ASMN I.A.11-13 (1617-1630)

 

precedente | ASMN I.A.14-18 (1625-1729)

I.A.11  Cappelle e sepulture di Santa Maria Novella (1617)

ASMN I.C.102 F 30v Vidi Dominum sedentem super solium (resp. dom. I nov.)Cart., 333x235, ff. II-245-II’. Coperta membr. con stringhe di chiusura, Sepoltuario di S. Maria Novella (titolo riduttivo) stampigliato sul dorso, contenitore di custodia in cartone: tutto frutto del restauro 1992-93 a cura dell’ASF: MD 23 (1992, finito di stampare nov. 1993) 786-87.

Questo libro è del conv… nel quale sono notate tutte le cappelle, sepulture, con arme delle famiglie fiorentine et forestiere. MDCXVIJ. (f. 1r). Prologo Storietta della fondatione della chiesa 5r-11v. Stemmi introduttivi 16r-19r: «A.D. MDCXVIJ. <torre in campo affiancata da due martelli> fr. Nicolaus Sermartelus magister, prior et primus operarius ecclesie…» (18r; riproduzione in AA. VV., Santa Maria Novella: La basilica, il convento, i chiostri monumentali, Firenze 1981, 293), e dei casati titolari di grandi iura patronatus, Gaddi, Gondi, Ricasoli, Rucellai, Strozzi. Descrizione topografica dell’intero complesso piano terra: cappelle, sepolture, edilizia, araldica (disegni policromi delle insegne) delle famiglie sepoltuarie, testi epigrafici, 20r-186r. «1617 FINIS» (186r). Tavole multiple (187 ss, 230 ss). Pochi complementi o interventi di mani successive. Aggiunta 212-214 ( = Vincenzo Fineschi OP † 1803, che verga anche reazioni marginali al prologo). Il libro era conservato nell'archivio della sagrestia (f. 120bis-r: 1804).

Percorso: cappelle di chiesa da quella maggiore ruotando est-ovest 20r-50r; monumenti di chiesa, che sono in terra, cominciando dalla banda d’oriente 50r-99v; cimitero San Benedetto di verso levante (cassoni), chiamato il cimitero di drento, 100r-111v; monumenti sotto le loggie del medesimo cimiterio che risponde su la piazza vecchia (= Piazza dell’Unità Italiana) e circa la porta di detta piazza 111v-117v; compagnia di San Benedetto, cappella della Pura, compagnia della Pura comunemente detta del Sacramento 117v-119v; cimitero della piazza nuova (= Piazza di SMN), quello dinanzi alla chiesa, detto cimiterio di fuora o cimiterio delle scalere, 119v-138r; sotto le volte per andare alla compagnia del Pellegrino 138r-171v; chiostrino sotto la libreria e cappella dei Popoleschi (= Santi Filippo e Iacopo) 172r-176v; cimitero de’ frati 176v-177r; primo chiostro e capitolo 177r-183v; cappella degli Ubriachi e chiostro grande 184r-185r.

Compilatore anonimo. “Sepoltuario del Sermartelli” nella tradizione recenziore. a) Nessuna interna attestazione di paternità o committenza. b) Niccolò d’Alessandro dei Sermartelli da Firenze (vest. OP 1558, prof. 1559, provinciale 1603-05, † 10.XII.1625 83enne; Cr SMN n° 1072; VestProfA 8r) è priore e operarius (direttore dell’Opera di SMN) al tempo della compilazione del libro; priorati 1612-13, 1615-18: MD 11 (1980) 319. c) La grafia principale di Cappelle e sepulture non è del Sermartelli; sottoscrizioni autografe di costui, Ita est, fr. Nicolaus Sermartellius magister et prior conventus, in LP 25-20 (1615-18); LC3 f. 54r (15.VI.1615; ib. f. 4v ordinazione al diaconato 24.II.1565/6). d) Che restituisce spazio a ASMN I.A.9, Cronica conventus I, f. 105r-v (redaz. 1682 ss, tra notizie cavate da entrate/uscite di sagrestia): «studuit pater sacellarius prędictus procurando confici magnum sepulcralem librum ne omnino perirent sepulcrales memorię nostrę ecclesię et cęmeterii tam celebris», e vi spese ducati 10 ½. Il “sagrestano predetto” in prima scrittura di testo (fine 104v) è Santi (Antonio al secolo) di Iacopo Contrini (vestiz. OP 1587, prof. 1589, † 2.VIII.1626: VestProfA 27r-v; Cr SMN n° 1077; 7.IV.1617 confermato «sagrestano maggiore il R.P. fr. Santi Contrini per altri due anni»: LP 36); il suo nome poi sostituito dal medesimo cronista al marg. sin. con Angelo Frescobaldo. Angiolo (Girolamo al secolo) di Lorenzo di Bartolomeo dei Frescobaldi, vestiz. OP 1612-13, prof. 1.IV.1614, † 16.XI.1630 (VestProfA 44r; LP 15; Cr SMN n° 1087). La grafia principale di Cappelle e sepulture mostra sorprendenti affinità con la sottoscrizione autografa «Io fra Santi Contrini maestro de’ novitii confermo quanto di sopra di mia propia mano» in ASF, CRS 102 n° 90, Libro di ricordanze bianco segnato A (1556-1763), p. 120, n° 20). Pista identificativa e attributiva (Santi di Iacopo Contrini) meritevole d’approfondimento.

