|121r| Qui incominciano li secte psalmi penitentiali, reghati in rima dal venerabile padre maestro Symone da Cascina dell'ordine de' frati Predicatori.
Psalmo primo [= Ps. 6] |
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Signor nel furor tuo non mi riprehendere né in tua ira corregge l'errore perché disfacto srei per molto offendere. 3Misericordia m'abbi, o gram Signore, ché infermo sono e conturbate ò l'ossa prego mi sani per tuo gran valore 4e l'anima [= l'alma?] mia molto turbata possa guida e diriçça co·ll'eterna luce infine a tanto che digiù sia smossa. 5Voltati ad me, Signore, e sii mio duce e toglie da' peccati l'alma mia salvo per tua misericordia mi conduce 6però che nella morte né è né fia chi di te s'aricordi, e innello inferno quale a te confessrasi in pena ria? |121v| 7Affaticato m'ò con pianto interno laverò ogni nocte lo mio lecto le lagrime bagneranno ove io mi sterno. 8Turbato è dal furor del tuo aspecto l'occhio che è mio e sentomi invecchiato tra miei nemici che mi dam sospecto. 9Partitevi da me, voi che 'l peccato con iniqua malitia adoperate, ch'a le miee voce Iddio perdono à dato 10le miee preghiere con pianto meschiate àe exaudito Iddio, e l'oratione con gran benignità àe acceptate. 11Vergógninsi e conturbin co·rragione tucti i nimici miei fortemente, voltinsi ad te con presta divotione. Mostrin tanta vergogna che la mente(?) gitti rossore fuora nelle gote acciò che da te acquistin ricche dote. |
Domine ne in furore tuo arguas me neque in ira tua corripias me miserere mei Domine quoniam infirmus sum sana me Domine quoniam conturbata sunt ossa mea et anima mea turbata est valde sed tu Domine usquequo? Convertere Domine et eripe animam meam salvum me fac propter misericordiam tuam quoniam non est in morte qui memor sit tui in inferno autem quis confitebitur tibi? Laboravi in gemitu meo lavabo per singulas noctes lectum meum in lacrimis meis stratum meum rigabo. Turbatus est a furore oculus meus, inveteravi inter omnes inimicos meos. Discedite a me omnes qui operamini iniquitatem quoniam exaudivit Dominus vocem fletus mei, exaudivit Dominus deprecationem meam, Dominus orationem meam suscepit. Erubescant et conturbentur vehementer omnes inimici mei, convertantur et erubescant valde velociter. |
Al Padre al Figliuolo al Paraclito flamen |122r| sia gloria come nel principio era et è testé e senpre serà in terra in secula de' seculi dite amen. |
Psalmo secondo [= Ps. 31]
Beati son coloro cui iniquitate
son perdonate e coperti i peccati
perch'ànno a Dio le membra humiliate.
2Beato è l'uhomo a cui non inputati
da Dio son vitii né à innel cuor dolo
ma monstra fuor simil concepti nati.
3Perché tacetti, tucte l'ossa àn duolo
invecchiate nel male e io congrido
senpre excusava quel che piango solo.
4Ma la tua man sì gravata è ch'io strido
perché la spina di consciensa spessa
e nella tenpesta converso rido.
5Lo mio delicto l'anima già fessa
a·tte appaleço et le ingiustitie
non nascose da te ma le confessa.
Dixi: Confesserò a Dio le mie nequitie
|122v| accusando me solo, e tu più tosto
perdon donasti alle crudel malitie.
6Per questa venia nel tempo disposto
accepto e opportuno, e ogna sancto
ad te pregha ch'accepti lor proposta;
niente men chi à vitioso amanto
et nel diluvio di molte acque morte
nuota, non preximranno [= non approximabunt] a·llui alquanto.
7Tu mio refugio in tribulatione forte
che intorno vanno, e se' mia allegreçça,
rimuove me da cirumstante corte.
8Dici: Droti [= tibi dabo] intellecto con certeçça
insegroti [= instruam te] la via per quale andrai
formrò in te la pupilla mia stessa.
