4. Trinità di Masaccio, o cappella e altare della Trinità (approfondimenti)

Nella terza arcata della parete di ponente, affresco della Trinità, dalla straordinaria forza estetica e teologica. Somma del mistero cristiano. Tutto. Nulla di superfluo. Lo definisce la cornice inclusiva dell'architettura, lo articola il contrasto binario dei colori. Lo contemplava il fedele nell'entrare in chiesa dalla porta larerale orientale (la più frequentata allora, e orientata all'area urbana più popolata); accostandosi «con fiducia al trono della grazia» (lettera agli Ebrei 4,16).
Capolavoro di Tommaso di ser Giovanni da Castel San Giovanni (San Giovanni Valdarno, pr. Arezzo) detto Masaccio (1401, † Roma maggio-giug. 1428), riconducibile al biennio 1425-1427 (altri propongono gli estremi 1424-25), 27 giornate di lavoro, prima del trasferimento romano. Nel prospetto d'una finta cappella, in alto Dio Padre sorregge la croce con le proprie mani mentre guarda noi (quando Gesù annunciò ai discepoli la propria morte imminente «venne una voce dal cielo: L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò», Giov. 12,28), lo Spirito santo in forma di colomba, Gesù crocifisso; pianto dalla Madonna (Maria rivolta al fedele gli mostra con la mano il figlio crocifisso; la liturgia del sabato santo le faceva dire "O vos omnes qui transitis per viam, attendite et videte si est dolor sicut dolor meus", Lament. Ieremiae 1,12, = Voi tutti che passate di qua, fermatevi, e guardate se vi è un dolore pari al mio dolore!) e da san Giovanni apostolo. Ai lati estremi, più in basso, i committenti; dalle dimensioni omogenee ai personaggi sacri; controversa ancora la loro identificazione.

Trinità di Masaccio. Maria rivolta al fedele gli mostra con la mano il figlio crocifisso


Al tempo della ristrutturazione vasariana 1565-75 l'affresco fu coperto da nuovo altare con tavola della Madonna del Rosario dipinta dal medesimo Vasari. Ritrovato in buone condizioni in occasione dei restauri 1857-81, l'affresco fu segato e collocato sulla controfacciata della chiesa, tra porta centrale e quella di levante. ASMN I.A.7, f. 12r (19.XII.1568): «Pręterea quod tabula pro cappella Rosarii, quam conventus noster tenetur construere ex legato dnę Camillę de Caponibus, pingenda traderetur excellentissimo dno Georgio Vasario pictori peritissimo cum figuris honestis et accomodatis. Totum autem reliquum regotium prędicte fabricę et constructionis rev.do priori demadatum fuit».

Nel 1952 restaurato e ricollocato nel suo posto originario, mentre rimosso l'altare vasariano la tavola Madonna del Rosario fu trasferita (già nel 1912?) sull'altare della cappella Bardi. Sotto l'intonaco tornò allora alla luce la sezione inferiore dell'affresco raffigurante la morte (il primo Adamo? l'uomo non redento?): scheletro umano giacente di profilo sul sarcofago, sovrascrizione epigrafica:

Nuovo recente restauro da marzo 1999 a marzo 2001; sorprendente recupero della tonalità chiara e del gioco oppositivo dei colori.
Qui riproduzioni fotografiche posteriori al restauro.

R. Goffen, Masaccio's Trinity and the letter to Hebrews, MD 11 (1980) 489-504.

R. Lieberman, Brunelleschi e Masaccio in SMN, MD 12 (1981) 127-39.

AA. VV., La Trinità di Masaccio. Il restauro dell'anno Duemila, Firenze (Edifir) 2002.

A. Cecchi, Nuovi contributi sulla committenza fiorentina di Masolino e Masaccio, AA. VV., Masaccio e Masolino. Il gioco delle parti, Milano (5 Continents Ed.) 2002, 23-71; a pp. 189-206 studi e ricerche degli ultimi vent'anni (L. Pisani).

Eugenio Marino O.P., La Trinità di Masaccio. Saggio storico ed interpretativo degli schemi stilistici, iconografici ed iconoteologici, Firenze (Nerbini) 2008, pp. 400. Una vera summa. La prima parte ripercorre meticolosamente storia e storiografia circa la Trinità del Masaccio in Santa Maria Novella (datazione 1424-25, sostenuta dall'A.), che cosa è stato detto e scritto dai tempi di Masaccio ai giorni nostri (pp. 5-198); la seconda ne ripropone lettura e analisi iconoteologica, propria della storiografia estetica dell'autore (pp. 199-352); 18 tavole fuori testo.→ Indice generale

approfondimenti