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Chronica conventus Sancti Marci
de Florentia ordinis Praedicatorum
(1435-1612)

  Firenze, Bibl. Laurenziana, S. Marco 370 

  prima cronaca quadripartita; redazione 1505-1612  

 

Premessa

1. Il codice

2. Annali o cronaca?

3. Progettatore e primo autore, 1505-1509: Roberto degli Ubaldini (OP 1489, † 1535)  | autografia?

4. Nomi di altri cronisti?

5. Bibliografia di base  |  Oggi e ... domani?  |  ë

 

Prologus (1505)

I

 pertinentia ad ipsam ecclesiam et conventum

II  priores et eorum gesta
III  fratres habitum suscipientes et receptorum fratrum professiones
IV  fratres filii huius conventus qui pro tempore morientur
 

index | aggiornamento bibliografico

     
 

Mi propongo di pubblicare in web questo primo modello di cronaca conventuale quadripartita (1505 ss). Numerosi i brani conosciuti e pubblicati - che qui rileggo dal codice originale -, ma che restano tuttavia "frammenti"; laddove l'adeguata comprensione di tali cronache va esercitata sullo scorrere del suo testo integrale per tempi lunghissimi. Soltanto questo recupero può scandire nei tempi reali della cronaca il lessico, gli stili, gli impasti filologici, i modelli etici, le reticenze, ecc.; e le loro varianti sussurrate dal turno dei molteplici cronisti a lavoro. Esempio: la denuncia d'indegna vita religiosa, contro la consuetudine di benevola omissione (leggi ad esempio i casi III.577, IV.182).

La descrizione del codice è frutto di controllo dell'originale (febbr. 1997); la trascrizione del testo integrale è condotta su riproduzione di files digitali, provvisti dal fotografo Donato Pineider (ott. 2011).

Nessuna "normalizzazione" del sistema linguistico e grafico; in questa fase - come sempre -  molto oscillante tra innovazioni umanistiche e consuetudini tardomedievali. Indefinto, spesso, il dittongo ae/oe/ę; adotto il primo. Nessun dittongo negli scioglimenti delle abbreviazioni.

Emilio Panella
Firenze, novembre 2011

  Lavoro terminato in maggio 2012, indice incluso;
salvi ritocchi e revisioni, specie dell'incerta lettura (segnalata con ???) di taluni brani della cronaca.

 

 Cronica fratrum | Fiesole | Pisa | Siena

 

Acquacheta Pitigliano | Orvieto

Premessa

1.  Il codice

Firenze, Bibl. Laurenziana, S. Marco 370 (xvi-xvii). Cart., 280 x 210, ff. 222, taluni fogli di guardia moderni. Mano coeva, scrittura minuscola corsiva, verga a mo' d'intestazione Chronica conventus Sancti Marci de Florentia or(dinis) P(rędicatorum) (f. 2r, reale primo foglio di fasc. 1°); sembra la medesima(?) che scrive prologo e rubriche a inizio d'ogni sezione. (Cf. A.F. Verde, Codici savonaroliani. Schede, MD 25 (1994) 310-14; D. Di Agresti, Sviluppi della riforma monastica savonaroliana, Firenze 1980, 187-206).

<Prologus>. In presenti libro, qui dicitur liber cronice conventus Sancti Marci de Florentia ordinis Praedicatorum, quatuor ordinate conscribentur... Et nota quod hic liber cronice renovatus est de consensu reverendi vicarii generalis fratris Iacobi de Sicilia et patris prioris conventus fratris Sanctis de Luca anno Domini 1505, et de veteri libro multa in hoc novo conscripta sunt (f. 2v).

Sulla guardia originale, f. 1r, unico foglio membranaceo:

 Annalia conventus S. Marci de flor(entia)
almi prAedicatorum or
nis
Ab eius videlicet receptio-
ne in anno dominice
incarn(ationis) m
o cccco
xxx
mo vto.

