dal "Diario di lavoro" |
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fondo Scriptores | riordinamento | |
24/11/1989 a Creytens |
08/12/1989 risposta Creytens | |
Nicola da Giovinazzo OP non auctor |
Dopo la partenza da Roma (luglio 1983) e il decesso in Svizzera (maggio 1984) di Thomas Kaeppeli OP e dopo il rientro definitivo in Belgio di Raymond Creytens (maggio 1986), il fondo di Scriptores era stato depositato (di fatto accatastato) nell'archivio conventuale di SS. Domenico e Sisto in Roma (Università S. Tommaso d'Aquino) - qui in autunno 1975 era stato trasferito da S. Sabina l'Istituto Storico OP. Dietro richiesta e d'accordo con l'assistente per la vita intellettuale A. Hertz OP, che era stato sollecitato dal priore dell'Angelicum a sgombrare l'archivio conventuale, m'incaricai di trasferire l'intero fondo all'Archivio Generale dell'Ordine dei Predicatori in Santa Sabina nella primavera 1988. Mi accompagnò fr. Nicodemo Pacuk col camioncino di Santa Sabina; a caricare il materiale mi aiutarono due domestici polacchi dell'Angelicum.
materiale documentario, inclusi sviluppi su carta di codici o di materiale archivistico, stipato disordinatamente in sei o sette casse di cartone;
tre cassette di microfilm a rotoli, senz'ordine alcuno; fascette di carta proteggevano i microfilm e portavano sommarie indicazioni bibliotecarie; in molti casi la fascetta era caduta, e in mancanza di referenze bibliotecarie nei primi fotogrammi, una buona parte dei microfilm restava non identificata;
35 cartelle contenitrici di microfilm a banda, eccellentemente ordinate (ordine alfabetico di biblioteca);
serie di quaderni (130 circa) contenenti spoglio di mss dalle diverse biblioteche o spogli archivistici;
grosso armadio metallico a cassetti contenenti tre serie di schede cartacee: 1) onomastiche (bio-bibliografiche), 2) incipitarie, 3) onomastiche-mss delle opere;
due cartelle contenenti dattiloscritto di vol. IV di SOPMÆ: Addenda et corrigenda ai voll. I-III (pp. 1-86) e testo delle voci T-V (pp. 1-39 fino a Vercellinus de Vercellis (II) incluso, e a parte voci Vincentius Bellovacensis pp. 1-21, Vincentius Ferrerius pp. 1-13). Il dattiloscritto degli Add. et corr. presenta caratteristiche di prima stesura. Irregolari e imprecisi i criteri di composizione, di bibliografia, della stessa impaginazione. La macchina per scrivere verosimilmente non disponeva di due caratteri distinti per "1" e "l" (o "I" ?) cosicché il solo carattere "I" è impiegato per più usi, con la conseguenza che talvolta si rimane perplessi circa il suo valore, specie nel caso delle sigle di segnatura bibliotecaria dei codici (fr. Pedro Blanco mi dice che il lavoro di dattilografia fu eseguito da una signora conoscente di Creytens). Il dattiloscritto porta aggiunte, correzioni e rinvii di mano di Creytens implicanti documentazione aggiornata fino all'anno 1985.
una scatola in cartoncino per scarpe contenente schede ordinate alfabeticamente secondo i lemmi degli Scriptores e distribuite in più buste; sono di mano Creytens; sembrano contenere il medesimo testo che nel dattiloscritto di cui sopra (sarà importante ritornarci con più attenzione: quale antigrafo Creytens ha passato alla dattilografa? una prima redazione dattilografica dello stesso Creytens o le schede di questa scatola?);
una cartella dall'intestazione "Scriptores non recensiti in vol. I-III", contenente fogli sciolti di mano Creytens con appunti e note di studio su voci omesse in SOPMÆ voll. I-III (ad una prima scorsa mi sembra che la documentazione non oltrepassi l'anno 1984).
