G.d.C. Editrice 2003 |
Copyleft © Emilioweb 2004 |
VORREI PARLARTI
Vorrei parlarti solo col fresco sussurro
delle parole d'amore
ma so che il rimbombo
nero delle ingiurie d'orgoglio
fa del tuo cuore offeso
una pozza di terra
che più non conosce
lo scroscio pulito
dell'acqua che sorge
né il limpido occhio
del cielo a primavera.
Oh! Se tu desiderassi
come me la pace
allora potresti dimenticare
l'inquieto e mutevole umore mio
con un bacio.
Come sempre vorrei chiamare
il nome che ho fatto mio
e poi tacere assorta
per guardarti rinascere
come una stella.
IL CORAGGIO DI ANDARE
Il coraggio di andare
fuori dalle torri di avorio
dalle parole e dalle emozioni
dove il cuore trema
come una pallida stella solitaria
nell'oscurità della notte
a cercare ghirlande di luce e sorrisi
e di chiari saluti.
Il coraggio di andare
contento della propria sorte
senza rattristarsi per la pioggia
né per la perduta primavera
verso i confini del nuovo giorno.
Il coraggio di andare
dove i nostri sguardi
avvinti come vimini
nel canestro dei sogni,
echeggiano dolcissime intese
nel cielo finalmente rifiorito
con leggere piume d'azzurro.
E noi siamo nel freddo della vita
due grossi pezzi di legna.
Appoggiati l'uno all'altro tra gli alari
una febbre di fuoco ci divora
mentre l'antica corteccia si dissolve
in volute di fumo.
Ma ci unisce il dolce tepore della fiamma;
unica nostra consolazione
morire in un abbraccio di faville e cenere.
E quando anche l'ultímo bagliore
di bracia sarà spento dell'avida passione non resterà
che il ricordo d'azzurrina sensazione.
Povera memoria sospesa tra l'incerto
avvenire e il fugace presente!
E tu, o mio caro, ancora sussumi:
"Sei il piccolo sole del mio cuore".
Tenace, non disperi della tua felicità
finché io avrò la forza di sorridere.
Non voglio rubarti la serena saggezza.
Tuttavia non accostiamoci troppo
una vampata violenta potrebbe
nello spegnersi improvvisa
sorprenderci disuniti.
Il dopo di un delirio è disastroso.
Godiamo del tenue piacere
esso sarà il leale compagno
delle nostre ore.
Ascoltami!
Non chiedermi
di pronunciare l'immenso
perché non potrei sondare
gli abissi del mare
senza sconcertarmi
della sua grandezza
e dell'angustia del mio cuore.
Il sentimento che ha
per confine il cielo,
talvolta diventa luminoso
come un angelo
e allora spunta sull'alba
del nostro amore.
Ma non chiamarlo
affinché ti mostri
lo splendore delle ali
ammiralo in silenzio.
Se ti scorgesse temendo
l'angoscia dell'incommensurabile
fuggirebbe per nascondersi
dove la parola
è superflua consuetudine.
Ecco
questa creatura tanto rara
è come l'antico Icaro
più si avvicina al sole
e più la cera delle sue ali
si scioglie per infrangersi
nella curiosità dei bugiardi.
Non permetterle ti prego
che il riso beffardo,
uccida la sua purezza.
E poiché il dono è inutile
come ogni slancio vitale
ebbra in questo luogo
senza tempo né spazio,
ripeterà all'infinito:
"Ti amo con la lealtà
con cui una madre
raccoglie il suo bimbo
tra le braccia.
Ti amo con la gioia
con cui un raggio di sole
rischiara la terra oscura.
Ti amo per lo stesso mistero
per cui dall'ombra argillosa
sboccia una rosa.
Conserva la regina dei fiori
tra le pagine eterne
che non temono il vibrare
delle onde sonore
essa nell'augurarti
buona fortuna
non conoscerà la superbia del bello
ma solo la bontà dell'omaggio.
Quando tutto ti sarà
finalmente chiaro
nulla sarà più esaltante
di una pioggia di fluide
essenze sopra l'abbraccio.
Tu sarai appagato della nostra unione,
ed io con te".
SOLO PER AMORE
Solo per amore
giorno dopo giorno
diventerò la donna
giusta per te
come se fossi
un breve universo
afflitto da un unico
sottile lamento
il cadere incessante
dei miei crucci terreni
come fragili foglie
nell'ostinata pioggia
dell'autunno dorato.
Ricordi
stesi sul maggese
facemmo della piccola
margherita di campo
l'oracolo del nostro giovane amore.
Uno dietro l'altro
caddero i teneri petali
e quando spoglio
della corolla violata
rimase il cuore giallo di polline
lo baciammo come fosse
piccolo sole disteso
sull'azzurra passione.
