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Quel che la cronaca conventuale non dice (1987)

 frati imperseveranti!

SANTA MARIA NOVELLA 1280-1330

 ■  frati del convento fiorentino non perseveranti nell'ordine  ■

«Memorie domenicane» 18 (1987) pp. 264-289

 

ASMN I.C.102 F 62r Invenit se Augustinus (1° resp.) “frati capitolari” o “lista capitolare” + data + numero nella lista, tipo “frati capitolari 8.X.1333 (18)”, rinvia a relativa lista capitolare di Appendice I

 

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fr. Ambrogio dalla Querciuola (1287-92)

Sconosciuto da Cr SMN. Denominato semplicemente "fr. Ambrogio dalla Querciuola" nei capitoli provinciali, lettore 1287-92, senza indicazione della predicazione conventuale (MOPH XX, 365b). Un atto capitolare di Città di Castello ci dice formalmente che in febbraio 1291 lettore in quel convento è «frater Anbrosius de Guerciola Florentinus»: G. Casagrande, Chiese e conventi degli ordini mendicanti in Umbria nei sec. XIII-XIV. Archivi ecclesiastici di Città dei Castello, Perugia 1989, 55-56 (18.II.1291).

fr. Arnoldo dei Peruzzi

Tra i frati capitolari dell’8.X.1333 (18) e 22.IV.1334 (Necr. II, 430), dal CP 1338 assegnato studente ad Arezzo, destinato dal CP 1339 allo studio generale d’Oxford e lettore di logica in Prato (MOPH XX, 297, 309, 312). I Peruzzi nota famiglia di banchieri fiorentini, d’estrazione popolana, molto attiva nella vita politica della città. Un solo frate dei Peruzzi è registrato dalla Cronaca, fr. Ludovico, in religione dal 1361, deceduto nel 1375 (Cr SMN n° 484). Suo padre è Simone di Chiaro di Filippo. Arnoldo di Amideo († 1292) era socio della compagnia che portava il nome del fratello Filippo di Amideo († 1303). Date le consuetudini fiorentine nei ricorsi onomastici entro il gruppo familiare, bisognerà riallacciare fr. Arnoldo al ramo di Arnoldo di Amideo, di cui sono noti molti figli. Il nome sociale della compagnia Peruzzi mutò in quello di Tommaso di Arnoldo dal 1303 al 1333, poi in quello d’altri figli e nipoti di Arnoldo di Amideo. La compagnia andò fallita nel 1343. Cf. A. Sapori, Studi di storia economica, Firenze 1955, 653-94, albero genealogico a p. 692.

fr. Bernardo dei Bardi

Tra i frati capitolari 8.X.1333 (38). Dei Bardi, potente casato di bianchieri d’estrazione popolana colpito dalle ritorsioni antimagnatizie del 1293 ma sempre attivo nel mondo finanziario fino al fallimento della compagnia nel 1345, altri quattro membri furono frati di SMN.

a) fr. Andrea di Ricco di mr Iacopo (1285-1349, Cr SMN  n° 403). Alle notizie raccolte in Necr. I, 444-45, si aggiunga:

1.VII.1302: teste nel testamento del novizio fr. Uberto del fu Rapuccio da Barberíno (ASF, Notar. antecos. 3140, ff. 70r-71v).  24.XII.1303: teste in un atto di Nigia vedova di Grandone di Chiaro del popolo San Michele Bertelde (ASF, Notar. antecos. 13364, ff. 72v-73r).  tra i frati capitolari 20.XI.1304 (36).  4.II.1305/6: teste in atto di quietanza del convento a Decca del fu Bettino dei Mardolí per lascito di lire 5 f.p. e lire 5 f.p. alla chiesa e opera di SMN dal testamento di Cilia dei Chiermontesi vedova di Bettino (ASF, Notar. antecos. 3141, f. 20r).

14.X.1311. «Certum est quod fr. Andreas filius olim Ricchi d. Iacobi de Bardis tunc novitius inprofessus suum condidit testamentum scriptum manu Iunte Spilliati notarii in MCCLXXXV, indictione IV, die V mensis aprilis», in cui legava l. 200 f.p. a sua sorella Lapa moglie di Gianfigliazzo del fu Rosso (dei Gianfigliazzi). Morta Lapa, Gianfigliazzo, quale padre e legitimo amministratore dei figli Rosso, Ricco, Andrea, Niccolò, Maruccia vedova, Simona moglie di Bernardo da Quarata, Ghita moglie di Gentile da Sommaia, promette di far fine di tale lascito di qui a 6 mesi alla società dei Bardi e a Ricco detto Caleffo fratello ed erede del detto fr. Andrea (ASF, Notar. antecos. 2964, f.24v). Cr SMN  dà a fr. Andrea 60 anni di vita religiosa («circa annos LX »), e sarebbe pertanto entrato nell’ordine nel 1289; il nostro doc. mostra che Andrea era novizio nel 1285; il «circa» della Cronaca comporta ben 4 anni di oscillazione. Tra i frati capitolari 5.XI.1321 (31), 30.XII.1321 (6), 8.X.1333 (13).

