Maria Assunta Oddi

Tre voci di poesia
Se il seme non muore

disegno di Antonella Oddi

Aleph Editrice 2000

Copyleft © Emilioweb settembre 2004

MARIA DEL DUEMILA

Il passante gli chiese:

"Scultore, che nome le daresti?".

E lui rispose:

Prima di dirti il nome

vorrei raccontarti come

nacque dal marmo l'idea:

dolce come una preghiera era

lo scalpello che pur spezzava

in scaglie il sasso duro

di materia".

Il passante con parole sognanti:

"Vedo bene il candido profilo nell'aria

sembra vela sul turchino del mare, ma..."

"Ma... cosa?" riprese l'artista:

"Ho letto sacre parole dove ella è chiamata

rosa profumata d'amore, arca dell'alleanza

tra gli uomini e Dio, torre di paradiso,

e per chi come il signore non ha nemmeno

un giaciglio su cui posare il capo,

è chiamata casa d'oro.

E ancora mi hanno detto che è sorella

delle creature e che ha nel volto

sembianze di gente povera

di ogni razza e di ogni continente.

Non so perché proprio a te racconto

che ho cercato la verità nei rosari

che mia madre recitava per me,

figlio che da tempo non sa cosa

sia l'aratro che soffoca di ruggine.

Ma spero di tornare con i miei fratelli,

quando finalmente il fico sterile,

sull'orlo del dirupo,

ci ridarà frutti colmi di miele,

a mietere la ricchezza del grano

con i popoli della terra

affinché sorga un nuovo giorno:

un giorno senza fame.

Credo che l'alfabeto ebraico

porti alle soglie ardenti

del giubileo,

l'alleluia della donna

che sconfisse il diavolo

per noi,

uomini del duemila

e che infinita come la nostra

è la sua inquietudine".

Ed uno tra la gente:

"A guardare bene la madonna

ha il volto sereno e affaticato

delle nostre donne al lavoro

dei campi, ma il suo bambino

sorride!"

L'artista:

"Desidererei tanto che quel sorriso

fosse per gli afflitti una goccia

di gioia; la speranza che torna

chiara come un ciottolo di fiume

bagnato di luna".

Intanto s'ode un brusio

che culla parole di nenia.

Qualcuno si ferma,

la guarda, accenna il segno di croce

e salutando con l'ave loda

per i fanciulli e le donne,

per le case, le piazze,

l'asfalto e le macchine

del nostro paese.

Ora che la sera scende

e spezza le catene

che la luce intreccia,

tutti tacciono pensosi

e assomigliano

le cose terrene a quelle celesti.

Lo scultore esclama:

"Dimenticavo, qualcuno aveva

chiesto il suo nome:

"è Maria".


VORREI

Vorrei, nella solitudine

crepuscolare,

condurti ad est

dove sorge stupendo il giorno,

come fosse luce che per sempre dura,

e parlarti d'Amore.

Ma i tuoi piedi già alzano

da lontani sentieri,

polvere di stelle.

Resto a guardare

la terra nelle tue orme

dove la luna pietosa

getta il chiarore del cielo.


mio

Mio non è il tuo amore

che sorge ogni mattino

come fosse la prima alba del mondo.

Miei non sono i genitori

che già vagano nel buio della notte

tra i ricordi leggeri d'infanzia.

Miei non sono i figli

che il fato lancia

come frecce d'arco nel domani.

Miei non sono gli anni che furono

né quelli che ancora verranno.

Mio è solo l'attimo di questo abbraccio,

amore mio.


LE NOTTI SUI TETTI

Sopra i tetti,

nella notte, qualche stella

si scalda al fumo grigio

dei comignoli

mentre l'onda volubile

della tramontana

pettina il telaio azzurro

da strali di nubi,

benché la neve

già senta alle spalle.


STAMANE

Uno strillo di rondine

assetato d'azzurro

mi ha portato la tua voce

fresca come il vento marino

e colma di pace

come il sole nascente

tra i muri del parco.

Il tuo ricordo dolcissimo,

padre,

ha baciato il cuore bambino

dipanando il labirinto di rovi

con frutti profumati di cielo.


VITA DA GATTI

E si mangiava

nello stesso piatto

del gatto di casa

lavato con l'acqua

di cottura della pasta

e usato l'indomani.

Con lui nelle lunghe

e gelate giornate

d'inverno

si ascoltava il rumore

della pioggia al riparo

dei cornicioni;

si rincorrevano le impronte

dei passeri sulla neve

per poi asciugarsi

davanti al camino

profumato di cenere

d'acero stagionato.

Nelle notti estive

ci si specchiava nella luna

e sognando l'amore

si seguiva nel buio

la luce dei desideri.

