ASMN  I.C.102  Libri corali inventariati (16).
Note di studio

Liturgia delle domeniche post Trinitatem (dpT) 22a-27a 
quando ciuscuna di esse è ultima nel calendario dell'anno (ignorando variazioni di ricaduta su dpT o ferie infrasettimanali prossime) 

dpT

officium

epistola

evangelium

22a

Si iniquitates

Confidimus. Phil. 1,6-11

Simile est regnum. Mt 18,23-35

23a

Dicit Dominus

Imitatores. Phil. 3,17 - 4,3

Abeuntes pharisei. Mt 22,15-21

24a

Dicit Dominus

Non cessamus. Col. 1,9-11

Loquente Iesu. Mt 9,18-26

25a

Dicit Dominus

Ecce dies. Ier. 23, 5-8

Cum sublevasset. Io. 6,5-14

26a

Dicit Dominus

Ecce dies. Ier. 23, 5-8

Cum sublevasset. Io. 6,5-14

27a

Dicit Dominus

Ecce dies. Ier. 23, 5-8

Cum sublevasset. Io. 6,5-14

Caso. «Predicò frate Giordano <da Pisa> 1304 dì 15 di novembre domenica mattina in Santa Maria Novella. Impone manum super eam et vivet. <Mt 9, 18b>. In questa domenica d'oggi si canta nella chiesa quel medesimo vangelo dell'altra domenica…, e però v'ho proposta la parola ch'è di quello vangelo» (Moreni, Prediche II, 261-62; cf. nota in pp. 338-39; Delcorno, Giordano da Pisa 300). Il 15.XI.1304 cadeva nella 25a dpT (= 26a post Pent. nella liturgia della curia romana) e penultima dell'anno liturgico 1304 (Pasqua 29.III): in caso di calendario annuale di 26 dpT, il vangelo Loquente Iesu di 24a dpT, con sua epistola e orazione, viene ripetuto nella 25a dpT. La congruenza con la normativa liturgica dell'anno a 26 dpT conferma al di sopra d'ogni sospetto la datazione del sermone, nonché l'esattezza della data cronica trasmessa dai riportatori della predica giordaniana.

Copia passatami, dietro mia richiesta, dal dott. Martini, apr. 2010. Ne conservo copia nel mio fascicolo dello Statuto e atti dell'Opera. Nulla che coinvolga il "convento" in quanto tale, e il suo Archivio.