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LO STUDIO

«Innovò non poco san Domenico quando volle che componente essenziale del proprio ordine fosse lo studio, ordinato al ministero della salvezza. Egli in persona - che recava sempre con sé vangelo di Matteo e lettere paoline - condusse i frati a scuola [MOPH XVI, 400 n° 40]; li inviò poi nelle principali città "affinché si dedicassero allo studio, vi predicassero e costituissero convento" [processo di canonizz. MOPH XVI, 143-44 n° 26].

"Il nostro studio - pertanto  - deve principalmente e ardentemente tendere al servizio e utilità del prossimo" [prologo delle primitive costituzioni].

Tramite lo studio i frati meditano in cuor loro la multiforme sapienza di Dio; si rendono atti al servizio dottrinale della chiesa e di tutti gli uomini. Tanto più devono riservare impegno allo studio, visto che lunga storia dell'ordine li chiama ad assecondare l'umana inclinazione alla verità.

Studio e ricerca saranno differenti a seconda della materia e dell'esigenze; sostenuti da robusta disciplina, alimentati da tutte le risorse».

Costituzioni domenicane,
dist. I, cap. III, art. 1
, n° 76-77.

Qui leggi le Costituzioni domenicane vigenti (ed. 1998). Ma com'erano prima del 1932 (ed. Gillet)? Mobili, mobilissime. Come la vita delle persone nel tempo nella grazia; e delle istituzioni inservienti ai tempi della grazia. Ogni modifica confermata da tre capitoli generali successivi mutava (e aggiornava!) il testo costituzionale. Un rompicapo! Una guida al rompicapo, e testo costituzionale 1375 in latino con trad. ital., in

www.e-theca.net/emiliopanella/governo/cop08.htm