b) fr. Ugo di Bartolo di mr Iacopo (1307-1374, Cr SMN  n° 477). Alle notizie in Necr. I, 584-85 si aggiunga:

7.V.1312: testamento di Piero del fu Bartolo di mr Iacopo dei Bardi; lega l. 800 f.p. da dispensare in segreto; l. 200 a fiorini, a ragione di s. 29 a fíorino, a Lapa sua figlia naturale «iure institutionis»; «fratribus Ugoni et Raynuccio fratribus suis de ordine Predicatorum pro suis libris vel vestimentis emendis» l. 100 f.p.; a suor Agnese del monastero di Monticelli sua sorella l. 50 f.p.; «item Bernardum eius fratrem in l. 10 f.p. sibi heredem instituit iubens eum de hiis esse contentum»; in tutto il resto istituisce eredi in parti uguali i suoi fratelli Doffo, Iacopo, Gianni, mr Federico, Filippo, Domenico e Sandro (ASF, Notar. antecos. 2964, f. 45r). Bartolo di mr Iacopo muore il 19.I.1309/10, e sulla base del decesso di Bartolo anteriore alla riforma dell’estimo del 1310, Bernardo, Gianni e Piero, fratelli figli di Bartolo, contestano l’allibramento e rivendicano restituzione della quarta parte della libbra già versata ma non dovuta (ASF, Notar. antecos. 5212, ff. 58r-59r: 7.IV.1313). Tra i numerosi dati sui Bardi non ho rintracciato altro Bernardo se non Bernardo di Bartolo di mr Iacopo, di cui qui sopra; bisogna vedervi il futuro fr. Bernardo dei Bardi non registrato da Cr SMN?

24.XII.1320: «fr. Ugone filio condam Bartoli de Bardis suppriore florentini conventus OP, fr. Iohanne condam Catalani, fr. Dominico filio Lapi Uberti, fr. Raynerio de Scolaribus, fr. Mattheo condam Manni de Cortona, fr. Niccholao de Soldaneriis, fr. Bono filio condam Cioli et fr. Dominico de Ubertinis, omnibus de OP», testi al testamento di Guido del fu Tieri di Diotisalvi, fratello di fr. Pero OP (ASF, Notar. antecos. 3143, ff. 43r-44v). Tra i frati capitolari 5.XI.1321 (41), 30.XII.1321 (16).

c) fr. Ranuccio di Bartolo di mr Iacopo (1310-1350, Cr SMN  n° 405). Alle notizie di Necr. I, 445-46 si aggiunga:

7.V.1312: v. qui sopra tra le notizie del fratello fr. Ugo di Bartolo. Tra i frati capitolari 16.VII.1316 (26), 8.X.1333 (56).

d) fr. Giovanni di Francesco dei Bardi, morto il 14.VI.1363 dopo 17 mesi di vita religiosa (Cr SMN  n° 428).

Un Francesco, detto anche Cecchino, del fu Geri dei Bardi il 7.II.1304/5 loca podere nella pieve di Villa Magna (ASF, Notar. antecos. 2962, f. 125r; cf. Notar. antecos. 5212, f. 62v: 30.V.1313); suo fratello è mr Simone del fu Geri, fideiussore coatto per mr Andrea di mr Tommaso dei Mozzi (ASF, Notar. antecos. 2962, ff. 133r-144v: 22.V.1305).

Sistematiche informazioni sui Bardí nei registri di ser Biagio Boccadibue: ASF, Notar. antecos. 2962 (già B 1948), Notar. antecos. 2963 (già B 1949), e specialmente Notar. antecos. 2964 (già B 1950) registro delle transazioni della compagnia dei Bardi; anche Notar. antecos. 5212 (già C 465).

■ (?) fr. Bernardo dei Bordoni da Firenze

18.IX.1311: in SMN vengono ordinati al suddiaconato, da fr. Corrado da Pistoía OP vescovo di Fiesole, «fr. Lotterius de Ubaldinis [Cr SMN  n° 4441 et fr. Bernardus de Bordonis de Florentia ordinis Predicatorum conventus florentini» (AVF, VIII.A.2, f. 21v). Fr. Lottíeri degli Ubaldini, insieme a fr. Bernardo di Neri di Bernardone (Cr SMN  n° 421), aveva ricevuto dal medesimo fr. Corrado la tonsura e l’ordinazione ai primi due ordini minori l’8.IX.1310 (AVF, VIII.A.2, f. 7r).

