La morte di Margherita è il focus non la trama, la cima non il sentiero. Le pagine agitate dal dramma di Manu (Io narrante e autrice?) sanno d’impeto di liberazione. Non divorano tuttavia la scrittura di “Io e Margherita”; ispirano memoria dell’ordinario. La storia e le storie d’una ragazza qualsiasi, sui percorsi consueti d’una terra geograficamente riconosciuta. Rapida e disinvolta, la penna descrive la sorpresa entro il quotidiano flusso della vita di provincia. Digià specchio, a suo modo, del diverso e dell’inconsueto che irrompe in una terra antica. Angela Francesco Nicu Stefano eccetera s’affacciano imprevisti e tra iniziale fastidio sui luoghi ordinari dell’adolescente; svelano subito gli strati reali del riconoscere e del crescere; e del coinvolgimento. Senza evasione. Ché dolore e morte, al pari del divertimento amicizia e amore, abitano i percorsi reali della vita. E la giovane autrice si abbandona con compiacenza alla narrazione; appena dilatata dall’attesa impaziente della sorpresa, appena mortificata dal lessico corrente degli umori. E trascina nei medesimi percorsi anche il lettore. Dissuaso, costui, fin dalle primissime pagine dallo scrutinare le astuzie narrative; sedotto invece dallo stupore adolescenziale dell’ordinario flusso della vita.
Qui anche Margherita la scomparsa può divenire mia sorella Margherita.
Emilio Panella
Firenze
9.XI.2002
■ Quanto sopra era stato scritto per altra destinazione. Solo sul finire del 2003 pensammo ad una sezione "ospiti" nel sito emilioweb, ed Emanuela fu felice d'inaugurarla. Grazie.
4.II.2004
■ Emanuela (Manu) è figlia di Salvatore Del Signore (Avezzano, Via S. Francesco 197) e di Filomena, figlia a sua volta di Lina mia sorella maggiore.
■ Non confondere questi racconti con... "Il Maestro e Margherita" di Michail Bulgakov!
→ https://www.youtube.com/watch?v=z5_bpGf6-nI