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SOPMÆ = Scriptores Ordinis Praedicatorum Medii Aevi |

venerabatur librum, osculabatur quandoque, maxime si erat codex evangelicusAggiornamento bibliografico

SOPMÆ = Th. Kaeppeli, Scriptores Ordinis Praedicatorum Medii Aevi, Romae 1970-80 (I-III); Th. Kaeppeli († 1984) - E. Panella, Roma 1993 (IV).

Frequentissimi gli scambi e le consultazioni circa autori domenicani da 1200 a 1500 che chiamano in causa il fondamentale strumento bibliografico che è SOPMÆ. Impossibile qui informare sul singolo auctor. Solo un suggerimento di metodo. Vuoi sapere chi è un dato autore? che cosa ha scritto? pubblicazioni posteriori al 1993, e ricerche in corso? Primi e ineludibili strumenti di consultazione:

■ «Dominican history newsletter» (Instit. Historicum OP, Romae) 1 (1992) ss.

■ «Archivum Fratrum Praedicatorum», Roma (Istituto storico domenicano) e relativa biblioteca presso il medesimo Istituto.

■ Dicevo auctor; ché scriptor, nei testi premoderni stava correntemente per copista, o amanuense, ovvero il professionista della scrittura, che ricopiava codici manoscritti. Basta scorrere le cronache conventuali a nostra disposizione per registrarne le ricorrenze: moltissimi i frati che erano scriptores, e che dunque provvedevano di "libri" il convento. E frequenti i ricorsi a fine codice o colophon, laddove il copista attesta il proprio lavoro. Un solo esempio:

«Incipit liber de exemplis Sacre Scripture..., scriptus anno 1474. Frater Iohannes Karoli scripsit». «Explicit liber de exemplis Sacre Scripture, scriptus per me fratrem Iohannem Caroli ordinis Predicatorum, completus die 26 ottubris 1474» (AA. VV., I manoscritti datati del fondo Conventi soppressi della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Firenze (Ed. del Galluzzo) 2002, 98a).

Fra Giovanni de Carlo da Firenze è soltanto il copista dell'opera, non l'autore!

Mentre oggi, noi, per "scrittore" intendiamo l'autore di un testo o d'un libro. Senza titubanza alcuna. Dante non ha forse scritto la Divina commedia? Italo Calvino non ha scritto Le città invisibili? Chi allora invece "scriveva" era il copista professionale che faceva copia d'un libro.


Autografi di Bartolomeo di Tebaldo da Orvieto, AFP 62 (1992) 135-74.

Rilettura del De operibus sex dierumdi Tolomeo dei Fiadoni da Lucca, AFP 63 (1993) 51-111.

Alla ricerca di Ubaldo da Lucca, AFP 64 (1994) 19-74.

San Domenico d'Arezzo 1326. Racconto e legenda, AFP 64 (1994) 75-100.

La continuazione quattro-cinquecentesca della Cronica di San Domenico in Perugia, AFP 65 (1995) 235-303.

Cronica di Santa Caterina in Pisa. Copisti autori modelli, MD 27 (1996) 211-91.

Nicola da Giovinazzo (pr. Bari), † Perugia 1255-56.

J. Hamesse – S. Szyller, Repertorium initiorum manuscriptorum latinorum medii aevi, vol. I: A-C, Louvain-la-Neuve 2007, pp. XXXIV-660; cf. p. VIII n. 10; pp. XXI-XXXIV lista della biblioteche ed archivi. Dono di Jacqueline Hamesse tramite A. Bernal OP, nov. 2007. Grazie!

vol. II: D-O, Louvain-la-Neuve 2009, pp. 802. Passo (maggio '09) questi volumi del Repertorium alla BiblDom.

vol. III: P-Z, Louvain-la-Neuve 2009, pp. 792. Ricev. in marzo 2010.

vol. IV: Supplementum. Indices. Louvain-la-Neuve 2010, pp. 599. Ricev. in luglio 2015.

Francesco di donna Albanese da Prato, OP  1300 ca., † 1348 ca.

Bartolomeo di Giovanni dei Pappazuri da Roma OP , 1365.

Giovanni dall’Incisa, OP 1320, † Firenze 30.VII.1348: nessuna attendibile testimonianza - fin'ora - che sia auctor, e che debba essere inserito negli Scriptores OP.

Tolomeo di Fiadone dei Fiadoni da Lucca, † 1327.

Niccolò da Prato, † 1321.

Pietro da Penne, molteplici, XIV-XVI sec.

 



finis

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