Solenne titolazione ripresa in f. 4r, «Annalia conventus... », della stessa mano che poi avvia il testo della cronaca:

Annalia conventus Sancti Marci de Florentia almi Paedicatorum ordinis ab illius receptione, ab anno videlicet Mmoccccmoxxxvto, per tempora sibi iug(ite)r succedentia, recuperata ex confusa vetustate anno incarnationis dominice mdixo.

<A>d honorem omnipotentis Dei, Patris et Filii et Spiritus sancti, virginis Marię matris eius, almique patriarchę nostri P(rę)dicatorum ordinis divi Dominici... (f. 4r).

Annalia al neutro, contro l'aggettivale Annales <libri>. Non vedrei in questo immediato contesto un'esitazione oppositiva di denominazione Cronica/Annales o distintiva di generi letterari (come lo è, per intenderci, con gli Annali di S. Domenico di Perugia di Timoteo Bottoni, 1577-78 ca.); l'ordinamento annalistico è inteso e praticato entro le singole sezioni della Cronica: annualibus temporibus (f. 145r), series temporum est gestorum (f. 71r), AFP 27 (1957) 292, 301.

Quadripartita, ossia codice fisicamente suddiviso in quattro blocchi di fascicoli («ut in priore parte digestum est... », f. 69r), destinati ad altrettanti partizioni redazionali e suoi aggiornamenti (non dunque partitismo a colonne sinottiche sul diffuso modello della "historia ecclesiastica tripartita o quadripartita", come ognuno vedeva nelle carte della Cronica Martiniana). Rubriche delle partizioni, vergate dalla medesima mano che scrive la premessa «Annalia conventus... »:

 I) pertinentia ad ipsam ecclesiam et conventum, ff. 4r-68v (1435 ss). Incipit: «Annalia conventus... In primis notum sit omnibus quod anno incarnationis dominice M.cccc.xxxv, residentibus fratribus Sancti Dominici de Fesulis, existente priore in dicto conventu fratre Cypriano de Florentia...» (f. 4r). Allo stato attuale, la sua congrua continuazione va di fatto fino f. 44v (anno 1582), con rinvio a carta successiva, non esistente. Bianche le carte 45r-67v. Un ricontrollo del codice, dovrà puntar gli occhi ai fascicoli e alla fascicolazione.

 II) priores et eorum gesta, ff. 69r-90v (1435-1587), bianche le carte 78r-90v. «Hic inferius describentur nomina priorum qui erunt pro tempore in hoc conventu et eorum gesta. <P>rimus prior huius Sancti Marci conventus fuit quidam venerabilis pater tunc etate prevectus nomine frater Cyprianus de Florentia, oriundus de castro Regiuolo agri casentinenis. (...) Hic, ut in priore parte digestum est, anno Domini Mccccxxxvmo in priorem fesulanum electus est et confirmatus... » (f. 69r).

III) fratres habitum suscipientes et receptorum fratrum professiones, ff. 91r-144v (1435-1612, totali frati 835). «Hic inferius scribentur nomina fratrum recipientium habitum religionis et profitentium in hoc conventu, qui eiusdem conventus filii nativi dicuntur» (f. 91r).

T'imbatterai con una certa frequenza in un'antica distinzione della professione domenicana: a) professione tacita; possibile anche a ridosso della stessa vestizione (cf. ff. 102v ss: nn. 442, 444); b) professione espressa o solenne. Per il loro significato legale vedi Regula et constitutiones fratrum OP, ed. Venetiis (per Lazarum de Soardis) 1507, f. 33v, in rapporto a Costit. I, 15. Sextus III, 24, 2 «tacite vel expresse professus» (Friedberg II, 1065).

Importante questione circa la filiazione conventuale (che comportava tra l'altro titolarità dei diritti ereditari), sollevata a ridosso del decesso (10.IV.1525) di fra Urbano dei Corsini: f. 167r.

