ASMN I.A.33-37 (1774-1893)

 

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I.A.33  Domenico Forzini da Firenze OP, Ricordanze del convento B (1774-1795)ASMN I.A.102 A 191 Valde honorandus (resp. s. Ioh. Evang.)

Cart., 348x240, pp. IV-384, biache 355-384. Coperta in cartoncino, sostenuta da pelle dorsale.

«Questo libro è del conv. di SMN… ed è intitolato libro di ricordanze del convento… segnato di lettera B, coperto di cartapecora bianca e principiato questo dì primo novembre 1774 essendo priore il M.R.P. lettore frà Giuseppe Ma Gentili e sindaco il p. lettore frà Domenico Ma Forzini…» (p. III); segue a inchiostro più chiaro: «Fatto rilegare all’inglese dal p. Forzini nel luglio 1784 per maggior fortezza e pulizia». Prologo 1774: «Quantunque diversi siano i libri di Ricordanze che si conservano nel nostro Archivio della Sindicheria, nei quali moltissime notizie si trovano che mettono al fatto minutamente della origine di moltissimi effetti e dei loro progressi, tuttavia perché non in ogni tempo è stato preso ricordo o per dimenticanza ovvero per inavvertenza dei nostri predecessori, perciò siamo restati privi di quelle notizie appunto per le quali con facilità poteano farsi non pochi acquisti e difendersi da molti danni, ai quali in diversi incontri e specialmente in materia di decime [= Xme] si à dovuto soggiacere questo nostro convento nel trasporto dei beni esenti a’ paganti. Affinché adunque non abbia in futuro ad accader cosa che possa esser di pregiudizio al diritto, e al vantaggio dei nostri successori, si darà principio in quest’anno 1774 a questo novo libro di ricordanze segnato di lettera B in cui registrate saranno le cose più notabili riguardo al patrimonio economico del convento, e altre cose particolari relative al medesimo, per dare ai nostri successori un lume da potersene prevalere nelle occorrenze» (IV). Ricordanze pp. 1-354, tutte «di pugno e carattere» del Forzini; dal 1763 (1756 in p. 23) ricavate da fogli altrui, dal 1774 al 1795 «come gli son passate per le mani» (IV). In cronologia stile comune.

Preeminente il racconto del convento come soggetto pubblico, sue questioni amministrative e patrimonialii, relazioni pubbliche e goverantive. Di primaria importanza per le soppressioni leopoldine degli anni ’80 e susseguenti incameramenti (pp. 112 ss).

 Pp. 187-207: notevole resoconto della traslazione (1784) del corpo del beato Giovanni da Salerno (I.A.46), con relative ricognizione, procedure, nuova collocazione; scrupolosa descrizione dello stato precedente nel rinvenimento e apertura del sepolcro; trascrizione del diploma in esso rinvenuto, che attesta apertura del sepolcro in sett. 1569 e traslazione 10.II.1571/2, e che riferisce del precedente sepolcro nella navata orientale, ecc. Il Forzini era allora priore e dispone d'informazioni di primissima mano.

«Avendo lo scrittore necessità di riposarsi per un giramento di capo gagliardo occorsogli la mattina del dì 23 aprile  <1787> per cui rimase indebolito dalla destra parte, e di più per le medicine prese essendoseli risvegliate le affezioni ipocondrieche e guastato lo stomaco, non si sente in stato di pensare a tirar avanti le presenti memorie condotte fino a questo tempo» (p. 289). Si riprende e scrive fino alla vigilia della morte.

Domenico di Francesco Forzini da Firenze, OP 1731, † 29.I.1796 83enne. Cr SMN II, f. 148r; VestProfB 43, 57; I.A.37 Compendium necrologii ff. 36v-37r.

ASMN I.A.51. D. Bianchi, La soppressione leopoldina del convento San Domenico di Pistoia nella ricordanze di Domenico Forzini OP, MD 31 (2000) 425-53; per le monete e sistema monetario, vedi utile sintesi in MD 31 (2000) 438 in nota.

I.A.34  Entrata/uscita del legato Sermodesti B (1757-1808)

ASMN I.C.102 B 90 Ecce nunc tempus acceptabile (resp. in dom. I quadrag.)Cart., 290x210, pp. III-278-II’. Coperta membr. sostenuta da tre corregge dorsali.

