F. Donald Logan, Runaway Religious in Medieval England, c. 1240-1540, Cambridge Univ. Press 1996; con importante appendice documentaria "de apostata capiendo" (il prelato religioso fa petizione alle autorità secolari perché ricerchino, arrestino e riconsegnino il frate o monaco fuggitivo), pp. 178 ss; censimento dei religiosi apostati ab ordine, pp. 184-267; caso domenicani, pp. 241-43. Ne presi diretta conoscenza da sett. '98, tramite amicale ausilio di Robert Ombres OP.
(Pag. i) «Runaway religious were monks, canons and friars who had taken vows of religion and who, with benefit of neither permission nor dispensation, fled their monasteries and retumed to a lite in the world. This book is the first to tell their story.
Not only the normal tugs of the world drew them away: other less obvious yet equally human motives, such as boredom, led to a retum to the world. No legai exit for the discontented was permitted - religious vows were like marriage vows in this respect - until the financial crisis caused by the Great Schism created a market in dispensations for priests in religious order to leave, take benefices and live as secular priests. The church therefore pursued runaways with her severest penalty, excommunication, in the express hope that penalties would lead to the rerum of the straying sheep. The secular arm, at the behest of religious superiors, sent out hundreds of writs to royal officials to effect the arrest and retum of runaway religious. Once back, whether by free choice or by force, the runaway was received nor with a feast for a prodigal but, in a rite of stark severity, with the imposition of penalties deemed suitable for a sinner. The story ends only when the religious houses, great and small, were emptied of their inhabitants in the sixteenth century» (p. i).
Logan, Runaway (1996) non cita e non conosce Quel che la cronaca conventuale non dice (1987). Peculiare nel caso d'Inghilterra la petizione "de apostata capiendo", ovvero il ricorso alle pubbliche autorità affinché emettano un mandato di cattura dei religiosi apostati e li riconsegnino ai superiori del monastero d'origine. Utile leggerne un esempio, 20.IV.1299:
«Excellentissimo principi et
magnifico domino Edwardo, Dei prouidencia regi Anglie, domino Hibernie et duci Aquitannie, frater Willelmus dictus abbas de Bynedon [= Bindon, Dorset] reuerenciam tanto regi debitam et deuotam.Quia quidam dictus Iohannes le
Fox, diu in ordine nostro professus et sacerdos, spreto ordine et habitu, uagabundus existit in dampnacionem propriam et scandalum plurimorum, magestati uestre humiliter supplico, quantum possum, quatinus, solita clemencia qua semper ordinem nostrum diligitis et fouetis, eum precipiatis per uicecomitem Wyltschyr arestari et fratribus nostris tradi, qui saluti anime sue prouideant secundum ordinis nostri disciplinam.Dies longos et prosperos, finem felicem
et uitam eternam tribuat uobis dominus Ihesus Christus.Datura apud Bynedon xii kalendas
maii anno Domini millesimo ducentesimo nonagesimo nono» (p. 187).A.F. Verde, Girolamo Savonarola: ideologo e profeta, AA. VV., Savonarola: democrazia tirannide profezia, Firenze (Savonarola e la Toscana 7) 1998, 127 ss.
AA.VV., Il velo, la penna e la parola. Le domenicane: storia, istituzioni e scritture, Firenze (Bibl. di Mem. Domenicane, 1) 2009.
S. TUGWELL, Did Dominicans practise affiliation in the thirteenth century?, AFP 79 (2009) 85-191: storia delle nozioni affiliazione e assegnazione nell'ordine domenicano.
Laura Alidori Battaglia, Una coppia di salteri per SMN: riflessi cimabueschi nei libri liturgici del convento domenicano, «Arte Cristiana» vol. 99 (nov.-dic. 2011) 401-14.
8.VIII.2012 . Caro Padre Panella,
Mi chiamo Sebastiana Nobili, e insegno Letteratura italiana alla Facoltà di Beni Culturali dell’università di Bologna. Ho avuto il Suo nome dall’amico e collega Luigi Canetti, che mi sta aiutando e consigliando in un lavoro - ma dovrei dire un ginepraio – nel quale mi sono messa per colpa di Giovanni Boccaccio.
Mi sono divertita in questi giorni ad attraversare il Suo sito, che è molto originale e divertente, a partire dalla traduzione latina dei menù anglofoni cui ormai siamo costretti dal web: e io, che continuo (ahimè!) a conoscere meglio il latino dell’inglese, ne sono stata davvero edificata. A parte questo, conoscevo già i Suoi studi, per un’antica frequentazione di predicatori e di altri scrittori duecenteschi, ma ora guardando il Suo sito mi sono confermata nell’idea che Lei sia la sola persona, forse, in grado di aiutarmi nella mia ricerca.
