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Remigiana:
«Memorie domenicane» 13 (1982) 366-421. | ||
Premessa: edizione integrale (1981) del Contra falsos di Remigio dei Girolami | |||
Note biografiche e codicologiche, pp. 366-82 | |||
Lettorati di fra Remigio dei Girolami | Riordinamento, trascrizione, sistemi di rinvio | ||
Datazione del Contra falsos | Remigio non ha venduto codici dei propri scritti | ||
3 | Un attacco a Giovanni da Parigi? No | 9 | Codice dei trattati C 4.940: datazione |
4 | La decretale Quod olim | 10 | Copista A senza nome |
5 | Rapporti tra Distinctiones e Contra falsos | 11 | Cronista di Remigio non è fra Scolaio di Squarcia |
6 | Nota di possesso librario «Conventus SMN» | 12 |
Quel che la cronaca dice |
Questioni filologiche e ricognizione delle edizioni, pp. 382-421 | |||
13 | Corretto non equivale ad autentico | libri biblici | ||
14 | Grafia, parte integrante del sistema linguistico | oh epèntesi! e oggi? | ||
15 | Impasto mediolatino/volgare fiorentino | b Moffla/Ghant | Vulgata biblica | ||
16 | Caratteristiche grafologiche di Remigio | A-L, M-Z | ||
17 |
Taluni lessemi | actor | auctoritas | Britannia | cathetiçare | Huguiccio | Iesus | li | quadruvium | | ||
Ricognizione delle edizioni |
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- Contra falsos, ed. Tamburini - De bono comuni, ed. De Matteis, ►ed. EP - De bono pacis, ed. De Matteis, ►ed. EP - De iustitia, ed. Capitani - De peccato usure, ed. Capitani - De subiecto theologie, ed. Panella |
- De uno esse in Christo, ed. Grabmann - Distinctiones, ed. Panella - Divisio scientie, ed. Panella - De duratione monitionum, ed. Panella - Tabula, ed. Cavigioli-Imbach - Venditio ad terminum, ed. Capitani | ||
A distanza di appena due anni dal nostro Per lo studio di fra Remigio dei Girolami (†1319), Pistoia 1979 [= Studio d’ora in poi], dove si dava l’edizione critica dei cc. 5-37 del Contra falsos ecclesie professores, Filippo Tamburini ha pubblicato integralmente il grosso trattato del domenicano fiorentino: FRA REMIGIO DEI GIROLAMI O.P., Contra falsos ecclesie professores, edizione critica di F. Tamburini, prefazione di Charles Till Davis, Roma (Pontificia Università Lateranense, «Utrumque Ius» 6) 1981. La Prefazione del Davis (pp. III-XX), l’Introduzione (XXI-LVI) e il testo del Contra falsos (1-292) curati dal Tamburini costituiscono un notevole contributo agli studi su Remigio dei Girolami.
Il volume è centrato sull’importante trattato Contra falsos, contenuto in 169 colonne di fitta e abbreviatissima scrittura gotico-libraria di BNF, Conv. soppr. C 4.940. Disporre del testo integrale di tale opera in un’edizione scrupolosa nella cura del testo e ricca nella ricerca delle fonti significa poter far conto su una preziosa acquisizione nello studio di Remigio, la cui vasta produzione (ancora prevalentemente inedita), la lunga carriera letteraria, la peculiare forma della traditio textus presentano delicati problemi critici ai fini di un’interpretazione d’insieme del ruolo del domenicano fiorentino nella vita cittadina di Firenze tra fine del XIII e inizio del XIV secolo, come dire nei decenni più floridi e più conflittuali della storia tardo-medievale del comune fiorentino.
Ch. T. Davis - già riconosciuto studioso della cultura fiorentina del Due-Trecento e dello stesso fra Remigio - illustra con equilibrio e pertinenza nella Prefazione i caratteri generali del Contra falsos (d’ispirazione retorico-omiletica e destinato verosimilmente a uso dei confratelli domenicani quale materiale per la predicazione) e puntualizza i problemi connessi con l’interpretazione della sezione capp. 5-37 sul potere papale, che aveva attirato l’attenzione degli studiosi d’ecclesiologia e teoria politica medievale.