In pace,

si riposava stesi al sole

ad un passo dalla lucertola

sul muro del recinto,

per rincorrere, subito dopo

destati da un leggero

frullo d'ali,

il maggiolino ramato

fino al prato del colle

scompigliando nella corsa

le corolle rosate

delle pratoline.

Poveri di tutto

e da tutto liberi

noi e i gatti

amici.


LUNA NASCENTE

Vorrei costruire

col filo leggero

dei tuoi pensieri

la rotta di volo

delle rondini brune

in corsa verso cieli esotici,

il laccio dell'aquilone

tra le mani del bimbo,

la scia di borracina

degli aeri in viaggio

verso isole deserte.

 

Vorrei ancora,

con i pensieri innamorati

intrecciare un nido

dove sostare, con te,

dopo l'ansia del giorno,

a rimirare di notte

il groviglio delle stelle

corteggiare  la luna nascente.


PER TELETHON

LA TUA MANO NELLA MIA

La tua mano stanca

lascia cadere sogni leggeri,

colmi d'emozioni gelose

d'immenso,

ed io li raccolgo per te

come fossero fragili

fiori di prato perché

ne avrai bisogno per lottare.

Al riparo del sole, poní

i tuoi pensieri di speranza

ed io scruto la penombra

per percepirli con altri sensi,

affinché venuti alla luce

possano farti comprendere

la tua forza.

I tuoi passi misurati guidano i miei

talvolta frettolosi,

verso sentieri lastricati d'oro.

Quando ti sembrerà di essere giunto,

al di là del possibile,

dove la paura t'assale vestita del vuoto

dammi la mano e stringi la mia

così insieme potremo costruire

un mondo d'amore

da vivere toccando

al di là di ogni muro

un caldo abbraccio.


SE TI FERMASSI

Caro, se solo ti fermassi,

congedandoti a sera

dal giorno faticoso,

ad abbracciarmi,

per un attimo

non sentiresti

il travaglio del lavoro

ma potresti ascoltare

il canto dell'amore

sprigionarsi

dall'emozione azzurra

dei nostri cuori uniti

e dal pianto caldo

delle stelle

sul mondo.


NOTTE DI MEZZ'AUTUNNO

Se questa notte di mezz'autunno

non piovesse,

potrei cercare il filo

dei miei pensieri al chiarore delle stelle,

potrei ascoltare

il silenzio fecondo

del firmamento

senza il timore

che il vento stenda

un sipario

di nuvole minacciose

sul celeste desiderio

di pace.


IL GIOCO DELLE TRACCE

Vorrei raggiungere

gli esseri più piccoli,

i pianeti e le stelle

infinitamente lontani,

percepire ciò che

i miei sensi

non riescono

ad afferrare

solo per giocare alla scoperta

delle tracce

seguendo le orme d'ombra

lasciate dall'onda

sonora e luminosa

della fiaba.


SE LA NOTTE

Se la notte

è più lunga del sonno

si può pensare

senza fretta

lasciando tutto

al vento buio

dell'ombra

angosciata

da mille addii.

E speri che

il cielo

non accenda

le stelle

in questa notte

più lunga del sonno.

Soli tu e lei,

persi

nella fantasia

del risveglio.


MADRE

Non so se la tua gioia

è ancora intatta,

se i tuoi pensieri

sono liberi dai dolori

che hanno tormentato

i giorni con la fatica del vivere.

Anche per te

la vita non è stata

una scala di vetro

ma chissà se il tuo cuore

è rimasto bambino.

Non importano gli anni passati

perché hai nei capelli di platino

la freschezza gaia degli innocenti

a cui tutto è chiesto e nulla è dato

e nei tuoi occhi scuri

la clemenza di chi vede nei figli

l'armonia del gioco

che canta al mattino.


SE IL SEME NON MUORE

Se il seme non muore

non rinasce nella spiga.

Ma dal campo è lontanissimo

il chiarore della luna.

Il chicco si spinge

in una palude d'argento

e getta radici dove lo sguardo

con mani d'ebano non giunge.

L'oblìo costruisce fiori di nebbia.

Poi se all'improvviso

una macchia verde si alza,

come la speranza nel cuore,

è la vita che torna.


L'UOMO è COME UN ALBERO

L'uomo è come il tronco

dell'albero

che la tempesta tormenta

e non spezza;

è come la scorza

che scava strade

per le formiche in fila

alla ricerca di cibo e di luce;

è come foglie cadute

che morirono ai primi freddi

nell'attesa di nuovi germogli;

è come i fiori al vento:

aquiloni in fuga innamorati delle stelle;

è come i rami legnosi

infiniti bracci

dipinti d'azzurro;

è come un groviglio

frastagliato di radici

che la terra raccoglie e culla

nell'ombra umida di rugiada.

 

L'uomo è come un albero

che pensa l'universo.


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