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1966

<Roma> 5-II-1966

|67...| Conversaz(ione) P. Simoni.

La teologia, come si è intesa fin ad ora, è la considerazione di "oggetti", di contenuti, di "verità" rivelate (teologia oggettiva).

Eppure c'è una attività umana che antecede tali oggetti, li accetta come tali, li pone come oggetti di fede, |68| e come tali li tratta e li considera: è l'attività della fede.

La fede quindi in qualche modo antecede, fonda e costituisce gli oggetti teologici.

Non si portrebbe costituire una teologia partendo e restando nell'analisi della attività, del modo di precedere, delle regole di condotta, del meccanismo insomma dell'atto di fede? Una teologia che si ponesse nell'atto di fede nel momento in cui questa sviluppa ed esercita la sua funzione di trascendenza (affermazione cioè e posizione di oggetti teologici)?

Dalla vita della fede, nel modo di svilupparsi, dalla sua |69| sensibilità, dal suo nuovo e sempre vivo modo di mettersi in rapporto al dato di fede ne verrebbe una continua comprensibilità del dato di fede colto sempre nella mobilità vitale e fruttività dell'atto di fede.

Allora di protrebbe liberare dall'antinomie di una teologia aggettivistica e fissista di conto ad una teologia soggettivistica e storica.

È l'atto della fede viva che nella sua continua progressione sceglie e usa(?) espressioni di fede secondo la capacità di queste a esprimere la rivelazione; ed è l'atto di fede che nella sua origine divina e nella sua fedeltà assicura un'attività, una funzione di trascendenza che sottrae l'elaborazione teologica da qualsiasi arbitrio.

<Roma> 8 - febbr. - 1966

|70| Quella che in un ordinamento civile è chiamata "opinione pubblica" - e di cui un governo deve tener conto - nella Chiesa è il "sensus fidelis [=fidei?]": un'opinione pubblica diffusa tra i fedeli su un punto di fede o di vita x.na e che può essere la manifestazione di una presenza dello Spirito di X.o nella sua chiesa. La gerarchia non può non tenerne conto -  pena la possibilità del rifiuto dello Spirito - può interpretarlo, integrarlo, omologarlo ed esporlo autoritativamente.

<Roma> 9 - febbr. - 1966

La pazienza x.na non è un'attesa indifferente dello scorrere di un tempo cronologico, ma un'attitudine di animo |71| all'apertura degli altri e delle cause(?) degli altri, soprattutto al lavoro della Provvidenza nel mondo e alla gratuità della grazia.

<Roma> 7 - marzo - '66

L'Incarnazione di X. continua. Il X.mo si è dovuto re-incarnare nell'umanesimo nascente quando si sentiva fuori la società al ritirarsi del Medioevo; oggi il X.mo si reincarna in una società in incontenibile movimento di laicizzazione; al ritirarsi di una struttura clericale del X.mo, X.to deve trovare il posto, e il volto capace di esser riconosciuto dal mondo laicizzante di oggi.

L'Incarnazione suppone la |74| Kenosi [Filipp. 2,6 ss]; il nostro recalcitrare di fronte ad una nuova incarnazione del X.mo, non sarà forse una malcelata insofferenza dell'umiliazione e dello spogliamento della Kenosi?

L'ateismo moderno, di marca genuinamente umanistico, non è forse una reazione ed un rifiuto del X.mo che non è visto assumere i valori umani e terrestri?

Roma, febbr. 1966

|72-73| La montagna

<Roma> 23-III-'966

( |74...| ) La  Speranza è la misura del Tempo nella Fede.

Sviluppare il pensiero; la realtà della fede (che è nella sua pienezza nella vita eterna) è anticipata parzialmente e progressivamente raggiunta nel "tempo della speranza".

<Roma> 24-III-'966

|75| Il X.mo non rimasto nella sua libertà e povertà evangelica, ma appoggiatosi all'ordine e alla potenza temporale (divenuto cioè "cristianità") ("era costantiniana" finita del tutto?) si è fatto persecutore delle minoranze appena salito al potere (Costantino, Teodosio); accetta il compromesso dell'evangelizzazione per mezzo della colonizzazione (America latina sec. XVI); si trova più o meno identificato col potere nella Rivoluz. Franc.; si trova in opposizione al movimento del proletariato del sec(olo) scorso, che va verso le sue rivendicazioni fuori del "fatto Cristianità"; si trova a negare l'unità all'Italia per conservare il potere Pontificio...

(il movimento dei "comuni" del sec. XII-IV, avviene spesso contro l'autorità eccles. che lo considera... rivoluzionario).

<Roma> 25-III-1966

|76| L'immersione nell'uomo come è in tutte le manifestazioni della sua civilizzazione è necessaria all'apostolo per trarre, dall'interno stessso dell'uomo - oggetto di grazia e quindi di salvezza - i criteri che dettarono le modalità dell'Incarnazione, della presenza cioè del Vangelo nell'uomo e nel mondo di oggi.

<Roma> 26-III-1966

Sviluppo dell'idea-base del Vaticano II.

