2. Secondo chiostro o chiostro grande

All'angolo tra il lato occidentale e quello settentrionale del chiostro verde si trova la porta che attraverso un andito ("sala delle quattro porte") introduce al chiostro grande e ai locali annessi, che oggi ospitano la Scuola Allievi Sottufficiali dei Carabinieri.

Il chiostro grande si compone di 56 arcate a tutto sesto, con pilastri di pietra e archi dipinti a bozze bianche e nere. Portato a termine tra il 1340 e il 1360, con l'intervento di famiglie fiorentine, i cui stemmi si vedono sui pilastri.

«Il 1734 fi riempito il fosso, levati i muriccioli che incatenavan le colonne, e in quella vece fasciati i piedestalli delle medesime ai quattro lati di pietra di Fiesole, fatto il lastrico novo tutto all'intorno, e i viali di pietre dai quattro cantoni e di facciata fino al mezzo. Indi ripieno il pozzo, sopra un quadrato di pietre lavorate liscie fu eretto un gran piedestallo con quattro faccie e sedili, e sopra il medesimo fu collocata la statua del beato Giovanni da Salerno fondatore del nostro convento, opera del sig. Ticciati, con sotto nel davanti la sua iscrizione in marmo bianco. E tutto il restante di terrra du messo a prato, come si vede presentemente» (ASMN I.A.33, p. 37). Risistemazione dopo la soppressione napoleonica, ASMN I.A.36, p. 228 (23.XI.1821, 5° item).

  dormitorio orientale

antico dormitorio, sec. XIII

Primitivo dormitorio fu il "dormitorio inferiore" (attuale sala mensa della Scuola Allievi Sottufficiali dei Carabinieri), al pian terreno del lato est del chiostro grande, sezione settentrionale dell'ala ovest del primo chiostro. Le tre lunghe navate costituite dalle due file di colonne monolitiche di pietra serena coronate da capitelli corinzi, erano verosimilmente suddivise in piccole celle corrispondenti alle singole campate del colonnato. A inizio anni 1330 fu intrapresa la costruzione d'un nuovo dormitorio al primo piano, "dormitorio superiore".

«Ex ea autem regressus habes ad laevam orientale dormitorium, quod circa annum Mcccxxx inchoatum fuisse evidenter ostendit idem fr. Bartholomeus <a Monte Rappolo> qui supra, dum in eodem affirmat libro quod ab anno Mcccxxxii usque ad annum Mcccxxxviiii patres nostri in eius aedificatione trecentos expenderunt florenos» (ASMN I.A.9, cap. 28, f. 29v H). MOPH XIX, 69 § 80 (1387), 85 § 246 (1388) in dormitorio inferiori; XIX, 69 § 81 (1387) in dormitorio superiori.

Fr. Alessio di Iacopo di Strozza degli Strozzi (OP 1364, † 19.VIII.1383) «de suo patrimonio hedificatum est dormitorium novitiorum cum cellis, et plures annuas elemosynas reliquit ordini ac multos bonos libros» (Cr SMN n° 513); "dormitorio dei novizi" è quello sovrastante il refettorio (corridorio attualmente abitato dai frati).

  dormitorio settentrionale,
architettura a doppio loggiato nella facciata sud
ala nord in fondo; a destra facciata ovest dell'ala est, parte abitata oggi dai frati Fra Angelo di Monte di Mannino degli Acciaioli da Firenze (OP 1317, † Napoli 4.X.1357) «fecit edificari in conventu isto plures cellas solempnes et incepit dormitorium novum iuxta ortum» (Cr SMN n° 414); «parum ante mortem misit nobis florenos mille pro complemento dormitorii novi quod ipse fundaverat, pro qua elemosyna fuit sibi assignata una missa perpetuo dicenda in conventu, anno Domini 1367» (ASMN I.A.3, f. 42r). Necr. I, 400, 489-90, interpreta "dormitorio occidentale", poi appartamenti papali.

Santi di Tito da Sansepolcro (1582-84), Due angeli provvedono il pane ai fratiDue angeli provvedono il pane a san Domenico e ai suoi frati

 

 

Simone Ferri da Poggibonsi, S. Domenico conduce il demonio in capitolo (1582-84, 2° chiostro, ala nord)«San Domenico conduce il demonio in capitolo dove i difecti de' frati si correggono e lo fa confessare quivi perdere quanto nel chiostro nel dormentorio et in chiesa guadagnato haveva»: iscrizione nel cartiglio sovrapposto a uno degli affreschi delle lunette (autore Simone Ferri da Poggibonsi 1582-84, riproduzione in Nobili, Il Convento di SMN), che illustra il tema San Domenico, diavolo e capitolo. Sebbene sbiadita, la figura del diavolo compare anche nei riquadri che illustrano i luoghi della vita conventuale.

  pozzi lavatoi latrine!

Sì, chi ripercorrerà più dettagliatamente spazi e funzioni di vita quotidiana, specie nei punti estremi o convergenti dei dormitori, s'imbatterà anhe in curiosità apparentemte minori, rispondenti tuttavia a bisogni primari. E se vuol divertirsi, si soffermerà anche a decrifrare la pruderie del lessico (arrivata fino a noi? vespasiani o WC?). Fonte precipua la serie dei consigli comunali.

puteus, tonstrina, lavatorium, loci communes, latrinae

 

ala occidentale:
appartamenti papali ('400-'500), poi parte del Monastero Nuovo o della Santissima Concezione (1568-92)

ala occidentale del chiostro grande

Che questa ala del secondo chiostro (la più remota dagli snodi di vita quotidiana dei frati, chiesa capitolo refettorio) comportasse un dormitorio superiore del convento veramente utilizzato ('300-'400 fase di massima depressione demografica), lo si asserisce correntemente; senza esibire testimonianze dirette e coeve. A inizio Quattrocento il comune fiorentino vi costruì a sue spese, affindandone l'esecuzione all'Opera del Duomo, appartamenti per papi e altri ospiti illustri.

