I.C Sagrestia |
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I.C.102 Libri corali inventariati (16) |
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"Sedici corali" = identificazione di tutti e dei soli corali che ricompongono l'intero ciclo librario in sussidio alla liturgia corale dell'anno (antifonari e graduali); in vigore a partire dall'ultimo quarto del Duecento fino ad Ottocento inoltrato (vedi Note di studio e Tabella). Entro questa cornice si attiva il processo di vita e di resistenza a tempi lunghissimi: aggiornamenti testuali (specie nel santorale) paleografici decorativi, innesti di nuovi fascicoli, reimpiego del preesistente, rifacimento delle coperte di protezione e dei puntali, integrale sostituzione di corali usurati (vera e propria “riedizione”), ecc. Complicato, alla fine, anche per loro, se a inizio '700 il cantore deve farsi un repertorio (I.C.103 (II) Index ) per ritrovare antifone ed introiti!
Sarebbe mortificante, ai fini della comprensione, isolare un singolo frammento dalla cornice attiva e mobile dell'intero ciclo. Toglierebbe tempi e forme che dettano le norme esecutive del manufatto; e dello stesso frammento. Qui anche un solo libro corale è un frammento. Lungo i tempi coordinati e complementari dell'intero ciclo, scorrono i cambiamenti dei bisogni, di uso, di canone liturgico, di
gusto esecutivo, di tecniche dell'artigiano, ecc. Ecco ora (2011) l'identificazione dei relativi salteri: L. Alidori Battaglia, Una coppia di salteri per SMN..., «Arte Cristiana» vol. 99 (nov.-dic. 2011) 401-14. |
miniature di A |
miniature di A |
Orlandi, I libri corali 37-42. Ufficio de tempore ff. 1-138. A fine santorale ff. 139r-216v: testo sce Agnetis virg. et mart. (216v) annuncia ufficio della santa (21.I), poi barrato, di fatto scalato a corale B. In
communi (anche di 3 lectiones) ff.
217-282r. In offitio b. Virginis in sabbatis 282v-287v. Le ultime carte ff. 288-291 sembrano d’altra mano, sebbene coeva (confronta g, x).
♦ Microfilm negativo e positivo.
santorale di A | ||||||
139r | Andree | 30.XI smdp | 173r | Stephani | 26.XII ttdp | |
154r | Nicholai | 06.XII smdp, dp 1297 | 189r | mem. de s. Ioh. | ||
169r | Lucie | 13.XII spx | 189v | Ioh. Ap. | 27.XII ttdp | |
172v | Thome Ap. | 21.XII smdp | 204r-216v | Innocentium | 28.XII spx | |
Labriola, Aspetti della miniatura
Orlandi, I libri corali 42-47. Ff. 1r-389v della stessa mano di corale A; altra mano, tardiva (nota ę cedigliata dittongale), scrive f. 390r, che dovrebbe trascinare con sé rilegatura nuova.
miniature di B |
Tre carte dalle iniziali istoriate, 74 217 237, conservate in contenitore di cartone, etichetta incollata «Do not release. Security Dept. OR - Joe Och.», restituite al convento a inizio anni 1990 - mi si dice in convento. Integralmente (e accuratamente!) resecate all'estremità della piega; nessun altro danno inferto dal furto. Appartengono a B. Erano al loro posto al tempo (1965-66) d’Orlandi, I libri corali 44, 46.
n 21.VI.'01. Margaret Manion (Melbourne Univ., Australia) consulta i corali, dietro mia sollecitazione lascia nota manoscritta che accludo nella cartella delle tre carte resecate.