Nell’Introduzione il Tamburini informa con accuratezza dei dati critici di base dei codici remigiani (codici d’autore, scritti nella maggior parte da un copista A, rivisti, corretti e integrati dallo stesso fra Remigio, mano B), delle caratteristiche codicologiche; riassume il dibattito sulla controversa datazione del Contra falsos; discute le fonti letterarie del trattato in questione. Quest’ultimo settore - seppure confinato alle fonti dell’opera pubblicata - costituisce l’apporto specifico del Tamburini, anche quando il meticoloso tentativo d’individuare le fonti e di rintracciare la storia dei testi risulta pletorico o remoto dalla probabile fonte diretta di Remigio. Il soggetto - vista la decisiva importanza per fissare termini e interessi culturali di Remigio - merita una ricerca a parte, che rinviamo ad altra occasione. Annotiamo soltanto che se nell’Introduzione (p. XLVII) il problema era stato prospettato con nettezza metodologica (si tratta «piuttosto di sapere i limiti esatti delle conoscenze dirette, quali le fonti intermedie... e quali le fonti segrete dello scrittore domenicano»); poi l’elenco dal titolo «Fonti letterarie» a fine volume (pp. 308-341) raccoglie indistintamente sotto un solo indice sia gli autori o opere esplicitamente citati da Remigio sia quelli menzionati in nota dall’editore, ora nell’intento di suggerire una probabile fonte diretta, ora nel descrivere fasi remote - rispetto al dettato di Remigio - della formazione di testi, sia quelli evocati a titolo di commento o di parallelismo tematico, e dunque anche posteriori a Remigio. Siffatta perequazione della lista «fonti» rende sfocato il proposito di recensire le fonti esplicite, d’individuare tra queste, quando possibile, le dirette dalle indirette, e d’appurare fonti taciute, da mantenere ben distinte da quelle invocate dall’editore a titolo di commento o di ricerca d’ascendenze letterarie non pertinenti alle fonti probabili d’un autore scolastico del XIII secolo. Meglio sarebbe stato isolare in un indice indipendente le fonti esplicitamente dichiarate dall’autore, ed eventualmente annotare - quando possibile - se lette direttamente o raggiunte tramite fonti taciute.
La presente nota - riconosciuti nel suo insieme gl’indiscussi meriti del volume del Tamburini e traendo profitto da tale contributo - mira a riprendere taluni punti specifici o perché meritevoli di più ampia illustrazione o perché suscettibili di precisazioni o ancora perché capaci di sollecitare ulteriore ricerca. Raccoglierò le annotazioni in due parti, una prevalentemente biografica e codicologica (I), l’altra filologica rivolta al testo e alla scrittura di fra Remigio (II).
I rinvii alla Prefazione del Davis, all’Introduzione del Tamburini e al testo del Contra falsos s’intendano sempre del volume summenzionato.
Cod. C, cod. G3, cod. G4, cod. D, cod. E, Postille, rinviano rispettivamente a BNF, Conv. soppr. C 4.940 (opere trattatistiche), G 3.465 (Extractio questionum per alphabetum), G 4.936 (sermonario de tempore et de diversis materiis), D 1.937 (sermonario de sanctis et festis solemnibus), E 7.937 (De modis rerum, contenuto anche in cod. C), Postille super Cantica Biblioteca Laurenziana, Conv. soppr. 516, ff. 221r-266v.
Edizioni (rinvio, secondo il caso, per capitolo e rigo, per pagina e rigo o per numero seriale dei righi):
Contra falsos: ed. F. Tamburini, Roma 1981.
De bono comuni: ed. M.C. DE MATTEIS, La «teologia politica comunale» di Remigio de' Girolami, Bologna 1977, 3-51.
De bono pacis: ed. ib. pp. 55-71.
De iustitia: ed. O. Capitani, «Bull. Ist. Stor. Ital. per il M.E.» 72 (1960) 125-28.
De peccato usure: ed. O. Capitani, «Studi Medievali» 6/2 (1965) 611-60.
De subiecto theologie: ed. E. PANELLA, Il De subiecto theologie (1297-1299) di Remigio dei Girolami, Milano (Studia Univ. S. Thomae in Urbe 14) 1982, 37-71.
De uno esse in Christo: ed. M. Grabmann, «Estudis Franciscans» 34 (1924) 260-77.
Distinctiones: ed. Studio, pp. 271-83.
Divisio scientie: ed. E. Panella, MD 12 (1981) 82-124.
Questio de duratione monitionum: ed. E. Panella, AFP 50 (1980) 97-101.
Sermoni (d’occasione): ed. G. Salvadori e V. Federici, in ID., I sermoni d’occasione, le sequenze e i ritmi di Remigio Girolami Fiorentino, Roma 1901 (rinvio per numero seriale dei sermoni).
Venditio ad terminum: ed. O. Capitani, «Bull. Ist. Stor. Ital. per il M.E.» 70 (1958) 343-45.