Riordiniamo in sommi capi i risultati dell'inchiesta sui libri di ricordanze del convento Santa Maria Novella in Firenze.
Liber recordationum (titolo non esplicitamente testimoniato) di fra Giovanni di Tuccio degli Infangati † 1348. Composto tra gli anni 1342 e 1347. Altri continuarono ad aggiungere ricordanze sulle carte lasciate bianche. Non pervenuto. Il medesimo Giovanni si fa, in supporto e in parte a uso personale, un libriccino di ricordanze, conservato in ASF, CRS 102 n° 227; anni 1336-48, ma redatto sul finire della sua vita.
Liber recordationum novus, ASMN I.A.3. Messo su tra gli anni 1365 e 1371 da anonimo frate (insufficientemente identificato, nel primo Cinquecento, con fra Zanobi di Bonaccio dei Guasconi † 1383), aggiornato fino ai primissimi anni del Quattrocento. Travasa il contenuto del Liber recordationum dell'Infangati, ordina per successione cronologica le ricordanze - per quanto la materia lo consenta, premette un calendario dove annotare i giorni di scadenza degli obblighi anniversari, chiude con tabula repertoriale. Tra 1607 e 1629 l'amministrazione conventuale provvede a farne far copia: ASMN <I.A.12>, Libro G ovvero Libro detto del p. Lapi ff. 240v-283v. Quest'anonima copia secentesca pare abbia alimentato non poco la successiva annalistica conventuale; più che l'originale, illeggibile in talune carte a occhio nudo, in Roma nel Sette-Ottocento.
Recordationum liber alius. Avviato tra 1390 e 1403 circa. Non pervenuto. Lo conosciamo soltanto dai rinvii fatti da un anonimo glossatore sulle carte del Liber recordationum novus.
Liber recordationum di fra Bartolomeo di Lionardo da Monterappoli († 1449), secondo quarto del Quattrocento. Non pervenuto.
Nel 1449 il convento mette su un grosso registro, oggi ASF, CRS 102 n° 76 <Libro di possessioni segnato †>; protratto da mani diverse e molteplici per la seconda metà del secolo. Raccoglie le precedenti esperienze dei libri di ricordanze, ma ne decreta nel contempo il superamento inaugurandone una fase nuova, sollecitata dal bisogno di maggiore specializzazione dei libri amministrativi e delle loro funzioni.
Del tutto privato il libro di ricordanze di fra Bernardo di Neri dei Ber(n)ardoni da Firenze, nato nel 1291, religioso di Santa Maria Novella dal 1310, deceduto il 7 aprile 1362. ASF, CRS 102 n° 444 <Liber recordationum fr. Bernardi Bernardonis OP>: cart., 316 x 243, ff. III-64-III’, quattro otterni; coperta e fogli di guardia nuovi da restauro 1977-78. Testo in buone condizioni (maggio 1995) sebbene il codice avesse sofferto l'alluvione del 1966. Bernardo vi consegna i ricordi personali e di famiglia, dei due fratelli e loro beni, testamenti e spogli, dal 1311 fino al 1362; li mette tuttavia per iscritto non prima degli anni '30-40. Quasi che gli fosse ricaduta l'incombenza di curare le cose di famiglia e dei nipoti, visto che il padre Neri gli muore nel 1299, la madre Acconcia nel 1312, i fratelli Berardo e Lando rispettivamente nel 1313 e 1348. Ma ricordi anche cittadini e conventuali, taluni di notevole interesse. Andava menzionato quale esemplare d'un libro memoriale d'iniziativa e contenuto privati, parallelo alle ricordanze “conventuali”. Ricordanze d'un frate; nel convento, non del convento.
■ Bernardo: Cr SMN n° 431; Necr. I, 93, 515-21; II, 636. SOPMÆ I, 202; IV, 50. Alle notizie biografiche aggiungi: Firenze, Santa Maria in Campo 8.1X.1310, tonsurati e ordinati ai primi due ordini minori «fr. Bernardus filius Neri populi Sancti Michaelis Bertelde Florentinus, fr. Loeterius de Ubaldinis florentine diocesis OP conventus florentini», due giorni dopo ordinati all'esorcistato e accolitato: AVF, VIII.A.2, f. 7r. In SMN 18.IX.1311 ordinati al suddiaconato «fr. Lotterius de Ubaldinis et fr. Bernardus de Bordonis de Florentia OP» (ib. f. 21v), da correggere Bernardus de Ber(n)ardonis? cf. MD 16 (1985) 75-76 n. 145; 18 (1987) 266. In ASF, CRS 102 n° 444 Bernardo chiama se stesso fr. Bernardus Bernardonis (f. 1r ss), suo fratello Berardus filius quondam Nerii de Berardonibus (f. 17r). ASF, NA. 3142 (B 2128), ff. 16v-17r (9.VI.1316) «fratre Bernardo Neri Berardonis», ff. 23v-24v (16.VII.1316) «fr. Bernardi Bernardonis».
