precedente successiva

Convento Sant'Anna in Castel di Castro (Cagliari)

primo e antico convento domenicano in Sardegna

2

1,   2,   3,   4

ë

e la Corsica?

ante 1318: fra Federico da Oristano vescovo di Santa Giusta

Cronica Sancti Dominici de Urbeveteri (redazione 1346-48), AGOP XIV.28 (xiv-xv), pp. 37-43, sezione "fratres de romana provincia adsunti ad gradum presulatus pastoralis regiminis", per ordine del convento d'origine:

«de Castello Castri Sardinie: Fr. Frederichus de Aristano fuit episcopus in Sancta Iusta».

Fra Federico Sardo studente di filosofia 1305, studente assegnato al convento napoletano 1306, a quello fiorentino 1310 (MOPH XX, 156/20, 163/4-5, 179/7: sempre "fr. Frederichus Sardus"). Eletto poi vescovo di Santa Giusta prima del 19.IX.1318 (data di elezione del suo successore), comune in provincia di Oristano, area centro-occidentale della Sardegna. Il cronista orvietano (a lavoro tra 1346 e 1348) conosce l'istituzione del convento cagliaritano (1310), sotto il quale ripone correttamente Federico; convento poi passato alla provincia Aragonie tra gli estremi 1333 e 1338.

Cronica conventus antiqua Sancte Katerine de Pisis (redaz. tra 1390 e 1406), Pisa, Bibl. Cateriniana (Seminario Santa Caterina) 78 (xiv-xv), f. 17v ( 122), ripone Federico tra i frati figli del convento pisano: «Frater Fredericus Sardus. Optimus homo et licteratus, supprior pis(anus). Tandem exaltatus fuit ad cathedralem ecclesiam Sancte Iuste in Sardinia iuxtArestanum, ubi digne infula episcopali potitus inter viros celicola adunatur».

1325: i pisani costretti ad abbandonare Castello di Castro

Nel corso del 1324 i pisani subiscono la pressione aragonese, l'anno successivo sono costretti ad abbandonare Castello di Castro; in giugno 1326 un trattato di pace regola le residue pendenze (Villani X, 237; X, 251; X, 259; X, 309; X, 331).

Avignone 30 giugno 1329: Giovanni XXII dispone che tutti i conventi mendicanti in Sardegna e Corsica passino alla giurisdizione dei rispettivi provinciali d'Aragona e Catalogna

A seguito dell'annessione della Sardegna al regno aragonese e a istanza del re, papa Giovanni XXII da Avignone 30 giugno 1329 dispone che tutti i conventi mendicanti in Sardegna e Corsica, domenicani inclusi, passino alla giurisdizione dei rispettivi provinciali d'Aragona e Catalogna (G. Mollat, Jean XXII. Lettres communes VIII, Paris 1924, 302-03 n° 45543 = ASV, Reg. Vat. 91, ep. 2298; Bullarium OP II, 181-82; cf. MOPH IV, 194/11-12).

Innovazioni di tale portata non hanno luogo sui tempi corti dei decreti  -  era da sospettare. Di fatto Cagliari non ancora tra i conventi aragonesi nel 1331: A. Robles Sierra, Actas de los capitulos provinciales de la provincia de Aragón <1327-31>, «Escritos del Vedat» 22 (1992) 131-78. Continua a comparire negli atti capitolari della provincia d'origine 1329-1332; ultimo ricorso 1332: MOPH XX, 250/7 (1329), 253/17 (1330), 259/3 (1331), 265/21 (1331), 271/10 e 277/24 (1332). Vedi di seguito alle rispettive date.

1329: lettori (ovvero frati insegnanti) assegnati al convento sardo Sant'Anna

Capitolo provinciale Gubbio 1329: «Assignamus lectores: in conventu Sancte Anne de Sardinia. Assignamus baccellarios: in conventu Pisano. Assignamus studentes...» (MOPH XX, 250/7-9). Innominati tutti gli assegnati negli atti capitolari a noi pervenuti.

14 settembre - 10 novembre 1330: fra Bartolomeo degli Infangati da Firenze

Capitolo provinciale Firenze 1330 (convocato per la festa dell'Esaltazione della Santa Croce, 14 settembre: MOPH XX, 251/5-6): «Assignamus lectores: in conventu Sancte Anne de Sardinia fr. Bartholomeum de Infangatis» (ib. XX, 253/17-18).

