Convento

1. Primo chiostro o chiostro capitolare, detto anche"chiostro verde"

primo chiostro o chiostro verde

Dal cortile della "porta del martello", per la porta sul lato sinistro di chi guarda la facciata della chiesa si accede al chiostro capitolare (claustrum capituli), denominazione costituzionale in rappporto agli originali spazi e movimenti conventuali; detto anche primo chiostro in ordine di costruzione, "chiostro verde" a motivo della coloritura parietale. Oggi museo comunale "CHIOSTRI MONUMENTALI DI SMN".
Luogo cruciale, il chiostro, nella vita conventuale, così come centro d'organizzazione degli spazi architettonici e snodo dei movimenti interni; dormitorio, refettorio, capitolo e chiesa s'intrecciano nel chiostro (vi si aggira anche il diavolo!). Per sineddoche designa lo stesso convento, o la vita religiosa. "Esclaustra
to" è il frate che vive fuori convento o ridotto a vita secolare. Prova a leggere le costiituzioni domenicani (1375) II,6: De capitulo cotidiano.

"Primo" e "secondo chiostro" (sia pure solo iniziati) già attestati in atti notarili 1304. Costruzione portata a termine da fra Iacopo di Talento da Nipozzano (in SMN già da maggio 1316 in qualità di familiare, † 2.X.1362) dopo il 1350. Primo lato ad essere costruito fu quello che corre lungo la chiesa, cui seguì il lato meridionale. Quando tra 1340 e 1350 fu costruito il capitolo conventuale (passato poi come "cappellone degli spagnoli"), venne realizzato il lato settentrionale. Dopo il 1350, durante la costruzione del refettorio, fu ultimato anche il chiostro con gli archi di quel lato.

Paolo Uccello, Diluvio e Noè (1445-50)La decorazione pittorica sulle pareti in terra verdastra ha suggerito la denominazione "chiostro verde".

Le pareti del chiostro furono affrescate (ma talvolta dipinti murali a tecnica mista, a fresco e a secco) nel corso del primo Quattrocento secondo un ciclo iconografico impostato sul libro della Genesi cc. 1-34 (a giudicare da quanto realizzato), storia biblica dalla creazione al patriarca Giacobbe. Più fluttuanti attribuzioni e conologia.Taluni affreschi del lato est (rispondente alla fiancata occidentale della chiesa) di certo dovuti a Paolo di Dono, detto Paolo Uccello (1397-1475), in due fasi distaccate, 1425 (1°-2°), 1445-50 (7°-8°); altri attribuiti a Mariotto di Cristofano, Dello Delli ecc. Molto degradati, gli affreschi sono stati sottoposti ad accurato restauro dopo i danni subiti dall'alluvione 1966, e ricollocati sul posto originale dopo lunga assenza.

 

Parete est (dalla creazione a Babele): affreschi dei lunettoni, fascia superiore n° dispari, fascia inferiore n° pari

sup Creazione degli animali e di Adamo (Gen. 1; 2,1-17). "Lamia" iscritto su volto femminile d'uno degli animali raffigurati all'estrema sinistra. Cf. Is. 34,14; Summa Britonis sive Guillelmi Britonis Expositiones vocabulorum biblie [1250-70], ed. L.W. Daly and B.A. Daly, Padova 1975, I, 372, voce "Lamia". Un diffusissimo manuale d'iconografia moralizzante di tutte le specie della natura? Vi troverai non pochi riscontri nella simbologia pittorica: Thomas Cantimpratensis, Liber de natura rerum (1237-40 ca.), ed. H. Boese, Berlin-New York 1973; diffusissimo l'anomino compendio De naturis rerum del XIII sec. in 17 libri (SOPMÆ IV, 347-50).
inf Creazione di Eva (Gen. 2,18-25), peccato originale (Gen. 3,1-7).
- Cacciata dal paradiso, lavoro manuale di Adamo ed Eva (Gen. 3,8-24), i piccoli Caino e Abele (Gen. 4,1-2).
Sacrifici offerti da Caino e Abele. Caino uccide il fratello Abele (Gen. 4,3-16).
- Città di Enoch costruita da Caino (Gen. 4,17), Lamech figlio di Enoch uccide con freccia un uomo (Gen. 4,23); scena destra: preannuncio del grande diluvio, Noè figlio di Lamech costruisce l'arca (Gen. 6, 5-22).
Noè con famiglia e bestiame si rifugia nell'arca (Gen. 7,1-16).
- Furore e devastazioni del diluvio (Gen. 7,17-24).
Uscita dall'arca, sarcificio di Noè, bendezione di Dio, arcobaleno dell'alleanza (Gen. 8, 15-22; 9,1-17); scena destra: ebbrezza di Noè, i figli Cam Sem e Iafet ne coprono le nudità (Gen. 9,20-23).
- 12° Città e torre di Babele (Gen. 10-11). Soltanto frammenti e sinopie.