Qui di seguito una spigolatura tra i successivi libri di ricordanze del convento fiorentino, a campione delle continuità e delle discontinuità; in consonanza, ancora una volta, con la città[2]. A titolo esemplificativo. Quanto sufficiente per intravvedere tempi e ragioni delle innovazioni e della specíalizzazione degli strumenti documentari d'ispirazione memorialista sulla diversificazione dei bisogni amministrativi.
ASF, CRS 102 n° 89: Ricordanze H (1507-1527). Cart., 282 x 215, ff. 143. Coperta in sola membrana, in cattivo stato, distaccata. Iscrizione alquanto sbiadita H, e poco sotto Ricordanze. Legatura rafforzata da stringhe di cuoio. Cartulazione originale in numeri arabi. «Mcccccvij. Al nome di Dio et della Vergine Maria et di Sancto Dornenico. Queste ricordanze sono del convento di Sancta Maria Novella, dove si noteranno le faccende occorrente di decto convento tenute per me maestro Thomaso di Matheo Sardi[3] camarario di decto convento, et però prima si comincia fare ricordo così: Ricordo come a dì 20 di settembre 1507 maestro Sebastiano Rubini, priore del nostro convento decto, instituì maestro Thomaso di Matheo Sardi camarario et sindacho di decto convento... » (f. 0r). «Ricordo come a dì d'octobre 1507 el nobile huomo Adouardo di Carlo Rucellai donò per elemosine al nostro convento fiorini dugento dieci lar(ghi) d'oro in oro per la somma di fiorini trecento di suggello. Sono per la dota della cappella di decto Adouardo intitolata in honore et nome di Sancta Catherina Martyre...» (f. 0v). Altre mani, oltre quella del Sardi, si succedono alle ricordanze (a f. 12r, anno 1508, «io maestro Antonio di Michele[4] fui istituito sindaco...») protratte fino al 1527.
ASF, CRS 102 n° 1: Giornale e ricordanze A (1516-1522) di Niccolò d'Antonio Marini da Firenze OP († 17.V.1522, Cr SMN n° 786). Cart., 285x202, ff. I-97, cartulazione originale in numeri arabi. Coperta membranacea lacera, distaccata, dall'iscrizione: Giornale e ricordanze A dal 1516 per infino al 1521. Fascicoli I‑V8. «Questo libro si è del convento di SMN di Firenze de' frati dell'ordine de' Predichatori intitolato giornale e ricordanze s(egnato) A, di charte numero novanta sette, cominciato a dì 3 di novembre 1516 nel tempo del camarlingho del convento frate Nicholaio d'Antonio d'Agnolo Marini di Firenze, frate e professo di detto convento. Al nome di Giesù » (f. Ir). Redatto integralmente da Niccolò d'Antonio (cf. f. 87r), salve minute integrazioni d'altre mani. «Spese fatte...» e «Ricordo chome...» introducono le entrate, fortemente marcate dalla preferenza della contabilità corrente. Ultime registrazioni 16.XII.1521, 4.IV.1522 (f. 96r). Nota di mano secentesca a f. 91v marg. sin., in rapporto al ricordo 1.V.1520: «una casa nella via de' Cenni alle Ricordanze s(egnat)o B ca. 25».
ASF, CRS 102 n° 2: Giornale e ricordanze C (1526-1538). Cart., 288x200, ff. 143 tutti utilizzati, fascicoli nove. Coperta perduta. Avvolto provvisoriamente in cartoncino di protezione. « Questo libro è del convento di SMN di Firenze dello ord. de' Pred. intitolato giornale e ricordanze s(egnato) C, incominciato oggi questo dì di giugno 1526 » (f. lr). Mani diverse si susseguono alla registrazione m successione strettamente cronologica da giugno 1526 a maggio 1538.