Oggi (2010) propendo a credere che si tratti di scambio antroponimico: fr. Bernardus de Bordonis de Florentia = fr. Bernardus de Bernardonis de Florentia (Cr SMN  n° 421). E dunque il nome di questo fr. Bernardo andrà rimosso dalle presente lista.

fr. Cambio d’Oltrarno

Sagrestia di SMN 10.V.1304: testamento di fr. Ugolino del fu Gherardino da Sommaia (1304-1353, n° 409) novizio; testi «fr. Manovello Federigí (n° 278), fr. Raynerio Cardinalis (n° 204), fr. Iohanne de Pilastris (n° 321), fr. Cambio de Ultrarno, fr. Ubaldino Calderugi (n° 214), fr. Iohanne de Monaldis (n° 261) et fr. Dominico filio Lapi Uberti (n° 341) ordinis Predicatorum» (ASF, Notar. antecos. 3140, f. 131v). Si noti la coincidenza tra i 49 anni di vita religiosa assegnati da Cr SMN  a fr. Ugolino da Sommaia e anno del noviziato del nostro documento. Il 13.V. 1304 fr. Caro del fu mr Iacopo di Belloccio, sottopriore e vicario del convento, delle lire 200 f.p. del lascito di fr. Ugolino destina 120 «ad libros emendos, quorum librorum proprietas sit et esse debeat conventus fratrum Predicatorum de Florentía, usus vero ipsorum eiusdem fr. Hugolini quousque vixerit; resíduas vero ottaginta libras de dicta summa eidem fr. Hugolino pro suis necessitatibus relevandis distribuit et assignavit» (ib. f. 131v).  23.X.1307: Niccolò del fu mr Lotto degli Agli fa atto di vendita al monastero San Iacopo a Ripoli rappresentato da fr. Aliotto degli Ubriachi; testi «fr. Pace Florentinus, fr. Cambius de Ultrarno ordinis Predicatorum» (ASF, CRS, S. Iacopo a Ripoli 1 n° 78).

Fr. Cambio d’Oltrarno è persona distinta da fr. Cambio di Guglíelmo del Forese del popolo San Proclo (1255-1301, n° 177) e da fr. Cambio da Empoli converso (1318-1348, n° 349).

fr. Domenico di Bonagrazia

27.III.1311, sabato di Passione. Ordinazione generale celebrata nella chiesa SMN da fr. Corrado da Pistoia OP vescovo di Fíesole, con licenza del vescovo fiorentino Antonio, alla presenza dei testi «fr. Iohanne [Falchi] priore conventus florentini et fr. Scolario Squarcie et fr. Iohanne de Pilastris de Florentia dicti ordinis et conventus». Sono ordinati al suddiaconato: «fr. Guido de Monte Grossoli (Cr SMN  n° 209), fr. Nicolaus de Soldaneriis de Florentia (n° 375), fr. Iohannes de Bachannusciis de Florentia (n° 370), fr. Franciscus Amicini, fr. Iohannes Orlandi (n° 304), fr. Dominicus Bonagratie, fr. Bartolus de Infangatis (n° 262), ordinis Predicatorum florentini conventus, fr. Ambrosius de Pisis ordínis Heremitarum florentini conventus, fr. Paulus Florentinus ordinis Humiliatorum florentini conventus, fr. Silvester de Florentia ordinis Heremitarum conventus florentini, fr. Andreas de Mazectis de Florentia ordinis sancti Benedicti conventus Sancti Marchi conventus predictorum, fr. Francischus Casini de Florentia ordinis Minorum conventus florentini» (AVF, VIII.A.2, ff. 14v-15r). La lista degli ordinati è incolonnata a sinistra e le parole «ordinis Predicatorum florentini conventus» seguono la graffa che chiude i nominativi da fr. Guido da Monte Grossoli a fr. Bartolo degl’Infangati. Tutti i frati domenicani qui menzionati, eccetto fr. Francesco di Amizzíno e fr. Domenico di Bonagrazia, sono registrati dalla Cronaca.

