M'interessavo in quel tempo (anni '60-70) alla filosofia del linguaggio, a culture in osmosi, a una comunità che inventasse le proprie parole di fede (anziché tradurgliele!) entro tradizioni culturali non cristiane, in cui viveva.
Riflettevo sul linguaggio, specie religioso, prendevo appunti sulla metafora, finivo col comporre versi.
Frammenti dal mio quaderno "Diario" (1962-1976):
La stagione dei monsoni |
Murree (Kashmìr pakistano) agosto 1968; Diario p. 152 | |
Con un solo gesto questo cielo dell'India si sfila di dosso il suo sari di nubi. E nuove profondità pudicamente denuda. |
Provare ad analizzare la teoria dei due assi del linguaggio (sintagma e sistema associativo del fuori campo) di De Saussure: sintagma > cielo donna = sistema evocativo che sopravanza il sintagma col disturbo estetico di chi si spoglia | |
fascino e sospetto | Lyallpur 6 ott.1968; Diario p. 155 | |
! ? |
The body is like Mary, and every one of us hath a Jesus within. If the pains (of love) arise in us, our Jesus will be born. | Il corpo è come Maria, ciascuno di noi cela in sé un Gesù. Insorgono le doglie d'amore, e nasce il nostro Gesù. |
Rûmî Poet and Mystic (1207-1273). Selections from his Writings, by R.A. Nicholson, London 1964, p. 121 n. 3. | ||
Morte e vita | Lahore 25 apr. 1968; Diario p. 169 | |
Un compagno d'Università (Fac. Filosofia) mi passa questi versi in urdu: maut kahā hai ik lafaz be-ma'ni jisé mārā hayyāt ne mārā Allora non vi annotai la traduzione, non ne avevo bisogno.
Ha detto qualcuno: Morte è parola senza senso; quanti ne uccise, li uccise la vita. | ||
Genesi uno uno | Lahore 6 febbr. 1970; Diario p. 195 | |
In principio era l'Uno. Poi l'uomo lo chiamò. E la parola si fece poesia per versificare la separazione. |
In principio..., Gen. 1,1 appellavitque Adam nominibus suis cuncta animantia, Gen. 2,20 et Verbum caro factum est, Io. 1,14 et per eum reconciliare omnia in ipsum, Col. 1,20 | |
Quando parlo di Dio | Roma maggio 1972; Diario p. 211-13 | |
Smeriglio le mie parole con l'allegoria perché il limite esatto non definisca l'improntitudine della significazione. |
Perché domandi il mio nome? Gen. 32,30. Cf. Es. 20,21; Giud. 13, 18 Plotino, Enneadi V, 3: Egli non ha nome, perché nulla si può dire di lui. Che se tu qualcosa dicessi, lo delimiteresti. | |
|
|