Se Duccio fussi u Giotto di Bondone[1]
dipigner ti vorrei di tela mia,
madonna,
sanese di beltà, d'ardor fiorente[2],
madre et sposa sovr'el mio qore[3] in trono
di miei penser d'amore incoronata.
Sul gremio tuo, priègoti, m'accoglie[4].
Di fede peregrin, parco d'ecclesia,
in Soria nato, mercator d'Algharbo[5],
avale[6] pur salvatico pisano,
vaghi preghieri[7] diròtti in susurro
e∙ssì gnote paraule[8] ke già∙mmai
nullo pinse pennello, né di grieca
manèra[9] né pintor di giorni nostri,
fuss'elli Duccio u Giotto di Bondone.
Se Duccio fussi: in toscano occidentale trecentesco,
trovato tra gli scavi archeologici di Anxia, agosto 2000
- così mi dissero in una "rua" (= vicolo) di Luco dei Marsi (AQ);
«no!, ma tu addo' je si recopiate?» - mi contestarono nel vicolo opposto -,
come dire "è una simulazione di qualche nostro bontempone!".
Va' a credere a quel che dice la gente! Specie nei vicoli dei paesini.
[1] Duccio di Boninsegna da Siena (1255 ca., † 1318); u (aut) = o; Giotto di Bondone di Angelino da Firenze (n. 1267 ca., † 1337)
[2] sanese = senese; fiorente = fiorentina
[3] qore = cuore
[4] m'accoglie = accòglimi
[5] Soria سورﯿﺍ = Siria; Algharbo = al-Gharbo ha a monte la radice araba gharb ﻏﺭﺏ, gharaba (coricarsi, tramontare); al-maghrib ﺍﻟﻣﻐﺭﺐ = occidente, paesi musulmani dell'area occidentale, nordafricani; in opposizione a mashriq = oriente. In Firenze c'era "Via del Garbo" (poi ridenominata Via Condotta): vi si trattavano "panni di lana del Garbo", di alta qualità, provenienti dal gharb africano o iberico.
[6] avale = adesso (da aequale)
[7] preghieri = preghiere
[8] gnote paraule = sconosciute parole; "paraule" fonetismo proprio del toscano occidentale (→..\pisa\9600.htm § 7); al pari di "fussi" (= fossi)
[9] grieca manèra = greca maniera; allora usato in senso di "stile bizantino", ossia pittura pregiottesca