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1968 (genn.-luglio: Lyallpur, Mandi Bahauddin, Murree, Lahore)

<Lyallpur> Genn. 26, 1968

|130| Il missionario non viene a "portare" il X.o ai non cristiani ma ad annunciare - render cosciente ed esplicito - il X.o presente già tra i non cristiani.

<Lyallpur> febbr. 29 - 1968

The God of Islam

Christianity describes God as love; Islam as power. How shall we decide between the two conceptions?

I think the history of mankind and of the universe as a whole must tell us as to which of the two conceptions is truer. I find that God reveals Himself in |131| history more as power than love. I do not deny the love of God; I mean that, on the basis of our historical esperience,  God is better described as power.

Mohammed Iqbal [1875-1938], Stray Reflections, Lahore 1961, p. 10.

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On loving one's enemies, idem, ibid. p. 45:

"... Christ and Buddha were absolutely correct in their perception of the nature of love; but in their passion of ethical idealism they ignored the facts of life. It is too much to expect of man to love his enemies. Some extraordinary individuals may have realised this maxim in their life; but |132| as a principal of national morality the maxim clearly falls down".

Notare: -  l'amore del nemico è umanamente irrealizzabile - rifarsi alla teoria aristotelico-tomista dell'amore.

-  nel cristianesimo l'amore del nemico è reso possibile dall'amore stesso di Dio che è stato "diffuso nei nostri cuori" dallo Spirito. Dio ama in noi in nostro nemico.

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God and the Devil

Both God and the Devil give man opportunities only, leaving him to make use of them in the way he thinks fit.

- idem -

<Lyallpur> 4 marzo 1968

|133| Colloquio con giovani musulmani studenti del College. Ci si può conversare apertamente e nello stesso tempo con reciproco rispetto delle posizioni contrastanti.

Items:

come provare l'origine divina del Corano?

1. perché il testo coranico da allora fino a oggi è perfettamente conservato.

Hanno ammesso poi nella conversazione che questo prova non è sufficiente.

2. altri miracoli

Quali? Non hanno saputo dire.

Non parre abbiano mai |134| pensato o sospettato un qualcosa di simile alla nostra Propedeutica o ragionevolezza della fede.

Mi pare che abbiano afferrato il senso delle mie domande circa la prove dell'origine divina del Corano.

Prima di andarsene, uno mi ha chiesto perché tenessi la mia Bibbia così, in mezzo e insieme a tutti gli altri libri...!

<Lyallpur> 19 marzo 68

Operazione alle... emorroidi al "St Raphael Hospital".

<Lyallpur> 26 marzo '68

Mohammad Aslam mi regala un Corano arabo-urdu.

|135| JACQUES DOURNES, La Missione contro le "missioni", Jaca Book Ediz., Via Bargutta 1 - Milano, pp. 256, £ 1.400.

<Lyallpur> 26 aprile '68

10 di Muharran [= Muharram]:

Mohammad Aslam mi porta a vedere la processione shi'ita di cordoglio in ricordo dell'uccisione di Hussein a Karbala.

Gruppi di uomini (e di donne, separatamente) a circolo e a ritmo si battono il petto con i pugni.

Poi i "flagellanti": con catenelle terminanti con coltelli si flagellano le spalle; sanguinano; qualcuno sviene.

<Mandi Bahauddin> Paqua, 14 apr. '68

|136| a Mandi Bahauddin con la comunità italiana.

Impressioni: - decristianizzazione

- parlano con disprezzo del nero, in genere; mentalità razzista; noi, secondo loro, "perdiamo tempo"!

Ricordanza. Una grossa ditta edilizia italiana (Impregilo?) costruiva diga sul corso superiore dell'Indus; subappalti ad altre ditte; molti tecnici (con rispettive famiglie) di nazionalità diverse. Medium English. Il vescovo Cialeo mi ci mandò per il servizio pasquale. Prima d'arrivarci, attraversammo vasta area collinare disabitata, a intensa coltivazione di oppio, in piena fioritura.

<Lyallpur> 18 aprile, '68

Parto per Murree per seguire il corso d'Urdu nella scuola Protestante.