IV) fratres filii huius conventus qui pro tempore morientur, ff. 145r ss (1437, ultima data settembre 1612: f. 200v; totali frati 567, contro gli 835 di parte III). «Hic infra scribentur nomina fratrum filiorum huius conventus qui pro tempore morientur. <Q>uemadmodum in parte que proxime antecedit, professiones fratrum comprehensę sunt sub priorum temporibus quibus illos contigit profiteri, ita in  hac parte huius chronices [sic] ultima, obitus fratrum annotabuntur sub illorum priorum tempore quibus fratres mori contigerit...» (f. 145r). Di fatto compaiono talvolta anche registrazioni di frati non "figli" del convento sanmarchino.

Tra l'una e l'altra parte, congrue carte bianche destinate alla continuazione. Progettazione fisica, allargamento della materia e distribuzione della narrazione ne fanno cosa diversa dalla precedente cronica fratrum.

Modello di rapida diffusione tra conventi e monasteri della riforma, sotto l'impulso dell'evento Savonarola (cf. D. Di Agresti, Sviluppi della riforma monastica savonaroliana, Firenze 1980). Temi di rinnovamento (e controllo) monastico e civile, e statura culturale di taluni cronisti (penso a Giovanmaria di ser Leonardo dei Tolosani), fanno presumere che gl'intenti diffusivi della nuova proposta religiosa, in parte affidata anche alla cronaca domestica, mirassero a investire la vita cittadina ben oltre i recinti conventuali.

Era stata preceduta, la presente cronaca, da un'altra, verosimilmente di diversa impostazione, che non aveva riscosso pieno gradimento? «Et nota quod hic liber cronice renovatus est de consensu reverendi vicarii generalis...» (prologo); «Annalia... recuperata ex confusa vetustate» (f. 4r); «hoc ad praesens ex vetere exemplari summamus...» (f. 5r); fra Guliano dei Lapaccini († 21.II.1457/8) «qui exemplar huius chronicę usque ad tempora sua manu propria prosequutus est» (f. 146r) (cf. SOPMÆ III, 57): da intendere - credo - una primitiva redazione, poi abbandonata e sostituita dalla cronaca attuale. «Hactenus invenimus exemplar annalium seu conventualis chronicę vetus, ex quo libri huius maiorem partem transcribimus...» (f. 10v).

2. Denominazione: annali o cronaca?

Nonostante il vistoso maiuscolo Annalia conventus... delle carte iniziali, il primo cronista scrive regolarmente e ripetutamente chronica (o cronica inaspirata), e con tale lessema fa riferimento alla sua redazione in corso. Contenuto e metodo redazionale dell'insime non sono dei classici annalia dell'antica storiografia ecclesiastica, ma rilanciano la cronica fratrum in uso presso i conventi domenicani della medesima area geografica; innovandola nelle partizioni.

Eccetto parte prima. Composta di fatto sul modello del sistema annalistico, secondo tradizione, dal ripetuto incipit "Anno autem Domini..."; che a sua volta scandisce le singole componenti redazionali legate a quegli anni. Verosimile, pertanto, che il titolo Annalia negl'intenti dell'autore si riferisse soltanto alla prima parte: titolo difatto susseguente alla brevissima premessa o prologo, che annuncia la quadriplice partizione e che ha per incipit «In presenti libro, qui dicitur liber cronice conventus... » (f. 2v). Dunque: Chronica conventus Sancti Marci.

Altra mano, coeva, ha marcato nei margini delle carte il singolo anno in corso in caratteri arabi. Metto il resalto le successive scansioni annnalistiche di parte I col rispettivo anno, entro parentesi quadre, tipo <1437>. Facilita orientamento cronologico di lettura, e sistema di rinvio o citazione tramite rispettivi links.

3. Progettatore e primo autore

Circa progettatore e primo autore della Chronica di  San Marco (AFP 1969, p. 138), e pertanto primo ideatore della caratteristica quadripartizione, il savonaroliano Roberto Ubaldini da Gagliano o da Firenze (OP 1489, † Siena 3.I.1534/5 settantenne); che vi lavora tra gli estremi 1505-1509. Redige parte I fino a f. 27v, due terzi della carta, implica data cronica 1508, ante 1512; «... ad hoc tempus in quo hec describenda suscepimus 1509» (f. 26v); parte II fino a metà f. 74r, priore 34, suppone maggio 1509; parte III fino a f. 100v, primo terzo della carta, data cronica 1509; parte IV fino a metà f. 160v, ultima data 14.IV.1509, cui segue data 14.V.1509 d'altra mano.