ASF, CRS 102 n° 90: Libro di ricordanze bianco segnato A (1556-1763). Cart., 330 x 230, ff. 1-277 (con transizioni alla paginazione), poi pp. 278-344. Coperta in membrana, malandata, sostenuta da corregge di cuoio. Iscrizione sulla coperta Ricord<anze> A. Foglio di guardia membranaceo di recupero, lacero, con testo giuridico e glossa marginale (frammento dal Corpus turis civilis?). Primo fascicolo, l'otterno ff. 1-16, sciolto e sfilato. Libro dagli evidenti segni di usura per lunga utilizzazione. Tavola con rubrica alfabetica in fascicolo a parte, cart. 280 x 223. «Questo libro è de' frati convento e capitolo di SMN dell'ord. de' Pred. della provincia Romana reformata di Firenze, e è carte dugento otanta otto computandoci questa presente carta, et chiamasi Ricordanze Bianca segn<a>ta A, nel quale si scriverrà tutti li ricordi apartenenti al convento nostro per qualunche causa occorrerà, tanto perpetua quanto annuale e temporale, cominciata per me fra Thomaso Martini questo giorno xxiii di luglio 1556 per commissione del rev.do p. provinciale romano il rev.do p. frate Angelo Bettini[6], il quale, come si dirà alla faccia che segue, venne in detto giorno per commissione del rev.mo generale del nostro ordine a riformare questo honoratissimo e nobile convento. Ricordanze BIANCHO Segnato A» (f. 1r). L'introduzione della riforma conventuale del 1556[7] riavvia la serie (A, B ecc) delle ricordanze? A segno di vita nuova? Esempio di ricordanza: «Ricordo oggi <8.XII.1556> come Ruberto Pandolfini agente... venne a dare notizia... qualmente detto Piero di Filippo Gondi per suo ultimo testamento lascia al nostro convento e frati ogni anno per anni venti..., con obligo... ogni anno di celebrare una messa cantando de' morti» (f. 5r). Molte mani si succedono alla redazione. Salve brevi interruzioni, il libro corre sistematico fino al 1763. Vi lavora tra gli altri il Borghigiani, ff. 253r-272r, anni 1725-49 («Ricordo come io f. Vincenzio Ma Borghigiani ad istanza del p. priore... » f. 270v, 20.VI.1744). Lo chiude Vincenzo Fineschi, pp. 293-337, anni 1760-63. «Considerandosi essere questo libro al fine, si sono principiati nuovi Ricordi in altro libro segnato B» (p. 337).
ASF, CRS 102 n° 230: Giornale e ricordanze D (1586-1590) di Stefano di Girolamo da Firenzuola OP († 11.II.1602)[8]. Cart., 431 x 284, grosso registro di 12 fascicoli da 8 e 9 fogli, paginate e scritte pp. 173. Coperta membranacea sostenuta da cinque stringhe dorsali. Foglio membranaceo di guardia, superiore e inferiore, di recupero, porta frammentaria registrazione di riscossioni dalle chiese e pieví della diocesi fiorentina (sec. XV inc.). «Questo libro è del convento et frati di SMN di Firenze del'ordine de' Predicatori della provincia Romana, et è carte 272, et chiamasi Giornale et Ricordanze s(egna)to D, nel quale si scriveranno tutti e debitori et creditori appartenenti a detto convento et frati, per doverli poi raggualgl<i>are al libro grande D.C. s(egna)to D, a questo corrispondente; et più ancora ci si noteranno tutti e ricordi principali che alla giornata occorreranno giorno per giorno interseriti con detti D.C., cominciato per me fra Stefano di Girolamo da Firenzuola moderno sin(di)co et procuratore di detto convento et frati questo dì primo di maggio MDlxxxvj».
ASF, CRS 102 n° 114: Libro di oblighi (1613) di Taddeo di Girolamo Manzini OP († 17.I.1640 75enne, Cr SMN n° 786). Cart., 280 x 210, pp. XIV-207, coperta in piatti lignei e pelle. Testimonia il filone delle obbligazioni passive del convento a scadenza regolare, della loro registrazione ormai indipendente, disposta in libro-rubrica secondo i mesi dell'anno. «Questo libro è del convento e frati di SMN di Firenze del'ordine de' Predicatori della provintia Romana e chiamasi libro di oblighi, dove si notranno mese per mese tutti i danari che si spenderanno per obligo di detto convento acciò non si notino al libro grande D.C. ma solo si accendino a oblighi in debito ogni volta che si pagheranno con darne credito alla cassa o al libro del'uscita, tenuto per me fra Thaddeo di Girolamo Manzini e cominciato questo dì primo di luglio 1613». Le carte destinate al singolo mese, tagliate a rubrica al margine destro, sono richiamate dall'iniziale maiuscola del nome dei mesi, G F ecc. Precedute da un sommario d'apertura: «Tavola degl'oblighi da pagarsi a più nostri creditori mese per mese, e prima.. » (pp. 2-4).
