ASMN I.A.7-10 (1565-1694)

 

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I.A.7  Liber consiliorum A (1565-1710)

Cart., 335x230, ff. 263, talune carte bianche; carte paginate 215-218. Coperta membr., tre corregge dorsali. Sul dorso etichetta cartacea d’antica segnatura n° 26. Foglio di guardia membr. da ms XIV sec.

«Hic est liber qui inscribitur consiliorum, in quo breviter annotabuntur determinationes ac resolutione omnium q(uę) in consilio patrum venerabilis conventus… pro tempore tractari ac consultari contigerit ad honorem Dei ac maiorem dicti conv. observantiam quietem atque utilitatem, ac pręsertim ut observetur ordinatio ac decretum in capitulo provinciali Viterbii celebrati statutum presenti anno MDLXV… : “In unoquoque conventu habeatur liber consiliorum in quo scribantur consilia proposita patribus et ab eis decreta, cum eorundem patrum subscriptione”. Et signatur A» (1r). Avvia e redige verbali fino a f. 5v (7.VII.1566) sottoscrivendosi fr. Timoteus Perusinus, ovvero Timoteo di Nicolò Bottoni da Perugia (OP 1551, † 1591). Et signatur A, quasi inizio di vita nuova dopo la turbolenta immissione dei “riformati” 1556, alla cui vigilia si arresta il libro precendente.

Altre mani di scribi consiliari:

ff. 23v-28v (1584-90): fr. Modesto dei Biliotti, che si sottoscrive in f. 24v «Ego fr. Modestus Biliottus confirmo ut supra»; annota (23r) assenza di atti consiliari degli anni 1577-84; I.A.7 24r Modesto Biliotti.

ff. 20v-56r (1592-1615) fr. Sanctes Arrighus (?: cf. f. 55v). Cr SMN  n° 1079 (OP 1558, † 1628).

Verbali dei consigli coventuali lugl. 1565 – ott. 1710, convocati in luoghi diversi: camera del priore, sagrestia, cappella San Niccolò, Nocentino (talvolta "in scola theologiae"), infermeria, ospizio, camera del provinciale, ecc. Pronto, il cronista, tra scadenze ravvicinate ad aggiornare il titolo duca/granduca del signore fiorentino: «ab ill.mo et ecc.mo Duca» (f. 13v, 28.VIII.1569), «illius partis dormitorii quam nobis Magnus Dux restituit» (f. 14r, 29.XI.1569; cf. MD 1988, 417). Bianchi ff. 16-17 (apr. 1570 – nov. 1571), 19v-21v (nov. 1574 – lugl. 1576), 29r (giug. 1590 – magg. 1592), 36r (ott. 1596 – giug. 1598), 38r (dic. 1599 – lugl. 1601), 39r (nov. 1601 – magg. 1603), 142r-155r (febbr. 1658/9 – ott. 1664), 172r (febbr. – lugl. 1674), 178r-101v (barrati, nichil deest).

In latino. Dittongo rappresentato da ę cedigliata per tutto l’arco cronologico del registro; comparsa di ae sotto la penna di 175v-178 (1676-78)? Casi di convocazioni capitolari: 74r (24.VI.1623 in sacristia, vocali 42); 141v (consilium patrum et comune capitulum); giunta disorganica sull’ultime carte 262v-263r (21.III.1745, lista nominativa tot. 41). In cronologia stile fiorentino; transizione a quello comune dal 1702 (243v); tracce d’esitazione in 121r (27.I.1646 stile comune) con ritorno a 9.III.1646 «ab incarnatione» in 123r, 241v-242r (1700), 245r.

  • Microfilm negativo (genn. 2005).

I.A.8  Libro di partiti A (1613-1715)

Cart., 310x215, pp. 304, bianche 181-304; coperta membr. su cartoncino distaccata, sostenuta da due corregge dorsali, una stringa di chiusura.

