Umberto Vicaretti La terra irraggiungibile POESIE |
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L'autore
Umberto Vicaretti, laureato in filosofia, nato nel 1943
a
Luco dei Marsi (AQ), dove è direttore
dell'Istituto comprensivo e Scuola media "Ignazio Silone". Scrive versi fin al liceo.
Discreto e riservato. Solo da qualche anno partecipa a concorsi di poesia,
dove ha conseguito molteplici e prestigiosi riconoscimenti. Ricordiamo: "S.
Domenichino"; "Firenze EuropaMario Conti"; "Pietro Borgognoni"; "Il Litorale";
"Aeclanum"; "Cinque Terre", ecc.
Presente nelle rassegne della collana "L'altro Novecento":
La
poesia etico-civile in Italia (Bastogi, 1997); La poesia centro-meridionale e
insulare (Bastogi, 1999), curate da Vittoriano Esposito; nonché in altre antologie.
Talune poesie le avevo recuperate in rete e qui inserite, giugno '06, colpito dalla loro intensità. Presunto era stato il consenso dell'autore. Durante le ferie estive 2006 nel nostro paese d'origine, ho contattato l'autore tramite un comune amico. E lo stesso Umberto mi ha fatto dono, con sottoscrizione autografa, di LA TERRA irraggiungibile, sua prima raccolta a stampa. E ha acconsentito che ne inserissi qui i testi, tra gli "ospiti" di emilioweb. Duplice grazie.
il libro
Umberto Vicaretti, LA TERRA irraggiungibile. Poesie, Empoli 2006, pp. 96.
Dedica (p. 5): A Maria, Annamaria, Marinella e Maria Teresa. Introduzione di Vittoriano Esposito (pp. 7-11).
Illustrazioni (riprodotte in bianco-nero) tratte da dipinti di Marcello Ercole
(p. 91). "Motivazioni delle poesie vincitrici" (pp. 81-88). Stampato con cura da
Tipografia NUOVA IGE, aprile
2006, per conto della IBISKOS di Alessandra
Ulivieri, Empoli (FI).
Raccolta suddivisa in tre parti, scandite da tre poesie eponime:
Come l'Araba Fenice;
Metamorphosis; Diario minimo di un viaggiatore.
Apre il tutto La Terra irraggiungibile,
sintomatica dell'identità poetica del
Vicaretti: spazi mentali, aspirazioni remote, esodi
permanenti, che
dettano parole a una poesia riflessa.
LA TERRA irraggiungibile pubblica produzione più recente, o più recentemente rivisitata, anni 2002-06, mi confidò lo stesso autore.
Poesie dalla scrittura tesa, dalle allusioni forti e sconfinate,
capaci di prolungarsi ben oltre la lettura. Lessico e ritmi consapevoli; si
direbbe "dotti", se volessimo gustarli insieme (non contro) ai versi del
compaesano
Antonio Tàntalo, dall'antitetica storia
letteraria. Piattaforma
di endecasillabi
e settenari In Tenace ho un
sogno (III): convoca simboli
remoti (non necessariamente memorie d'autore), capaci di convertire l'ira di oggi in sogno d'un domani diverso.
Non scolastiche tuttavia, queste poesie, ché
la tensione dei temi e lo spazio delle scene umane (alluse non dichiarate),
perfino il notiziario quotidiano, prevalgono di
gran lunga sulla compiacenza lessicale.
A tempo opportuno compare
l'ironia giocosa (piacevolmente dissonante a motivo della rarità) in Lettera dal Parnaso
(II): mia preferita poesia, posso
confessarlo senza rossori?
Emilio Panella
Firenze,
settembre
2006
30 settembre 2013, ricevo lettera da Ninnj Di Stefano Busà: «Gent.mo, ho scoperto per caso il Suo sito, cliccando sull'amico comune Umberto Vicaretti Vs. ospite...»