1600

 

 

Marialevatrice 
1619

Il capitolo conventuale 2.IX.1619 dà a livello una casa posta nel popolo San Lorenzo, in via detta di San Iacopo in Campo Corbolini [= via Faenza], a madonna Maria di Benedetto Ugolini "allevatrice", per sé e per madonna Giulia sua figliuola, a vita loro solamente e non più, per scudi 12 l'anno.
 - dice "allevatrice", verosimile epèntesi vernacolare per "levatrice"

ASMN I.A.8,
p. 51

Maria

prostituta, poi penitente 

1629

Prostituta, Maria Longa. Muta vita e fa penitenza. Merito di fra Santi di Iacopo Contrini, sacrista maggiore di SMN, deceduto in agostro 1626 (il cronista gli dedica commosso ricordo in Cr SMN n° 1077). Maria Longa istituisce il convento SMN erede dei propri beni (non se ne indica l'entità). Prima fra Santi Contrini, poi fra Raimondo Brogiotti († 1646, Cr SMN n° 1124), aiutano la donna caritatevolmente («pro sua charitate», per il suo bene e gratuitamente) in pratiche civili, «tractare et suas lites defendere, et sua negocia agere». Al consiglio conventuale convocato il 31.VIII.1629 il priore Lorenzo Ridolfi sottopone tra l'altro la questione: è opportuno che il sacrista maggiore continui a curare le faccende amministrative di Maria Longa, a suo tempo prostituta («quẹ olim fuit mẹretrix»)? Discussa la materia e votato, la maggioranza stabilisce: per il buon nome del nostro convento, nessun religioso ne assuma più la cura, «quod nullus ex nostris religiosis, neque ipse sacrista, facta dicte Mariẹ Longẹ amplius perageret neque suas lites defenderet, nam hoc duxerunt expedire pro bona fama et reputatione nostrẹ religionis». Non si fa parola tuttavia di rinuncia all'eredità.
NB/ L'attuario mai scrive "domina Maria Longa" ma semplicemnte "Maria Longa" o "dicta Maria Longa"; domina era titolo denotativo di donna legittimamente sposata, anche vedova.

ASMN I.A.7, Liber consiliorum A,
f. 88r.

1700

   
Margheritatessitora 

1762

Margherita di Giuliano Cappellini (1700-1762), sepolta in SMN, di fronte alla cappella del Rosario; tessitrice di mestiere, dotata di mistica conoscenza dei misteri divini. Ne parlano le Ricordanze della sagrestia D. Ed eccone ora, di recente recuperate (marzo 2006) le memorie spirituali (1730-1749) dettate ai suoi confessori.

Sulla Margherita dà testimonianza (1754) scritta di suo pugno anche suor Maria Diomira Mazzinghi, del monastero di Santa Maria Annunziata.

ASMN I.C.109,
Ricordanze della sagrestia D,
ff. 9r-10v.
Settimiabaronessa 

1767

<1767> «Ricordo come l’ill.ma sig.ra Settimia Guasconi vedova, nata baronessa Ricasoli, desiderando di assicurar in perpetuo un bene per sé e per i suoi antenati quivi sepolti, propose di voler ogn’anno del mese di maggio una messa solenne dei morti e numero venti messe piane, con incarico che fino che ella viveva ne dovesse restare intesa ed avvisata nel giorno antecedente; e che nel dì 3 di maggio, coll'occasione di esporsi il legno della santa croce, alla croce della famiglia del Vigna si dovesse produrre la memoria della santa reliquia donata al convento da messer Biagio Guasconi nel 1411. E stabilito così, pagò la somma di ducati 170».

ASMN I.A.33,
Ricordanze B,
p. 22.