«Al nome d’Iddio amen. In questo libro si scriverranno tutti i partiti che si faranno da’ vocali del nostro convento di SMN di Firenze al suono della campana nel luogo solito di nostra sagrestia e che passeranno oltre alli due terzi, tenuto per me fra Thaddeo di Girolamo Manzini al nome d’Iddio - S(egna)to A» (p. 1 intestazione), e dal Manzini proseguito fino a p. 51 (2.IX.1619). Mani diverse si succedono ai verbali d’atti capitolari (poi anche consiliari in camera del priore, 108, 2.X.1704, ss) sett. 1613 – maggio 1715, sottoscritti dal priore e/o ufficiali. Lingua volgare. Modello: «Coadunati e congregati d’ordine del M.R.P. maestro fra Michele Arrighi priore tutti i vocali e che hanno voce in capitolo, al suono della campanella come si costuma, nella sagrestia luogo solito per trattare li affari negotii e deliberationi del nostro convento, di n° trentacinque vocali, fu dal detto M.R. priore prefato proposte l’infrascritte cose, videlicet: Prima…; e fu vinto per trenta fave nere» (p. 9, primo atto capitolare 11.IX.1613). Tavola delle cose da farsi pp. 2-8 avviata dal Manzini, continuata da altri in 177-180. Interruzioni: 1620-33 (pp. 56-57), 1658-76 (84), 1676-89 (85), 1689-97 (85-86). Competenza del capitolo: ammissione all’abito e professione, affiliazione, concessione livelli e cappelle, estinzione di legati, acquisti, eredità, procure legali. Il libro dei consigli LC3 f. 54r, ultimo rigo, rinvia a «ut in libro partitorum ca. 16», nostro Libro di partiti A pp. 16-17.

Taddeo di Girolamo Manzini da Firenze, OP 1574, † 17.I.1639/40 75enne. VestProfA 18v; Cr SMN n° 1112. Nel medesimo anno avvia anche ASF, CRS 102 n° 114 Libro di oblighi: MD 26 (1995) 365.

La dissoluta mano in modulo grande pp. 62-79 (1646-53) è di Cosimo (Lanfredino al secolo) di Cosimo Pitti (prof. 1614, † 1660: LP p. 14; Cr SMN n° 1157), che si svela nelle sottoscrizioni in LC3 ff. 127v, 129v.

In pp. 42-49 sottoscrizioni autografe di frate eminente, Domenico (Piero al secolo) di Vincenzo Gori da Firenze (OP 1585, maestro in teologia 1618, † 1620: Cr SMN  n° 1052; LC3 ff. 60v-63r), durante suo priorato 1618-19. Per i suoi scritti vedi BNF, Conv. soppr.  D 9.227, D 9.526; e sala mss, consultazione, Catal. 1 (BNF, Conv. soppr.) p. 75.

  • Necessita ricucitura coperta.

I.A.9  Cronica conventus Sanctae Mariae Novellae  t. I (redaz. 1575-1612, 1682-1694)ASMN I.C.102 F 11r Peto Domine (resp., dom. III sett., Tobia senior)

Cart., 320x223, ff. VII-251-I’. Coperta in pelle su piatti lignei, distaccata; due fibbie (una caduta) con fermagli metallici a richiudere verso il piatto posteriore. «Chronica pulcherrimae aedis magnique coenobii S. Mariæ cognomento Novellæ … quae… collegit F. Modestus Bilioctus Florentinus anno Domini MDLXXXVI» (f. IIIr frontespizio a stampa, non titolazione d’autore). Libro a stratificazione multipla, formatosi tra decennio 1580 e ultimo ventennio del ‘600; fluttuante l’iscrizione, dal Chronicorum liber del Biliotti ai successivi Historiarum libri ovvero Annales. Cronica conventus denominazione d’uso saldatasi nella stampigliatura dorsale sopraggiunta alla rilegatura: Cronica conventus S. Mariæ Novellæ tom. I, con residua etichetta d’antica segnatura I.?.?.

I) Chronicorum liber auctore Modesto Augustini de Biliottis Florentino OP,  ff. V-VIII, 1r-86v, 231r-251v (redaz. 1575-1606 ca.)

