Una volta a casa Francesco continua ad affermare che non ha fatto nulla di così straordinario, e anzi, avrebbe potuto fare di più se non gli fosse venuto un crampo alla gamba nuotando.
Io intanto, guardando Francesco, la sua bontà, la sua umanità riconosco la totale indifferenza e strafottenza di Alessandro. Ora mi vengono in mente molte situazioni in cui ha dimostrato tutta la sua crudeltà verso gli altri, verso Francesco, verso Angela, e io stavo prendendo la sua stessa strada.
Francesco è così tranquillo e sereno, è felice di aver potuto far qualcosa per quei bambini, perché gli è stato sempre insegnato ad aiutare il prossimo in qualunque situazione, anche mettendo da parte la propria incolumità.
Non so quante persone lo avrebbero fatto, forse neanche io, ma quantomeno non avrei la spavalderia di prendere in giro chi lo fa o essere indifferente a una cosa simile.
In fondo penso che anche lui, Alessandro sappia di essere vile, perciò è sparito così. Sembrava essere il contrario. Avrei messo la mano sul fuoco per Alessandro, e invece che delusione. È strano, come in un attimo cambiano le cose, come si capovolgono, come le certezze divengono impressioni e le sensazioni verità.
Quel pomeriggio a casa c’eravamo tutti, perché chi aveva saputo dell’incidente e non trovava a casa Francesco, sapeva dove poteva essere. Mi accorgo di guardarlo con occhi diversi e di apprezzarlo come non avevo mai fatto, anche Angela vedo molto attenta e ben disposta verso di lui.
Non che prima non lo fosse, però almeno secondo quello che asseriva lei ‘lo trattava’ perché era un suo compaesano, perché era un bravo ragazzo, ma non aveva alcun interesse verso di lui.
Mi rendevo conto, perché era sempre più evidente che Angela lo copriva di attenzioni particolari e lo guardava in modo insolito. Però poteva essere una mia sensazione o un comportamento generato dall’apprensione e dalla premura per l’incidente di qualche giorno prima.
Qualche sera dopo mi chiama Stefano: “non accetto scuse, stasera a casa mia e cucino io”.
“Stefano, guarda che ho già molta fame e non ho intenzione di accontentarmi, ho voglia di qualche specialità”,
“ah, è così, non ti fidi della mia cucina!” Ma, prima ancora che potessi realizzare e rifiutare come al mio solito, Stefano aveva riagganciato il telefono.
Sarebbe venuto a prendermi fra un’ora.
Non ho voglia di passare una serata con quell’oca della madre, accidenti a me e quando non mi faccio i fatti miei. Apro la bocca e do fiato, senza neanche pensare a quello che dico, ma perché ho accettato? Beh, comunque ormai è andata, richiamarlo e disdire tutto non mi sembra il caso, vuol dire che starò solo il tempo della cena e metterò la scusa di dover studiare.
“Come mai così puntuale?”
“Sai ho da studiare parecchio, acceleriamo i tempi così non faremo molto tardi”. E la mia vocina: ma devi essere sempre così indelicata e schietta?
Lui gentilissimo: “certo, figurati, quando è ora ti accompagno immediatamente”.
Mentre saliamo in macchina passa Nicu al volante di un’auto fiammante, vedendoci si ferma all’istante per salutarci, Stefano è molto cordiale con lui.
“Stefano dì un po’, ti sarai mica convertito, sei diventato gentile ed educato.”
“Cosa vorresti dire?”
“A parte gli scherzi sono molto felice che le cose vadano bene per Nicu, addirittura una macchina nuova, e questo è tutto merito tuo”.
“Mantengo sempre le promesse, ti avevo detto che sarei cambiato, che sarebbe stato tutto diverso, non ho mai ingannato nessuno, tanto meno le persone a cui voglio bene”.