L'autore si dichiara nel corso di questa cronaca di San Marco, Bibl. Laurenziana, S. Marco 370: «... cum quo ego frater Robertus, scriptor presentium, comes in itinere fui» (f. 13v, ultimo rigo). «Et duo ex dominorum collegis, de dominorum commissione venerunt ad Sanctum Marcum loquentes mecum, videlicet fratre Roberto de Galliano» (f. 18r, circa fine carta). «Quibus omnibus ego frater Robertus semper interfui» (f. 17r, anno 1496). «frater Hieronymus predixerat mihi fratri Roberto Ubaldino» (f. 18r).

Fra Roberto di Antonio Ubaldini da Gagliano (Mugello), o da Firenze (n. 1466, OP San Marco 1489, prof. 19.V.1490 ,† Siena 3.I.1534/5) avvia sia la Cronica di San Marco che quella di Santo Spirito in Siena, sostiene M. Mussolin (Vicende di un cantiere conventuale senese. I regolari osservanti di san Domenico ed il complesso di Santo Spirito ai Pìspini. Univ. di Venezia, Tesi di laurea in Architettura, Anno accad. 1994-95, pp. 24-27).
Cf.
R. Creytens, Il Direttorio di Roberto Ubaldini da Gagliano..., AFP 39 (1969) 127-72, notizie biografiche pp. 131-41; A.F. Verde, Codici savonaroliani. Schede, MD 25 (1994) 310-14; R. Ridolfi, Vita di Girolamo Savonarola, Firenze (Le Lettere) 1997, 463a, e letteratura savonaroliana.T. S. CENTI, Fra Silvestro Maruffi, Siena (Ed. Cantagalli) 1996, pp. 29-33.

Chronica conventus Sancti Marci de Florentia, Bibl. Laurenziana, S. Marco 370, f. 95r: «Frater Robertus Antonii Ubaldinus de Gagliano de Florentia solemniter et publice, de nostrarum constitutionum more, in manibus prelibati prioris professus fuit xviiija maii 1490 circa primam noctis horam, eiusdem antea nominis»; f. 171v: «Frater Robertus Antonii Ubaldinus de Galliano, sacerdos, filius professus huius conventus, annos natus novem et lx, in religione vero quinque et xl. Vir religiosus et suę professionis satis observans, predicator gratiosus et fructuosus, obiit in conventu Sancti Spiritus de Senis die 3a ianuarii 1534 more florentino, dominica die, receptis devote omnibus ecclesię sacramentis. Hic enim inter alia laudabilia eius opera, multum laboravit pro canonizatione sancti Antonini. Quod opus cum multo labore ac diligentia ad ultimam perfectionem, contra multorum opinionem, Domino cooperante perduxit. Quapropter non tantum conventus Sancti Marci sed totus ordo Predicatorum ei plurimum debet. Cuius anima requiescat in pace». Difatti nel 1535 (Paqua 28 marzo) il 3 gennaio cadeva di domenica.
Sua madre: donna Costanza, figlia del fu Zanobi di Leonardo degli Altoviti; al tempo della Chronica già vedova di Antonio di Roberto Ubaldini da Gagliano, cittadino fiorentino (
S. Marco 370, f. 15r).
In f. 151r, decesso d'un suo fratello carnale, anch'egli frate domenicano e figlio del convento fiorentino San Marco:
«Frater Thomas Antonii Roberti Ubaldinus de Florentia, gemina charitate germanus ven. patris nostri fr. Roberti,...»: 18enne veste l'abito religioso il 30.XII.1490, professa il 1.II.1491/2 (f. 95r), muore il 21.III.1493/4. Testimonianza che offre un altro elemento per risalire al ceppo familiare: Antonio, padre dei due frati Roberto e Tommaso, era a sua volta figlio di un Roberto, senza titolo di dominus o d'altro.
Dunque:
fra Roberto di Antonio di Roberto Ubaldini da Gagliano da Firenze.