Dignissimi cęnobii S(anc)tę M(ari)ę Novellę  cronica fęliciter incipiunt (1r) iscrizione calligrafica coeva, non necessariamente di mano del primo redattore Biliotti. Costui redige, poi trascrive di proprio pugno intorno al 1586: ff. 1r-86v testo, con rinvii al testo ff. V-VIII liste catalogistiche (da altri aggiornate) e 231r-251v tabula alfabetica. 46 capitoli tematici dagl’inizi alla riforma conventuale 1556; cc. 47-68 (49r-86r) annalisticamente ordinati per priorato (post reformationem) 1° 2° ecc., 1556 ss; dopo il 1586 protratto fino al 1606. Lettere A-D nel recto, E-H nel verso di ciascuna carta, marcano 10/12 righe di testo. Usa chronica/cronica plurale neutro. Ricupera dittongo tramite costante ę cedigliata (ma oeconomus 84vG) . Il priore Taddeo Bartoli da Firenze 1573 «mandavit mihi fr. Modesto Biliocto, qui tunc venerabili ripolitano monasterio eram a confessionibus, quod quoad possem hunc chronicorum librum conficerem, in quo quęcunque de domus huius origine progressu dispositione deque eius eximiis copiosi numeri filiis memoria digna reperirentur colligerem» (c. 54: 57vE). «Vide de eo plura in chronicis», autocitazione in Cr SMN n° 941.

Modesto (Giuliano al secolo) di Agostino dei Biliotti da Firenze, n. 1531, vestiz. OP 6.XII.1545 e prof. 6.XII.1546 entrambe in Perugia, affiliaz. novelliana 1583, † 23.VIII.1607 76enne (VestProfA 23r; Cr SMN n° 1010; SOP II, 276b). Sono di sua mano: LC3 ff. 23v-28v (1584-90), dove si sottoscrive insieme con altri in f. 24v «Ego fr. Modestus Biliottus confirmo ut supra»; Cr SMN I, ff. 88r-96v, ed. n° 940-1009, da Franciscus conversus (le prime entrate sotto parziale riscrittura) a Dominicus de Barcalibus, 1580 – 24.I.1606/7). Decomposta da senescenza la sottoscrizione 1606 in ASF, CRS 102 n° 90 (Libro di ricordanze bianco segnato A), f. 119r n° 5. ASMN I.A.7, f.  24r (1584) autografia di Modesto Biliotti

Ed.: vedi nota “Edizione/Trascrizione“ sotto t. II, ASMN I.A.10. H. Geisenheimer, Fra Modesto Biliotti, cronista di SMN (1530-1607), MD 22 (1905) 306-14.

II) Historiarum cęnobii SMN liber II, ff. 87r-98v (1606-1615)

«Historiarum cęnobii S. Mariæ Novellæ… autore F. Aloysio Maraffio Florentino liber II» (87r), che l’avvia nel 1608; «liber II» in continuazione al Biliotti («summę simplicitatis virum omnia credidisse», f. 87r6°ult). Tre diverse mani scrivono: ff. 87r-95v7 (A), 95v8-98v18 (B), 98v19-100v (la medesima di sez. III, 1612-15 = Raffaele Badii). Nessuna è del Maraffi.

Luigi (Andrea al secolo) di Francesco Maraffi da Firenze (vestiz. OP 1586, prof. 1590, † Roma 2.IX.1616: VestProfA 26r; Cr SMN n° 1041) svela la propria mano nella sottoscrizione 1606 (tra 49 frati sottoscriventi) «Io fra Luigi Maraffi di mano propria confermo quanto di sopra» in ASF, CRS 102 n° 90, f. 119r n° 13, rigo 6°ult (cf. ib. f. 121r, 28.III.1606, per suo fratello carnale messer Lorenzo di Francesco Mar(r)affi). In Roma ag. 1614 (LP 19). Le opere di Galileo Galilei (Ediz. Naz., rpt 1968) XII, 127-28 (Roma, dalla Minerva, 10.I.1615 al Galilei, disgusto per l’attacco allo scienziato, «tanto più che l’autore n’è stato un frate della mia religione [= Tommaso Caccini], poiché per mia disgrattia sto a parte di tutte le bestialità che possono fare et che fanno trenta o quarantamila frati»), 209-10 (Roma 12.XII.1615), 285; XX, 241b, 475a. Il Maraffi «ad conscribendas cronicas conventus aninum applicuit» (Cr SMN n° 1041); redige quanto anteriore al suo trasferimento a Roma; fino a priore (post reformationem) 24° (1612) magistratum inivit, come insinuano cambio di mano (98v18, prosecuzione Badii) e in t. II f. 98v fine testo.