«Questo libro legato in cartapecora bianca con corregge rosse segnato di lettera B, intitolato Entrata e Uscita dell’Eredità Sermodesti, incominciato dal P. Lett. F. Domenico M.a Forzini priore… » (p. III); proseguito dai successivi priori, esecutori del legato ora onorato dai Gabburri (Gaburri) della Stufa. Entrata pp. 1-22; Uscita 144-87; Nota delle doti aggraziate 266-69. Resto in bianco. Genn. 1757 – apr. 1808. Riferimento a «libro antecedente segnato di lettera A» (1). Si dichiarano (e in gran parte scrivono di proprio pugno) i priori: Ancangiolo Nardi (145: 4.I.1759), Ignazio Domenico Bartoli (147-48: nov.1760 – giug. 1762), Pio Vincenzo Stefanini (3-4, 149-52: 1762-64), Vincenzo Borghigiani (153-54: 1765-66), Giuseppe Maria Gentili (5: ag. 1767), Ignazio Bartoli (155-57: 1768-70), Andrea Davanzati (157-58: 1770-72), Giuseppe Gentili (7: 15.XI.1772; 159-61: 1773-77), Domenico Orlandi (162-63: 1777-79), Domenico Forzini (10, 163-67: 1779-83), Lodovico Pacini (167-70: 1783-87, ma continua a scrivere il Forzini), Antonino Pescetti (170-74: 1787-92), Ugo Romani (15, 174-76: 1792-95), Antonino Pescetti (16, 176-78: 1795-98), Luigi Cingia (17, 178-80, 185-86: 1798-1801, 1806-07), Giuseppe Agostino Ricci (181-84: 1802-04), Vincenzo Guidi (186: 23.IX.1807, ma scive il successore Pontentini), Andrea Tommaso Pontentini (186-87: 1807-08). La mano che rivede la contabilità (14: 2.VI.1792, e altrove) è di Tommaso Palloni († 1815).

I.A.35  Entrata/uscita della libreria (1779-1808)

Cart., 368x250, pp. scritte 1-12 (Entrata), 1-22 (Uscita), delle molte rimaste bianche alla vigilia della soppressione conventuale. Coperta membr. con stringa di chiusura, sovrascritto Entrata e Uscita della libreria. Libro costato £ 8  (U 1: 18.XII.1779).

Bilanci bibliotecari rivisti e approvati, dic. 1779    genn. 1808; chiusi da sottoscrizione del commissario napoleonico Franco de Cambray Digny (U 22  in calce). Ultimo bibliotecario (da nov. 1781) Luigi Maria Cingia da Lodi.

I.A.36  Libro dei consigli C (1780-1838)

Cart., 345x240, pp. 310, bianche 307-10. Coperta membr. sostenuta da tre corregge dorsali e due stringhe di chiusura, iscrizione Libro dei consigli del convento di SMN dall’anno 1780 – C.

Verbali dei consigli conventuali (nelle stanze priorali) e degli atti capitolari (in sagrestia, «al suono della campanella capitolare della sagrestia») sett. 1780 - sett. 1838. Lingua volgare. In cronologia stile moderno. In p. 205 imperturbata sequenza dei verbali 2.VI.1810, 7.VIII.1810, 10.I.1817, 12.III.1817: tra gli estremi 1810-1817 evacuazione conventuale a seguito della soppressione napoleonica, su cui neppure una parola.  Da 10.I.1817 a 30.IV.1817 chi convoca il consiglio è detto "presidente" del convento non "priore" (205-07); "priore" di nuovo dal 9.VI.1817. Ristrettezze, 10.I.1817: «fu determinato con unanime consenso che nella ipotesi del passaggio di qualche nostro religioso forestiero e che si fermasse al convento, debba corrispondere a ragione di £ 1.13.4 [= rispettivamente lire, soldi, denari] al giorno, e ciò attese le ristrette situazioni economiche in cui detto convento si ritrova» (205); 30.IV.1817 "determinazione intorno lo spoglio dei religiosi defunti": «che... non si possa alienare niente di quello che può servire per uso di vestieria, libreria, mobilia per camere, e ciò attese le circostanze del convento essendo di tutto spogliato» (208).

A lungo verbalizza Giuseppe Ricci tra 1784 e 1798 (30-135). Giuseppe Agostino Ricci: LC4 p. 191 (6.XI.1775); priore 1801-04 (LC5 pp. 135-78), magistero in teol. 5.I.1804 (ASMN I.C.109, Ricordanze della sagrestia D, f. 113r), † Roma 1812 (Cr SMN II, f. 150v). Distingui da Giuseppe Ricci da Campi, converso, † 27.IV.1818 (Cr SMN II, f. 151v).

Spesso interviene anonimamente anche Tommaso Palloni (es. 89-99) sebbene altri sottoscrivano l’Ita est.

