domus
indirizzi
pubbl
luco
luco2
magister
EP
altro?
croce
ragni&web
pellegrini
i nostri?
sannessuno
ospiti
cerca
sommario

peregrinantes

 

I curdi. Chi sono costoro?

Quinde <da Tabrîz > procedendo verso 'l meizzo [= ad meridiem] pervenimmo alla mostruosa e rabiosa gente dei corti… Questi abitano in monti alti e colli prerupti come capre salvatiche; unde li tartari, li quali sì suggiugano tutte l’altre nassioni orientali, non si potero sottomettere questi corti. Et non sono chiamati corti perch’elli siano di piccola statura, ansi sono grandi comunemente, ma perché sono crudeli e rei come lupi, unde corti in lingua persicha viene a∙ddire lupo. Questi vanno |10v| quasi nudi e con capelli lunghi e rivolti e composti, e portano lunga barba, e in capo portano certe creste rosse in sengno di superbia e di singnoria… Questi sono saracini e tienno la legge dell’alcorano, et ànno in sonmo hodio li cristiani et spesialmente li franceschi, e molto piò spesialmente cherici e religiosi, e però piò si studiano e dilettano d’uciderlli. Questa gente così feroce e crudele, Dio a∙nnoi per∙lla sua pietà fece diventare mansueta e beningna, ad ciò che ci ricevectono dolcemente et mostrarnoci molta umanità. Et cerconno per certi nostri conpangni li quali eràvano per∙llo diserto, e tràsseroli della neve et rimenalli a∙nnoi. Et poi ci fecero molti grandi fuochi et presentonnoci mel silvestre e certa manna la quale chiamano manna di cielo, la quale in quelli loro diserti copiosamente abonda, e diceno che discende et viene da cielo. Questi in prima antichamente funno caldey, poi al tenpo delli apostoli u poi diventorno cristiani, et al’ùtimo per avere leggie piò larga e libera diventorno saracini (Firenze, Bibl. Nazionale, Magl. II.IV.53, f. 10r-v).


Ave Maria gratia prena

Firenze, chiesa Santa Trinita, 3a cappella della navata sinistra entrando, pala d'altare del secondo '400, Annunciazione. Porta in didascalia il saluto dell'angelo Gabriele:

"Ave Maria gratia prena, Dominus techum"

Proprio così, prena; pregna in volgare toscano, gravida, detto d'ogni specie d'animale femmina. Un lapsus in luogo di  plena (piena)? come vuole la vulgata biblica Luc. 1, 28. Insostenibile un errore involontario, che oltrepassi filtri molteplici: testo breve, controllo del pittore e dei lavoranti di bottega; controllo soprattutto del frate sacrista che espone al culto pubblico una tavola con tale didascalia, lì rimasta per secoli.

Caso dunque di testo biblico (fonte del prodotto artistico) nella versione volgare, comunemente circolante e accettata, addirittura promossa a pubblica edificazione in chiesa; irraggiungibile per via della trasmissione scritta della bibbia. "Mia nuora è pregna", sentii da un contadino d'Arezzo! -  non solo le conigliole. Già Dante, Parad. XIII,84: «così fu fatta la Vergine pregna».

Variante inautentica, prena, nella trasmissione scritta. Raggiunge tuttavia, tramite la trasmissione orale mescidata col volgare,  l'intenzione autentica del messaggio biblico. Con più commossa e domestica emozione. Maria è incinta di Gesù; costui è la grazia del Padre; dunque: Maria sei pregna della grazia!


"Angelo annunciante" di Domenico di Fathino da Lucca (1389)

Scultura lignea. Proveniente dalla chiesa San Cristoforo di Lucca, conservata nel Museo di Villa Guinigi. La mano sinistra dell'angelo regge cartiglio in ricaduta verticale, dall'iscrizione:

"Aue Maria grasia
 prena, Dominus [Dominois?] techvm"

Me lo ha segnalato, e me ne fatto riproduzione, Emilie Mineo, 25.III.'06 (festa dell'Annunciazione! casuale?). Grazie.

Qui il volgarismo si estende anche a grasia, semplice grafema dell'area tosco-occidentale per rappresentare il suono della z sorda (i fiorentini scrivevano grazia o graçia).

Quanto a prena, questo secondo caso conferma, mi sembra, la pubblica accoglienza di volgarismi (dissonanti dal testo latino della liturgia ufficiale) anche in icone sacre, esposte al pubblico culto. E rimuove ogni tenuta all'iniziale sospetto di banale lapsus involontario.

Simpatico modello didattico, questa iscrizione lucchese:

1°) U /V: varianti di puri grafemi tardomedievali senza ulteriore e coerente valenza linguistica; qui addirittura invertiti rispetto ai rispettivi suoni non rappresentati, consonantico il primo (Aue) e vocalico il secondo (techvm; ricaduta meccanica della tradizione epigrafica?)

2°) S/Z: distinti grafemi, entro l'area toscana, rappresentativi di medesimo fonema, z sorda

3°) prena / plena: distinti grafemi che trascinano con sé proprie e distinte unità sia fonetiche che semantiche.


 

domus | indirizzi | pubbl | luco | luco2 | magister | EP | altro? | croce | ragni&web | pellegrini | i nostri? | sannessuno | ospiti | cerca | sommario