Chronica conventus Sancti Spiritus de Senis, ASS, Patrim. resti eccles., Reg. 2348, f. 25v, dove di sua mano registra il proprio priorato 1504, n° 39: «Priori illi successit ven. vir pater fr. Robertus Antonii Ubaldini de Galliano de Florentia, nativus filius Sancti Marci, ex prioratu geminianensi ubi tunc presidebat, de maio mense anni MDiiij confirmatus...». Suo decesso, f. 92v: «Venerabilis pater frater Robertus Ubaldinus de Gagliano, florentinus, iam septuagenarius, qui quadraginta et quinque annis mansit in religione et filius conventus Sancti Marci de Florentia. Qui multos labores pro religione substinuit. Tandem in senectute bona obiit in hoc conventu, receptis sacrosanctis ecclesię sacramentis, die 3 mensis ianuarii 1534, et sepultus in sepulchro fratrum quod est ante altare Sancte Crucis. Requiescat in pace. Fuit hic pater prior in hoc conventu et in aliis».

Roberto Ubaldini da Gagliano, progettatore e primo autore: ma anche scriptor ovvero copista professionale delle prime carte delle rispettive partizioni? Siamo, in altre parole, davanti alla sua autografia? Attenzione: redattore non è necessariamente anche amanuense; attestazioni di autenticità non sono di suo testimonianze di autografia! La definitiva conferma di autografia la dovrà dare un raffronto paleografico con dichiarate sottoscrizioni autografe, di cui è parola in M. Mussolin, Vicende di un cantiere conventuale senese..., p. 24 n. 73. Comunque, identità della mano che scrive e la Chronica conventus Sancti Marci e la Chronica conventus Sancti Spiritus sono a favore dell'autografia. Vedi riproduzioni a confronto in Mussolin, Vicende... pp. 217-228.

4. Nomi di altri cronisti?

Molti i cronisti che si succedono al lavoro, dopo Roberto degli Ubaldini. Solo di pochi è possibile l'identificazione:

fra Ilario da Siena (1553-1557); frater Seraphinus Marradius Ractius (1560-1562); frater Antonius Pen?ius (1563-64 ca.); continuatio fratris Mattei... (1586 ss)

5. Bibliografia di base, specie trascrizioni (parziali) della cronaca:

Firenze, BN Conv. soppr. J.IX.24 (xv), ff. 212: Martyrologium del convento San Marco di Firenze. In gotica libraria rotunda di tipo centroitalico, tardiva, a una sola colonna, di un'unica mano. Senza note di possesso. Contenuto: 1) Liber anniversariorum et obituum ff. Ir-VIv (non foliati), a calendario, un mese per pagina, con rubricazione del nuovo mese subito dopo le idi; rimasto pressoché inutilizzato, accoglie soltanto gli anniversari d'obbligo generale e maestri dell'ordine 1480-1506. 2) De officio legendi de kalendis et luna... ff. 7r-14r. 3) Martirologium per anni circulum ff. 15r-120r. 4) Lectiones evangeliorum legende cum kalendis ff. 121r-142v. 5) Regula b. Augustini ff. 143r-151v. 6) Constitutiones OP ff. 153-207v (riproducono testo degli anni 1358-63, non di medio Quattrocento come si legge in W. Hood, Fra Angelico at San Marco, New Haven - London 1993, 279, 304 n. 20). 7) litanie OP con giunte marginali di santi fiorentini ff. 208r-212r. Il tutto in perfetta successione di rubriche voluta dall'ordinamento liturgico OP.

