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 (... 6. Note di ricerca sugli Spirituali domenicani della Tuscia. Li chiamavano "spigolisti")

f. Accorsio da Firenze OFM, inquisitore di Toscana, in febbr.-marzo 1327 promulga i processi di scomunica contro Castruccio e fautori; in apr.-maggio 1328 invia al papa in Avignone un rotolo «cartarum pecudinarum ubi scripte fuerunt attestationes contra fratres Predicatores» (senz’ulteriore specificazione); genn.-giugno 1329 repetute promulgazioni della condanna contro il Bavaro, antipapa e loro aderenti. G. Biscaro, Inquisitori ed eretici a Firenze (1319-1334), «Studi medievali» 3 (1930) 278, 282, 284. E. Panella, Lapina da Firenze, eretica del Libero Spirito, madre di fr. Filippo di Lapo OP, «Archivum Franciscanum Historicum» 79 (1986) 153-78.

Per l’interpretazione inquisitoriale dei termini dei coinvolgimenti canonici e dottrinali, utile il processo dell’inquisitore perugino Bartolino da Perugia OFM (1329-30) per l’area Todi e Amelia: F. Ehrle, Ludwig der Bayer und die Fraticellen und Ghibellinen von Todi und Amelia im J. 1328, «Archiv für Literatur- und Kirchengeschichte des Mittelalters» 1 (1885) 158-64; 2 (1886) 653-69.

g. Spirituali e spigolisti.

Interventi dei capitoli generali OP relativi alla crisi degli Spirituali: MOPH IV, 137-38 (anno 1321); 168-69 (1327); 178-79 (1328, esplicita menzione di Ludovico il Bavaro "nemico e persecutore" della chiesa romana, e suoi fautori); 190-91 (1329); 197/13-27, 201-05 (1330, Instrumenta condemnationis).

Capitoli provinciali della provincia Romana, 1319-1332. MOPH XX, 217-18 (1319, già precedenti capitoli generali e provinciali si sono occupati dei cosiddetti spirituales, nessun motivo di riprovazione); XX, 232-33 (1324, critica posizione circa i cosiddetti spirituales); 236/18-27, 238-39 (1326, turbamenti e scandali); 240-41 (1327, contro chi contravviene alla riverenza dovuta al sommo pontefice e alla chiesa romana); 243-44 (1328, si dà corso alla condanna della "opinio de usu paupere" quale posizione eretica); 246/4-27, 250-51 (1329); 251/14-20 (1330); 255/15-26 (1331); 269/4-11 (1332).

Lessico di denominazione:

spirituales, fratres de spiritu, spigoliste; nulla in eis contra veritatem et mores erroris macula (1319, 1321); rebelles et inobedientes (1324, 1329); opinio de usu paupere (1328); impietatis filii; heretici et scismatici.
Mai si dà esplicito nome d’alcuno dei frati coinvolti. Capitolo provinciale Gubbio 1329: notifica che i frati incorsi nell’interdetto nelle terre ribelli alla chiesa, e non ancora assolti, restano privati d’ogni voce attiva e passiva (MOPH XX, 250-51).

spigolista: unico ricorso di questo lessema; appare come variante sinonimico appartenente al lessico informale; in lingua volgare dell'area italica - suggerisce il contesto.

- spigolista, spigolistra, (i)spigolistra: ricorre nel volgare col significato di bacchettone, bigotto, ipocrita.

vedi ora la pagina dedicata ai frati spigolisti: ..\convento\spigoli1.htm

h. Anni 1322-24, crisi nel convento OP di Spoleto e candanna di taluni frati spoletini: ASV, A.A. Arm. C 1010, C 1011, C 1012, C 1013; Reg. Vat. 111, f. 174v, ed. AFP 11 (1941) 93-94. Formalmente violazione d’interdetto papale. In concorrenza con ripresa del partito filoghibellino nelle lotte cittadine: Villani X, 104, 125, 207, 244.

i. Avignone 22.II.1329.

Dietro petizione del maestro dell’ordine in carica (allora Barnaba da Vercelli), papa Giovanni XXII dà licenza al medesimo maestro di costituire nuove comunità domenicane in San Gimignano, San Miniato e Montepulciano, e provvederle di congruo sostentamento. Motivazione: i frati dei conventi OP in città o ville ribelli alla chiesa romana e fautrici di Ludovico il Bavaro condannato per eresia (Pisa, Lucca, Arezzo, Città di Castello, Viterbo, Todi, Tivoli e Sarzana) sono stati costretti a rifugiarsi presso gli altri conventi; quest’ultimi ora, a motivo delle modiche risorse, non sono più in grado di provvedere al loro sostentamento (ASV, Fondo Domenicani n° 404).