ASMN I.A.33: Libro di ricordanze del convento segnato B (1763-95) di Domenico Forzini OP. Cart., 348 x 241, pp. IV-382-II. Coperta in cartoncino, sostenuto da cuoio dorsale. Prologo: «Questo libro è dei convento di SMN di questa città di Firenze dell'ord. de' Pred. ed è intitolato Libro di Ricordanze del Conv. di SMN segnato di lettera B…, principiato questo dì primo novembre 1774 essendo priore il M.R.P. Lettore Frà Giuseppe Ma Gentili e sindaco il P. Lettore Frà Domenico Ma Forzini... » (p. III). «Quantunque diversi siano i libri di Ricordanze che si conservano nel nostro Archivio della Sindicheria, nei quali moltissime notizie si trovano che mettono al fatto minutamente della origine di moltissimi effetti e dei loro progressi, tuttavia perché non in ogni tempo è stato preso ricordo o per dimenticanza ovvero per inavvertenza dei nostri predecessori, perciò siamo restati privi di quelle notizie appunto per le quali con facilità poteano farsi non pochi acquisti e difendersi da molti danni, ai quali in diversi incontri e specialmente in materia di decima[10] si à dovuto soggiacere questo nostro convento nel trasporto dei beni esenti a paganti. Affinché adunque non abbia in futuro ad accader cosa che possa esser di pregiudizio al diritto e al vantaggio dei nostri successori, si darà principio in quest'anno 1774 a questo novo libro di Ricordanze segnato di lettera B in cui registrate saranno le cose più notabili riguardo al patrimonio economico del convento, e altre cose particolari relative al medesimo, per dare ai nostri successori un lume da potersene prevalere nelle occorrenze » (p. IV). Testo delle ricordanze pp. 1-354, dall'incipit «Ricordo come... », con ricupero di notizie a partire dal 1763, fino al 1795. Bianche pp. 355-82. Stile comune in cronologia. Di primaria importanza per le vidende politico-amministrative delle soppressioni leopoldine. Utilizza e cita: «libro antecedente di Ricordanze segnato A, ca. 34 » (p. 1; a. 1763); «antecedente libro di Ricordanze ca. 316 dell'anno 1761 » (p. 4).
ASMN I.A.44: Libro de' ricordi <del convento> E (1815-1905). Cart., 275 x 205, pp. IV-252; coperta membranacca su cartoncino, con iscrizione Ricordi dall'anno 1815 fino al 1939.
ASMN I.C.109: Libro di ricordanze della sagrestia segnato D (1756-1810). Cart., 268 x 200, ff. 144; coperta membranacca su cartoncino. « Questo libro... s’intitola Libro di ricordanze della sagrestia segnato di lettera D... cominciato questo dì 14 del mese di Marzo del 1756» (f. 1r). «... dispiacendo assai che non possa continovarsi il libro antecedente segnato di lettera C, e che ha il suo principio nell'anno 1626 ed è seguitato (benché con qualche vuoto di anni decorsi) fino all'anno 1725» (f. 1v). In sintonia con la riforma introdotta nel granducato, in cronologia adotta lo stile “a circumcisione”. Tipologia delle ricordanze: «Ricordo come fissate le maniere che si dovevano tenere per l'imbiancatura della chiesa, conforme detto è di sopra fu dato principio il dì 14 di questo mese di febbr. < 1 762>» (f. 4r). « Ricordo come essendo stato letto il ricordo dell'anno 1723, chesi trova nel libro di r(icordanz)e della segrestia segnato di lettera C, carta 212, in consimile occasione ne fu parlato al sovrano, e però il sig. cav(alier)e Cosimo Pasquali... » (f. 4r). «Ricordo come in quest'anno <1775> per la sacra della nostra chiesa si sono vedute terminate le nuove croci a’ pilastri; le quali sono state dipinte da un intendente professore il di cui nome è Mazzoni...» (f. 42v). L'incipit canonico delle registrazioni viene spessoabbreviato R° (= Ricordo).