III) Historiarum conventus SMN liber III, ff. 101r-197r (1615-1671, redazione 1682-1694 ca.)

«Historiarum conventus… liber III, F. Raphaele Badio s(acre) theol(ogi)ę d(octore) earum prosecutore a. D.ni MDCLXXXII», ff. 101r-197r; bianchi 197v-230v. L’autore Raffaele dei Badii, confermato cronista conventuale «seu chronicorum incęptorum prosecutorem» addirittura per decreto del maestro dell’ordine Antonio de Monroy Roma 16.VI.1682 (102v), scrive di proprio pugno. Riprende il lavoro «septuaginta fere annos post Marrafii discessum a conventu decessumque Romę eiusdem 2 sept. 1616» (101r); in 98v19-100v trascrive «non nulla supra usque ad annum 1615, ut completus redderetur 2us huius operis liber aliquo modo iamiam non ab uno solum incompletus relictus» (101v); avvia «iam fere senex» (102r) libro III: «huius tertii libri historię, quę ut usurpatur pro chronica nihil aliud est nisi annalium confectio» (102r). «Hoc anno 1692» (154r), «1693» (158r, 181r, 181v), «de quo anno 1693, in quo fuit 62 electus prior, agetur» (166v), ante 27.X.1694 (185v).

Raffaele (Lattanzio al secolo) di messer Francesco dei Badii da Castelfiorentino, vestiz. OP 18.V.1646 14enne, prof. 14.V.1648 (VestProfA 85r; LP f. 69r; LC3 f. 125v: 1.V.1648), maestro in teologia 1674, † 26.VIII.1701 (Cr SMN II, f. 105r-v; SOP II, 741; III, 3-4). Autografia confermata su ASMN I.A.15 pp. 115-132 «Uscita della libreria che si comincerà a tenere da me fra Raffaello Badii bibliotecario…» (1681-86), 139-157 «Uscita danari tenuta da me f. Raffaello Badii…» (29.VII.1692  – 1700); I.A.11 Cappelle e sepulture f. 15r «Ita esse attestor ego F. Raphael Badius magister, prior SMN… hoc anno 1700» a seguito di transazione 14.VII.1700; LP 88-104 (redige e sottoscrive «mano propria» i verbali 4.IX.1698 – 29.VII.1701). Nel 1682 il Badii avvia senza dichiararsi anche Cronica fratrum vol. II, dove lascia traccia del parallelo lavoro alla cronaca del convento: «de quibus in conventuali nostra chronica, Deo opitulante, dicetur lucidius» (Cr SMN II, f. 89v: 30.VIII.1684). Piana 16-17; MD 29 (1998) 443 n. 18.

  • Necessita restauro di coperta e rilegatura. Microfilm negativo e positivo.

  • 2.VII.2008 riconsegnato. dopo restauro eseguito da "Il Laboratorio" (Via S. Marcellino 8/r), promosso dalla Soprintendenza Archivistica della Toscana tramite la dott.ssa G. Todros. Grazie!

  • 23/03/2011, e-mail da Luciano Cinelli OP: Caro p. Emilio, Le invio un'interessante testimonianza dell'erudito seicentesco Giovanni Cinelli Calvoli [Firenze 1625 – Loreto 1706] su fra Raffaele Badii, tratto dalla Biblioteca volante:
    «Fiorentino, dell’Ordine di San Domenico, Maestro di Teologia, Bibliotecario e Cronista di Santa Maria Novella e Consultore del S. Offizio, ha dato fuori ancorché non vi si legga il nome un: Discorso utilissimo esortativo alla riverenza e divozione dell’acqua benedetta, Firenze 1680. In 12. Questo buon padre, al quale son molto obbligato, sì per gli favori che mi fa di continuo nell’aprirmi ad ogni richiesta la bella libreria di S. Maria Novella, sì per le notizie che mi ha somministrato per la mia Storia degli Scrittori, di continuo per orrevolezza del suo Convento s’affatica, tirando avanti le Cronache del medesimo, ed io qui per memoria di mie obbligazioni gli rendo grazie» (G. Cinelli Calvoli, Biblioteca volante, ed. Venezia 1734, t. I, p. 76). Luciano Cinelli,
    Le legendae della beata Osanna da Mantova, terziaria domenicana, AA.VV., La beata Osanna da Mantova e i domenicani a Mantova, Casandreasi (Mantova 2011?), pp. 57-79, specie pp. 70-72, con lista delle pubblicazioni del Badii. Me ne passa estratto in sett. 2011.