LO STAGNO
Ricordi
andavamo da bambini
a giocare al di là
delle traballanti staccionate
nello stagno
ebbri di fantasia
e innamorati dei voli
di libellule e farfalle.
Tra le sponde fangose
irsute di canne
tu raccoglievi per me
crocche profumate
di acquatici giaggioli.
Ti sporgevi nello sforzo
facendomi tremare
il cuore.
Tornavamo poi a sera
per ascoltare il ritornello
delle raganelle al richiamo
e restavamo incantati
a veder riflesse
nello specchio d'acqua
le luci del firmamento.
Non vedemmo mai
benché volessi
la gola rossa del pettirosso.
Quante volte il desiderio curioso
si fece caparbio capriccio
solo tu lo sai
che mesto dicevi:
"Non importa"
e con le dita a croce
sulle labbra
mi invitavi al silenzio
per udirlo cantare
oltre la siepe.
BACI D'AURORA
Con il capo posato sul guanciale
m'attardo ancora a riposare
dalle tante liti e poche risa
che la vita ha voluto regalarmi.
Ora la finestra a levante
mi sta dritta sulle palpebre assonnate
e dagli occhi mi rapisce l'ombra
come fosse sasso di cielo.
Mentre il cuore
più verde dell'erba si veste
ascolto il rumore del giorno
che porta alle mie orecchie incredule
tiepidi baci d'aurora.
Se Dio volesse
far di te un arido pruno
io vedrei tra le sue spine
il sorriso del biancospino
e non temerei di ferirmi le mani
o di lacerarmi il volto.
Già più volte
le tue parole
gridarono dolore
ma nulla rimpiango delle nostre ore.
Tutto rifarei
di più e per sempre con te.
PERFETTO AMORE
Improvvisi pentimenti
talvolta prendono i miei pensieri
ma subito dopo comprendo che la vita
come un vento crudele
pone sulle nostre labbra
ora fiori ora insulti.
E vivo più che mai
del nostro fugace essere.
Quando infine ogni dubbio
s'ammanta d'umana bellezza
solo allora i miei sensi
percepiscono l'amore
come essenza perfetta.
I SUSINI
Nella mia terra avara
i susini non ebbero mai frutti.
Nell'ombroso giardino dell'assenza
ti attendo fiduciosa.
Se poi un giorno la sua fioritura miracolosa
prometterà gustose fragranze
sarò lì prima che il vento
come nube bianca
mi porti via con sé
in un fragile frullo d'ali.
LA NUDA GRAZIA
Per vedere la nuda grazia
ho ammirato nei fragili fiori
le corolle leggere d'aria
ho sfiorato lievemente
il frullo fresco delle ali
delle farfalle briose di colori
ho sentito l'odore
malinconico delle foglie
che la stagione delle piogge
lacera di trasparenze
ho bevuto le acque zampillanti
dei rivi di montagna.
Per vedere la nuda grazia
ho vissuto mille attimi seduta
su tutti i cigli del mondo
per trovarla finalmente
nella meraviglia
del tuo bacio innocente.
Nessun angelo può essere più leggiadro.
Lasciamo all'esilio
dell'inverno gelato
ogni acerbo risentimento
perché possedere
è solo un prendere a prestito.
Anche se aspra appare
la nostra vita insieme
misuriamo i passi
con paziente andatura
e riprendiamo a percorrere
il sentiero affinché torni
con il ristoro della rugiada
l'oro del grano a saziare
l'abbondanza degli anni
con un giorno di festa pieno.
Ancora.
Il segreto inesauribile
delle rime baciate
amiche del dolore
e della gaia spensieratezza
è nelle tue parole
sparse a terra come fiori recisi
e posate su ciottoli di fiume
a riflettere tangibili
segni del sogno mio obliato.
Posso dirti solo
quello che non sono
le strade che ho smarrito
i sogni infranti
l'amore negato
i perduti amici
i vasti affanni
e i giovani rimpianti.
Fortunato colui che può intendere
al di là dell'etere
le mute cose.
GRANI DI MAIS
Mentre sfogliavi
le foglie accartocciate
delle pannocchie ricolme
di chicchi come grani
di rosari spezzati
ricordi
parlavi di me
con le tue amiche
e l'amore riluceva dai tuoi occhi
semi aranciati
raggi scintillanti
dell'ultimo agosto.
VORREI RITROVARTI
Vorrei ritrovarti
ad ogni mio risveglio
accanto come un inno di gioia
danzante tra le dita di una bimba
che gioca all'amore
con balocchi stupendi
di stelle farfalle
petali e rugiada.