Masetti, Monumenta I, 18, 38, 140-41, 361-74, e passim.
A. Zucchi, Roma domenicana, Firenze 1938-43, I, 137, 139-40.
T. Käppeli, Un catalogo di scrittori domenicani viterbesi (sec. xiii-xiv), AFP 15 (1945) 143-48.
P. Pecchiai, La chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani e l’antica chiesa di S. Aurea in Via Giulia, Roma 1953, 10.
VL.J. Koudelka, Le «Monasterium Tempuli» et la fondation dominicaine de San Sisto, AFP 31 (1961) 42-43, 67-68, 72-81.
Meersseman, Dossier 70.
C. Del Giudice in AA. VV., Francesco d'Assisi. Documenti e Archivi, Codici e Biblioteche, Miniature, Milano (Electa) 1982, 80-81.
Cronaca antica di Santa Maria in Gradi di Viterbo..., AFP 65 (1995) 189-214; in questo contributo a p. 189 correggi ASPg, Corporaz. relig. soppr., S. Domenico, Miscell. 66 (xiv-xv), ff. 105 (non 106) e in seguito intendi sempre f. 105 in luogo di f. 106.
S. Tugwell, Notes on the life of st Dominic, AFP 66 (1996) 189.
Per fissare la confinazione premoderna del Patrimonium Sancti Petri col Regno di Napoli (e dunque delle province domenicane di Roma e del Regno, e rispettivi conventi) vedi importante contributo di: M.T. CACIORGNA, Marittima medievale. Territori, società, poteri, Roma (Il Calamo) 1996; id., I signori di Campania, «Medioevo. Un passato da riscoprire» n° 1 (84) genn. 2004, 56-64; cartina topografica in p. 58a, tracciato dei confini pertinente anche alla nostra materia.
M. Coli, Il monastero di San Nicolao Novello di Lucca, MD 32 (2001) 339-82. Utile caso di "silenzio esclusivo" del nostro vademecum rispetto al monastero lucchese San Niccolò Novello (fondaz. 1334, "regola e costituzioni di S. Agostino"). La minuziosa documentazione su tutto il Trecento raccolta dal Coli non ha tracce di appartenenza o giurisdizione o costituzioni domenicane di tale monastero (nonostante quanto dicesse V.M. Fontana, De Romana provincia ordinis Praedicatorum, Romae 1670, p. 266 fine §1, sullo spunto di Guglielmo Dolcino OP, vescovo di Lucca 1330-1349: «qui eas ad constitutiones nostras amplexandas... allexit»); a inizio '500 San Niccolò presta monache a nuove fondazioni domenicane. Il nostro vademecum (lista originale e aggiornamenti) conosce un solo monastero lucchese "sub cura et secundum instituta" OP: quello di Santa Maria degli Angeli.
S. SERVENTI, Prediche di savonaroliani alle monache di San Giorgio in Lucca, AA.VV., Il velo, la penna e la parola. Le domenicane: storia, istituzioni e scritture, Firenze (Bibl. di Mem. Domenicane, 1) 2009, 217-32.
Raimondo da Capua, Legenda beate Agnetis de Montepolitiano, ed. critica a c. di Silvia Nocentini, Firenze (Ed. del Galluzzo) 2001: dono dell'editrice, con gentile lettera autografa, Montaione (FI) 19.II.2002. Molto pertinente alla sezione circa il monastero Sancte Marie Novelle de Montepoliciano. In Introduz. XXI-XXIV, la Nocentini accoglie l'interpretazione qui proposta della appartenenza o no del monastero poliziano alla cura OP.
“Sabato in Biblioteca”, ciclo annuale di presentazioni di libri con il patrocinio della Provincia di Firenze e del Comune di Firenze. Sabato 18 aprile 2009, ore 17: Legenda beate Agnetis de Monte Policiano, Raimondo da Capua, ed. critica a cura di Silvia Nocentini, Edizioni del Galluzzo 2001. Interverranno: Giulia Barone (Univ. di Roma I “La Sapienza”), Francesco Santi (Univ. di Lecce; Fondazione "Ezio Franceschini" - Firenze). Sarà presente la curatrice.
