L'autrice
Maria Loreta Panella, laureata in filosofia all'Università San Tommaso d’Aquino
di Roma, giugno 2005. Vive in Avezzano (AQ), sposata con Stefano D'Andrea,
ingegnere elettronico. Sergio è il loro bambino.
E oggi, 28 agosto 2006, è
arrivato un altro bambino, Angelo. Ben venuto! Angelo si chiamava il padre di Maria Loreta,
mio fratello, deceduto in settembre 2001.
Nota semiseria su Bariona, "ou le fils du tonnerre”.
Il vangelo Matteo 16,17 ha: «Beato te, Simone figlio di Giona»; βαρ Ιωνά nell'originale greco, "Simon Bar Iona" nella vulgata latina. In Marco 3,17 Gesù accoglie tra gli apostoli Giacomo e Giovanni figli di Zebedeo, «et imposuit eis nomina Boanerges, quod est filii tonitrui»; "βοανηργές = υιοι βροντης" originale greco; «li soprannominò figli del tuono», o tonanti, a motivo del loro temperamento irruente (cf. Luc. 9,54); «auxquels il donna le nom de Boanergès, c'est-à-dire fils du tonnerre» nella traduzione francese dell'autorevolissima Bible de Jérusalem. Unici ricorsi nel Nuovo Testamento.
Anche Giove era βροντης, ossia tonante; anzi, e meglio, brontolone!
Sartre (o i suoi interlocutori nel campo di concentramento di Trier) scambia Boanerges con Bariona; dà a questo il significato del primo. Inavvertitamente? Non è in condizione di controllare i testi? Qualche storico o critico letterario ha già annotato il simpatico lapsus?
E di Bariona, che sapevano i noiosi medievali? In calce alle bibbie medievali si trova di regola l'opuscolo Interpretationes nominum hebraicorum, sussidio all'antroponimia biblica (i nomi insinuavano i misteri delle cose!), ordine alfabetico, compilazione da remoti contributi patristici. Ne facevano ampio uso i lettori biblici e i predicatori. Dalla vasta diffusione lungo i percorsi dei volgarizzamenti e della trasmissione orale, riversati nelle letterature volgari. <Stefano Langton,> Interpretationes nominum hebraicorum (1200 ca.), ms Firenze, Bibl. Laurenziana, Conv. soppr. 593 (xiii-xiv sec., provenienza S. Maria Novella):
f. 395va: «Bar filius vel filiatio. Syrum est, non hebreum». | «Bar significa figlio o filiazione; è parola siriaca non ebraica». |
f. 395vb: «Bariona filius columbe aut filius simplicitatis. Syrum est pariter et hebreum. Bar quippe, sicut predictum est, syriace filius et iona columba». | «Bariona significa figlio della colomba o figlio della semplicità. Parola parimenti siriaca ed ebraica. Bar infatti, come detto sopra, in siriaco è figlio, e iona significa colomba». |
f. 396vb: «Boanerges filii tonantes vel filii tonitrui». | «Boanerges significa figli tonanti o figli del tuono». |
f. 403vb: «Iona columba vel dolens; sive "ubi est donatus?" aut "ubi est donatio?"». | «Iona significa colomba o dolente; oppure "dov'è donato?", "dov'è il dono?"». |
Il dizionario biblico del tempo, la Summa Britonis sive Guillelmi Britonis Expositiones vocabulorum biblie (1250-70), ed. L.W. Daly and B.A. Daly, Padova 1975, 79-80, riprende quanto sopra, poi aggiunge sulla scia d'Isidoro da Siviglia: | |
«Alii simpliciter accipiunt quod <Bariona> sit filius Iohannis iuxta illam interrogationem "Simon Iohannis, diligis me?", et volunt scriptorum vitio depravatum pro Bar Iohanna, id est filio Iohannis, Bariona scriptum sit, una sillaba detracta». | «Altri più semplicemente ritengono che Bariona significhi figlio di Giovanni, a partire da quella domanda "Simone di Giovanni, mi vuoi bene?" [Gio. 21,16]; per degradazione grafica poi Bar Iohanna - e cioè figlio di Giovanni - lo si scrisse Bariona, con caduta d'una sillaba». |
Emilio Panella
Firenze 10.IV.2005