I.A.10  Cronica conventus Sanctae Mariae Novellae  t. II (redaz. 1575-1612, 1682)ASMN I.C.102 E 149r Gaude felix parens Hyspania (ant. vespri s. Domenico)

Cart., 320x230, ff. VII-252-I’, bianchi 99-231. Coperta in pelle su piatti lignei, due fibbie con fermagli metallici a richiudere verso il piatto posteriore. Stampigliato sul dorso Cronica conventus SMN tom. II, e antica segnatura I.F.?. Materiale e lavorazione (vedi motivo ornamentale sui fermagli) della medesima bottega di t. I. A differenza del precedente, non ha sofferto usura.

Dignissimi cęnobii Sanctę Marię Novellę  cronica fęliciter incipiunt (1r). “Tomo II” (= T2) nella tradizione bibliotecaria. Non continuazione tuttavia, bensì altro esemplare di Cronica conventus t. I (= T1), di cui contiene le sole sezioni I e II fino a priore 24° (1612) f. 98v magistratum inivit (rispondente a T1 f. 98v18). Carte autografe di Modesto d’Agostino dei Biliotti ff. IV-87r, 232-252, tabula 232r-252v. Poi due mani diverse al lavoro, 88r-95v5 (A), 95v6-98v (B); le stesse che trascrivono T1 87r-95v7 (A), 95v8-98v18 (B).

Più estesa collazione dovrà rifinire il rapporto genetico tra i due esemplari e vagliare di conseguenza il valore testimoniale delle varianti, imprima quelle d’informazione. Qui un abbozzo. T2 non è copia di riserva (raffronta grafie negli aggiornamenti alle liste catalogistiche di fasc. 1°, specie priori); né puro apografo di T1, ché esibisce varianti redazionali d’autore: «atque ideo ieiunii męrorem gratissimo suo lętificavit adventu» T2 87r ult, «quare ieiunii męrorem fęlici suo alleviavit adventu» T1 86r ult, d’unica penna del Biliotti a termine del proprio lavoro. T2 addirittura anteriore a T1 e prima redazione (non scartafaccio!) di Cronica conventus, poi sostituita e abbandonata. Così insinuano campioni collativi: T2 23rB-C = T1 22rC-D, dove il Biliotti annota in calce a c. 18 di T1 avvenuta identificazione sepolcrale (tramite il Libro dei morti: MD 11 (1980) 160a)  del vescovo Tedice «In supradicto sepulcro…», assente in T2; T2 66v-67v = T1 65v-66v, dove tra l’altro la giunta con richiamo in T2 66v marg. inf. («D. Dominici visionem qua fratres suos… huius cęnobii filii») è regolare testo in T1 66r2-3. Decisiva l’autocorrezione del Biliotti sulla sequenza alfabetica nell’indice, dalla lemmatizzazione A B C D E F (qui Filippus) G H I L M N O P Q R S T V (iniziali consonantica e vocalica Vasa/Vgolinus) X Z: sotto la lettera I  T2 censisce i lemmi Joannes-Joanna-Julius (240v) poi Iacobus-Insigne (241r), al margine superiore di 240v reca B e a quello di 241r reca A. T1 240r-v esibisce imperturbata sequenza Jacobus-Jnsigne, Joanna-Joannes-Julius. Ristabilita dietro istruzioni di T2!

  • Microfilm negativo e positivo.

