3Misericordia a me fa, gra(m) Signore,
sicondo la miseriordia tua ch'è grande
|125v| co·la qual tu sol<l>evi il peccatore
le molte miserationi tuoe spande
acciecba e rade la mia iniquitade
co·lle tuoe mane tanto venerande.
4Anco me lava perché son bructate
le mie potentie da nequitia ria
e dal peccato monda miee pedate
5perché la iniquità mia vo che sia
nel mio cognoscimento el mio peccato
presente contra a me par senpre stia.
6A te solo, Signor, io ò peccato
el mal dinanti a·tte fei, che se' giusto
et vinci ognun quando se' accusato.
7Ecco di iniquità coperto ò il busto
perché mia madre in esse e inne' peccati
mi concepecte per lo primo gusto.
8Con pia verità son mesculati
li acti che monstri, e di tua sapientia
li occulti e incerti m'ài manifestati.
|126r|9Sopra di me sparge acqua di clementia
cum ysopo pietoso e sarò mondo,
lava e fa quasi nieve mia essentia.
10Strò in udir te gaudioso e iocondo
e le miee ossa ch'eran superbite
si rallegranno in humiltà ch'abbondo.
11Volta la faccia tua dalle ferite
de' miei peccati e strugge le nequitie
che in fin alle morelle [= midolle] eran già ite.
12Cuor mondo crea in me di tue [tucte cod.] divitie
rinuova dentro spirito diricto
acciò che scacci tucte miee malitie.
13Non mi gittar da te per mio delicto
el tuo Spirito sancto che mi tiene
da me non toglier ch'io sarei aflicto.
14Letitia salvera [= salutaris] rende alle vene
et con principal spirto me conferma
tenendo tucto il corpo colle rene.
15Insegnrò a' malvagi e all'alma inferma
|126v|le vie che tu c'insegni, e li spietati
ad te si conventran con pace ferma.
16Libera me, Signor, di que' peccati
che son da carne e sangue, e goderae
la lingua mia di don iusti mandati.
17Signor, le labbra miee m'aperae
la tua man sancta, e la bocca mia poi
la laude tua e gloria annuntierae;
18perché se sacrificio aver da noi
volsuto avessi, donato l'arei,
ma li holocausti d'animal non vuoi.
19Accepto sacrificio a Dio farei
con spirto tribulato e cuoir contrito
se humiliato per pena il vedrei.
20Amor benigno, fa perché perito
non sia ·l tuo nome in Syon monte sancto
e tua Ierusalem n'abbia il suo sito.
21Quine acceptrai sacrifici con canto
holocausti con altre oblatione,
|127r| vitelli sopra l'altar tuo dram pianti.
Quivi exaudrai le sancte oratione
le qual vi si faran con divotione.
Gloria al Padre e gloria al suo Nato
gloria a Spirito sancto ch'è clemente
come in principio era in ogna mente
et è testé e senpre fi' chiamato
in secula de' seculi beato. - Amen.
Psalmo quinto [= Ps. 101]
2L'oration mia, Signore, me exaudisce
el grido ch'è pietoso ad te pervengna
e con salute di me m'ammonisce.
3La faccia senpre inver la tua mantegna
in dì qualunque io sia tribulato
li orecchi inchina pei quai mi sostengna
quandumque io chiamo te sii mio advocato,
presto m'exaudi perché non smarriti
veggia i miei sensi e sia anichilato.
4Li miei dì come fumo [furno cod.] son fuggiti
et l'ossa miee come arse le vedea
|127v| aride diventar e i dì finiti.
5Son come fien percosso, e 'l cuor parea
secco perché mangiare il mio pan solo
di meritar già mai non lo dovea.
6Dalla voce d'interno pianto e duolo
l'osso con carne s'è inunto non sano
tanto ch'io strido più ch'io non suolo.
7Simile facto sono al pellicano
che è solo, e come nicticora canto
lo qual ne' casalin fa verso strano.
8Vegghiai, e·lle miee voce pien di pianto
son come pàssar solitario in tecto
lo qual con voce sua dilecta tanto.
9Tucto dì villanie con gran sospecto
diceam li miei nimici, e i laudatori
iuravan contra me in mio dispecto
10perché maggiavan cenner in fervori
come se fusse pane e lo ber mio
con pianto mesculava e con dolori,
|128r| 11dal volto dirà che suol esser pio
et dalla indegnation tua mi nascondo
ché mi levasti e desti colpo rio.
12Li dì vixuti come ombra in profondo
son iti, e io quasi il fien ch'è tagliato
d'aridità con secco grande abbondo.
13Ma tu, Signor, in eterno fermato
se' e srai senpre, e fi' il memoriale
da tucte generation laudato.
14Con pietà ti levrai al tuo iocale
monte Syon che è sì derelicto
che è tempo di misericordia avale,
15però ch'a' servi tuoi è nel cuor scripto
amor di Syon, e suoe pietre sancte
mostran pietà a·lluogho ch'è devicto.
16Lo nome tuo le gente tucte quante
temranno, ei tucti re che sono in terra
lodram tua gloria in eterno stante
17ch'edificrà Syon, se 'l ver non erra,
|128v| Signore Iddio, e srà veduto in gloria
con maestà la quale fi' sença guerra.
18Guatò nell'oration pia e notoria
delli humili, e·lli lor preghi divoti
non dispregiò ma donò lor victoria.
19Scrivasi questo perché l'idioti
ricòrdinsi nel tempo che è futuro;
et chi verrà, Iddio laudrà [landra cod.] con voti;
20perché dall'alto excelso sancto e puro
luogho guardò e da' cieli beati
considerò il terren cotanto obscuro
21per udir pianti delli incatenati
et sciolger [= solveret] dei figliuoli i gram legami
di culor che da morte fun spegnati
22perché in Syon lo nome di Dio chiami
ciascuno, e in Ierusalem che è santa
la laude sua e gloria vi si brami
23in convenir populi in una pianta
e i re che insieme servano al Signore,
|129r| li farà uno e dirà "Qui si canta"
24Yerusalem rispuose i(n) salvatore
che di vertù è via, e disse a Dio:
Nuntia il breve tenpo, o creatore,
25nel meço de' miei dì maggior mi è pio
non rivocar me perché li anni tuoi
finno in generation tucte, e non io.
26Inel principio tu, Signor, che puoi
terra fondasti e opra di tuoe mane
son li cie<l>i sancti innequa' star tu vuoi.
27Perano essi come cose vane
ma tu ste senpre, e quasi vestimento
ciascuno invecchierà in viçe extrane
et come copertoi drai mutamento
28et mutrassi ogna cosa, ma tu strai
senpre, e delli anni tuoi neun fi' spento.
29Li figliuol de' tuoi servi ch'arai
abitran teco, el seme lor superno
in secula dirissar lo farai
|129v| acciò che teco che se' in eterno
viva, te conlaudando in sempiterno.
Al Padre al Figliuolo allo Spirito sancto
sia gloria come nel principio era
et è testé e senpre serà in terra
in secula de' seculi con canto. - Amen.