una filza chiusa da elastico con indicazione in copertina R-S, due scatole di plastica contenenti fogli volanti d'appunti e di documentazione di mano di Kaeppeli e Creytens (fino al 1985). Attenzione (5 ottobre, 1991): contengono bozze Kaeppeli delle voci R-S (qui talvolta si trova lista dei mss che poi nella redazione definitiva mandata alla stampa è stata soppressa e sostituita da rinvio bibliografico); parte delle schede Add. et corr. di mano Kaeppeli per i voll. I-III.
altre scatole di cartone e/o pacchi contenenti:
spogli prosoponomastici dei convv. Fiesole e S. Marco di Firenze, e d'altre fonti domenicane (sembrano di Creytens, e non direttamente pertinenti al fondo Scriptores)
scatola documentaria delle voci Vinc. Bellov. e Vinc. Ferrerius
schede degl'indici di SOPMÆ (di Creytens?): indice degli Auctores di vol. I-III; indice dei mss citati in vol. I-III; incipitario di vol. I-III
cartella di schede di grosso formato contenenti indice per materia; vi sono recensiti soltanto "Commentaria in libros Vet. et Novi Testamenti".
esemplare stampato di SOPMÆ voll. I-III, sulle cui pagine il Kaeppeli ha apportato minute correzioni a penna; a pag. 1 di vol. I sottoscrizione a matita di mano Creytens.
esemplare Quétif-Echard vol. I (soltanto).
esemplare Bullarium OP vol. VIII (soltanto).
Nel corso del 1988 ho iniziato a riordinare il fondo SOPMÆ: riordinamento e identificazione dei microfilm, ora collocati in armadio metallico ordinatore appositamente acquistato; cartelle di documentazione, studio, elaborazione sui singoli Scriptores, sviluppi su carta di codici, per ordine onomastico; altre cartelle e documetazione complementare per ordine toponomastico di biblioteca o di materia. Il tutto occupa ora uno scaffale a cinque palchetti.
Ieri (23/11/89) ho inviato a Creytens (Christinastraat 95, B-8400 Oostende, Belgio) la seguente lettera:
Carissimo p. Creytens,
un fraterno saluto, anzitutto, e auguri per la sua salute; ho frequenti notizie di lei da comuni amici o da frequentatori di S. Sabina, così come il suo nome ricorre con stima e simpatia negli scambi con studiosi che seguono l'attività di AFP o attendono la pubblicazione di Scriptores OP vol. IV.
Non approfitterò oltremodo della sua pazienza e memoria. Ma poiché so che gli Scriptores del Kaeppeli le stanno a cuore, e lei stesso vi ha lavorato non poco, mi permetto di chiederle qualche chiarimento o notizia che potrà risultare utile a chiunque riprenderà in mano il lavoro per portarlo a termine e consegnarlo alle stampe. Le pagine che accludo la metteranno al corrente del lavoro che ho potuto fare in quest'ultimi mesi; sono pagine, ben inteso, che non hanno nulla d'ufficiale né tantomeno sono destinate a una qualsivoglia forma di diffusione, ma soltanto appunti miei personali, quasi un diario di lavoro in cui ho preso nota di quanto ritenuto opportuno man mano che procedeva la trascrizione nel computer. Accludo anche due pagine specimen della trascrizione, una dagli "Addenda et corrigenda" e una dalle voci nuove.
Ed ecco in particolare quanto vorrei sottoporre alla sua attenzione (ma sarà gradito qualsiasi altro commento o notizia o consiglio che vorrà comunicarmi):
Sezione "Addenda et corrigenda" a voll. I-III:
Quale testo-modello è stato passato alla dattilografa? Le schede onomastiche contenute entro buste di lettera, a loro volta conservate entro una scatola di scarpe? Oppure una primitiva stesura manoscritta o primitiva battitura dattilografica? In quest'ultimo caso, è stata conservata la primitiva stesura (o primitiva battitura dattilografica)?
Chi ha redatto il testo di "Addenda et corrigenda"? Kaeppeli? Creytens? Creytens su appunti di Kaeppeli? Tra le cartelle documentarie non trovo materiale che sia stesura "immediatamente" precedente il testo dattiloscritto di "Add. et corr."