Per tutta la cena si parla solo di gioielli, di vacanze, di auto, di lusso. La mamma di Stefano non fa altro che mettermi in imbarazzo, sembra ci provi gusto, nonostante le occhiate e i richiami di Stefano. Il padre parla poco ma è simpatico o meglio non gli ritocca, pover’uomo la moglie non gli dà tregua, lo rende completamente succube.
“Questi extra-comunitari che – a sentir loro- arrivano da noi in cerca di fortuna, ma che fortuna e fortuna vivono di espedienti, la maggior parte dei furti sono fatti da loro, non hanno rispetto per nessuno, pretendono di vivere senza lavorare e truffando. Nicu né è un esempio. Stefano mi ha detto che ti hanno rubato, ma secondo te chi può essere stato se non lui, ti conosce, sa le tue abitudini, conosce la casa e è andato a colpo sicuro. Mi stupisce la tua ingenuità”.
Mi sento il sangue agli occhi, mi conosco bene e rispondendogli finirebbe molto male.
“Mamma ma che dici, come ti permetti, innanzi tutto Nicu è una persona onesta, altrimenti non gli avrei dato un compito così importante, e poi è un caro amico, non ti permetto di insinuare una cosa simile”.
“Va bene va bene, pensala come ti pare ma io resto della mia idea, lo sai”, col solito ghigno indifferente.
Il padre ha uno sguardo di rassegnazione, non ne vale la pena discuterci sembra voglia dirmi.
Stefano mi accompagna a casa.
Il mattino seguente mi sveglio di buon’ora per fare le pulizie di casa. L’ora di pranzo arriva presto e la fame si fa sentire. Apro il frigo, tabula rasa.
Scendo al supermercato per fare un po’ di spesa.
In piazza vedo da lontano Angela seduta con qualcuno, un tipo distinto, elegante in giacca e cravatta, sembrano essere molto intimi. Non vorrei disturbarli, nello stesso tempo m’incuriosisco, così mi avvicino per salutarla e quando sono ormai vicina mi rendo conto che il ragazzo con il quale è lo conosco e anche molto bene.
“Ciao Emanuela”.
“Francesco, non ti avevo proprio riconosciuto così vestito, sembri un’altra persona, sei cambiato tantissimo dall’ultima volta che ti ho visto, eppure non è passato tanto tempo”.
“E’ vero, sono cambiato, mi sono convertito alla religione dei testimoni di Geova, ecco perché sono vestito in questo modo per me inusuale fino a qualche tempo prima”.
“Ora capisco, addirittura senza barba!”
“Manu, ho cambiato aspetto e modo di vedere alcune cose, ma non credere, riconosco la tua ironia, furbetta, so già le tue idee al riguardo, risparmiaci ti prego” e ci facciamo una bella risata tutti e tre.
“Vado a fare un po’ di spesa che il frigo piange, vi va di venire a mangiare da me, sono sola, non c’è neanche Patty”.
Sicura che avrebbero accettato già gli stavo chiedendo cosa preferivano mangiare, figurarsi, Angela accetta sempre gli inviti, non sa cucinare benissimo, e è sempre felice quando viene invitata, inoltre ci fa sempre piacere stare insieme.
“No, grazie, non preoccuparti”.
Nel frattempo penso a cosa stia succedendo, lei non ha mai rifiutato un mio invito, le avrò fatto qualcosa che l’ ha offesa. Guardandoli mi rendo perfettamente conto e penso fra me: Emanuela per queste cose sei sempre la solita tonta che cade dalle nuvole, stavano parlando come due piccioncini prima che tu li interrompessi, probabilmente avranno altro da fare.
“È che dobbiamo andare a pranzo fuori, ci spiace ma già avevamo programmato, altrimenti saremmo venuti volentieri”.
“No, ragazzi, figuratevi, non vi preoccupate”.
Sorrido sotto i baffi, sono felice per loro, e ripenso a tutte quelle volte che ultimamente Angela mi aveva parlato bene di Francesco elogiando l’atto di grande coraggio, addirittura lo aveva cercato lei e lui aveva rifiutato un suo invito.