Fr. Domenico di Bonagrazia nella lista capitolare 10.V.1311 (47) e 3.VII.1311 (53). Un «fr. Dominicus de Florentia» è nel convento di Cortona 22.XI.1329 (AFP 1965, 110), ma in assenza d’ulteriori precisazioni onomastiche è impossibile determinare di quale Domenico si tratti dei molti Domenico di Cr SMN  i cui estremi cronologici coprono l’anno 1329, mentre nessuno di costoro può essere identificato con fr. Domenico di Bonagrazía. L’appartenenza di quest’ultimo alla predicazione fiorentina, sebbene molto probabile, non è formalmente attestata.

fr. Donato dei Donati

Tra i frati capitolari 26.I.1282 (18), distinto da fr. Donato nella medesima lista al n° 20; se quest’ultimo è figlio del convento fiorentino, non può essere che fr. Donato del popolo San Bartolomeo (1235-1287, Cr SMN  n° 138). Un fr. Donato OP senz’altra specificazione appare negli atti della vertenza tra monastero San Iacopo a Ripoli da una parte e mr Simone del Forese dei Donati e suo figlio Corso dall’altra sulla contestata monacazione di Ravenna figlia di mr Simone (Fineschi 64-65: anno 1280; ASF, S. Domenico del Maglio 18.XII.1281). Nessun Donato della Cronaca può essere identificato con fr. Donato dei Donati.

I Donati ben noto casato fiorentino, spesso in prima fila nei conflitti egemonici della città, specie a opera di mr Corso di mr Simone del Forese. Figli di Simone di mr Biliotto dei Donati sono fr. Iacopo (1295-1348, n° 356) e fr. Biliotto (1297-1324, n° 232); cf. MD 1985, 22-23.

fr. Durante da Firenze

CP Firenze 1318 assegna studente di logica nel convento di Prato «fr. Durantem Florentinum» (MOPH XX, 209), sconosciuto a Cr SMN sia sotto la forma di Durante che del diminutivo Dante.

fr. Federico dei Baroncelli

Tra i frati capitolari 5.XI.1321 (25) «fr. Fredericus de Baroncellis», 30.XII.1321 (36); sconosciuto a Cr SMN .

Casato fiorentino. Tommaso dei Baroncelli (ASF, Notar. antecos. 996, f. 8r: 1 l.VI. 1267). Corso del fu Biliotto dei Baroncelli il 5.III.1272/3 prende in mutuo s. 25 f.p. (ASF, Notar. antecos. 11252, f. 28v). A fine ’200 e nel primo quarto del ’300 i Baroncelli, del sesto San Pier Scheraggio, coprono cariche pubbliche nel massimo organo di governo. Priori sono Tano di Mico nel 1299, 1315, 1324 (Stefani rubr. 214, 317, 370), suo fratello Gherardo di Mico nel 1313 (ib. rubr. 306), e Rinaldo nel 1307 (rubr. 262). Nel 1308 Tano e Gherardo, a nome di Banco del fu Gianni Raugi, acquistano casolari e terre nel popolo San Pier Scheraggio da Simone del fu Guido di Spina dei Foraboschi [padre di fr. Guido, Cr SMN  n° 211] (D.M. Manni, Osservazioni istoricbe sopra i sigilli antichi XXI, Firenze 1710, 16-20: docc. 11.III.1307/8 e ss.). I fratelli Tano e Gherardo sono soci (1308-35) della compagnia dei Peruzzi (Sapori 666-69), e così pure Giovanni (1334-35) e Gherardino di Tano di Mico (1335) (Sapori 208, 669-70); Simone di Gherardo di Mico è fattore (1335‑39) nella medesima compagnia (Sapori 728-29). Agnolo di Gherardo di Mico compra da Francesco di Iacopo del Bene nel 1364 titolo di credito del monte pubblico del valore di 200 fiorini d’oro (Sapori 349).

Del piviere San Piero a Ripoli anche un toponimo «de Baroncello» o «de Baroncellis» (RD Tuscia I, 18 n° 378; II, 28 n° 555), che la Cronaca malispiniana riallaccia al casato fiorentino dei Baroncellí (ed. V. Follini, Firenze 1816, 49).

fr. Fiorenzo da Firenze

Tra i frati capitolari di San Domenico d’Orvieto, 15.VII.1276: «fr. Florentii Florentini» (ASL, Dipl. S. Romano 15.VII.1276). Escluso fr. Lorenzo da Todi vicario del provinciale, i capitolari d’Orvieto sono 26. Cr SMN  ignora fr. Fiorenzo.

fr. Francesco di Amizzino

Il 27.III.1311 ordinato suddiacono in SMN (AVF, VIII.A.2, f. 14v: testo al nome fr. Domenico di Bonagrazia). Tra i frati capitolari 10.V.1311 (21) e 3.VII.1311 (23): «fr. Franciscus Amizzini». Non identificabile con alcun Francesco di Cr SMN. La sua filiazione al convento fiorentino, come nel caso di fr. Domenico di Bonagrazia, non è perentoriamente attestata. ASF, Notar. antecos. 3141, f.28r (Firenze 19.VI.1306) «ser Alberto Amizini notario populi Sancte Marie Maioris».

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