Sezione voci delle lettere T-V fino a Vercellinus de Vercellis (II):
Chi ha battuto a macchina questa sezione?
Mi sembra di scorgervi minuti interventi manoscritti di Kaeppeli (oltre a interventi e integrazioni di Creytens): il testo è stato redatto (e battuto a macchina?) dal Kaeppeli? ricontrollato successivamente da Creytens?
Voci "Vincentius Bellovac." e "Vinc. Ferrerius":
Battitura a macchina, criteri di stesura testuale e altre peculiarità (oltre alla scatola di documentazione preparatoria integralmente di mano Creytens), fanno pensare che redattore in toto di queste voci (peraltro eccellentemente elaborate) sia Creytens. Erro?
Nella lista dei mss si trovano varianti nel modo d'indicare i fogli:
ff. 2-25 = da f. 2 a f. 25 ?
f. 230 = soltanto f. 230 ?
ff. 281 = tutti i 281 fogli di cui è composto il codice ?
ff. 442+356 = tutti i fogli 442 e tutti i fogli 356 di cui sono composte le relative parti del codice ( o di due codici sotto la medesima segnatura)?
ff. 287+1 = ?
Non me ne voglia se la molesto con queste minuzie, ma sarebbe opportuno assicurarsi dell'esatto significato dato dall'autore a ciascuno dei sistemi di citazione (specie di quelli che non compaiono nei volumi editi di Scriptores) per evitare fastidiosi fraintendimenti.
Delle voci ancora mancanti, esiste una qualche redazione? O soltanto le note preparatorie nei fogli volanti manoscritti riposti nelle diverse cartelle e scatole del fondo Scriptores a suo tempo depositato nell'archivio conventuale dell'Angelicum?
Gl'indici, suppongo, sono frutto del suo lavoro (e della sua fatica!).
Come era stato concepito l'indice per materia? Quali le voci o i criteri distintivi secondo cui censire i dati ed ordinare l'indice? Di questo esistono solo due cartelle che censiscono "Commentaria in libros Vet. et Novi Test.". Si era arrestato qui il lavoro? oppure il resto non è pervenuto insieme col fondo Scriptores?
Cordiali saluti
fr. E. Panella OP
Ricevo la seguente risposta di Creytens [† 7.II.1997], datata 08/12/1989. Introduco numerazione dei paragrafi. Originale conservato nella cartella del dattiloscritto voci T-V (esempio di grafia del giovane Creytens, a. 1945!, in cah. 4).
Christinastr. 958/12/89
B-8400 Oostende
Carissimo p. Panella,
1. Non sono più sicuro con la macchima, perciò cercherò di spiegarmi con la penna, che ubbidisce più fedelmente.
2. Inutile dirle che la sua lettera mi ha fatto tanto piacere, perché porta delle buone notizie sull'impresa degli Scriptores OP, opera che mi stava e sta tuttora a cuore. Ma prima di rispondere alle sue questioni, vorrei dare alcune notizie riguardanti gli ultimi anni o mesi di P. Kaeppeli e sulla mia partenza in Belgio.
3. L'idea di P. Kaeppeli era di terminare gli Scriptores in 3 volumi, il terzo doveva comprendere le lettere: I (Ioh. Sart. Pol.) - Zenobius. Il lavoro procedeva più lentamente del previsto - la fine del lavoro era prevista per 1980, il suo ottantesimo. P. Kaeppeli decise di interrompere il vol. III con la lettera S, riservando il resto T-Z ad un quarto volumetto. Ma già dal principio del 1980 non era più capace di curare bene un lavoro così impegnativo come gli Scrittori OP, per di più che la sua vista era molto diminuita durante gli ultimi mesi del 1979.
4. La stampa e la correzione (vol. 3) delle bozze mi ha costato un enorme sforzo, perché voleva che controllassi, alla Biblioteca Vat. e all'Istituto storico, tutti i rimandi dei manoscritti citati, presso i diversi autori. All'ultimo momento, prima del Si stampi, constatai che il poveretto aveva saltato, più di una volta, un centinario di numeri, nell'elencare le opere dei diversi autori. Perciò la stampa di questo volume si protraeva a lungo, più del previsto.