R. Morçay, La cronaca del Convento fiorentino di San Marco, «Arch. storico italiano» 71 (1913) 1-29 (= ff. 4r-10v, 67v-68v). cart. Firenze / S. Marco

A. Zucchi, Gli Ospizi Domenicani in Toscana, Firenze 1946-47, pp. 71-84 per quelli dipendenti dal convento San Marco. Originale in MD 64 (1947).

R. Creytens, Santi Schiattesi O.P., disciple de S. Antonin de Florence, AFP 27 (1957) 281-306 = ff. 10v-12v, 69r-71v, 91r-93v, 145r-147r.

S. Orlandi, S. Antonino, Studi bibliografici I, Firenze 1959; II, Firenze 1960.

R. Creytens, Il Direttorio di Roberto Ubaldini da Gagliano O.P. per le Terziarie collegiate di S. Caterina da Siena in Firenze, AFP 39 (1969) 127-72.

R. Creytens, Les actes capitulaires de la congrégation Toscano-romaine O.P. (1496-1530), AFP 40 (1970) 125-230. p. 128 n. 14= f. 15v; p. 130 n. 25 = 16v; pp. 132-33 = 19r, 73v, 23v, etc.: vedi ind, p. 399a; pp. 195-222.

B. L. Ullman - Ph.A. Stadter, The public library of Renaissance Florence, Padova 1972.

D. Di Agresti, Sviluppi della riforma monastica savonaroliana, Firenze 1980. BiblDom XXXIX 6 23. Mia recensione in «Archivio Storico Italiano» 140 (1982) p. 153.

A. F. Verde, La Congregazione di San Marco dell'ordine dei frati Predicatori. Il 'reale' della predicazione savonaroliana, MD 14 (1983) 151-237; cf. pp. 156n, 165-207.

R. Lunardi, La ristrutturazione vasariana di SMN. I documenti ritrovati, MD 19 (1988) 403-19, specie pp. 411-14.

A.F. Verde - D. Corsi, La «Cronaca» del convento domenicano di S. Romano di Lucca, MD 21 (1990), 624b voce "Ubaldini".

A. F. Verde - E. Giaconi, Epistolario di fra Vincenzo Mainardi da San Gimignano domenicano 1481-1527, MD 23 (1992) 219-20, 540-91 (liste di frati di San Marco, aa.  1497-1537), 831a.

A. F. Verde, Codici savonaroliani. Schede, MD 25 (1994) 310-14: minuziosa descrizione del codice.

ID., Note sul movimento savonaroliano, MD 26 (1995) 403-452.

AA. VV., Studi savonaroliani  I (1996), ss: BiblSMN-Campo 53.18.

T. S. CENTI, Fra Silvestro Maruffi, Siena (Ed. Cantagalli) 1996, pp. 80.

AA. VV., Il monastero di Santa Caterina a Borgo San Lorenzo, Firenze (Ed. Polistampa) 1997.

A. F. Verde - E. Giaconi, Epistolario di fra Santi Rucellai, MD 34 (2003).

L. Polizzotto, The Elect Nation. The Savonarolan Movement in Florence 1494-1545, Oxford (Clarendon Press) 2003.

A. ASSONITIS, Art and Savonarolan Reform at San Silvestro a Monte Cavallo in Rome (1507-1540), AFP 73 (2003) 205-288.

AA. VV., San Domenico di Fiesole tra storia, arte e spiritualità, MD 40 (2009), pp. 137, 180, 460a.

C. Razzolini, Gli incunaboli e le cinquecentine della Biblioteca di Spiritualità «Arrigo Levasti» presso il Convento di San Marco di Firenze, MD 41 (2010) 127-99.

A. Assonitis, Fra Bartolomeo della Porta: Patronage and Clientelism at San Marco in the Early Cinquecento, «Memorie domenicane» 42 (2011) 433-47.

AA. VV., Antonino Pierozzi, MD 43 (2012) pp. 696.


Oggi e ... domani?