  • Microfilm positivo, sviluppo su carta, videocassetta del restauro.

  •  Inserti acclusi a fine volume: 1) “Famiglia Vecchietti” 1846; 2) Indice alfabetico delle famiglie di Cappelle e sepulture, dattiloscritto ff. 6, rilegato, sec. XX; 3)  Atti restauro (1989-93) e carte volanti.

Ne esiste copia ottocentesca, ASF ms 812, non infrequentemente utilizzata dai ricercatori (non vista).

Stadi successivi:
V. Fineschi
, Memorie sopra il cimitero antico della chiesa di SMN di Firenze, Firenze 1787.
I.C.118bis  Repertorio delle tumulazioni nel nuovo sepolcreto nel chiostro verde (1841-1854)
BNF
, Sepoltuario Cirri (= Alfredo Eusebio Cirri, 1865-1944) vol. VIII (codice non controllato di persona).

I.A.11.1 Coperta di Cappelle e sepulture di SMN (1617) anteriore al restauro 

Coperta membr. in due piatti in cartone rigido, dentro moderna custodia in cartoncino; senza nota alcuna, ritrovata casualmente e separatamente. Da identifare con la precedente coperta di Cappelle e sepulture rimossa dal restauro anni 1990. «Era un coperta rigida in pergamena», presumibilmente non originale; all’apertura del volume esercitava pressione sulle carte: MD 23 (1992) 787.

I.A.12  Libro G, o “Libro detto del p. Lapi” (1607-1630)

Cart., 355x255, ff. I-293-I’, bianchi 1-9, 27-34, 109-188, ecc. Piatti coperti da membrana, sostenuta da quatro corregge dorsali (risguardi e rilegatura recenti, con riutilizzo della coperta originale). Sul piatto anteriore lettera G. coeva all’originale confezione del codice (confronta G maiuscola in f. 60v-61r marg. inf., 234v, 287v). Sul dorso moderna iscrizione G. - Libro detto del P.re Lapi.

Nessun prologo. Compilazione di prolungato cantiere e complessa formazione, mirante a censimento del patrimonio conventuale e suoi diritti vigenti, in lingua volgare:

I) Regesti (1607-1611). Regesti dei diplomi facenti fede dei titoli di diritto (1226-1295) 10r-24v. Testamenti contratti donagione… cavate da cartapecore autentiche del 1300 fino al 1400 per fra Giuseppo Lapi del’ord. de’ Pred. ff. 35-86, di fatto anni 1300-1366. E della medesima mano: II) Chiese ospizii et spedali sotto la cura del convento (1607-1611). «Origine et ragioni donagioni lasciti oblighi apartenenti alle chiese ospizii et spedali sotto la cura del convento… cavati da varie scritture… per fra Giuseppo del signor cavalier Piero di Lionardo Lapi fiorentino e professo di SMN», ff. 189-219; frammiste carte bianche destinate a futuri aggiornamenti (198-199 di mano posteriore circa ospizio a Sesto).

«Fr. Ioseph dni Petri de familia Laputa florentinus» (Leonardo al secolo, vestiz. OP 1581, † 17.VIII.1611: VestProfA 22v; Cr SMN n° 1024) avvia il lavoro poco prima del 1608: «fra Ridolfo Strozzi al presente vivo, di età di 84 anni, dicie che…» (71r), deceduto «fere octogenarius» in sett. 1608 (Cr SMN n° 1014). Dunque entrambe sezioni I e II di mano del Lapi, tra 1607 e 1611.