5. Ma tenace e coraggioso quale era, P. Kaeppeli non smise di lavorare e di preparare le schede degli autori, da cominciare con la lettera T. Arrivato alla lettera, diciamo al nome di "Vercellinus de Vercellis", crollò, e non volle più continuare, pregandomi di terminare il lavoro. Non era semplice, perché dovevo curare anche l'edizione dell'Archivum 1983 e ss.
6. Mi chiese di fare anzitutto le schede "Vincentius Bellov." e "Vinc. Ferr." i due nomi importanti ed impegnativi di tutta la serie degli Scrittori rimanenti. Fu un lavoro arduo, soprattutto per Vinc. Bellov., visto il grande numero di manoscritti e delle opere, autentiche e spurie. Anche la notizia biografica chiese molto lavoro, molte ricerche. Ma il nostro Fra Tommaso continuò ad interessarsi ad progresso del lavoro, facendo ogni tanto qualche osservazione sensata. Dopo il "Bellovacense" seguì il "Ferrer", che chiese non minore impegno. Non si interessava più granché alla stesura degli altri scrittori, elencati nel suo libretto di Scriptores.
7. Dopo la stesura delle importanti schede "Vinc. Bell." e "Vinc. Ferr." ripresi il lavoro dove P. Kaeppeli l'aveva lasciato, cioè con l'esame degli Scrittori, ordinati alfabeticamente nel libretto "Scriptores" dopo il nome di Vercellinus de Vercellis, cioè Vinc. Kieleç, Vinc. Koffski, Vinc. Lector de Francia, Vinc. de Marvegio ecc. fino al nostro Zenobius de Medicis [intendi de Guasconibus].
8. Mi sembra aver terminato l'esame di tutti questi scrittori, il materiale cioè che doveva ancora essere redatto sotto la forma tradizionale delle altre schede o "voci", già elaborate nei volumi antecedenti. Mi ricordo aver detto al P. Kaeppeli, che gli Scrittori di questa ultima parte non meritavano ulteriori ricerche biografiche negli Archivi Vat. e in altre fonti biografiche.
9. Ma prima di mettere fine alla ricerca di altre notizie su questa ultima serie di Autori (Vercell. de Verc. - Zenobius) avvenne un sensibile peggioramento della salute di P. Kaeppeli. Da Pasqua 1983 si era fortemente invecchiato, perché, praticamente, non vedeva quasi più niente. E con questo, mi venne di mancare il tempo necessario per occuparmi seriamente della stesura delle "voci" o "schede". Da mattino a sera, dal refettorio alla sua camera, dovevo essere sempre alla sua disposizione, perché era di carattere autoritario.
10. Poi venne per lui il colpo mortale: doveva partire dall'Angelicum a causa del Cap. gen. elettivo del 83, nell'Angelicum. Il Priore P. Conus assieme al provinciale della Svizzera e con l'aiuto del Priore di Lucerna riuscirono di trovare per lui un postino [= posticino] nel monastero (clinica) OP di Richen presso Basilea. Lui non volle, perché preferiva Wil, monastero OP dove aveva trascorso le ferie negli anni precedenti. Ma queste suore non │2r│ vollero accoglierlo. Io l'ho accompagnato, nel mese di luglio 83, in aereo: Roma-Basilea, dove le suore ci aspettarono. Rimasi lì alcuni giorni, presso di lui, ma era sempre di cattivissimo umore. Dopo Natale l'ho visitato un'altra volta a Richen, ma non si interessava più di niente; non chiese neppure come andarono le ricerche per il IV vol. Era interiormente arrabbiato, pensando che io l'avevo fatto partire da Roma. Poi venne, modo inopinato, la morte il 6 maggio 1984.
11. Essendo la preparazione e la stampa dell'Archivum in ritardo, non mi fu possibile di cominciare la redazione delle voci o schede, già preparate (Vincentius-Zenobius) e messe in diverse chemises o cartellini.
