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Ospizio Santa Maria d'Acquacheta

■ dov'era esattamente?

Ospizio domenicano della provincia Romana, sconosciuto alla letteratura di base. Di certo esistito, almeno nell'ultimo quarto del Quattrocento. Apparteneva verosimilmente al convento San Domenico di Fiesole e agli spazi della sua predicatio.

Emilio Panella OP, febbr. 2014

Le testimonianze, 1474-1492
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altro ospizio San Casciano...

 

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Le testimonianze: poche ma formali

7 dicembre 1474

«Frater Antonius Blasii de Ghoris de Venetiis, conventus Sancti Dominici de Fesulis, habuit licentiam standi in loco qui dicitur Aqua Cheta, prope Modilianam, per annum integrum, et assumere socium voluntarium et habentem licentiam a prelato suo; et si dictus locus infra annum ordini concedatur, servatis de iure servandis, possit ibidem perseverare donec ab ipso aliud disponatur, et potet confessiones audire, sacramenta ministrare, predicare, officiare, elemonsinas recipere; et potest ipse et socius confiteri cuicumque fratri et ad invicem et quatuor in anno, cum plenissima auctoritate rev.mi magistri; et sit sub obedientia illius prioris in cuis terminis est locus, si propter grave delictum vel debitum illum conveniri oporteat. Nullus inferior etc. Datum Luce die vij decembris 1474» (Regesta litterarum generalis magistri ordinis Predicatorum, AGOP IV.3, f. 61r).

13 agosto 1488

«Frater Dominicus Masii Augustini(?) de Mucello fuit factus vicarius super hospitio Sancte Marie de Aqua Queta et super hospitio Sancti Dominici de Canpigno. Florentie, die 13 augusti» (AGOP IV.9, f. 78v).

27 luglio 1490

«Adiungitur sive submictitur locus Aquę Quietę curę provincialis romani. Eodem die» (AGOP IV.9, f. 87r).

24 ottobre 1492

«Frater Dominicus de Mugiello fit vicarius loci Aque Quiete, cum potestate(?). Die 24 octobris, Florentie» (AGOP IV.10, f. 77r). Item immediatamente susseguente: «Frater Paulus de Fesulis potest stare in quocunque conventu etc. Die eadem».

 

 


Commenti e domande

Tutte le testimonianze AGOP appartengono alla sezione "provincia Romana" dei registri dei maestri generali OP.

Nulla in Indices generales, AFP 51 (1981); Indice generale 1884-1920, MD 15 (1984); Indice generale 1921-1969, MD 24 (1993).

prope Modilianam: = Modigliana nell'appennino tosco-emiliano, oggi in prov. di Forlì.

dante, Divina Commedia, Inf. XVI, 94-102:

Come quel fiume c'ha proprio cammino
         prima dal Monte Viso 'nver' levante,
         da la sinistra costa d'Apennino,

che si chiama Acquacheta suso, avante
         che si divalli giù nel basso letto,
         e a Forlì di quel nome è vacante,

rimbomba là sovra San Benedetto
         de l'Alpe per cadere ad una scesa
         ove dovea per mille esser recetto;

 così (...).

Commentano i dantisti:
«Dante paragona il rimbombo del Flegetonte, che cade nel burrato del basso Inferno, a quello della cascata formata dal fiume Acquacheta presso S. Benedetto dell'Alpe nell'Appennino tosco-emiliano [prov. Forlì-Cesena]. La similitudine, che consta di ben tre terzine, è piuttosto complessa (...). Intendi così le tre terzine (i particolari verranno chiariti nelle note successive): «come quel fiume che ha cammino proprio (cioè sfocia nel mare) primo tra quelli che dal Monviso verso levante scendono dalla costa sinistra dell'Appennino, e si chiama Acquacheta nella parte alta (suso), prima di scendere a valle, e qui, a Forlì, cambia nome, rimbomba sopra S. Benedetto dell'Alpi per il fatto di cadere in un solo salto (ad una scesa) dove dovrebbe esser ricevuto per mille salti, così... ». Come si vede la similitudine si restringe a questo: «come quel fiume (Acquacheta) rimbomba per il fatto che precipita di un balzo, così...».

Ai tempi di Dante il fiume Montone (Acquacheta è il nome sorgentizio), sfociava direttamente in mare, primo tra quelli che scendevano dal fianco sinistro dell'Appennino; oggi, dopo varie mutazioni del suo corso per opera dell'uomo (canalizzazioni, deviazioni ecc.), si unisce al fiume Ronco e prende il nome di Fiumi Uniti. Prima di questi oggi sfociano in mare il Reno, che al tempo di Dante era considerato un ramo del Po, e il Lamone, che allora si impaludava senza giungere al mare. La notizia di Dante è dunque esattissima, naturalmente secondo la geografia del suo tempo. (...)
Acquacheta è uno dei tre torrenti che formano il fiume Montone; Dante lo considera come la prima parte di esso».

Questo ospizio Santa Maria d'Acquacheta non può essere identificato con gli insediamenti domenicani in Modigliana (prov. Forlì), appartenenti alla provincia della Lombardia inferiore: AFP 41 (1971) 405-06. Ospizio infatti prope Modilianam, non dunque "in Modigliana".

Quasi tutti i ricorsi sopra trascritti rinviano al convento San Domenico di Fiesole, e dunque l'ospizio doveva appartenere al convento fiesolano, a sua volta appartenente alla provincia Romana.

Fonti archivistiche del convento fiesolano potrebbero sciogliere eventuali dubbi, e arricchire le testimonianze. Nulla nella Cronica conventus Sancti Dominici de Fesulis OP, redazione avviata nel 1516. Ma anche le omissioni potrebbero rilasciare notizia: al tempo d’inizio della Cronica fiesolana, quel suo ospizio non esisteva più?

 


 


 torrente Acquacheta nei pressi di San Benedetto in Alpe (prov. Forlì-Cesena)

finis

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