Sto vivendo e sperimentando un "nomadismo" spirituale, più arido e più desolante di quello geografico.

<Lyallpur> 20 apr. '68

|137| Così se voi gli (ai grandi) dite: "La prova che il piccolo principe è esistito sta nel fatto che era bellissimo, che rideva e che voleva un pecora. Quando uno vuole una percora è la prova che esiste".

Bè, loro alzeranno le spalle e vi tratteranno come un bambino.

da Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe, cap. IV.

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Notare il tipo di prova da un "posteriori" di esigenza di valori perduti ma necessari, che appella all'esistenza di chi li possa giustificare o porre nell'esistenza.

<Murree 22 apr. '68>

|138| Mi trasferisco a Murree (22 apr. '68) per seguire il corso di Urdu nel Language Missionary Board (Protest.).

Murree ( ﻤﺮﯼ pronuncia Marì) nel Kashmìr pakistano, pre-himalaya, circa 2.500 mt slm. Qui oggi, 8.X.2005, proprio mentre lavoro a queste pagine, si è fatto sentire disastroso terremoto con morti (da local news in rete)!
Ospite del Catholic Church, Pindi Point; antica sede di cappellania militare britannica, tenuta da vecchio prete irlandese.
Con me anche taluni confratelli USA, dioc. Multan.
  Conservo il manuale di Urdu: "Missionary Language Board of West Pak., Urdu Course 1, Volume 1: Lesson Book, published by the Revd. J.H. Hewitt", 3rd impression, 1963.

ﯼﺮﻤ [Murree] 12-V-'68

"Voi scrutate minuziosamente le Scritture perché credete d'aver per esse la vita eterna: e sono proprio quelle che mi rendono testimonianza. Eppure non volete venire a me, per avere la vita..."

Giov. 5,39-40.47

"se credete a Mosè, a me pure crederete; di me, infatti, egli ha scritto. Se dunque non credete a quello che egli ha scritto, come crederete alle mie parole?"

X.o esegeta e chiave interpretativa di tutta la Scrittura; tolto il X.o, la Scrittura non ha senso.

Murree, maggio '68

|139| Leggendo Omar Khayyàm

(Finzione di poesia amorosa alla lettura di Omar Khayyam)

|140 pagina bianca|

Murree, 24-V-68

|141| "Islam is not technically speaking a theocracy but a nomocracy, that is a society ruled by a Divine Law"

from Seyyed Hossein Nasr, "Ideals and Realities of Islam", George Allen, London 1968.

Nella vecchia legge, il popolo scelto da Dio ha sperimentato, nell'evoluzione della pedagogia divina, sia la nomocrazia che la teocrazia.

Nella N.L. [= Nuova Legge] non si può parlare di teocrazia perché la reltà temporale ha aquistato la sua autonomia sia in |142| campo socio-ecnonomico che politico; non si può parlare di nomocrazia perché la "legge" è stata abolita.

Si potrebbe dire che la comunità dei credenti in X.o (Chiesa) si costituisce e si governa in una forma di Peneumocrazia perché lo Spirito di X.o vivifica, genera e nutre dall'interno la Chiesa, e si pone - all'interno di ogni cristiano - come legge.

Murree, 1 giugno '68

Mr Wilder, Principal of School e Pastore Presbiteriano, ci mette al corrente del tentativo di divisione di un gruppo secessionista nella Chiesa Presbiteriana in Pakistan.

Insieme ai confratelli USA (dioc. Multan) invitato talvolta a cena da una comunità di suore. Ricordo:

- sbigottimento per l'uccisione di Robert Kennedy.

- una sera, uno rientrato dagli USA ci passa fogli dattiloscritti con testi di canzoni; inizia a cantare; gli andiamo dietro, impariamo subito. Una ci piace un sacco. Dopo molti anni, rientrato in Italia, sento alla radio una canzone e mi dico: ma questa la so, l'ho imparata in Pakistan! Cerco il titolo. Era «Blowin' in the Wind»!

Murree, Giugno 3 - '68

|143|Violentissimo temporale, wind-storm, dust-storm e hail-storm insieme.