Religiosità X.mo  Ecclesialità
Relig(ioni) non x.ne   Ecumenismo   Ch(iesa) Cattol.

Processo che abbraccia tutte e anche le più invasive(?) espressioni del Divino, le manifestazioni di |77| Dio in X., la pienezza di X. permanente nella storia attraverso la sua Ch(iesa).

La Ch(iesa) Cattol. rinuncia alla prerogativa, attribuitasi non senmpre con sufficiente giustificazione storico-teologica, di accu??le [= accumulare?] in sé in senso esclusivo la religiosità - X.mo - ecclesialità. Riconosce che deve parlare con delle "religioni" non x.ne; con della "Chiese x.ne" non cattoliche.

<Roma> 28-III-1966

Quando il X.mo si "stabilisce" e si chiude diventa Cristianità;

quando si dimentica, esce da sé e si dà agli altri, diventa Missione.

<Roma> 1 - apr - 1966

|78| Grandi avvenimenti-chiave della storia dell'Occid. avvenuti fuori - o contro - la Ch(iesa) dopo che questa era passata a religione di Stato (Costantino) e si era costituita in Cristianità, appoggiata e servita dal potere politico (èra costantiniana):

0. Desacralizzazione delle società primitive [giunta successiva, in cima alla pagina]

1. Liberalizzazione Defeudalizzazione: dal feodalismo alle libertà comunali: XIII-XIV ss.

2. Umanesimo: autonomia delle scienze e demonopolizzazione della cultura: XV-XVI sec.

3. Declericalizzazione: provocata da un movimento anticlericale che non sempre è anti-ecclesiale, sempre contro la clericalizzazione: XVIII-XIX.

4. Socialismo: rivendicazioni dei diritti del proletariato. La Ch(iesa) - storicamente - si trova coi padroni: XIX.

Liberalesimo negli stati europei ( contesto assolutismo cattolico).

5. Tecnicizzazione: è il grande movimento storico del nostro tempo...

Decolonizzazione

|79| Il Teologo può riflettere su queste svolte storiche e misurare il grado di purezza evangelica della Ch. secondo cui questa si è trovata ad affrontare e a vivere questi abvvenimenti.

Per lo più sono stati movimenti che, se avvenuti al margine e contro la Ch., hanno indotto e provocato un bisogno di liberazione evangelica della Ch. da ogni ambizione di potenza umana, e un ritorno più fedele al volto "senza macchia né ruga " della sposa di X.o.

La soppressione del potere temporale del Papa (questione italiana - Pio IX) è stata forse il segno della fine dell'"èra costantiniana" della Chiesa?

<Roma> 7-IV-1966

|80| "Id quod unus homo potest immittere vel apponere ad cognitionem veritatis suo studio et ingenio est aliquid parvum per comparationem ad totam considerationem veritatis" (S. Tomm., in Metaph. l. II, 287)

<Roma> 13-IV-'66

Tutto lo spirito e l'atteggiamento spirituale (una funzione, un modo di vivere la fede) del  Conc(ilio) Vat. II, mi pare sia non di vedere il mondo e gli uomini in Dio ma Dio nel mondo e negli uomini (è la fedeltà al principio dell'Incarnazione...).

<Roma> 17-IV-1966

|81| A. GIDE, "La porta stretta" (1909)

Romanzo interessantissimo. Tentativo di raggiungere la santità contrapposta all'amore, raggiungere Dio  rifiutando l'uomo. Scacco del tentativo. Concezione giansenistica e pietistica della santità.

All'altro estremo "L'Immoralista" (1902)

<Roma> 20-IV-1966

"Io ti ho dato un volto

e tu te ne fai un altro" (Amleto)

<Roma> 5-V-1961 [= 1966]

Non sempre X.o è dalla parte di chi ha ragione (C. MALAPARTE)

(Peccatr. - Simone il Fariseo).

Peccatr. lettura incerta; credo sia da sciogliere Peccatrice. Allusione a prostituta innominata e Simone il Fariseo messi a confronto nel vangelo Luc. 7,36-50.

Roma, maggio 1966

[commento a un'altra versione, barrata, della poesia La montagna:]

|82| Tentativo stilistico di comporre due realtà (montagna - donna) in un'unica immagine espressiva, dove la composizione è raggiunta con la sovrapposizione delle due realtà unificate in un'azione di traspearenza operata dalla funzione poetica dell'immagine.

Contenutisticamente, è evidente la critica a modalità non genuinamente evangeliche di vivere alcune virtù.

|83| L'altezza cinge la tua vetta
d'una corona
di santità
la neve copre le tue spalle
con un mantello
di castità.

Quando ti chini a quardarmi
la tua altezza m'aduggia
la tua neve mi frusta
con un fascio di raggi
più gelidi
della tua gelida neve.
Odio
la santità dell'altezza
la castità della neve.