14 novembre 2005, lettera da Roma, convento della Minerva. «Io, fr. Daniele Cara o.p. priore provinciale, a fr. Emilio Panella: ... mentre revoco la tua assegnazione precedente, ti assegno simpliciter al Convento di S. Marco di Firenze». Di fatto io vivo e permango legalmente nel convento di S. Maria Novella, dov'ero stato assegnato nel 1995. Un solo priore, quello di S. Marco, presiede le due comunità. Riunioni conventuali in S. Marco, talvolta in S. Maria Novella.

Catalogo della provincia Romana del 2002: S. Marco di Firenze è domus (p. 104), S. Maria Novella è convento priorale (p. 105). Catalogo del 2008: S. Marco di Firenze è convento priorale (p. 17), S. Maria Novella è casa filiale di S. Marco (p. 19).

Capitolo provinciale, Pistoia, sett.-ott. 2013:

«§ 47. Il Capitolo di Provincia, tenendo presente quanto richiamato sul processo di ristrutturazione dell'Ordine dall'ultimo Capitolo generale ritiene opportuno che nella città di Firenze, dove la nostra presenza è costituita dalla Casa di S. Marco e dalla Casa di S. Maria Novella, ci sia una sola comunità.

§ 48. A tal proposito il Capitolo chiede al Maestro dell'Ordine che nella città di Firenze sia soppressa la Casa di S. Marco. (...).

§ 49. Una sola comunità in Firenze come al n. 47: 1) avrà sede in S. Maria Novella (Piazza S. Maria Novella, 18) così come deliberato dall'Assemblea capitolare; 2) prenderà la denominazione di "S. Maria Novella e S. Marco"; 3) sarà responsabile di tutti i vari ministeri e attività già presenti sia in S. Marco sia in S. Maria Novella.

§ 50. L'attuazione di tale progetto per la città di Firenze (la soppressione della Casa S. Marco e la realizzazione dell'unico Convento di S. Maria Novella e S. Marco con sede in S. Maria Novella) dovrà essere graduale: sentite le comunità interessate, e individuati i frati disponibili a tale realizzazione, dovrà essere portato a termine entro il 1 settembre 2014».

marzo 2015: nulla è finora seguìto a tale disposizione capitolare! La dissociazione tra vita e lavoro si dà di fatto per l'impiegato statale; difficile pensarlo per una testimonianza cristiana e suo servizio pastorale. Pensierino che mi era capitato di dire in riunioni ufficiali che trattavano l'argomento.

Capitolo provinciale, San Domenico di Fiesole, 1-18 luglio 2017: in § 54 si chiede al Maestro dell'Ordine la chiusura della casa di S. Marco entro un anno (p. 36).

7.VII.2018. Mi si dice che il Maestro dell'Ordine ha recentemente firmato e inviato lettera di chiusura della casa San Marco.

In autunno 2018 p. F. Sbaffoni - piuttosto rammaricato - mi dice della reale chiusura di San Marco (lui trasferito a Perugia), sebbene i frati vi tornino per portar via man mano le cose di loro competenza.

Luglio 2019. P. Sbaffoni trasferito dal convento Santa Maria sopra Minerva di Roma. Mi fa dono d'un suo libro: I giganti e il peccato degli angeli. L'interpretazione di Gen. 6,1-4, ed. Nerbini-Paoline (collana "I Padri della Chiesa - Temi Biblici"), Firenze-Milano 2019, pp. 144. Testo di Gen 6,1-4: «Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro delle figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli a loro scelta. Allora il Signore disse: "Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di cento venti anni". C'erano sulla terra i giganti a guei tempi - e anche dopo -, quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono guesti gli eroi dell'antichità, uomini famosi».

fra Giovanni di Piero dal Mugello OP (Beato Angelico), Crocifissione (1441-42) nella sala capitolare del convento San Marco (Firenze): Remigio dei Girolami raffigurato tra i domenicani illustri, secondo medaglione a sinistra, sotto l'affresco  |  nota il "birretum rotundum", distintivo dei maestri in teologia, talvolta usurpato da chi maestro non era: MOPH VIII, 229/32 (1434); VIII, 243/32 (1439)
finis


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