In gennaio 1327 terre a confine dei due schieramenti militari, tra le quali San Gimignano e San Miniato, avevano dato la signoria a Carlo d’Angiò, figlio di re Roberto e duca di Calabria, che guidava la lega antimperiale: Villani  XI, 14. Forse non sarà allora soltanto capriccio selettivo della tradizione manoscritta il fatto che le rubriche amministrative relative ai singoli conventi (assegnazioni, visitatori ecc.), che disegnano la mappa geografica dei conventi della provincia e loro attività, sono praticamente assenti negli Atti dei capitoli povinciali del 1328 e 1329 (MOPH XX, 243-51); ricompaiono ricchissime in quelli del 1330 (ib. XX, 253-4).

M. Rossi Caponeri - L. Riccetti, Chiese e conventi degli ordini mendicanti in Umbria nei sec. XIII-XIV. Archivi di Orvieto, Perugia 1987, 52: 26.I.1328, petizione dei conventi mendicanti di pubblica sovvenzione per venire incontro ai frati rifugiatisi in Orvieto in occasione della venuta di Ludovico il Bavaro "ad partes Urbis".

j. Gualtieri degli Ubaldi da Firenze OP.

Sarebbe stato antesignano degli Spirituali, finito poi in oriente: così Masetti, Monumenta I, 277, che si dispensa dal dirci dove abbia tratto la notizia. Sconosciuto alle fonti conventuali fiorentine. Cautela dunque finché non si rintracci la fonte e se ne controlli l’attendibilità.

1°) Un «fr. Gualterius de Florentia ordinis Predicatorum doctor in utroque iure» in San Domenico di Bologna negli anni 1305-07, 1311; rilascia “consilia” giuridici a istanza degl’inquisitori bolognesi: L. Paolini - R. Orioli, Acta S. Officii Bononie, Roma 1982, II, 616, 618, 623, 625, 666, 668. ASV, Collect. 133, f. 165r (Bologna 1311).

2°) Firenze 27.IV.1315, missiva dei priori del comune fiorentino alle autorità di Bologna: «Inter ceteros cives nostros devotos sancte matris ecclesie atque guelfos in civitate Florentie bene meritos, vir religiosus et sapiens frater Gualterius de Gangareto de ordine Predicatorum, dum seculariter se habebat, specialiter notabatur; et si ad opera fructuosa que ipse olim dominus Gualterius fecit in civitate Florentie respicere volumus, clarum et bonum de ipso possumus et debemus testimonium perhibere, ac constanter confidere ac sperare quod dum in sancta religione fuit Dei servitiis deputatus tanto magis electe se habuit ac honeste quanto religio requirebat. Et ideo cum ad nostrum venerit auditum quod ipse fr. Gualterius per generalem et fratres dicti ordinis convent(us) Bononie aliquo impedimento tenetur, in quo eidem compatimur, fraterninatem vestram affectuose precamur quatinus in favorem dicti fr. Gualterii velitis apud generalem magistrum et conventum predictos interponere partes vestras ita quod vestra intercessione ab omni impedimento et novitate nocua excludatur et in statu pristino reponatur nostri gratia et amore, quod reputamus gratiosum. Parati semper vobis et vestris pro viribus complacere. Data Florentie die xxvii aprelis, xiij indictione. Et in predictis velitis credere ser Arrigo Bocchi etc.» (ASF, Signori, Dieci di Balia, Otto di Pratica, Missive originali vol. 2, n° 50). Una giunta scritta in alto senza segno di richiamo nel testo, «cuius habitum sponte ut Deo serviret non in etate tenera sed sexagenarius sibi sumpsit», dovrebbe provar posto dopo «frater Gualterius de Gangareto de ordine Predicatorum». Ganghereto nel distretto sud-orientale di Firenze confinante con quello aretino.

ASF, NA 3143 (già B 2129), f. 78v (30.XII.1321): il capitolo conventuale di SMN nomina propri procuratori e li deputa tra l’altro «ad introducendum et ad prendendum tenutam et possessionem cuiusdam casolaris olim dni Gualterii de Ganghereto» pertinente ad detto convento.

k. Senza ragioni è stato riallacciato agli Spirituali il nome di fr. Ugo dei Borgognoni da Lucca per il caso del 1303: Masetti, Monumenta I, 277. Cf. MOPH III, 322. F. Ehrle, Die Spiritualen, ihr Verhältniss zum Franciscanerorden und zu den Fraticellen, «Archiv für Literatur- und Kirchengeschichte des Mittelalters» 3 (1887) 612-14. MD 18 (1987) 252n. Verde-Corsi 106-09.