Vi racconta
(riassumo in italiano): Nel 1989 (o prima - controllerò anno esatto) in Londra sulla via per Firenze visito Sothebys's, dove mi mostrano tre carte di corale destinate alla vendita; già Dr Joanna Cannon (Courtauld Institut), consultata dal curatore del catalogo Sothebys's Dr Christopher de Hamel, aveva dichiarato d'aver veduto l'ultima volta simili fogli in un corale della sagrestia di SMNovella. In Firenze mostro fotocopia (photocopies!)
delle tre carte alla prof.ssa Ciardi Dupré, che a colpo d'occhio conferma appartenza ai corali di SMN. L'Interpol, allertata, recupera e restituisce.
Le tre carte di cui sopra, sono state reinserite (maggio 2004) al loro posto originale, a cura della Soprintendenza, in occasione dell'esposizione alla mostra L'arte a Firenze nell'età di Dante.
Nel quaternione ff. 289-298 (senza parola di richiamo in questa fascia di transizione alla liturgia del comune; réclame precedente è a fine quaternione ff. 275-282 istud) mancano ff. 293 e 294. Il controllo della fascicolazione e del testo liturgico (comune degli apostoli, resp. e vers. di fine 1° notturno) assicura che qui nulla di reale fa difetto, tutto scorre regolare da f. 292v a f. 295r; chi ha numerato le carte ha saltato a centro fascicolo i numeri 293 e 294. Mancano i numeri non le carte! Nessuna asportazione dunque o furto di carte mai esistite! (15.XI.'03).
♦ Microfilm negativo e positivo.
santorale di B | ||||||
139r | Agnetis | 21.I smdp | 233v | Purificat. b. Marie | 02.II ttdp | |
193r | Vincentii Mart. | 22.I smdp | 253 | Agathe | 05.II smdp | |
214r | Convers. s. Pauli | 25.I smdp | 269r | Cathedra s. Petri | 22.II spx | |
271v | Annuntiat. dominica | 25.III ttdp | ||||
Labriola, Aspetti della miniatura
Membr., 715x500, ff. 123. «Incipit quinta pars antiphonarii de tempore secundum usum fratrum Prędicatorum pro ecllesia [sic] Sanctę Marię Novellę in excelsa civitate Florentię» (2v); «fr. Petrus Francisci a Tramodiano ordinis Pręd. annos natus lxvj faciebat in conventu SMN anno salutis M.D.lxxxij» (122v). Orlandi, I libri corali 33-34n. Caratteristiche (condivise con corale P): due linee di rigatura verticale chiudono le estremità del tetragramma; cauda della custos molto verticalizzata; ę cedigliata per i dittonghi; portetichetta metallica quadrilatera 60x100 inchiodata sull’esterno del piatto.
Fra Piero da Tramoggiano scrive e porta a termine nel 1582 antifonari C e P, e solo essi:
«Duo pręterea pręgrandes libri quibus in choro utimur, eius tempore <scil. Alexandri Capocchii prioris 1579-81> caracteribus et cantu notati fuerunt, in quorum uno antifonę et responsoria a Natali Domini ad octavam usque Epifanię, in altero vero eiusdem generis off(iti)a a dominica in Passione usque ad Sabbatum Sanctum procedunt. Notavit autem eos fr. Petrus Tramodianensis Clausentinas, vir probus et in ea arte satis peritus, quippe qui huiuscemodi libros quam plurimos ad multarum ecclesiarum commodum et ornamentum multa descripsit gratia» (cronista coevo, ASMN I.A.10 Cronica conventus, c. 57, f. 64vH). | Al tempo del priore fra Alessandro Capocchi <1579-81> furono approntati, testo e notazione musicale, due libri corali di grandi proporzioni. Uno conteneva antifone e responsori dal Natale fino all'ottava dell'Epifania; il secondo, anch'esso antifonario, dalla domenica di Passione al Sabato Santo. Li scrisse fra Piero da Tramoggiano Casentinese, persona dabbene ed esperta in quell'arte. Di fatto scrisse costui molti libri del medesimo genere e di gran leggiadria per uso e arredo di molte chiese. |
Piero denomina «secunda pars» quello Nativ. - oct. Epiph. (P) e «quinta pars» quello dom. in Passione - Sabbatum sanctum (C). Integra dunque inserendosi nel ciclo antifonario preesistente ed in uso al suo tempo; dà nel contempo idea della partizione e mobilità editoriale dei corali su materiale liturgico. Iniziali solo filigranate, corpo monocromo alternativamente rosso e azzurro, grandezza un rigo (talvolta due) di scrittura.
