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Cronica fratrum
«Archivum Fratrum Praedicatorum» | ||||
Premessa: tanto utilizzate, tanto fraintese |
4 | "Necrologio" equivoco erudito | |||
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Cronice fratrum dell'area umbro-toscana FI-SMN | Perugia | Orvieto | Pisa | Siena (Camporegio) |
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Necrologio ossia Liber anniversariorum et obituum | martyrologium | kalendarium | liber obituum | ||
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La cronica fratrum presenta se stessa Prologo: FI-SMN | Perugia | Orvieto | Pisa | Siena |
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Cronaca quadripartita FI-San Marco | Quercia (Viterbo) | Siena (Santo Spirito) | transizione | chronica vetus | Pistoia | Veniexia | ||
3 | I fondamentali della cronica fratrum: a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w | 7 | Piero di Galligaio dei Macci (OP 1260, † 1301) inventore della cronica fratrum | b c d Falsembiante! | ӿ | ||
... in sintesi! | |||||
Appendice:
Spoglio dei libri anniversariorum et obituum
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Aachen |
Erfurt |
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../cronica/index.htm | Le età dell'uomo |
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Strana sorte, quella delle antiche cronache dei conventi domenicani dell'Italia centrale: poche altre fonti tanto utilizzate, nessuna tanto fraintesa. Cronaca? necrologio? obituario? sepoltuario? libro dei morti? libro degli anniversari? Così denominate a turno, in una circolarità di ritorno che cancella diversità di generi e identità testimoniale.
Leggiamo un'autorevole somma (1857) di definizione da tempo elaborata, operante nelle edizioni di primo Novecento, trasmessa fino a noi (non foss'altro per persistenza di modello nelle citazioni bibliografiche, tipo "Necrologio" di S. Maria Novella) senza contestazioni di rilievo:
<Anonimo, di fatto Pio Tommaso Masetti OP[1]>, Del B. Tommasello Perugino dell'Ordine de' Predicatori, MD 28 (1911) 175-83, 359-64; p. 175: «Nell'Archivio di S. Domenico di Perugia esiste dunque un Codice membranaceo del sec. XIV di pag. 89 in-8 intitolato Cronica antiqua, ma che meglio potrebbesi chiamar necrologio. Come ognuno sa, gli antichi scrivevano questi libri sì per conservare l'istoria domestica, e sì per edificazione dei posteri, e senz'altro Cronica li chiamavano. Presso i Domenicani, ne' primordi del sec. XIV, era in uso in tutti i Conventi, e chi scrive, avendo fatto qualche studio negli Archivi superstiti della sua religione, ne ha veduti altri consimili, o almeno, se le vicende li hanno sperduti, ha potuto raccogliere che i Necrologi esistevano quasi dovunque. Ora il codice Perugino, per buona ventura conservato, è diviso in quattro parti...».
Disastrosa equiparazione[2]. «Ne' primordi del sec. XIV, era in uso in tutti i Conventi». In uso era tutt'altra cosa, il liber anniversariorum et obituum, non la cronica fratrum. La perugina è la seconda delle cinque cronice fratrum a noi pervenute; verosimilmente le uniche esistite del medesimo genere. Equiparazione disastrosa non tanto per i numeri da ristabilire, ma per il riconoscimento della cronica fratrum, sua struttura e intenti. A riconoscimento mancato si dà che di libri siffatti se ne vedano «quasi dovunque». Specie quando, consumata l'omologazione, l'agnizione fa il percorso inverso: «La Cronaca, o meglio il necrologio del convento di S. Caterina di Pisa» (I. Taurisano, La biblioteca di S. Caterina a Pisa e Fra Lodovico da Teramo (1452-1952), MD 69 (1952) 35 n. 2).
C'è da riconoscerle dunque siffatte cronache, interpellarle in diretta, individuarne l'identità redazionale, discernerle da quanto non intendono né essere né diventare.
[1] Nota di redazione, p. 361 n. 1: «Si noti che questi appunti, poche aggiunte e correzioni fatte, furono scritti da ch. P. Fra Pio Tommaso Masetti dei pred. nel Novembre del 1857». Originale autografo ms in BiblDom MA.e.XI(1, Tommasello): T.P. Masetti OP, Memorie istoriche del B. Tomasello Perugino, Perugia 1857 (fascicolo cartaceo, 267 x 192, ff. 8, sottoscritto a f. 8v). Brano citato in f. 1r (identico). Integra il titolo bibliografico in SOPMÆ IV, 408-09 Thomasellus de Perusio. Non identificato in F.M. Cubelli, Il Rosario - Memorie domenicane 1884-1920. Indice generale, MD 15 (1984) 236a.
[2] Più ampia diffusione tramite Masetti, Monumenta I, 19-23. Da cui - a titolo d'esempio - S. Brunner, Der Prediger-Orden in Wien und Oesterreich, Wien 1867, IV-V; dove in aggiunta, ab anonymo diventa von einem Hieronymus (caso Perugia), Urbevetanum diventa von Civitavecchia; dipendenza confermata da errori congiuntivi quali Thoma Caccia anziché Iohannes Caccia (caso Orvieto), 1850 anziché 1845 (ed. cronaca pisana).