Parole e Immagini, II

Raccontami

Raccontami una storia
che faccia tremare
l'animo mio
come il vento
le querce sui monti
ed io vivrò con te
la lieta stagione
che scioglie
la dura zolla del cuore
con l'acqua di fugaci
tempeste estive.

Raccontami una
storia che possa condurmi
alle soglie del mondo
con audaci balocchi
dove il vezzo leggero
delle tue carezze
sulle mie gote stinte
posi il vermiglio lucido
delle bacche selvatiche.

(p. 33)


Semplice il complesso

Dal semplice il complesso
dall' essenziale l'eterno
dal giorno la notte
dal caos l'ordine
dalla vita meravigliosa
per qualche misteriosa
alchimia divinamente
diabolica la morte.
Il nulla alle spalle
è beatitudine immortale
attimo fuggente
di un fugace saluto.

Non ci siamo mai
congedati nei rimpianti
tu vivi in me
come gabbiano festoso
sulla bianca scogliera
tra i sempreverdi
memorabili abbracci
nell'ora quieta
dei sogni in fuga
dai tuoi occhi socchiusi
come azzurre conchiglie.

(p. 36)


Grani di sabbia

Grani di sabbia come
antiche glorie del sole
sotto il cielo sereno
in fondo alla borsa
dei teli da bagno
restano come polvere
spenta ed arsa
dell' estate appena trascorsa.

Ma la luce che fece delle
tue pupille chiare
farfalle intricate,
tremule corone,
recinti di palpitanti stelle
resterà ad abitare
le stanze del mio cuore
con brividi d'eterno
ed esotiche evasioni.

(p. 37)


A volte somiglio

A volte somiglio il mio animo
a qualcosa che di straordinario
non abbia niente da offrire
ma che sia tutto trasparente
di luce festosamente chiara
ardente di sangue acceso
palpitante di tenera giovinezza
affinché l'angoscia del presente
non intacchi nemmeno per gioco
il più triste dei miei fratelli.

(p. 40)


Passeggiando

Passeggiando a braccetto con te
sotto i filari profumati
di antichi tigli fioriti
muta attonita osservo
il trapasso del giorno
dove sosta inquieta
l'oscurità della terra
contro il chiarore
del crepuscolo.
Ma il tuo riso lieto
entra come libeccio
prodigioso d'aromi
nell'umida brughiera
e porta via i bui pensieri
desolati lamenti
di tortore in gabbia.

(p. 41)


Se guardo i tuoi occhiAntonella Oddi

Se guardo i tuoi occhi spauriti
come passeri nella tempesta
smarriti nell'indifferenza
del mondo attonito
talvolta mi chiedo
se sia possibile trovare
la strada maestra
che mi conduca a te
piccolo tesoro chiuso
in uno scrigno azzurro.

Cosa sogni?
Dove vanno a posarsi
i tuoi desideri di libertà?
Ali d'angelo o di gabbiano?
Firmamenti o ventagli
di lucciole nella notte?

Contro l'insondabile
tristezza con tenerezza
stringo le tue mani alle mie
per regalare ad esse
lo struggente tepore dell'amore
mentre piange chiara luce di cielo
il tuo piccolo animo di bimba.

(p. 44)


La casa del sogno

Adagiato tra un mugolo di terra
il piccolo casolare di campagna
brilla roseo come un pensiero
felice inondato di frastuono
melodioso di pace e di voli.
Al primo sguardo
subito ho desiderato
fare di quel luogo
ameno tra il maggese
e il bagliore delle cime
casa mia.

Vasta loggia aperta sul vigneto
rampicante di bruni viticci
invade i sentieri tra fiumi d'erba
con la quiete silenziosa del vento
che spettina le piume degli uccelli
e le tenere corolle dei rosolacci.

(p. 45)


Vizio incorreggibile

Vizio incorreggibile
come un canto d'amore
che nella notte
cerca un'ora
di pace sulla sfuggente carezza
dell'ombra nei ciechi labirinti
con l'incanto di un tenue filo di luce.
Vizio scherzoso che sul mondo porta
l'ironia di un'illusione amara
di un pianto innocente
annodato tra i rovi del silenzio.

Farfalla trasparente di grazia
nell' arida sterpaglia a intrecciare
con tenere danze e sorrisi di mimose
la fiorita stupenda di gemme
sui rami degli ulivi secolari.

Pagine scritte di compiacenti segreti
umori e riposti sentimenti
con penne di fumo sulla carta carbone
degli occasionali taccuini dell'animo
a incidere con segno sottile la candida
delle parole in balia del vento
come foglie d'autunno.

Penna di cigno sull'argento
dei laghi montani a tracciare
a goccia a goccia sulla scia
del cielo riflesso nel riverbero
diademi di perle splendenti
come l'alba nel calamaio
di un giorno inedito.
Vizio incorreggibile è il meraviglioso
miracolo del mio poetare.

(p. 48)


La mia memoria

La mia memoria è un mosaico
di frammenti madreperlacei
di conchiglie immemorabili
di ali azzurrate di coleotteri
di pezzi di prato che aspettano
il rifiorire delle primule.

(p. 49)


La rosa

Mentre nel crepuscolo d'oro
cercavo la tomba del sole
amore mio
mi giunse la tua rosa
meravigliosa ed effimera
come la vita.

(p. 52)


Colori

Hanno i colori della pietra
della fuliggine annerita
della terra e del cielo
le antilopi leggere
sotto la pelle dove
sobbalza il cuore
più verde dell' erba.
Dall'alta roccia
scabrosa e aspra
il lieto rumore
dei zoccoli verso
i campi fioriti
e suono acuto del flauto
che canta pensieri
con le dita rosate
dell'aurora recente
su corone di ranuncoli
e serti di mirto.

(p. 53)


Il profumo dei tuoi capelli

Il profumo dei tuoi capelli
ha l'odore marino
madre
dolce e amaro della salsedine.

Simile all'onda dorata
che si avvicina e svelta
si allontana dalla riva
inebria di luce nuova
i miei ricordi
dai quattro punti del mondo.

(p. 56)


Gemma

Dipingerei i tuoi sentimenti
con i colori accesi della passione
se solo potessi specchiare
nei tuoi occhi l'arancio
selvaggio di piogge
delle foglie autunnali.

Ruberei il manto argentato
della coltre immacolata
tra candidi cristalli
di neve delle vette
per fare dei tuoi pensieri
tana di lepri inebriati
di cesti di luce.
Se potessi guidare
la tua mano sottile
come un giunco
fino al nido audace
delle pacifiche colombe
potresti sentire battere
il tuo cuore all' emozione
di ali aperte sul vento
innamorato di cielo.

Ecco è il tuo animo fanciullo
come una gemma che attende
l'arrivo della primavera
per schiudere petali dorati
alla speranza del risveglio.

(p. 57)


"Danzatrice", ferro di Mauro Petricca, marito della poetessa Maria Assunta  (aiutanti di bottega Antonio e Andrea!)

precedente successiva