Edizione/Trascrizione:
a) Ed. anonima di cc. 1-58 in «Analecta sacri ordinis Praedicatorum» 7 (1905-06) 428-47 (cc. 1-4), 507-10 (c. 5); 8 (1907-08) 120-25 (c. 5); 9 (1909-10) 125-28 (cc. 5-6), 197-200 (c. 6); 12 (1915-16) 41-57 (cc. 6-12), 116-22 (cc. 12-13), 168-86 (cc. 14-20), 238-51 (cc. 21-25), 308-16 (cc. 26-28), 383-95 (cc. 29-32), 469-80 (cc. 33-36), 536-48 (cc. 37-41), 623-42 (cc. 41-47), 707-24 (cc. 47-53), 799-816 (cc. 53-56); 13 (1917-18) 364-76 (cc. 57-58), 430-38 (c. 58). Trascrive senza dichiararlo Biliotti T1 ff. 1r-70rC professionem feceram solenniter et expresse; incompleto e contaminato. Da usare con cautela e non senza controllo dell'originale.
b) Copia domestica. Un sol volume rilega estratto di ed. + trascrizione dattiloscritta anonima; esemplari in stanza consultazione (già presso la portineria), BiblDom XXXVII.1.21 (già XI.123) (non semplice estratto ma ristampa di «Analecta», con paginazione propria e dopo qualche revisione testuale: ha correttamente Inter primaevos illos a inizio c. 22, contro Inter primaevas illos di stampa «Analecta», ecc.), paginazioni manuali multiple e discordanti. Tace l’antigrafo usato; induce il lettore a impiego commisto di T1 e T2. Esemplare in stanza consultazione contiene: estratto ed. (quanto sopra alla lettera a), recante correzioni testuali a mano da T1, foliazione T1 a penna rossa corretta su primitiva foliazione T2; trascriz. dattiloscritta: prior 13° - 24° (= cc. 59 ss) fino a magistratum inivit (1612) da T2 71rD-98v, e qui la nota Quae hucusque avverte cambio d’antigrafo; prior 24° - 50° da T1 98v fino al termine; indici da T1. Portineria e Biblioteca hanno divulgato questo testo? inclusa la contaminazione tra testimoni di due redazioni?

Specimen collativo

c. 12, T1 f. 16rC

die trigesima iulii florenos quinquaginta amore Dei donavit cęnobio et die decima octava sequentis augusti quadraginta adiecit pro altarioli illius reiterando ornatu, quibus et sacerdotalia quędam vestimenta provisa et tabula (ut dicebamus) fuit denuo picta. Apposuit et obligatiunculas quasdam quę, cum inter alias sacrarii annotentur obligationes, ad eum librum hoc signo .x. notatum folio nonagesimo primo studiosum lectorem remittimus.

c. 12, T2 f. 17rB

die xxx iulii florenos quinquaginta amore Dei donavit cęnobio et die xviija sequentis augusti quadraginta adiecit pro altarioli illius ornatu, quibus et tabula instaurata et vestimenta quędam sacerdotalia fuerunt provisa. Apposuit obligatiunculas quasdam quę, cum in sacrarii legantur obligationibus, ad eum librum hoc signo .x. notatum folio nonagesimo primo, ne prolixius sit capitulum, studiosum lectorem remittimus.

Ed. AOP 12 (1915-16) 119b 

die XXX iulii florenos quinquaginta amore Dei donavit coenobio, et die XVIII sequentis augusti quadraginta adiecit pro altarioli illius reiterando ornatu, quibus et vestimenta quaedam sacerdotalia fuerunt provisa et tabula (ut dicebamus) fuit picta. Apposuit et obligatiunculas quasdam quae cum inter alias in sacrarii legantur obligationes ad eum librum hoc signo X notatum, folio nonagesimo primo, ne prolixius sit Capitulum, studiosum lectorem remittimus.

Ed (a parte la normalizzazione del latino) riproduce T1 (economizza nei numerali?), ma contamina con T2: in sacrarii legantur T2 Ed ] sacrarii annotentur T1, entro condivisa innovazione sintattica inter alias… obligationes T1 Ed; ne prolixius sit capitulum T2 Ed ] om. T1.

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