 

parete sud (storia di Abramo)

13° - 14° Dietro ordine del Signore, Abramo abbandona patria e parenti (Gen. 12,1-5).
N
ella nuova terra di Canaan pianta una tenda ad occidente di Betel (Gen. 12,6-9).
15° - 16° Abramo si stabilisce nel paese di Canaan, Lot e i suoi se ne vanno nella valle del Giordano presso Sodoma (Gen. 13).
Abramo libera
Lot prigionero degli Elamiti; Melchisedek benedice Abramo (Gen. 14).
17° - 18° Il Signore appare ad Abramo alle Querce di Mamre e annuncia discendenza da Sara (Gen. 18,1-15).
Distruzione di Sodoma e Gomorra, Lot si rifugia a Zoar
(Gen. 19,1-29).
19° - 20° Sara chiede ad Abramo di scacciare la schiava Agar e il figlio Ismaele; Dio li assiste nel deserto di Bersabea (Gen. 21,8-21).
Abramo pronto a sacrificare il figlio Isacco (Gen. 22).
21° - 22° Morte e sepoltura di Sara (Gen. 23).
Il servo di Abramo in cerca di Rebecca, che diventa moglie d'Isacco (Gen. 24,1-25).
23° - 24° Incontro d'Isacco e Rebecca (Gen. 24,61-67). Morte di Abramo (Gen. 25,1-11).

 

parete ovest (storia di Giacobbe)

25° - 26° Esaù e Giacobbe (Gen. 25,19-134).
Giacobbe carpisce la benedizione d'Isacco in luogo del primogenito Esaù (Gen. 27).
27° - 28° Giacobbe si reca da Làbano e incontra Rachele (Gen. 29,1-14).
Chiede in sposa Rachele, Labano annuisce ma le sostituisce la sorella maggiore Lia (Gen. 29,15-24).
29° - 30° Giacobbe sposa anche Rachele (Gen. 29,25-30).
Decide di partirsi da Labano (Gen. 30,25-42); racconta alle mogli partizione e accrescimento delle greggi (Gen. 31,1-16).
31° - 32° Giacobbe se ne parte di nascosto con famiglia e greggi (Gen. 31,17-21). 
Labano avvisato in sogno insegue e raggiunge Giacobbe sulle montagne di Galaad, tenta di recuperare i propri dèi, ma son tenuti nascosti da Rachele (Gen. 31,22-35).
33° - 34° Giacobbe di nuovo in viaggio verso il fratello Esaù (Gen. 32,1-22).
Lotta con l'angelo; con mogli figli e schiave prostrato saluta
Esaù che gli viene incontro con 400 uomini (Gen. 32,23-33; 33,1-11).
35° - 36° Giunto a Salem nel paese di Canaan, Giacobbe vi erige un altare; Sichem figlio di Camar violenta Dina figlia di Lia (Gen. 33,18-20; 34,1-5).
I fratelli
di Dina vendicano l'oltraggio, saccheggiano Salem e ne uccidono i maschi (Gen. 34,21-31).
   

Noto il degrado di molte strutture murarie e ornamentali a livello di pian terreno (qui con devastanti effetti sugli affreschi). Meno noto, mi sembra, il drammatico e cronico problema di umidità e pervazioni idriche denunciate nelle scritture conventuali. Al punto da sottrarre all'uso molti locali e cercar rimedio altrove (cella vinaria trasferita in un podere suburbano «propter humiditatem continarum in conventu nostro»: ASMN I.A.7, f. 77r, 26.II.1623/4). Un esempio per tutti: relazione su stato patrimoniale e personale del conv. SMN 1649 ca., ASF, CRS 102 n° 195, uno dei molti inserti, non numerato, inc. Il monasterio di SMN: «N° 3 dormitori da basso, ch'è uno con n° 11 celle serve per gli ospiti, e gl'altri due sono con n° 29 camere, le quali, per essere la pianta di questo convento fondata nel più basso della città, si rendano inabitabili per essere affette grandemente dall'aquua e umidità, e del presente si habitano per un mese o due ne' caldi maggiori dell'estate, e alcune desolate affatto».

Lunardi, Arte e storia 39-63 sugli affreschi dei lunettoni, riproduzioni e testi.

E. Marino, Il "Diluvio" di Paolo Uccello in S. Maria Novella ed il Concilio di Firenze (1439-1443). Saggio d'iconoteologia storica, MD 22 (1991) 241-344; Il "Diluvio" di Paolo Uccello…, Pistoia 1992.

Angelica Miletić, L'iconografia degli uomini illustri dell'ordine domenicano, tesi di laurea in Storia Medievale presso l'Università degli Studi di Roma 'Ia Sapienza", Anno accademico 2001-2002. Studia tra l'altro la cosiddetta Tavola del Maestro delle Effigi di SMN e l'albero genealogico o Iignum vitae affrescato nel Chiostro Verde. Cf. «Dominican history newsletter» 11 (2002) 31-33.

http://giubileo.comune.fi.it/musei/smnovella/welcome.html