Per farla breve: in occasione del centenario della nascita di Boccaccio, all’università di Bologna è stato organizzato un convegno per novembre 2012, nel quale io dovrò parlare di un tema a prima vista molto studiato, ossia il racconto della peste nel Decameron, in rapporto con le cronache dell’epoca. Quello che sto cercando al momento - sarebbe un tassello importante -, è sapere se esistono elenchi con i nomi dei morti di peste a Firenze nel 1348, o almeno i nomi delle famiglie più colpite, o i nomi di quanti appartenevano a famiglie in vista, e che eventualmente sono stati sepolti in chiesa e non nelle fosse comuni...
Mi rendo conto che si tratta di domande molto specifiche, ma come già Le ho scritto forse Lei, grazie ai Suoi studi e alla Sua posizione in Santa Maria Novella, può dirmi dove io possa cercare, o se non vale la pena di procedere in questa direzione. La ringrazio in ogni caso, anche se vorrà rispondermi negativamente: se invece Lei fosse interessato, Le spiegherei più diffusamente il tema della mia ricerca, e le conclusioni – provvisorie – alle quali sto cercando di arrivare con il mio lavoro.
Con stima, Sebastiana Nobili
Università di Bologna – sede di Ravenna, Dipartimento di Beni Culturali, Via degli Ariani, 1 – 48100 Ravenna.
■ Rispondo alla Nobili a fine agosto. La rinvio a Quel che la cronaca conventuale non dice. Santa Maria Novella 1280-1330, «Memorie domenicane» 18 (1987) 227-325, in particolare paragrafo 5, Le liste capitolari, pp. 254-61.
= → quel17.htm
Addendum, novembre 2019, dal mio quaderno di trascrizione da fondi archivistici del Vaticano.
Inizio Trecento: fra Andrea, francescano spagnolo, abbandona illegalmente l'ordine religioso (= apostata ab ordine), si fa musulmano (sarracenus) e muta il nome in Abdullah! Ne descrive le vicende una lettera del domenicano fra Pietro di Marsilio, del convento di Maiorca (isola nella Spagna centro-orientale, di fronte a Valencia).
Arch. Segreto Vaticano, Arm. XXXV.70, ff. 194vb-197rb: «Sequentem literam transmisit frater Petrus Marsilii ordinis Predicatorum de conventu Maioricensi cuidam apostate ordinis fratrum Minorum, prius vocato frater Andreas, postea vero factus sarracenus vocabatur Abdalla.
Illi quondam Andree, nunc autem Abdalano, caro solum propter Christum pro peccatoribus crucifixum, qui vere mortuus fuit et resurrexit et vivit in seculum seculorum. Frater Petrus Marsilii, inter fratres ordinis Predicatorum minimus, de conventu Maioricensi, illuminari intellectu et affectu reduci ad eum qui est via exta quam erratur, veritas (...). Detestabilis ruine tue rumor circumquaque diffusus (...). ... ad gratiam martirii faciat pervenire. Datum etc.».
■ Cf. Scriptores Ordinis Praedicatorum Medii Aevi, Romae 1970-80, III, p. 237 n° 3263.
N. Bemporad - D. Mignani Galli, La chiesa di S. Jacopo a Ripoli. Restauro 1974-1976 (Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Firenze e Pistoia), Firenze 1977.
Melissa B. Weaver, Suor Fiammetta Frescobaldi, storica dell'Ordine dei Predicatori e del monastero fiorentino di San Jacopo di Ripoli, AA.VV., Il velo, la penna e la parola, Firenze (Bibl. di Mem. Domenicane, 1) 2009, pp. 185-91.
«Dominican history newsletter» 18-19 (2009-2010) p. 25.
G. Cricco, Appunti storico artistici sul chiostro di San Domenico del Maglio, opuscolo fuori commercio a cura della Scuola di Sanità Militare, Il chiostro del Maglio, Firenze 1996 (ristampa originale 1985).
E. Olita, Giardini e orti del complesso monastico fiorentino di SMN negli scritti inediti del domenicano Agostino del Riccio (1542-1598), Tesi Univ. di Firenze, Fac. di Architettura, Anno accad. 1997-98, 102-04.
→https://www.academia.edu/37352119/
= Scrivere, contare, gestire. I libri di ammnistrazione dei monasteri femminili fiorentini (1320-1460)