Tempi e bisogni hanno trasformato non poco i tratti redazionali di fondo dei primitivi libri di ricordanze. E tuttavia sopravvivono antichissimi nuclei compositivi che ne lanciarono il genere:
<1767> Ricordo come l’ill.ma sig.ra Settimia Guasconi vedova, nata baronessa Ricasoli, desiderando di assicurar in perpetuo un bene per sé e per i suoi antenati quivi sepolti, propose di voler ogn’anno del mese di maggio una messa solenne dei morti e numero venti messe piane, con incarico che fino che ella viveva ne dovesse restare intesa ed avvisata nel giorno antecedente; e che nel dì 3 di maggio, coll'occasione di esporsi il legno della santa croce, alla croce della famiglia del Vigna si dovesse produrre la memoria della santa reliquia donata al convento da messer Biagio Guasconi nel 1411. E stabilito così, pagò la somma di ducati 170 (ASMN I.A.33 Ricordanze B del Forzini p. 22)
che andarono a costituire un fondo ripartito tra acquisto d'un terreno a Figline (luogo di possedimenti conventuali fin da metà Dugento!) e titoli pubblici (ib. p. 27: 3.X.1768).
Stupore per continuità ritrovate di là dalle fratture di tempi lunghissimi. Gli estremi contrattuali ricalcano contenuti e sonorità delle ricordanze trecentesche. Di più. La ricordanza del 1767 trascina con sé notizie originali, di provenienza - si badi bene - esterna al convento, che ci riportano indietro a messer Biagio di Iacopo di Biagio dei Guasconi (1385-1449), nipote di fra Zanobi dei Guasconi presunto autore del Liber recordationum novus. Nel 1411 Biagio fece dono al convento «della santa reliquia», a corredo alla tomba di famiglia. Notizia tardiva ma attendibile, se fonti coeve c'informano che in ottobre 1409 Biagio e amici concordarono il passaggio oltremare verso il Santo Sepolcro. Anni di fortune politiche e mercantili del Guasconi, prima che la vendetta del partito mediceo vincente (1434) lo riducesse all'esilio e alla miseria.
■ ASMN I.A.30, Borghigiani, Cronica III, Catalogo delle famiglie sepultuarie di SMN (1556): «Guasconi C. ND. A4. anticamente, e †P, e V al m° del Capitolo » (p. 362a); «Del Vigna C. †P » (p. 365a). Dove la legenda informa che le lettere stanno per: Chiesa, Navata Destra, Arcata, Croce a Ponente, Volta, Croce a Levante. Cf. C.C. Calzolai, Il «Libro dei morti»..., MD 11 (1980) 157a.
R.M. Zaccaria, Documenti su Biagio Guasconi e la sua famiglia, «Interpres» 11 (1991) 308-26.
Per vie traverse e remotissime fa ritorno a casa un frammento di ricordanze conventuali di primo Quattrocento. Registrato in qualcuno dei libri recordationum andati perduti?
Sempreché congrue sorprese avallino intemperate congetture.
[2] Al pari (ma studio più dettagliato potrebbe decifrarne anche le peculiarità) delle ricordanze delle famiglie fiorentine: F. Pezzarossa, Ugolino... Martelli, Ricordanze.., Roma 1989, 48.
[3] Muore il 27.X.1517: Cr SMN n° 776.
[4] Antonio di Michele Olivi muore sessantaseienne il 10.VIII.1526: Cr SMN n° 799.
[6] Masetti, Monumenta II, 57-58. MD 21 (1990) 582a; 23 (1992) 796a; 25 (1994) 98.
[7] R. Lunardi, La ristrutturazione vasariana di Santa Maria Novella, MD 19 (1988) 411-14.
[8] 60enne nell'anno di morte. Cr SMN n° 979: «luiius coenobii sindicus, in quo sane officio multum sudavit et alxit, precipue in libris scripturisque revisendis colligendis atque comodandis». Firenzuola (pr. Firenze) nell'alto Santerno, estremo settentrionale della diocesi di Firenze.
[10] decima compendiato Xma. E. Conti, I catasti agrari della Repubblica Fiorentina e il catasto particellare toscano (secoli XIV‑XIX), Roma 1966, 173-97 (c. 6: La decima granducale).