Arch. del convento SMNovella, I.A.1, Cronica fratrum Sancte Marie Novelle de Florentia, f. 25r (n° 262): fra Bartolomeo di Tuccio degli Infangati (OP 1308, † Firenze 10.XI.1330): «Fuit baccellarius in Sancta Sabina et in Sardinea lector. In visitando autem sanctorum limina vacans, infirmatus ibidem, obiit Florentie anno Domini M°CCC°XXX°, die Xa novembris. Vixit in Ordine circiter annis XXII». Il 14 settembre assegnato al convento cagliaritano, in visita a Roma si ammala, torna a Firenze e vi muore il 10 novembre. Era sulla strada per la Sardegna? avrà mai raggiunto la meta?

Cf. Orlandi, “Necrologio”... I, 45-46, 336-337.

1330-1348: frati fiorentini e Sardegna

Arch. del convento SMNovella di Firenze, I.A.1, Cronica fratrum Sancte Marie Novelle de Florentia vol. I. Avviata nel 1280 da fra Piero di Galligaio dei Macci da Firenze († 1301). Mani molteplici, per lo più anonime, si succedono al lavoro di cronista: redigono in contemporanea breve biografia dei frati figli del convento fiorenitino in occasione del loro decesso. Stile cronografico fiorentino ab incarnatione. Cf. ed. Orlandi, “Necrologio” I.

f. 25r (n° 262), fra Bartolomeo degli Infangati da Firenze (OP 1308, † 10.XI.1330): vedi sopra alla data sett.-nov. 1330.

f. 34r (n° 344), fra Pietro di Pegolotto degli Ardinghi da Firenze (OP 1304, † 3.VI.1348): «Hic fuit lector serçanensis et narniensis, prior pratensis et Sancte Anne de Sardinia cum adhuc dictus conventus ad romanam provinciam pertineret».

f. 35r (n° 359), fra Bartolomeo dei Foraboschi da Firenze (OP 1304, † 11.VI.1348): «Fuit autem lector in conventibus Sancte Anne in Sardinea, serçanensi, Sancti Miniatis et eugubino».

f. 35r (n° 360), fra Loth Pacini da Firenze (OP 1304, † 14.VI.1348): «Hic fuit autem lector mevenas et fulginas, visitator etiam et supprior florentinus, et prior Sancte Anne de Sardinea».

1330-1335 circa

Archivio di Stato di Perugia, Corporaz. relig. soppr., S. Domenico, Miscell. 66  (Liber privilegiorum prov. Romane). Importante codice-strumento a disposizione dei provinciali nel governo della provincia Romana, via via aggiornato. Sistematico studio in E. P., Un vademecum dei provinciali romani (secoli xiv-xv), «Memorie domenicane» 28 (1997) 361-411; sul convento sardo pp. 367, 368-370, 379-380.

Redazione del libro avviata entro il secondo/terzo decennio del Trecento; anteriore, benché di poco, alla stesura della lista dei conventi in f. 4r, che ignora il convento sardo; convento Sant'Anna in Cagliari censito invece in Quantitas contributionis f. 12v, posteriormente alla mano che avvia il corpo del codice ovvero i Privilegia, e a quella che stende (primi anni '30 del Trecento) la lista conventuale in Quantitas contributionis f. 12v.

Sul margine sinistro, di mano anch’essa libraria trecentesca: Quantitas nove contributionis quam diminuit magister Petrus. Ignora il convento sardo (passato nel frattempo all’Aragonia), e inizia ritassando il secondo, Sarzana. Almeno l’apposizione della nuova tassazione sulla carta del nostro codice suppone il magistero in teologia di Piero degli Strozzi (febbr.-marzo 1342); ma a rigore non si può escludere che la disposizione amministrativa, adottata sullo scorcio del primo provincialato di Piero (1333-38) - visto che ignora anch'essa il convento Priverno (1343) -, sia stata riportata con qualche ritardo sul Liber privilegiorum.

f. 12v: Quantitas contributionis que singulos conventus contingit hec est. In primis:

 