12. In un primo momento pensai di fare ricopiare il lavoro di P. Kaeppeli "T-V" (Vercell. de Verc.) cioè la prima parte del IV vol., perché il testo battuto a macchina da P. Kaeppeli era pieno di sbagli o di errori, perché il poveretto non vedeva quasi più a questo momento. Vidi subito inoltre che anche questa trascrizione era inutile, perché il testo stesso, e soprattutto i rimandi dei manoscritti erano lacunosi, inesatti e falsi, sbagli di macchina ecc. Poi notai - non so se sopra il testo -: "riconsiderare e ri-esaminare tutto prima di fare una stesura definitiva", controllare soprattutto le indicazioni dei manoscritti, folii ecc. Ma prima di essere arrivato a questa conclusione (circa la 1a parte del IV vol.)., avevo già aggiunto qua e là qualche nuova indicazione o nota bio-biografica. Dunque: prima di stampare questa parte, occorre sottomettere il testo battuto ad un esame critico.
13. Dopo le vacanze-ferie del 84, vennero da me 2 signorine, chiedendo un pò di lavoro di dattilografia. Allora mi venne in mente che il materiale per il IV vol. (lett. T-Z) era troppo esiguo per rienpire un volume, tutt'al più un volumetto, che starebbe male accanto ai tre volumi precedenti. Perciò decisi di aggiungere alle voci o schede di Scriptores (intentio Kaeppeli) una serie di diversi Indici, e di aggiungervi anche, vista l'occasione, un capitolo di "Addenda et corrigenda" che P. Kaeppeli aveva già contemplato per una 2a edizione degli Scrittori.
14. La prima signorina sembrava di buona cultura, capace di copiare ed esattamente, una lunga serie di manoscritti, con precisa indicazione al volume ed alla pagina del I, II e III vol., e perciò le chiesi, dietro pagamento, si capisce, di battere a macchina tutti i manoscritti citati nei 3 vol. Scriptores, con l'espressa richiesta di voler controllare, dopo qualche pagina, l'esattezza del testo battuto.
15. Per me tutto questo era il lavoro manuale preparatorio, che doveva ancora essere controllato prima di essere mandato al tipografo. Non soltanto per accorgere gli sbagli tipografici della signorina, ma anche per completare certe deficienze che si erano trovate eventualmente nel testo stampato di P. Kaeppeli - errori che dovevano, non essere riprodotti, ma corretti (per eventuali ricercatori).
16. Gli altri testi furono copiati da una seconda signorina, che non era dello stesso calibro intellettuale della precedente signorina (copista dei mss.), ma il cui lavoro accettai, perché, perlomeno, un servizio materiale, che mi avrebbe servito dopo, per fare una stesura definitiva.
17. Finito questo lavoro degli Indici, mss. e incipit, pensai un momento (per aiutare sempre queste signorine) di fare fare un indice delle materie, prendendo come esempio il modello di Quétif-Echard, ma ho dovuto smettere subito (cf. le pagine Comment. in libros Vet. et N. Test.) perché era al di sopra delle forze intellettuali delle mie dattilografe.
18. Infine, voglio ancora notare che intendevo anche fare un indice completo alfabetico, nonostante la disposizione alfabetica degli Scrittori. Perché? 1) Perché gli studiosi, consultando il Kaeppeli per il personaggio che interessava, non dimenticassero di consultare, accanto alla notizia di P. Kaeppeli, anche la sezione "Addenda et corrigenda"; 2) e poi per spiegare certe incongruenze, constatate in certe notizie di P. Kaeppeli. Mi spiego: capita che il P. Kaeppeli, arrivato al nome di un certo autore per es. Iohannes de Lupicinis, scrive: v. Iohanninus de Lupicinis, ma arrivato alla voce Iohanninus, non tratta per niente Ioh. de Lupicinis. Capita altre volte! (cf. II, 473, o anche II, 400 Ioh. de Comitibus, v. Ioh. de Polo).
