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Remigio dei Girolami da Firenze OP († 1319)

De mutabilitate et immutabilitate

Bibl. Nazionale di Firenze,
Conv. soppr. C 4.940, ff. 131ra-135va

 

fratres discurrentes? chi sono costoro?

frate mobile o immobile? itinerante o giramondo?
 

Febbraio 2010. Adriano Oliva OP (Parigi), sollecitato dalla dott.ssa Olga Weijers, mi chiede informazioni circa il trattato remigiano De mutabilitate et immutabilitate. Non ne ho fatto materia di specifica ricerca, ma ne posseggo integrale trascrizione in dattiloscritto, firmato Pistoia 1982-83. Lo riverso qui in rete. Ma non mi nascondo che il testo - a rigore - dovrebbe esser ricontrollato sull'originale.

Nessun riferimento esterno al De mutabilitate che ne delimiti gli estremi cronologici di composizione; di certo anteriore al 1314-16, anni di confezione del codice che lo trasmette.
Nel breve capitolo
11 (Quantum ad divinam miserationem et non miserationem) non si riscontra nessun elemento, né esplicito né redazionale, che faccia supporre un preesistente trattato De misericordia, nonostante la pertinente connessione con la materia. Verosimile pertanto l'anteriorità del De mutabilitate et immutabilitate al De misericordia (1303-1310 ca.).

Curiosità: predicazione itinerante o vagabondismo?

cc.

Titoli dei capitoli, come stilati a fine trattato f. 135v:

1 Divisio tematis assumpti («Vocabo non plebem meam "plebem meam"...», Rom. 9,25-26), f. 131ra
2 De mutatione in generali, f. 131ra-va
3 Quod Deus non mutatur proprie, f. 131va
4 Quod Deus mutatur inproprie, ff. 131va-132ra
5 Quod Deus mutatur methaphorice, f. 132ra-va
6 De mutatione hominis naturali, ff. 132va-133rb
7 De mutatione hominis morali, f. 133rb-vb
8 De mutatione hominis personali, f. 133vb
9 De mutatione hominis quantum ad divinam plebificationem et non plebificationem, ff. 133vb-134vb | b
10 De mutatione eius quantum ad divinam dilectionem et non <dilectionem>, ff. 134vb-135ra
11 Quantum ad divinam miserationem et non miserationem, f. 135ra-rb
12 Quantum ad divinam filiationem et non filiationem, f. 135rb-va | Explicit
 

 

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Incipit tractatus De mutabilitate...

Emilio Panella
Firenze, febbraio-marzo 2010


▄▀▄  Curiosità: discursus fratrum, o fratres discurrentes. I frati domenicani sono mobili o immobili? pellegrini o vagabondi? predicatori itineranti o turisti stradaioli?

frate mobile o immobile? itinerante o giramondo?

Si scorrano gli atti dei capitoli generali e provinciali del Due-Trecento (MOPH III-IV, XX). Tale fonte - attenzione! - descrive fatti reali in corso, non modelli esortatorii. Nella sezione delle "ordinationes" si troveranno ricorrenti interventi per contenere il vagabondaggio dei frati (discursus fratrum), corruzione della predicazione itinerante. Principale ispirazione dell'ordine è la predicazione non confinata entro il distretto diocesano o parrocchiale ma predicazione universale e itinerante; complementare col luogo stabile che è il "convento", denominato domus contemplationis nel prologo delle attuali costituzioni. Stabilità della contemplazione, mobilità della predicazione. La prima alimenta e si prolunga nella seconda; la seconda si rifocilla nella prima. Ma la peregrinanza, o predicazione itinerante, veniva spesso degradata dai frati medesimi a giramondismo. Giramondismo fratesco: anticipazione (semantica) del nostro "turismo"?

Lessico ricorrente: evagandi materia et discursus fratrum. MOPH IV, 57/21-37 (1312); 71/20-31 (1314) (giramondismo, qui, prendendo a pretesto i viaggi per i capitoli provinciali); 83/14-21 (1315) pretesto di "andare a studiare", laddove il sapere lo si acquisisce e lo s'incrementa nel raccoglimento non nel vagabondaggio: «Cum per quietem, vitato discursu, augmentum scientie acquiratur,...». Discursus fratrum, fratres discurrentes, espressioni più ricorrenti per designare e punire i frati giramondo. Nei capitoli provinciali della provincia Romana (quella di Remigio!): MOPH XX, 75/14-23 (1287) inutilis discursus fratrum de conventu ad conventum genera incostanza; 97/28 - 98/2 (1291) produce, qui, disimpegno dallo studio e cattivo esempio ai secolari; 119/4-9 (1295); 139/20-25 (1301) iuveniles discursus propri di lettori e studenti in filosofia ed arti (materie letterarie di base); 149/6-10 (1304); 180/4-8 (1311); 187/13-16 (1313), ecc. ecc. ‼


 finis

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