In p. 193 (25.X.1806) marg. inf. sin., sigillo a inchiostro “Bollo straordinario”, R E  = Regno d’Etruria(?) in campo; per volere napoleonico la Toscana fu Regno d'Etruria da 1801 al 1807.

  • 13.IX.2010 riconsegnato dopo restauro eseguito da "Il Laboratorio" (Via S. Marcellino 8/r, restauratore M. Pandolfi), promosso dalla Soprintendenza Archivistica della Toscana tramite la dott.ssa Gabriela Todros. Grazie!

I.A.37  Compendium necrologii Sancte Marie Novelle cum supplemento (1783-1893)ASMN I.C.102 F 245v Absterget Deus omnem lacrimam (resp., in comm. martirum)

Cart., 363x260, ff. I-57; coperta in cartoncino, legamento dorsale in pelle, leggermente tarmata.

Compendium necrologii S.e M.e Novelle 1783a Cingia (Ir, iscrizione calligrafica non d’autore; correggi lapsus d’inversione 1738 in Necr.  II, 613, 713, trasmesso ai suoi lettori). Nessun prologo. Catalogo cronico-nominale dei frati di SMN, dalla sola data estrema, numerati serialmente, elaborato su Cronica fratrum ASMN I.A.1 e I.A.2 fino a n° 1453 † 1880. Repertorio onomastico più che  compendio. Mano Cingia (caratteristico d dall’apice caudato) lavora dall’inizio fino a f. 37r n° 1387 † 1804; da f. 36v ss (1788 ss), ferma la Cronica fratrum a genn. 1757, dà qualche notizia biografica suppletiva al semplice nominativo. Prosegue Tommaso Pacini († 1841) 37r-38r n° 1388-1431 (1800-30); entrambi fedeli al grafema dittongale ę cedigliata. Altre mani (in n° 1435-53 identificabile Carobbi) raggiungono il 1893 (37r-39v). Notizie originali rispetto alla Cronica fratrum le poche ultime n° 1454-59 (1891-93). Bianchi 40r-42r. Indici catalogistici 42v-57v del Cingia, aggiornati da altri, anche recentissimamente. Incollato su 40r foglio volante di mano Zucchi († 1948); e costui  in grafia decomposta aggiorna il catalogo priori in 52r (1894-1931).

Luigi Maria Cingia da Lodi, OP 1763, † Milano 1824 «extra ordinem» (ib. 37v n° 1423; Cr SMN II, f. 152r). Autografia: VestProfB 136, 137: «Ego fr. Aloysius Maria Cingia fateor sponte ac libere professum esse» (24.VIII.1764 professo novelliano, aveva vestito l’abito per il conv. di Priverno). LC4 ff. 184v (19.VI.1763), 196 (3.I.1777 scrive verbale); LC5 pp. 25 (8.VIII.1783), 35. I.A.34 Entrata/uscita del legato Sermodesti B, pp. 17, 19, 20-21, 178-80 (1798-1800, «portai io F. Luigi Ma Cingia priore» 14.IX.1798), 185-86 (1806-07). Masetti, Monumenta II, 280-81.

n       Controllo delle notizie? «fr. Boninus ser Laurentii de Bibiena sacerdos obiit in die sancti Vincentii martiris 1561» (= 22.I.1561/2, Cr SMN I, f. 86r, n° 902) diventa «fr. Boninus Salvioni sacerdos, magister et provincialis, obiit Centumcellis 1562» (Compendium f. 24v n° 904); vittima Masetti, Monumenta II, 39-40, e suoi lettori. S’ignori Civitavecchia (obiit in Civitate Vetula appartiene in Cr SMN al nominativo precedente) e si estraggano due frati dall’unico saio:
a
)
fra Bonino Salvione da Legnago (flette Boninus Salvio, Bonino Salvioni), maestro in teol., priore di SMN 1526-28, sottoscrive di proprio pugno i verbali consiliari, affiliato SMN (LC1 ff. 11r-33v, 39r 7.II.1530/1, 41v, 46r), non registrato da Cr SMN. ASV, Arm. XXXIX.48, ff. 1109v-1110v (17.VIII.1528) «Dilecto filio Bonino Salvioni OFP…». E. Fumagalli, Due esemplari… di Francesco Colonnna, «Aevum» 66 (1992) 421-22, 431. MOPH IX, 88, 217; XXI, 151 § 78, 152-53 § 93. AFP 40 (1970) 137n, 414a (non “Salviani”). Piana 275 (24.XII.1533).
b
)
fra Bonino di ser Lorenzo da Bibbiena (Arezzo) † 22.I.1561/2 (Cr SMN n° 902; LC1 f. 96v «confirmo ut supra» 1540).

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