Agostino del Riccio da Firenze OP

Arte della memoria locale (1595)

Firenze, B.N.C., Ms. Naz. II, I, 13  (Ex. Magliab. Cl. V, 9)

  Indice analitico

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Alla gioventù fiorentina

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Epigramma

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Prima regola Re et memoria locale
# Seconda regola “luoghi et consiglier primo”
# Terza regola “figure et consiglier secondo”
# Alfabeto: fiumi | pesci | pietre | piante | fiori | animali | alberi | uccelli | huomini | donne | città | arte | sante | santi | casati |
# Quarta regola “linea retta e nominativo primo”
# Quinta regola “linea circulare e nominativo secondo”
# Sesta regola “linea traversale e nominativo terzo”
# Settima regola “cibo et servitore”
    ë  

 [f. I] I. RICCIO (Fra Agostino del)

Arte della memoria – cod. 13

 

[f. II] Ex Libris Magliabecchii 4. Iulii 1714.

Catalogus primus nostrae Biblioth.

 

[f. III] In Catalogo primo nostrae Biblioth.

Cl. V. P. I. Cod. 9. Frate Agostino del Riccio Fior. Domenicano. Arte della Memoria (Locale)

 

[f. IV] Riccio Fra Agostino. Arte della Memoria Locale. Chartac. in fol. foll. 48. scriptus anno 1595. eodem charact. quo alia eiusdem opera apud Ioannem Targionium huius Bibl. olim Praefectum, ut idem in primo Catalogo et Excerptis notat. Fuit Antonii Magliabechii.

 

[f. V] [Prima illustrazione:] «Nil sine labore»


 [f. 1 ] Alla gioventù fiorentina studiosa di Lettere, frat’Agostin del Riccio desidera salute.

Essendo la memoria madre delle scienze, poiché quello veramente si sa che si ritiene nella memoria inpresso, utilissima è l’arte che rende perfetta questa natural potenza. Di essa, da molti sono stati scritti vari libri, ma non però ho stimato ch’a.mme sia negato il formarne questo trattato, nel quale, sotto la similitudine d’un potentissimo re ch’appresso di sé ha due consiglieri e tre valorosi capitani et un servo che provede ciò che fa lor di bisogno, brevemente e chiaramente ho ridotto in sette precetti la somma di quest’arte et a voi la dono, a’quali desidero e pregho da Iddio ogni bene.

 Del convento di Santa Maria Novella di Firenze,

il dì di  .  .  1595.

     

[f. 2] Epigramma ad lettorem

Quid prodest, si nocte dieque vacando,

protinus ex animo quae didicistis eunt.

Nanque ea duntaxat memori que mente tenemus

scimus, at oblitis tempus inane fuit.

Hos igitur, studiosa cohors, versate libellos,

gestate hos vestro nocte dieque sinu,

Quos Augustinus vobis nunc edit. Ibidem

Mnemosinem mira firmius iuvat

Et loca perquirit, totum quoque spectra per orbem

fasce brevi: mundi macchina vasta patet.

Dumque homines Augustinus docet esse tenaces,

ante oculos illis cuncta creata locat.

Hinc memores fieri, doctique probique valemus.

Tanta viri virtus, tanta Camena fuit.

Iure Augustinus vocitatur conditor huius

Codicis; hic multos auget honore nimis. 

[f. 3] [Seconda illustrazione:]

«Prima regola detta da me “re et memoria locale”»

[f. 5] Questa figura ch’è dipinta rappresenta un re richissimo che con una mano si tocca la memoria: così, io piglio occasione in dir che della memoria ne parlo in due modi: prima considero la memoria naturale ch’ha l’huomo, secondariamente l’artifiziale o memoria locale detta. Lascio da banda la prima, che ne dico poche cose; solo dirò che chi ha buona memoria naturale, harà la memoria locale in somma perfezzione perché «l’arte fa perfetta la natura» [Rhetorica ad Herennium, III, 16], secondo che dice il Filosofo. Ma per venire al nostro intento, voglio parlar solo della memoria locale e dico ch’è utile a’ predicatori, oratori, studenti e brevemente è utile a tutti, sì piccoli come grandi, perché ritiene a mente con l’arte tutto quel che s’è detto e letto in varij libri, altresì quel che s’è udito da’ lettori e predicatori; è però bene s’è assomigliata, questa memoria locale, a un re ricchissimo e potentissimo e questa da me è domandata «prima regola».

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