l. Cronica di San Domenico di Perugia: «Frater Raynaldutius Massoli domini Raynaldi de Sancto Valentino ex patre, ex matre vero de Monte Sivolo, ita quod ex utroque parente secundum suam genealogiam nobilem traxit originem, qui ingressus in ordine etatis sue anno xvi° non degenerans a parentibus suis. Qui a sua pueritia compositos mores habens pollensque virtutibus et in sua conversatione conspicuus. Qui miro modo fuit ad scientiam avidus et bene dispositus; studens enim paucis annis, effectus est bonus logicus et phylosopfus et predicator tam utilis et fructuosus quod sua sancta predicatione multas hereses extirpavit in lucana diocesi que dicitur Charpfaiana, mares et mulieres de partibus illis reducendo ad fidem chatolicam et ad mandata sacrosancte matris eclesie suam heresem abnegantes in presentia reverendi patris et domini episcopi lucani et ab eodem suscipientes penitentiam salutarem, presente et procurante eorum salute<m> bone memorie prefato fratre Raynaldo. Qui sacerdotio ordinatus ab archiepiscopo pisano rediit Perusium ad consolationem suorum. Demum corpore infirmatus migravit ad Christum viij° die augusti <1335>, qui in ordine vixit annis vj» (Cr Pg f. 55r-v, di anonimo cronista coevo).

■ nota phylosopfus, Charpfaiana: pf per rappresentare la fricativa f

Vescovo di Lucca (1330-49) Guglielmo Dulcin da Montauban OP; arcivescovo pisano (1323-42) Simone di Guido dei Salterelli da Firenze OP. Nelle mani di Simone e Guglielmo, Pisa agosto 1330, Pietro da Corvaro fa atto di sottomissione, prima d’esser spedito al papa in Avignone (ASV, Arm. XXXIV.2, f. 44v). Firenze 26.XI.1326: attese le lettere papali presentate dal card. legato Giovanni degli Orsini, «necnon attendentes ad opera venerabilis patris d. Symonis Saltarelli archiepiscopi pisani, fratris infrascripti d. Lapi Saltarelli», priori e gonfaloniere di giustizia di Firenze annullano la confisca che colpiva i beni di messer Lapo di Guido dei Salterelli e ristituiscono i detti beni agli eredi legittimi (ASF, Provvisioni reg. XXIII, ff. 30r-31r).

m. Enea dei Tolomei da Siena OP († 1348).

Sapevamo che aveva composto un trattato relativo alla disputa sulla povertà di Cristo e degli apostoli: M.-H. Laurent, I necrologi di S. Domenico di Camporegio, Milano (Fontes vitae S. Catharinae Senensis XX) 1937, 5; SOPMÆ I, 19. Eccone ora, dietro spoglio di C. Cenci, Manoscritti francescani della Biblioteca Nazionale di Napoli, Quaracchi-Grottaferrata 1971, I, 272, ricuperato il testo. Napoli, Bibl. Nazionale V.H.219 (xiv-xv), ff. 319r-334v:

Determinatio de paupertate Christi et de potestate summi pontificis in condendo decretales. «Inc.: Queritur utrum religio habens aliquid in comuni sit minoris perfectionis quam religio nichil habens in communi. Et videtur quod sic quia si simpliciter ad simpliciter, ergo magis ad magis et per consequens maxime ad maximum. Inc. resp.: Circa istam questionem tria sunt consideranda. Unum sive primum est utrum Christus cum apostolis in hiis que habuerunt, habuerint nudum usum. Expl.: Si quid autem in predictis inventum fuerit nimis nescienter dictum… ego fr. Enea lector Senensis fratrum Predicatorum ex nunc revoco, et habeatur ab omnibus pro non dicto sew scripto preter intencionem. Explicit questio. Determinacio questionis de paupertate Christi et de potestate summi pontificis in condendo decretales et perfeccione religionum, que fuit facta Senis per fr. Eneam tunc lectorem Senensem».

Cita e difende le decretali Ad conditorem 8.XII.1322 (f. 323r), Cum inter nonnullos 12.XI.1323 (f. 324r), Quia quorundam 10.XI.1324 (ff. 322v, 324r); «scismata inter fratres dicti ordinis <Minorum> sunt secuti quibus actenus non potuit dari finis» (f. 323v); sembra supporre papa Giovanni XXII ancora in vita. La Determinatio è attendibilmente databile tra 1324 e 1334. SOPMÆ IV, 14-15.

 Da tener presente per cogliere la risposta teologico-giuridica alla crisi in atto. Il capitolo provinciale Perugia 1328 esorta lettori baccellieri e predicatori a confutare l’«opinionem de usu paupere». MOPH XX, 243-44.

Più ampio contesto storico-letterario: L. Duval-Arnould, Les conseils remis à Jean XXII sur le problème de la pauvreté du Christ et des apôtres (Ms. Vat. lat. 3740), AA. VV., Miscellanea Bibliothecae Apost. Vat. III, Città del Vaticano (Studi e testi 333) 1989, 121-201. A. Tabarroni, Paupertas Christi et Apostolorum. L’ideale francescano in discussione (1322-1324), Roma (Ist. stor. ital. per il medio evo) 1990.

 

finis

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