Probabilmente era lui a farsi desiderare.
Sono felice per tutti e due, meritano un po’ d’amore e di gioia. E pensare che si conoscono da bambini, sono dello stesso paese, ma la scintilla è scoccata solo ora, com’è strana la vita! Forse si sono sempre voluti bene senza accorgersene, chissà!
Mentre vado al supermercato penso a quanto avevo appena visto e alla ‘conversione’ di Francesco. Cose da pazzi, ma, contento lui! Benché non faccia di solito caso alla fede che uno pratica, stavolta la cosa mi puzzava, poiché non la ritengo una religione, bensì una setta e i praticanti mi sembrano piuttosto adepti. Mi rendo però conto che questa diffidenza si basa sulla mia ignoranza di fondo in materia, perché, a parte le cose basilari non so un fico secco di questo ‘movimento’, se così volgiamo chiamarlo per non offendere nessuno. Penso questo perché conosco delle persone che da poco si sono convertite a Geova, cambiando totalmente da un giorno all’altro e trovo ciò alquanto strano.
Mi sembra impossibile che una persona cambi modo di pensare e agire così radicalmente ecco perché penso che ti facciano un po’ il lavaggio del cervello e, di conseguenza i nuovi membri credo siano un po’ fragili facendosi manovrare in questo modo.
E, sinceramente non capisco come una persona così intelligente e brillante come Francesco ci sia potuta cascare, comunque, cavoli suoi, ognuno fa quello che ritiene più opportuno. Si è addirittura svestito dei suoi mitici maglioncini, la sua seconda pelle e si è anche tagliato la barba, incredibile!
Mentre sono assorta da questi pensieri mi sento chiamare. Mi volto, è Nicu, ha un carrello pieno di ogni ben di Dio.
“Fai rifornimento”
“sì, voglio che non manchi nulla ad Anda, vedi come sono cambiate le cose da quella volta che mi incontrasti sempre qui?”
“Vedo ma ora non pensarci, è passato quel brutto periodo, hai anche la tua ragazza qui, non ti manca proprio nulla, devi essere soddisfatto”.
“Ti va di venire stasera a cena con noi, così parliamo un po’ ”.
“Accetto volentieri il tuo invito”.
Entriamo in soggiorno, il pavimento splende, tutto è perfettamente in ordine. Dalla cucina si sente un profumino che alimenta la mia fame.
“Tesoro, sono tornato, prepara per tre, stasera avremo un’ospite”.
Anda è dietro i fornelli che si cimenta in cucina. Il soffritto è pronto, e su un piatto c’è un polpettone che aspetta solo di essere cotto.
“È carne di manzo, insaporita da spezie particolari che si usano da noi, vedrai ti piacerà, l ’ho fatto io, appena tornato da lavoro”.
“Che bravo, almeno collabori, non è giusto che facciano tutto le donne”.
“Giustissimo, infatti cerco di aiutare Anda il più possibile, non voglio che si stanchi, anche perché ora anche lei sta lavorando, è stata assunta part-time, così ha tutto il tempo per pensare a lei, e dedicarsi a me e al nostro futuro bambino”.
“Che bello, sono felicissima, è una splendida notizia. Hai tutto ciò di cui hai bisogno per essere felice, un lavoro, una brava compagna, una casa e ora è in arrivo anche un bimbo, vedi come in breve tempo si è tutto sistemato per il meglio, basta avere un po’ di fiducia e di stima in se stessi. Tutti attraversiamo dei momenti difficili che sembrano non passare mai e poi si sa, quando va male una cosa altre mille vanno peggio, ma questo accade perché non abbiamo la forza di reagire, ci piangiamo addosso, vorremmo che tutto si risolvesse in un attimo senza soffrire.
Ma c’è sempre una via d’uscita, tutto si risolve prima o poi, con un po’ di pazienza.