9Non vogliate superbi oggi né crai
esser chavallo o mulo in cui intellecto
non è né fu né giamai lo vedrai.
Ma tu, Signor, guida in lor l'affecto
con morsi e freno lor maxelle tiene
|123r| chi da te si dilunghan per effecto.
10Molti flagelli il peccator sostiene
ma quale spera in Dio è circumdato
da sua misericordia che 'l mantiene.
11Godere in Dio esciti del peccato
dentro e di fuora allegreçça monstrate
perché giustitia inmente v'à fermato
voi che nel cuor dirictura portate
di ciò che manda Iddio vi gloriate.
Al Padre al Figliuolo allo Spirito sancto
sia gloria laude honor e reverentia
sì come nel principio eterno era
et è testé e senpre serà in terra
loda di tre persone in una essentia
in secula de' seculi con canto
delli angeli che dicen sancto sancto. - Amen.
Psalmo terço [= Ps. 37]
Signor nel furor tuo e in tua ira
non riprehender miei errori né me corregge
|123v| ma senpre la tua gratia in me inspira
3perché delle saecte tuoe le gregge
a me intrate sono, e confirmasti
sopra me la tua man che equità regge.
4Nulla sanità in carne mia trovasti
col volto d'ira tua né pace all'ossa
presenti li peccati che schacciasti
5per le miee iniquitate è stata smossa
la testa alçata, e come charco grave
mi son gravate ché venneno a scossa.
6Puççulente e corrocte son le prave
cicatrice rimase de' peccati
per mia stoltitia che è maggior che trave.
7Misero facto sono e inchimati
in fine al fine son li membri tucti
e sempre il dì ne vanno contristati
8perché li lonbi miei di bene asciutti
d'ilusion son pieni e dan tempesta
e sanità non ò ma amari lucti.
|124r| 9Aflicto sono e humile è la testa
sì che ruggir mi fa per contritione
el pianto dentro quasi mi fa festa.
10Signor dinanti a te è mia intentione
lo desiderio già non t'è nascosto
né come strido per gram devotione.
11Lo cuor m'è conturbato e à deposto
la mia forteçça che m'à abandonato
el lume de' miei occhi fuggì tosto.
12Li amici mie e i proximi da·llato
contra me s'accostonno per offendere
e stetten fermi perch'era accusato
ma li compagni che doveano intendere
si partitten da lungha, e li adversari
13facevam força per mia vita spegnere
et vanità diceam li contrarii
che cerchavan far male a me innocente
pensando inganno senpre in lor parlari.
14Ma io sì come muto era tacente
|124v| non aprendo mia bocca e non udiva
sì come fusse un sordo non udente
15e fatto son come ch'io non sentiva
né à in bocca sua reprehensione
chiudento tucti i sensi nullo apriva.
16Signor, in ogni mia ostentione
ò posta la sperança in te, mio Iddio,
tu exaudrai le miee oratione
17però ch'io dixi "I miei nimici, o pio,
non si rallegrim sopra me alquanto",
e smossi i piedi miei fenno acto rio.
18So<n> a' flagelli apparecchiato tanto
che ciò che vien sosterrò con dolceçça
e dolor senpre in presentia e con pianto.
19Io confessai la iniquità mia stessa
e per lo mio peccato che ò commesso
pensrò acciò che in te trovi allegreçça.
20Ma li nimici miei forse ànno messo,
vivi e valenti e son moltiplicati
|125r| chi a torto odionno me che son già fesso.
21Culor che renden mal per bem donati
sparlavam di me perché seguìa
la bontà e vertù da ciel mandati.
22Signor mio Iddio, innella sancta via
che è tua, non mi voler abbandonare
prego non ti partir dall'alma mia.
23Attende in mio aiuto ad perdonare
tu che se' senpre la salute vera
dà presto aiuto innanti che sia sera.
Gloria sia al Padre in trinitate
et al Figliuol che è somma sapientia
et allo Spirito sancto caritate
come era nel principio in una essentia
et è testé e senpre in veritate
in secula de' seculi in sententia
gloria laude honor e(t) excelletia. - Amen.