1) < *  * >um Sancte Anne de Sardinia florenos decem
2) Conventum Sareçanensem florenos tres
3) Conventum Pisanum florenos quindecim
4) Conventum Lucanum florenos novem
5)  Conventum Pistoriensem florenos sex
6) Conventum Pratensem florenos sex
7) Conventum Florentinum florenos viginti
8) Conventum Sancti Miniatis florenos tres
9) Conventum Sancti Geminiani florenos tres
10) Conventum Senensem florenos quindecim
11) Conventum Aretinum florenos septem
12) Conventum Castellanum florenos quatuor
13) Conventum Cortoniensem florenos quatuor
14) Conventum Perusinum florenos quindecim
15) Conventum Eugubinum florenos octo
16) Conventum Tudertinum florenos octo
17) Conventum Narniensem florenos sex
18) Conventum Mevenatem florenos quatuor
19)  Conventum Fulginatem florenos quatuor
20) Conventum Spoletanum florenos septem
21) Conventum Reatinum florenos septem
22) Conventum Urbevetanum florenos undecim
23) Conventum Viterbiensem florenos undecim
24) Conventum Sancte Marie super Minervam florenos quindecim
25) Conventum Sancte Sabine florenos quatuor
26) Conventum Ananinum florenos quinque
27) Conventum Tyburtinum florenos tres
28) Conventum Terracenensem florenos quatuor
     

Un'unica mano, regolatissima libraria primotrecentesca, verga l'intera lista Quantitas contributionis (a chiusa del quinione ff. 3-12) e le tabule al primitivo nucleo del codice ovvero ai Privilegia ordinis. I conventi di Quantitas contributionis (in senso geografico nord-sud) includono San Miniato (1329-30), San Gimignano (1329-31), Terracina (1318), le più recenti istituzioni. Originariamente anche <Convent>um Sancte Anne de Sardinia, il primo della lista,  successivamente in parte eraso e barrato. Cagliari, convento formale 1310, passa tra 1333 e 1338 alla provincia d'Aragona, a seguito dell'annessione dell'isola al regno aragonese, ignorato dalla susseguente nuova contribuzione del provinciale Piero degli Strozzi. Non compare Priverno (1343). Quantitas contributionis fotografa la geografia conventuale della provincia Romana del 1330-1335, insieme con la capacità contributiva dei singoli conventi  redatta anteriormente, benché di poco, alla lista conventuale di f. 4r che ignora il convento sardo.

Fiorini 217 il gettito totale previsto per le casse provincializie. I contribuenti più ricchi: Firenze 20 fiorini, Pisa Siena Perugia Ninerva 15, Orvieto Viterbo 11, Lucca 9 ecc. I territori conventuali suddivisi in tre collettorie facenti capo rispettivamente alla Minerva di Roma, Perugia e Firenze, contributo da devolvere in due soluzioni annuali, Natale e Pasqua (MOPH XX, 318/12-19: 1339; 329-30: 1340; 348/19-25: 1343). A continuazione del rigo rubricale Quantitas contributionis, ma oltre l'area scrittoria verso il margine destro, si legge flor(eni) ccvi (ccvii?). Son venuti meno nel frattempo i 10 di Cagliari? Lo aggiunge altra mano (confronta i nessi di flor. e la s finale), libraria trecentesca anch'essa. La medesima che sul margine sinistro apre in colonna una tassazione ridotta, Quantitas nove contributionis quam diminuit magister Petrus. flor(eni) clxvi, con notazione numerale rispondente al convento della lista preesistente. Sorvola il primo  -  il cagliaritano passato nel frattempo all'Aragona  -  e inizia ritassando il secondo, Sarzana ij, poi Pisa xij, ecc. La registrazione della nuova tassa sul nostro codice suppone il magistero in teologia del fiorentino Piero degli Strozzi (magister Petrus), conseguito in Parigi febbraio-marzo 1342 (C. Piana, La facoltà teologica dell'università di Firenze nel Quattro e Cinquecento, Grottaferrata 1977, 50. MOPH XXII, 140 n. 4); a favore dunque dei tempi del suo secondo provincialato 1345-56. Ma a rigore non si può escludere che la disposizione amministrativa, adottata sullo scorcio del primo provincialato di Piero 1333-1338, fosse stata riportata con qualche ritardo sul Liber privilegiorum; ignora anch'essa infatti il convento Priverno (1343).

cagliari3.htm

precedente successiva