Mi torna in mente un verso di Tibullo (un altro esempio dell'esperienza di vita come contesto esegetico profondo e rivissuto di un testo scritto):

Quam juvat inmitos ventos

audire cubantes!

Ma penso anche al gruppo tribale, forse zingari, attendato oltre Pindi Point.

<Murree> Giugno 15 - '68

In Islam distinzione tra

- Iman [non confondere con imām]: fede e contenuti di fede

- Islam: osservanza sociale dei 5 pilastri.

Una distinzione che nel piano di vita rende ragione dell'Islam come Religione e comunità socio-politica; |144| si spiega una accentuazione dell'Iman (Sufismo) e relativismo nell'Islam; o rispetto e osservanza sociale dell'Islam, e sottrazione nell'Iman, senza che si debba ricorrere all'idea dell'ipocrisia...

<Murree> 20-VI-'68

Prima che partissi per Murree Mohammad Aslam mi disse che da quando aveva conversazioni con me andava più spesso alla moschea e pregava di più.

Il musulmano per arrivare al X.mo deve passare attraverso una certa indifferenza o secolarismo, o attraverso un più vero e profondo Islam?

<Murree> 22-VI-68

|145| Conversazione col Rev. Morton, ministro anglicano.

Mi dice che i preti cattolici incontrati in Pakistan gli sembrano molto più aperti al dialogo di quelli in Inghilterra.

Deploriamo la disunione della Chiesa come scandalo permanente e ostacolo primo al lavoro missionario; la Chiesa disunita non si pone, in quanto Chiesa, come testimone del Vangelo.

Mi chiede di celebrare l'Eucarestia insieme a lui e agli altri pastori protestanti di diverse confessioni.

Rispondo che personalmente non avrei nessuna difficoltà; però potrebbe essere un affrettato e artificiale tentativo di |146| unione; l'Eucarestia dovrebbe sugellare l'unione già precedentemente raggiunta perché essa esprime il momento "ecclesiale" (cioè sociale e comunitario) della liturgia dei cristiani.

Ho ripensato alla mia risposta, e mi domando se l'Eucarestia sia la conclusione, l'effetto, dell'unione o non per caso la causa generatrice; e come tale dovrebbe precedere, fare, costruire l'unione. L'Eucarestia costruisce e genera giorno per giorno pietre vive per la crescita e la costruzione della Chiesa viva...

Ma quale sarebbe la posizione della Gerarchia a questa proposta, la soluzione giuridica?...

<Murree> 23 - giugno - '68

 |147| La parola media l'oggetto conosciuto e il soggetto conoscente (Perì Hermeneias, Aristotele); come tale, essa diventa il mezzo, lo strumento logico, il luogo in cui avviene l'incontro tra conoscente e conosciuto; essa condiziona e permette il contatto di verità tra soggetto e oggetto.

(Parole: τα σύμβολα των παζημάτων της ψυχης: Perì Hermeneias). Parola Tempio della Verità (Heidegger).

Ma questo definisce il modo e il tempo in cui l'uomo occidentale (di tradizione greca) fa la sua verità.

L'orientale non pare segua lo stesso processo di mediazione  |148| logica (concetto-parola) nella ricerca della verità. Egli coglie immediatamente la verità per via di una intuizione di vita (contatto vitale della verità). La parola non interviene necessariamente nel rapporto di vertià tra soggetto e oggetto.

Conseguenze: la parola non è il "tempio della verità" (ricordare che in ebraico "dabār-parola" indica fatto, evento, avvenimento significante); e non è la misura della verità; non è lo strumento di inquisizione della verità. L'orientale non ha bisogno di una apologetica; la verità in se stessa assicura il grado di credibilità nella linea di una immediatezza di contatto.

Nel piano morale; ci |149| meravigliamo continuamente della facilità e quasi costituzionalità della bugia tra i Pakistani. Che valore ha per loro la bugia se la parola non suona come veicolo o specchio della verità?

(Notare ancora: in nessuna filosofia orientale si è sentito il bisogno di provare l'esistenza di Dio; questa era percepita e riconosciuta come verità in una esperienza di immediata appercezione senza alcun bisogno di ricorrere alla verifica della mediazione logica, parola-concetto).

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