1800

 

 

  Maria Carlotta suora e principessa

 

1805

<3.VI.1805> «In questa circostanza [= Processione del SS. Sagramento] essendo giunta in Firenze venendo da Parma la Serenissima Reale Principessa Suor Maria Carlotta Religiosa Domenicana, Sorella di Sua Maestà il fù Lodovico Primo [27.V.1803], si portò colla Nostra Regina Reggente [= Maria Luisa] ad osservare la Solenne Processione alle Ringhiere del R. Palazzo Vecchio; e terminata che fù, ebbemo l'Onore di recevere in Convento ambedue le RR. Persone con tutto il loro Seguito, che si compiacquero d'osservare quello che v'era di più pregievole, e finalmente si determinarono le RR. AA. LL. di portarsi in Spezieria, che si degnarono d'amettere al bacio della Mano tutti i Nostri Religiosi e partecipare d'un Rinfresco composto di più e diversi Gelati, e di Paste le più soprafine, ed accettarono ambedue un Ricco Trionfo di Scatole ripiene di più valutabili Spiriti d'Essenze e Manteche le più esquisite che vengono fabbricate in questa nostra Fonderia». ASMN I.C.109,
Ricordanze della sagrestia D,

f. 124r.

 

# rivoluzioni e mondi muovi erano stati preannunciati; cinque anni dopo, 1810, soppressione del convento; la bufera spazzerà l'effimero Regno d'Etruria (1801-07) qui rappresentato, e molte altre cose, incluse principesse, mantèche e lettere maiuscole.
Ne aveva avuto sentore, il frate che redige la ricordanza?

 

   
 <suor ? ?> Donnini 

5.IV.1865

Lettera di S. M. G. D. D. da Prato 5.IV.1865, al fratello Sebastiano Donnini, p.zza San Biagio (oggi della Parte Guelfa), Firenze: «In gran fretta ti dirigo questi due versi per pregarti di una carità. Avrei piacere che tu andassi dal padre nostro priore Giannetti e in gran segretezza lo pregassi di prestarmi per qualche giorno il Ceremoniale Domenicano. Dille che stia pur sicuro che glielo terrò di conto e presto glielo rimando. Sono sicura che non mi negherà questo favore. E poi sai quanto è buono il mio Nonno!!! Io poi in ricambio preghierò Gesù per Lui, e che possa venire a fare una visita alla sua nipote scellerata. Oh quanto lo desidero, e quante volte tutte si rammenta. Falle i più rispettosi ossequi della madre priora e sottopriora e miei. (...) Se il p. Giannetti ti dà questo libro, sigillalo bene e mandamelo subito subito. (...) Tua aff.ma sorella S. M. G. D. D.».

ASMN I.B.89
ins. Giannetti
5.IV.1865
  Carolina Sonchu, trinaia di professione (artigiana di trina o merletto) 

1872

Testamento olografo 9.VIII.1872 di Niccolò Fantappiè da Firenze, OP 1856, † 27.V.1875:

«Lascio a titolo di legato a Carolina Sonchu di professione trinaia numero 2 cartelle del Municipio di Firenze, con tutti i rispettivi cuponi, e ciò in contrassegno di quella gratitudine che devo alla medesima, per essere stato da lei istruito nella lingua francese, da rendermi sufficientemente capace di confessare in detta lingua, e questo per non averle mai dato alcun ononario a tal uopo» (f. 6v). Le lascia inoltre «il quadretto in ebano, con entro una Madonna col Bambino Gesù, fatto di lava del Vesuvio, come pure il piccolo quadretto con entro l'immagine della Madonna della Stella; il detto quadretto è dorato sul sistema gotico; finalmente il crucifisso che sarà trovato accanto al mio letto, e che apparteneva un giorno a quella angelica creatura di Angiolina Gregori, amica tenerissima della sunnominata Carolina Sonchu» (7v-8r).

ASMN I.B.89
ins. 1875 Fantappiè
 Alicia Morghen 

1888

La sig.ra Alicia Morghen, o Morgan, acquista dal convento SMN tre poderi con Villa e annessi, siti nel territorio Fiano di Muscoli (Fiesole). Il convento vi aveva investito i fondi del parziale risarcimento delle soppressioni napoleoniche concesso agli enti religiosi dopo la Restaurazione.
Transazione di notevole entità. Pagamenti e pendenze si protrarranno per qualche anno dopo il contratto d'acquisto 1.II.1888. Ampia traccia documentaria lasciata nei libri amministrativi del tempo.

ASMN I.E.170 (5);
I.E.178 ecc.