Piero di Francesco da Tramoggiano (Casentino, pr. Arezzo), n. 1517, † Santa Maria del Sasso (Bibbiena) 13.III.1595 78enne. Alla vigilia della morte, priore per la quinta volta, pose mano anche ai corali del Sasso: «Hoc etiam tempore optimus prior extremam manum posuit omnibus libris choralibus, quos omnes, ut facile videre est in fine cuiuslibet libri, ipse conscripsit summo labore ac sudore» (Grossi, S. Maria del Sasso 8-9 n° 65). Nel 1577-78 restaura anche i corali del convento San Marco: Chronica conventus Sancti Marci de Florentia, Firenze, Bibl. Laurenziana, S. Marco 370 (xvi-xvii), f. 44r-v. Domenicani anche: suo fratello germano, e personaggio notevole, Domenico, vest. OP Pisa 15.II.1540 (Pisa, Bibl. Cateriniana 42, Annales, p. 215), † Roma 4.IV.1573 49enne (Grossi ib. 4-5 n° 44); il nipote Piero di Giuseppe da Tramoggiano, OP 1580, † Città di Castello 13.V.1592 28enne (ib. 7 n° 61). Giordano, S. Maria del Sasso 312a.
Membr., 710x505, ff. 139. «Antifanarium [sic] de tempore et de sanctis a sabbato sancto Pasche usque ad festum sanctissime Trinitatis» (Iv); «fr. Stephanus Mariani de Moris OP, annos natus lv, faciebat in hoc almo conventu SMN, cuius est filius, anno salutis mdc xviij» (139r). Orlandi, I libri corali 33-34 e n. 3.
Stefano (Paolo al secolo) di Mariano dei Mori da Firenze, vestiz. OP 1580, prof. 1581 (VestProfA 21r). LC3 f. 28v (24.VI.1590 sacrista maior), 55r (ott.-nov. 1615) «Ita est fr. Stephanus de Moris magister novitiorum manu propia» [sic]; redige i verbali 56v-61v, e si sottoscrive in calce a 61r (4.VII. 1618) «fr. Stephanus Morius supprior manu propia».
LC3 f. 61v (11.VII.1618): «4° quod detur facultas fr. Stephano de Moris post finem sui supprioratus circa medium mensis agusti futuri scribendi libros nostri chori qui fracti ac dissipati sunt». | Il consiglio conventuale del 11.VII.1618 dispone: terminato l'ufficio di sottopriore a mezz'agosto prossimo, fra Stefano dei Mori abbia modo di dedicarsi a trascrivere quei libri del nostro coro che risultano rotti e consunti. |
«Societati et altari sanctissimi Rosarii custos vigilantissimus diu ministravit. Novitios religiosissime instruxit, monialibus Sanctae Monicae poenitentiae sacramentum ministravit per nonnullos annos; scriptis tandem accuratissime quibusdam coralibus libris, sexagenarius animam Creatori reddidit» 6.IX.1623 (Cr SMN n° 1063). «Pro chori maiori commodo, chorales aliquot libri fuerunt in pergameno folio a fr. Stephano de Moris conscripti, necessitate urgente ob antiquorum consumptionem et alia vetustatis mala, ut videre licet in fine eorum a praefati propria exaratorum manu» (ASMN I.A.9 Cronica conventus I, f. 108v).
Ossequente, nei corali a lui dovuti (D, G, O primo e secondo), alla e mediolatina non cedigliata nei dittonghi. Aggiungi ora anche I.C.103 (I).