S. Tugwell, The evolution of dominican structures of governement..., AFP 75 (2005) 29-94: 64.
LETIZIA PELLEGRINI, Il convento di Ripatransone e l'apostolato di Giovanni da Pistoia: un saggio sulle Marche dei domenicani tra XIII e XV secolo, «Studia Picena» 72 (2007) 43-82. Me ne invia estratto l'autrice, febbr. 2010 (per intercessione di Cinelli?). Grazie!
Ripatransone, comune in prov. di Ascoli Piceno, verso la costa adriatica. Il lavoro della PELLEGRINI aiuta a descrivere la confinazione dei conventi domenicani tra le province Romana e Lombardia inferiore.
DHN 17 (2008) 10-11.
(2009) Simone di maestro Filippo da Càscina OP, Sermo licentie (et vesperie!) quam dedi magistro Federico Frezzi (Pisa 1390-1391 ca.).
■ (2009) Un convento domenicano in Pitigliano?
(2009) Luciano CINELLI, Insediamenti domenicani nelle Marche (secc. XIII-XV), AA. VV., Gli ordini mendicanti (secc. XIII-XVI), «Studi Maceratesi» 43 (2009) 155-68.
Estratto ricevuto dall'A., febbr. 2010. Importante contributo su un'area geografica poco studiata. Da tener presente nel seguire i confini non delle attuali "regioni" della Repubblica Italiana e relative province, ma le confinazioni politico-ecclesiastiche premoderne. In particolare, aiuta a fissare la geografia dei conventi distribuiti tra due province domencane confinanti: la Romana e la Lombardia inferiore (dai confini non in tutto coincidenti con quelli delle attuali regioni e province italiane, specie tra Umbria e Marche). Taluni conventi oscillarono nell'appartenenza alla provincia religiosa: Cagli (prov. Pesaro, Marche), Gubbio (prov. Perugia), ecc.
Nel 1528 dietro istanza della duchessa d’Urbino, Gubbio viene traferita alla congregazione Lombarda: ASV, Arm. XXXIX.48, ff. 1112r-1113v (4.XII.1528).
STEFANIA CALÌ, I manoscritti dell'archivio di Santa Maria sopra Minerva, MD 41 (2010) 29-105. Descrizione del catalogo, pp. 41-90
RITA COSMA, I documenti pontifici originali conservati nell'archivio di S. Maria sopra Minerva (1227-1520), MD 41 (2010) 107-26. Trascrizione dei documenti, pp. 111-126.
C. Longo, Sull'autore della "Legenda" del beato Pietro Crisci, «Bollettino storico della Città di Foligno» 31-34 (2007-2011) 345-69.
30.VIII.2012. «Dominican history newsletter» 18-19 (2009-2010) p. 108 n° 481.
J. CANNON, Religious Poverty, Visual Riches. Art in the Dominican Churches of Central Italy in the Thirteenth and Fourteenth Centuries, Yale University Press, 2013, 9-13, 434b.
Pg. 9b: «A manuscript codex now in the Archivio di Stato in Perugia
[Corporaz. relig. soppr., S. Domenico, Miscell. 66], initially compiled during the second and third decader of the fourteenth century, contains essential information for the prior of the Provincia Romana.` Emilio Panella termed this small volume (228 x 163 mm) a vademecum ('handbook') for provincial priors, and it will serve here as a guide to the composition of the Provincia Romana and its place within the Order's structure. During his travels the handbook's user could consult the papal privileges granted to the Order and other useful lists that it contained. At generai chapter meetings he could check the table provided near the start of the book so as to confirm that he was seated in the correct position, in the order of precedente that reflected the foundation sequence of the Order's provinces. Just as in the choir of every Dominican convent the longest-serving friar sat first in line on the right (the chorus sinister as seen from the altar), with the next in seniority first in line on the left, and so on, alternating across the choir enclosure, the same was true for the seating of the provincial priors».