Giovanni Boccanera da Spoleto OP ■ fl. 1260-1330 ca. ■ ■ 1319-1322: provinciale della provincia Romana ■ | |||
Comune di Spoleto, oggi in provincia di Perugia (Umbria), in direzione sud rispetto a Perugia; in direzione nord invece Città di Castello. Emilio Panella OP San Domenico di Fiesole, ottobre 2018 | |||
⌂ |
→Città di Castello convento dal 1273 |
ë |
Atto capitolare del convento domenicano di Città di Castello (prov. di Perugia): «Fratres conventus castellani, videlicet frater Bendefendi subprior dicti conventus, frater Mainectus Florentinus, fr. Iohannes Spoletanus, fr. Andreas Perusinus, fr. Guidottus et fr. Adam de Castello, fr. Symon Datus, fr. Iacobus de ???, fr. Ugolinus Aretinus, fr. Loth de Castro Florentino, fr. Iohannes Pysanus et fr. Marcus Lucanus, omnes unanimiter nomine dicti conventus» nominano commissario lucchese per riscuotere legittima eredità paterna spettante a fra Marco da Lucca (Arch. di Stato di Lucca, Dipl. S. Romano 11.V.1274).
■ Nel 1270 il capitolo provinciale aveva accettato un locus o ospizio in Città di Castello, assegnato dei frati e istituito il vicario fr. Ugolino da Montone (MOPH XX, 37/10-11). Convento castellano formalmente istituito dal capitolo provinciale Roma 1273 (convocato per il 28 sett.: MOPH XX, 40/14-15): «Ponimus conventum apud Castellum, ubi ponimus priorem fr. Guarnerium Florentinum, lectorem fr. Iacobum Raynutii, conventuales etc.» (MOPH XX, 43/4-5).
Capitolo provinciale Spoleto 1291: «Ponimus studium in theologia: In conventu florentino, ubi leget Sententias fr. Iohannes Spoletanus, ubi adsignamus studentes fratres...» (MOPH XX, 100/3-7).
■ Il capitolo di Spoleto 1291 era stato convocato per la festa dell'Esaltazione della Croce (MOPH XX, 96/8-9), ovvero 14 settembre.
Capitolo provinciale Roma 1292: «Ponimus lectores: ... in conventu spoletano lector fr. Iohannes Spoletanus» (MOPH XX, 106/14-18).
■ Segue in pag. 107/3 ss «Ponimus lectores Sententiarum...»; il che fa ragionevolmente ritenere che il precedente «Ponimus lectores» sottintenda lettura biblica del corso teologico.
Capitolo provinciale Perugia 1297 (convocato per l'8 sett.: MOPH XX, 125/27-28): «Facimus predicatores generales: ... Iohannem de Spoleto» (MOPH XX, 127/11.14).
Capitolo provinciale Siena 1314: «Damus in socium fr. Symoni Saltarelli, procuratori Ordinis et diffinitori capituli generalis, fr. Iohannem Spoletanum priorem Sancte Sabine» (MOPH XX, 193/6-7).
E.P., Un vademecum dei provinciali romani (secoli xiv-xv), «Memorie domenicane» 28 (1997) pp. 395-396, § 4, a proposito di Archivio di Stato di Perugia, Corporaz. relig. soppr., S. Domenico, Miscell. 66 <Liber privilegiorum provincie Romane ordinis Predicatorum>, sezione "Sottoscrizioni dei provinciali":
f. 6r: Isti sunt libri quorum proprietas spectat ad Romanam provinciam.
ff. 6r, 4v, 5v: Sottoscrizioni autografe dei provinciali alla lista dei libri della provincia. Mani diverse, coeve all'attestazione, dal 1342 al 1411; tutte scrivono minuscola documentaria e personalizzata. Cercano spazio dove possono, perché siffatti interventi non erano previsti dal rubricatore o progettatore del libro. Il risultato è un arruffato accumulo con se stesse e rubriche preesistenti.
«Ego fr. Iohannes de Spoleto predictas concessiones reperi scriptas et factas sicut supra continetur» (f. 6r marg. inf.).
Il sottoscrivente non si dice provinciale, e lascia perplessi circa l'identità (Cronica di Santa Caterina in Pisa. Copisti autori modelli, «Memorie domenicane» 27 (1996) 229 n. 93). Da identificare con Giovanni Boccanera da Spoleto? Già in religione nel 1274, lettore in Firenze 1291 e Spoleto 1292, predicatore generale 1297, priore in Santa Sabina (Roma) 1314, provinciale dal 1319 al 1322: frater Iohannes Bocchanera de Spoleto, nella lista di f. 11v; anno di decesso sconosciuto.