<Roma> 8 maggio 1966

|83bis-84| Cariatide

<Roma> 20 maggio 1966

|84bis| All'Atleta

<Roma> maggio 1966

|85| Dalla cupola di San Pietro

<Roma> 30-31 / maggio / 1966

|86-87| Pasqua

Roma, giugno 1966

|88-89| Città

<Roma> 5 giugno 1966 [cadeva in questo giorno la festa della SS. Trinità]

|90| Nella linea del "mistero", inteso come fatto o manifestazione storica significante e realizzante la salvezza, la SS. Trinità è la presenza e continucaione delle Persone Divine nella Chiesa:

-  la vol<on>tà del Padre continua a volere e a produrre la salvezza degli uomini chiamandoli alla filiazione divina;

-  il Figlio continua a porsi l'unico Sacramento in cui si ha la salvezza; sacramento mediato dalla Chiesa-Corpo di X.

-  lo Spirito è il dono della Pasqua del X., continua ad istruire la Chiesa del X. e a vivificarla dall'interno per costruirla con pietre vive cioè con uomini "red-empti", cioè liberi.

|91| La storia della Ch. tra la pasqua e la parusìa del Signore è un intreccio dell'azione delle Persone Divine operanti distintamente e unitamente nella costruzione del nuovo Tempio.

Lo Sp. S., in forza della riconciliazione operata dal X., diffonde nel nostro cuore l'amore del Padre: Rom. 5,1-5

<Roma> giugno-luglio 1966

|92-93| In confessionale

|95-97| Aschi d'Abruzzo

Luco, luglio '66

|94, 99| Vocazione Subitamente

<Roma> agosto '66

|98| Una turista a Piazza Barberini

|99| Subitamente

<Roma> 1 - ag. - '66

|100| L'ambasciata del Pakistan comunica il "visa refused" per la mia entrata in Pakistan. Quale sarà il mio futuro?

Informazioni successive: politica del governo pak. era di concedere vista d'ingrresso ai "catholic missionaries" stranieri solo in sostituzione di deceduto o rientrato.

<Roma> 23-IX-'66

Da "La Madre", novella di Cecov.

Lei: Mi ami?

Lui: Sì

Lei: Portami il cuore di tua madre.

Lui uccide la madre di notte nel sonno, ne estrae il cuore e corre a portarlo alla fidanzata. Per strada inciampa e cade. Dal cuore della mamma sente venire una |101| voce: "Figliuolo, ti sei fatto male?".

<Roma> 2 - ott - 1966

La Rivelazione è il fatto salvifico con cui è inttessuta la trama della storia della salvezza; la manifestazione di Dio agli uomini si fa negli avvenimenti storici in cui si realizza la salvezza di Dio. In questo senso l'incarnazione di X., e la vita  di X. (prima ancora che le sue parole discorsi) sono il punto massimo della Rivelaz. di Dio.

Se la Teologia è la riflessione dell'uomo sulla Rivelazione di Dio, essa non è |102| se non l'attenzione amorosa e intelligente all'avvenimento storico in q. [= quanto?] significante e portatore di una rivelazione divina perché significante e portatore della salvezza.

La Rivelaz. resa perfetta in  X.o, è comunicata agli uomini dopo il X. nella misura in cui ciò che è avvenuto  in X.o (pasqua - salvezza) è partecipato e trasmesso a tutti gli uomini di tutti tempi.

Questa "tradizione" della salvezza di X.o agli uomini è il punto d'incontro (incarnazione) tra il messaggio salvifico di Dio e l'uomo peccato da salvare. La Teologia studia l'incontro e il farsi della salvezza (e rivelazione) |103| nell'avvenimento storico della vita dell'uomo e del mondo; il processo e la legge di tale incontro.

E' la storia della Chiesa: la "tradizione" cioè (il fatto integrale del X.to-Salvezza) immesso nella storia e operante nell'uomo e nel tempo.

Il teologo è colui che presta attenzione a "quello che la Spirito dice alle Chiese" (Apoc. 2,7).

Teologia : lettura delle teofanie negli avvenimenti della storia dell'uomo e del mondo.

cf. "Gaudium et Spes", n. 11.

<Roma> 4-ott.-'66

|104| Finora i filosofi si sono interessati a "conoscere" il mondo; d'ora in poi è necessario lavorare a "cambiare"  il mondo.

K. Marx

*   *    *

"Et delectabar... ludens in orbe terrarum, et delicie meae esse cum filiis hominum"

(Prov. 8,30-31)

<Roma> 26-ott.-'66

Il passaggio dal V(ecchio) al N(uovo) T(estamento): passaggio dal concetto di sacralità a quello di santità.

<Roma> nov. '66

|105| La fede x.na, appunto perché si definisce ed è originata dal suo stesso contenuto, è compresente in ogni attività di grazia; non è soltanto una parte attraverso cui si passa e che si lascia alle spalle; ma è attitudine che segue le vicende di ogni atto cristiano, an?? [= anzi?] determina, modifica e condiziona ogni espressione di vita x.na.

<Roma> dic. '66

"L'ortodossia è... la castità dei vescovi"

P. Didon

da una lett(era) durante

la prig l'esioro [= l'esilio] a Corbara (1880)

Roma, dic. 1966

 |106-107| La Parola


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