19. Non credo che P. Kaeppeli, arrivato al nome, abbia dimenticato il suo rinvio e dunque la trattazione del preteso autore, ma omise di parlarne perché aveva fratempo constatato che questo preteso autore, o non era domenicano o doveva essere posto dopo il XV s., 1500 (termine assoluto per poter prender posto nel suo libro, il che mi sembrava eccessivo perché alcuni, come Iohan. Annius de Viterbio avevano esercitato tutta la loro attività prima del 1500. Quando conosceva la data esatta della morte, e dopo 1500, non c'era niente da fare). Anche qui, per questi autori o rimessi o poi omessi, avrebbe potuto spiegare il perché di questa omissione, al luogo indicato.
20. Ecco a qual punto stava la preparazione del IV vol. al momento della partenza di P. Kaeppeli per la Svizzera (luglio 1983).
21. Dopo la ferie estive, non ho potuto riprendere la stesura delle voci o schede, per le quali avevo raccolto, per ciascun autore, le necessarie informazioni. Si trattava prima di preparare la pubblicazione dell'Archivum 1984. Poi alla fine di novembre 1984, venne per me il crollo, il terribile infarto, che mi tenne in clinica (Villa Stuart) fino al 9 febbr. 1985. Poi parti<i> per la Svizzera per quasi 3 mesi, e tornai a Roma per l'elezione del Priore. In luglio parti<i> per il Belgio, in parte accompagnato dal Padre Kordel. Mi ripresi abbastanza bene, per poter tornare a Roma. Ma vidi subito che era finito con il lavoro scientifico, con le ricerche in biblioteche ecc., e perciò decisi di ritornare in provincia per riposarmi sul serio. Al principio di maggio [1986?] lascio l'Angelicum, dopo aver messo in ordine la mia roba ed il materiale concernente gli Scrittori OP.
22. Certo, la redazione delle voci o delle schede, con il materiale più o meno curato, deve essere abbastanza difficile per qualcheduno che non è dentro, e non sa interpretare o comprendere molte delle mie annotazioni o dei rimandi a lavori, per me chiari, ma difficile da capire da un altro (come tutte le note personali).
23. Che fare? Visto che la stesura completa di tutte le voci, da me preparate, chiederanno ancora un tempo abbastanza lungo, penso che si potrebbe cominciare, come articoli nell'AFP, con la pubblicazione delle voci o schede "Vinc. Bellov." e "Vinc. Ferr.". Gli studiosi che chiedono la pubblicazione del IV vol. pensano soprattutto, credo almeno, a questi due importanti personaggi; tranne, naturalmente, la serie di Tommasi, preparata da Padre Kaeppeli. Questo metodo avrebbe il vantaggio, che le voci o schede "Vinc. Bell." e "Vinc. Ferr.", una volta pubblicate, potrebbero suscitare certe reazioni da parte degli studiosi, osservazioni che potrebbero servire più tardi, quando si compone queste voci nel IV vol., a completare le notizie, ora pubblicate, nell'Arch. F. Praed.
24. Ma il compito principale rimane di trovare qualcheduno che, con spirito critico, re-esamini il testo di P. Kaeppeli, l'elenco delle voci o schede da T a V. Come ho già detto, non si può pubblicare il testo quale si presenta ora, perché composto e battuto a macchina da una persona che non vedeva più chiaro.
25. Il mio pensiero sul vol. IV? Credo che il vol. IV dovrebbe comprendere due fascicoli: 1°) con la stesura delle voci o schede mancanti T a Z; poi, più tardi, un secondo fascicolo con le diverse addizioni e diversi Indici. Bisognerà, per questo 2° fasc., aspettare per forza la pubblicazione del primo fascicolo (scriptores), perché negli Inidici occorre cognoscere le pagine del 1° fascicolo (dove si parla degli autori T-Z).
26. Ecco, caro mio, alcune annotazioni che potrebbero essere utili. E come le Grandi Feste si avvicinano, approfitto dell'occasione per offrirle i miei sinceri e fervidi Auguri per un Santo Natale ed un felice Nuovo Anno, con, si capisce, una buona e forte salute che permetta - a lungo - di continuare il lavoro così prezioso per l'Ordine. Da parte mia tenterò di camminare ancora qualche tempo sulla linea di demarcazione tra l'essere ed il non-essere. In simili circostanze, si [= mi?] contento di poco!
Cari saluti P. R. Creytens