Le caratteristiche paleografiche non obiettano, il tenore della nota lo insinua; e peraltro il senese Iacopo da Sant'Andrea, 1364, non sarebbe stato costretto ad acrobazie scrittorie sulle estremità del marg. superiore destro se avesse trovato spazio disponibile in quello inferiore. Ma se del provinciale Giovanni da Spoleto fosse siffatta sottoscrizione, costui l'ha vergata a libro confezionato (o fascicolo composto): dopo la canonizzazione 1323 di Tommaso d'Aquino, a provincialato scaduto, anni '30, quasi ritardata consegna ai successori; primo intervento che commenta la vicende amministrative dei libri, e dà il via alla sequenza delle attestazioni autografe.
Durante il provincialato di fra Giovanni da Spoleto esplode il caso degli "spirituali domenicani" della provincia ed area della Tuscia; è anzi lo stesso Giovanni a condurre la prima inchiesta su di loro nel 1319. Scagionati gl’inquisiti da ogni sospetto, le autorità provinciali impongono fine alle delazioni e assoluto perpetuo silenzio (MOPH XX, 217-218: 1319). Le cose andarono diversamente. Appena due anni dopo, il capitolo generale 1321 è costretto ad un impegnato intervento sugli «spirituales… maxime in Romana provincia» (MOPH IV, 137-138: 1321). In maggio 1322 papa Giovanni XXII ordina un’inchiesta sui frati Predicatori della provincia Romana e della Lombardia inferiore; poi specifica: «fratres conventuum ducatus Spoletani infra Romanam provinciam» (Arch. Segreto Vaticano, Reg. Vat. 111, f. 174v; ed. T. Kaeppeli, AFP 11 (1941) 93-94).
■ Cf. Alla ricerca di Ubaldo da Lucca, «Archivum Fratrum Praedicatorum» 64 (1994) pp. 37-42; San Domenico d’Arezzo 1326. Racconto e legenda, ib. 64 (1994) pp. 96-97.
Pieve San Fortunato di Montefalco (dioc. Spoleto), 26 maggio 1322:
«Magister Raynaldus de Sancta Arthemia thesaurarius noviomensis» (Noyon), rettore del ducato di Spoleto, risponde a lettera di papa Giovanni XXII del 23.I.1322 e lo informa d’aver pubblicato in Foligno - chiesa dei frati Minori - le istruzioni papali che ingiungevano d’indagare su priore e convento domenicani di Spoleto, colpevoli d’aver violato l’interdetto. Ha citato i medesimi a comparire entro due mesi. Impedito com’è d’accedere alla città di Spoleto e fatta indagine sui nomi dei frati sospetti di disobbedienza alla chiesa, li cita al banco o tribunale della curia generale del ducato («ad bancam iuris curie generalis ducatus, que est in burgo terre Montisfalconis») secondo il tenore delle lettere papali.
«Nomina vero predictorum fratrum, et officiorum que habuerunt in ipso conventu tempore interdicti sic citatorum, sunt ista (...). In cuius testimonium presentes licteras fieri feci... Datum apud plebem Sancti Fortunati de Montefalcone, dicta die xxvj mensis maii anno Domini M°ccc°xxij°» (Arch. Segreto Vaticano, A.A. Arm. C 1010).
■ Cf. San Domenico d’Arezzo 1326..., «Archivum Fratrum Praedicatorum» 64 (1994) pp. 97-99.
Capitolo generale Vienna 1322: «Absolvimus priores provinciales Romane provincie, Ungarie, Polonie» (MOPH IV, 142/19).
■ Il precedente capitolo generale Firenze 1321 aveva convocato il successivo capitolo per la «dominica infra octavas Ascensionis» (MOPH IV, 136/22-24). Nel 1322 la festa liturgica dell'Ascensione cadeva il 20 maggio (A. Cappelli – M. Viganò, Cronologia, Cronografia e Calendario perpetuo, Milano 1998, p. 76).
■ Distinguere da omonimi.
Fra Giovanni di Gualfreduccio da Spoleto: studente in logica Spoleto 1288 (MOPH XX, 87/15); inutilmente confuso con Corrado da Pistoia vescovo di Fiesole († 1312; AFP 60 (1990) 272-273): Bullarium OP II, Romae 1730, 127 (Iohannes Conradus a Pinna alias de Gualfreducciis); MOPH XX, 87 n. 15.
Un indistinto fra Giovanni da Spoleto conventuale in Lucca 1301: «Memorie domenicane» 21 (1990) 373b.
Duomo di Spoleto