Spesso bisogna lottare, come hai fatto tu, bisogna far capire al mondo intero che si è capaci, la determinazione e la grinta sono indispensabili. Per te è stato tutto molto più difficile visto che venivi da lontano e hai dovuto affrontare le avversità da solo, ma se una persona vale, viene ripagata degli sforzi fatti.
Vedi, tu ormai hai raggiunto tutto ciò che volevi, ce l’ hai fatta da solo e per questo devi essere orgoglioso e devi infondere lo stesso coraggio anche alla tua creatura. La famiglia è quanto di più sacro ci possa essere, perché sei tu che ti scegli la metà che ti compensa e ti sostiene, la persona con la quale vuoi condividere tutto, con la quale vuoi divertirti e mettere le sue esigenze allo stesso livello delle tue, se non dargli priorità, perché per una persona che ami con tutto il cuore si fa di tutto, ci si priva di qualsiasi cosa tranne dell’orgoglio.
Non soffrirai per questa persona, perché non te lo permetterà, perché cercherà di accontentarti in tutto. L’amore dei primi tempi fatto di sguardi, di dolci parole, di effusioni e di batti-cuore si alimenterà di sostanza, di emozioni che non cambieresti per niente al mondo, come la nascita di un figlio, di una creatura che nasce dall’amore di due persone. Una nuova vita voluta e desiderata che mai dovrà essere rinnegata e abbandonata, maltrattata o rifiutata. Dovrà essere piuttosto il centro sul quale ruota tutto il vostro universo, vi darà gioie, soddisfazioni ma bisogna accettare anche delusioni e tradimenti, sarà poi l’educazione e il carattere a far formare un’ottima persona.
Godere e gioire delle piccole cose, cenare tutti insieme, parlare tranquillamente senza tabù, chiarirsi se ci sono incomprensioni e non lasciare che il tempo passi senza poter esprimere le nostre emozioni, i nostri desideri anche i più banali e scontati.
Una famiglia unita, i cui componenti si tengono mano nella mano in un circolo perpetuo che è impossibile spezzare, perché saldo e forte che nessuno può intaccare. Eppure questa felicità viene messa a continua prova da chi non si accontenta delle piccole cose, da chi cerca il brivido di vincere una scommessa.
Una passeggiata nel parco della propria città, un gelato, una corsa in bicicletta rendono felici gli animi.
L’accidia, la stanchezza indeboliscono i rapporti.
Condividere tutto con le persone con cui vivi è la cosa più appagante. Quando si cresce l’abitudine e la routine diventano piacevoli. Stare a casa davanti un caldo fuoco che scoppietta mentre si guarda un buon film, diventa il desiderio prioritario quando la sera non vuol arrivare e la testa ci scoppia per i pensieri del lavoro.
Stare a tavola tutti insieme almeno una volta al giorno diventa un momento atteso da ognuno. Al mattino ci si alza in orari differenti, a mala pena ci si vede per dirsi buongiorno, a pranzo tutti sono presi da impegni vari di lavoro. La cena invece diventa l’agognato punto d’incontro e allora ci si racconta l’intera giornata, questa o quella cosa buffa che ci è successa, il bel voto dell’interrogazione che ha compensato l’insuccesso del compito in classe. La gaffe del professore diventa un elemento comico per tutti.
Durante il giorno vengono raccolte tante piccole conchiglie e la sera ognuno mostra le proprie con soddisfazione.
Sei felice che la persona che ti è accanto invecchierà con te e con te ricorderà i momenti più belli trascorsi insieme e ancora quelli che ci saranno.
Quando l’amore significa felicità e la felicità è amore si raggiunge un connubio perfetto, se poi tutto questo viene coronato dalla famiglia, la triade diventa divina.
L’amore è il sentimento più incondizionato che esista. Ogni cosa dovrebbe essere fatta con amore: lavorare, studiare, cucinare, perfino rinunciare a tante cose che purtroppo a volte si rende necessario”.