III) Francesco da Radda subentra a Giuseppe Lapi (1627-1630). Beni alienati dal 1529 ff. 25-26; - 1629, Copia di beni del conv. di SMN di Firenze levata dal catasto delle Badie e Conventi sotto n° 64, ff. 87r-93r, e relativa Uscita (da dichiarazione catastale di fr. Pierfrancesco Cambi camerlingo 1525) 93v-94r («da me f. Francesco da Radda» 2.I.1629/30); simili copie di partite catastali 95r-108r, 196v-197r, 213r, 220r. Tabula 231v-239v censisce sez. IV («Questo stratto fatto da f. Francesco da Radda el dì 25 di dicembre 1629, comincia ca. 232», 239v). Tabula 284v-292v censisce sez. I («Questo stratto fu fatto da f. Francesco da Radda… Questo dì 22 di dicembre 1627», f. 292v). Confezione finale e rilegatura del codice (lettere A-M di richiamo fine/inizio fascicolo nella parte iniziale e foliazione fino a 283: messa a punto di Francesco) posteriore all’avvio e scrittura dei singoli fascicoli.

Francesco di Francesco da Radda (Radda in Chianti, pr. Siena) OP, † 6.X.1630 70enne (Cr SMN n° 1086); patronimico in ASMN I.A.13 Giornale dei ricordi… f. 51v n° 20. Nel terzo decennio del ‘600 Francesco svolge un ampio (talora anonimo) spoglio dei libri amministrativi del convento mirato al riordino e ristesura dei contratti. Tener distinto da Francesco di Girolamo da Radda, approvato all’abito OP in dic. 1618 col nome Giovanbattista (LP 46-47).

IV) Copia di Liber recordationum novus ff. 240v-283v. Anonima mano d’inizio Secento (ante 1629), regolata e uniforme, fa copia di ASMN I.A.3 (Liber recordationum novus) in fascicoli organici alla finale confezione del codice (1629-30). Omette calendario, tabula, ricordanze estinte e barrate. Importante tuttavia: trascrive con cura (salva la consueta normalizzazione grafica) carte dell’originale ora evanite.

Necr. I, 613, 673a, vi rinvia col nome “Libro Lapi”. Già I.A.29 Borghigiani II, 86: «Il P. Lapi a ca. 266t° [= f. 266v] asserisce che F. Zanobi Guasconi… fior. 82»; p. 109. MD 26 (1995) 352-61. Non vi ritrovo il fascicolo («Ora è rilegato nel grosso codice…» di cui ASMN I.A.44, p. 129 (1981): vivace racconto di copia di quanto in MD 26 (1995) 356-57, sigla T, era stato raggiunto per critica testuale.

I.A.13  Giornale dei ricordi e d’oblighi (1619-1620 ca.) di Francesco da Radda

Cart., 270x195, ff. XII-108; coperta membr. marcata ?A?, ?H?, a cui è incollato il primo foglio del primo ternione; sul dorso Giornale dei ricordi e d’oblighi.

Adespoto e anepigrafico. Censimento generale ma sintetico, e riordino dei titoli di diritto e d’obbligo del convento ancora vivi. Di notevole interesse, sembrerebbe, per tecnica di contabilità e trattamento del sistema monetario, suoi aggiornamenti e conversione di valori; a ridosso degli assestamenti del secondo ‘500 (cf. C.M. Cipolla, La moneta a Firenze nel Cinquecento, Bologna 1987). Mano A imposta e scrive quasi per intero il libro. Tavola alfabetica ff. III-VIII con rinvio a pg della sezione seguente: obblighi ordinati sui mesi del calendario ff. 1-25 (spoglio dei libri d’archivio, citati con titolo e rinvio alla carta), 26-34, 37v-50. Legati perpetui (51-53), Livelli (54-58), Luoghi di monte (61-64, intendi crediti del debito pubblico, fruttiferi e negoziabili), Danari da risquotersi (96v-97r, 1619), Crediti maturati (97v-101v, 1620); Debiti (103v-104r), Crediti (104v-105r). Molte carte in bianco (es. ff. 65-89) riservate agli aggiornamenti. Non sembra oltrepassare il 1620 (51v n° 20 nov. 1620, 54r, 97v-100r). Pochi interventi d’altre mani: 90v-91r, 94v (1638), 102r, ecc.

«Debiti lasciati dal p(adre) sindaco passato a me f. Francesco da Radda questo dì 29 di gennaio 1619» (= 29.I.1620, f. 103v), coincidente con attestazioni autografe di costui nei libri prossimi («da me f. Francesco da Radda» 2.I.1629/30, «per consiglio di me f. Francesco da Radda»), dà nome a mano A, compilatore del libro: Francesco da Radda in Chianti † 6.X.1630 70enne (Cr SMN n° 1086). Pietro Martire Orgogli da Firenze († 27.IX.1666 76enne: Cr SMN II, ff. 67v-68r; LC3 73v-74r) risulta sindaco il 1.XII.1619 («sindaco passato»), Francesco da Radda sindaco il 4.III.1619/20: LC3 f. 64v.

domus | precedente | ASMN I.A.14-18 (1625-1729)