Dal 1466 al 1572, la compagnia laica San Domenico (o dell'Orto) vi costruì il proprio oratorio, sulla sezione convergente verso la cappella San Niccolò. Lo seguiva compagnia con oratorio di San Benedetto Bianco (o dell'Orto), trasferitasi intorno al 1570 al cimitero degli avelli.

Compagnia San Giuliano, detta del Diamante. Aveva ottenuto poco prima del 1512 la sala del papa come luogo d'adunanza. Testimonianza dal perduto libro del borsaio raccolta da ASMN I.A.30, p. 207.

Dal 1568-92 l'ala occidentale del secondo chiostro divenne parte del Monastero Nuovo o della Santissima Concezione. Facciata chiusa sopra le arcate dalla parte del chiostro (solo il pian terreno a disposizione dei frati, senza finestra alcuna) dovette apparire per secoli, dopo la costruzione del Monastero Nuovo, come disegnata eloquentemente nelle piante (1768) di Vincenzo Ciommei, ASMN I.E.159 ins. 1.
Con la restaurazione (1817) i frati riebbero in uso a per poco tempo i locali degli appartamenti papali, ma li vendettero o ne furono indennizzati dal governo lorenese che programmva la costruzione del Conservatorio della Santissima Annunziata, come si ricava da ASMN I.A.36, pp. 229 ss (1822-28).

Dal 1920 ala occidentale del chiostro e locali dell'ex-Monastero sono sede della Scuola Sottufficiali Carabinieri.

 

ala meridionale: → spezieria e infermeria
  affreschi delle lunette

Lunette delle pareti affrescate tra fine '500 e '600 con storie evangeliche (sottarchi degli angoli) e dei santi domenicani, secondo un disegno iconografico che parte dall'angolo meridionale del braccio ovest, prossimo alla cappella San Niccolò, movendo in senso orario verso nord; ordine seguito dal cronista contemporaneo Biliottti, ASMN I.A.9, c. 58 (1581-84) (segue e numera in movimento antiorario Fineschi, Il forestiero istruito, a partire da metà lato est, accesso dalle Quattro Porte):

       san Domenico (lati ovest e nord), santi Pietro da Verona, Tommaso d'Aquino, Vincenzo Ferrer (tutti e tre nel lato est), Antonino da Firenze, Caterina da Siena e talune giunte posteriori (lato sud).

      Pittori: Alessandro di Cristofano Allori detto Bronzino (1535-1607), Giovanni Balducci detto il Cosci (1560-1631), Bernardino Barbatelli detto il Poccetti (1535-1612), Lodovico Buti (1550/60-1611), Giovanni Maria Butteri (1535-1606) del quale è fratello germano fra Bendetto Butteri († 1597, Cr SMN n° 986), Giovanni Maria Casini († 1617), Lodovico Ciardi detto il Cigoli (1559-1613), Alessandro Fei, Simone Ferri da Poggibonsi, Cosimo Gamberucci (1560-1621), Cosimo Gheri, Gregorio o Goro Pagani, Giovanni Battista Paggi (1554-1627), Lorenzo dello Sciorina (1535-1598), Santi di Tito (1536-1603), Benedetto Veli (1564-1639) del quale è fratello germano fra Vincenzo Veli († 1590 26enne, Cr SMN n° 961).

(1358-63) «i loro chiostri e dormentori sono pomposi, vezzosamente intendendo alle dilicatezze e piaceri temporali» (Matteo Villani, Cronica VIII, 46).

(1649 ca.) «N° 3 dormitori da basso, ch'è uno con n° 11 celle serve per gli ospiti, e gl'altri due sono con n° 29 camere, le quali, per essere la pianta di questo convento fondata nel più basso della città, si rendano inabitabili per essere affette grandemente dall'aquua e umidità, e del presente si habitano per un mese o due ne' caldi maggiori dell'estate, e alcune desolate affatto. Carcere con una stanza avanti, barbieria, locutorio. 3 dormitori di sopra, ch'è uno con n° 15 celle per i laici professi, e gl'altri due con n° < .  .  .  . > celle. Novizziato con suo dormitorio con n° 17 celle. Oratorio, camera del fu<o>co, libreria, stanzone, infermeria con n° due stanze, due scuole per la filosofia, lavatorio e pontile. Novizziato de' professi, dormitorio con n° 10 camere, camera del fuoco e terrazzo» (ASF, CRS 102 n° 195).

 

L. Nobili (e altri), Il Convento di SMN in Firenze Sede della Scuola Sottufficiali Carabinieri, Milano (Electa) 1994. BiblDom VIII.357b.

P. Assmann, Dominikanerheilige und der verbotene Savonarola: Die Freskoausstattung des Chiostro Grande im Kloster SMN in Florenz, Mainz-München 1997, 142 ss: schede illustrate degli affreschi.

Luca Boschetto, Società e cultura a Firenze al tempo del Concilio. Papa Eugenio IV tra curiali, mercanti e umanisti,  Roma (Edizioni di Storia e Letteratura) 2012, pagg. xx-652. BiblDom VII.2.21.