacuna, integra i fogli rimasti bianchi e un duerno supplementare (pp. 85-100: 1912-48), redigendo «da appunti precedenti…, su informazioni attendibilissime» a partire da 1912-13, specie notizie di storia edilizia ed artistica. Ritagli di giornali, pertinenti a SMN, incollati sulle carte. n In questa fase la Cronaca ha metabolizzato materia memorialistica e documentale destinata in passato a libri distinti: cronica conventus, ricordanze conventuali o di sagrestia, cronica fratrum mortuorum (es. p. 256: Egidio Nocente † 14.IX.1956). Non sorprende che l’immediata continuazione 1961-1982 (mano St. Orlandi) intitoli in sinonimia Libro di Ricordi o Cronaca del convento. |